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Discussione: Storia della ricerca su gesu’

  1. #1
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Storia della ricerca su gesu’

    Ieri ho travato tra i miei libri alcune fotocopie di non so quale autore che mi avevano aiutato nell’acquisto di libri professionali o di autori competenti su Gesù.
    Proverei se è possibile e non dispiaccia, essendo un lavoro faticoso, a riportare alcuni autori con i loro pensieri riguardo l’argomento “ricerca su Gesù”.
    Se ai più non interessa è meglio che io lo sappia subito, non me la prendo.
    Ovviamente essendo un posto di discussione qualsiasi ragguaglio o approfondimento è ben accetto e sono disposto ad approfondire come a discuterne, nonostante i miei limiti che tendo subito a metter in chiaro.

    STORIA DELLA RICERCA SU GESU’.

    Inizio.

    Il genere letterario della biografia di Gesù ha poco più di duecento anni, poiché l’opera che si considera generalmente come la prima della sua specie è quella di H.S. Reimarus su Il disegno di Gesù e dei suoi discepoli, pubblicata solo nel 1778.
    Ciò significa che si tratta di un genere relativamente nuovo, tanto più che gli furono necessari vari decenni per uscire dall’infanzia, tanto l’ambiente culturale era mal preparato a riceverlo.
    La pubblicazione nel 1835 della Vita di Gesù di David-Friedrich Strauss, poi nel 1863 di quella di Ernest Renan, segna il pieno sviluppo di questo genere letterario.
    Si trattava infatti di due opere brillanti costituite molto più solidamente delle precedenti.
    Esse scatenarono polemiche talmente vivaci da stimolare il lavoro scientifico sulla vita di Gesù e suscitare l’interesse di vari ambienti fino allora piuttosto indifferenti.
    Strauss lanciò l’idea che i racconti evangelici dovessero anzitutto essere intesi come espressione simbolica di idee religiose, cioè come miti.
    La ricerca su Gesù aveva dunque come obbiettivo principale quello di svelare i grandi temiteologici illustrati da questa figura, la cui realtà storica era di scarsa importanza.
    Dal canto suo Renan dava alla vita di Gesù un racconto coerente, seducente e scientificamente fondato che evitava ogni interpretazione teologica a beneficio di una ricostruzione psicologica del personaggio centrale del dramma.
    Il lettore era incoraggiato ad accettare ciò che gli veniva presentato come il risultato normale di un attento studio delle fonti.
    L’uno e l’altro hanno fatto scuola nonostante le grandi controversie suscitate dalle loro opere.
    Fino ad oggi le vite di Gesù, nella loro quasi totalità, si ricollegano all’uno o all’altro di questi tipi, nonostante i sommovimenti che mascherano talvolta la continuità dell’uno e dell’altro; così la Storia delle ricerche sulla vita di Gesù, pubblicata in tedesco da Albert Schweitzer nel 1906, non ha fatto sparire il tipo renaniano, mentre la spettacolare adesione al tipo straussiano, a cominciare dal 1919, di K.L. Schmidt, R. Bultmann e tutti gli altri giovani della “teologia dialettica” non lo hanno affatto modificato.
    Nonostante i progressi incontestabili realizzati in un secolo, quasi tutte la vite di Gesù che escono oggi, si ricollegano all’uno o all’altro di questi due orientamenti.

  2. #2
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    II

    All’interno della corrente renaniana vi sono, certo, profonde divergenze. Ma si continua a pensare che i Vangeli siano anzitutto relazioni di fatti storici dai quali la critica può trarre una biografia di Gesù, a condizione di circondarsi di tutte le necessarie precauzioni.
    Un primo gruppo crede di poter racchiudere tutti i dati delle nostre fonti nel quadro di una teoria esplicativa, generalmente audace, della persona e dell’opera di Gesù.
    Lasciamo da parte i romanzi costruiti sulla follia di Gesù o su una interpretazione psicoanalitica, necessariamente arbitraria, o ancora i recenti dibattiti, seconda metà e fine ‘900, intorno all’omosessualità in cui alcuni vorrebbero trovare la chiave della personalità di Gesù. Si tratta di strane testimonianze del nostro tempo e dell’attrattiva che il Nazzareno continua ad esercitare.
    Non si concederà nemmeno troppa attenzione ai veri romanzi polizieschi, che, dopo Remairus, alcuni si ostinano a comporre intorno alla crocifissione ed alla resurrezione di Gesù; l’esempio più recente è l’opera deludente di H. Schonfield. L’insufficienza delle nostre fonti non è motivo accettabile per trasformare Gesù ed i suoi discepoli in personaggi di Conan Doyle o di Agatha Christie.
    D’altra parte, possiamo trovare materiale utile in certi studi, troppo sistematici certo, ma che mettono l’accento sopra un solo aspetto dell’attività di Gesù che i nostri documenti illustrano in modo incontestabile.
    Così quando Albert Schweitzer, seguito dai suoi discepoli, riduce Gesù al rango di profeta dell’arrivo imminente della fine, egli tiene conto di un aspetto importantissimo della sua predicazione; il suo solo torto è di considerarlo come la motivazione principale del suo eroe, mentre non è, secondo i nostri testi, che una delle dimensioni del suo messaggio.
    Così pure, quando, seguendo le tesi più marxiste di Kautsky e Barbuse, André Trocmé cerca di interpretare Gesù come un rivoluzionario sociale che utilizza la sola arma della parola per ridistribuire la ricchezza in Israele, la dimostrazione, basta su Lc. 4,16ss. può sembrare debole. Essa attira tuttavia l’attenzione su di un carattere abbastanza sorprendente di diverse parole del Nazzareno relative alla ricchezza: la preoccupazione del povero, ma anche del ricco che il Maestro vorrebbe liberare.
    Pressappoco nella stessa linea, si cerca talvolta in Gesù il capo nazionalista giudaico affine alla setta degli zeloti, che si votava alla difesa dell’onore di Dio ricorrendo ad un’azione diretta che poteva giungere fino all’assassinio.
    L’opera di base resta ancora oggi quella di Robert Eisler, ma le idee di questo autore sono state rimodernate da un giornalista americano, Joel Carmichael e da un autore inglese, S.G.F. Brandon.
    Questa ipotesi attira sui contatti che Gesù ha certamente avuto con gli zeloti. Come ha ben mostrato Oscar Cullmann, tale ipotesi diventa assurda quando si cerca di farne il principio esplicativo di tutta la carriera di Gesù.
    Troppo unilaterale ancora è il tentativo di Ethelbert Stauffer di fare di Gesù l’uomo dell’opposizione radicale a Qumran ed alla sua etica. Esistono indizi di polemiche condotte da Gesù contro le idee morali della comunità degli esseni: W.D. Davies le ha messe in evidenza in modo mirabile nella sua grande opera sul discorso della montagna apparsa nel 1964. Ma non è possibile ricondurre tutto nella carriera di Gesù ad un confronto di questo genere, se si pensa che i Vangeli non ci hanno conservato la minima menzione degli esseni e che il profeta di Nazaret è stato vittima degli stessi ambienti sacerdotali che prima di lui perseguitarono il Maestro di Giustizia.

  3. #3
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Se ai più non interessa è meglio che io lo sappia subito, non me la prendo.
    in tutta questa ricerca c´é un significato oppure no? stanno andando da qualche parte ho stanno girando attorno a loro stessi?
    sono nella giusta direzione o in quella sbagliata?

    secondo me non é altro che sfruttamento dell´angoscia umana..é per angoscia che tutte queste "scienze" fioriscono..
    hanno approfittato dell´uomo per migliaia di anni

    verrebbe da dire;
    "ma chettefrega!"
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  4. #4
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    in tutta questa ricerca c´é un significato oppure no? stanno andando da qualche parte ho stanno girando attorno a loro stessi?
    sono nella giusta direzione o in quella sbagliata?
    no, è che quello che cita crep non è ricerca storica, ma il parere di un innominato sulle idee di alcuni pensatori del passato; in questo senso, brilla la considerazione finale: Ma non è possibile ricondurre tutto nella carriera di Gesù ad un confronto di questo genere, se si pensa che i Vangeli non ci hanno conservato la minima menzione degli esseni e che il profeta di Nazaret è stato vittima degli stessi ambienti sacerdotali che prima di lui perseguitarono il Maestro di Giustizia.
    , in cui si considerano i vangeli come documenti storicamente attendibili, dai quali partire, ribaltando completamente qualsiasi metodo storico rigoroso;
    un po' come se su uno studio sul Robin Hood reale si obiettasse a teorie che lo individuano come un ladro sulla base di indizi perché nel romanzo è un generoso che protegge i poveri

    la storia, quella vera, c'è - ci sarebbe, a volerli consultare - nei testi scientifici universitari in cui gli autori cercano di spiegare a partire dai documenti e riscontri storici, secondo il metodo scientifico dei riscontri;
    basta andare sui siti dei dipartimenti di storia romana e cercare monografie sull'occupazione romana del regno d'Israele nel I° secolo; lì c'è tutta la vera ricerca storica che si può chiedere ora, basata sul massimo dei documenti e delle informazioni disponibili, nonché su strumenti sofisticatissimi di datazione dei reperti;

    se c'è qualcosa di attendibile sul Gesù dei vangeli, lì compare tutto; e, soprattutto, se ci fossero tali riscontri storici, non leggeresti altro su tutti i giornali e settimanali, tanto sarebbe l'interesse per l'argomento e ricche le agenzie e chiese interessate a propagandare;
    sarebbe un continuo, ogni settimana un editore pubblicherebbe qualche testo con "importanti novità", che anche solo con l'aggiunta di una frase irrilevante venderebbe decine di milioni di copie; una miniera d'oro; per non parlare dei settimanali popolari...
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Misterikx Visualizza Messaggio
    in tutta questa ricerca c´é un significato oppure no? stanno andando da qualche parte ho stanno girando attorno a loro stessi?
    sono nella giusta direzione o in quella sbagliata?

    secondo me non é altro che sfruttamento dell´angoscia umana..é per angoscia che tutte queste "scienze" fioriscono..
    hanno approfittato dell´uomo per migliaia di anni

    verrebbe da dire;
    "ma chettefrega!"
    No, sulla storia di Gesù a mio avviso non si concluderà mai, anche perché se si concludesse sarebbe lo stesso; è la ricerca in se, quando faccia riflettere, che a me interessa; qualsiasi ricerca anche quella sui buchi neri o su come è fatta la passera.
    Poi, come ho detto, la fede in qualcuno o qualcosa è una cosa personale caro Elvis, ma non è il risultato che per me conta poiché i risultati si spostano di continuo essendo l'essere umano di natura incontentabile e avendo una gran sete di sapere e pensare. Diciamo che ricercare con metodo è una breve sorsata, poi ognuno è libero di pensare ciò che vuole.
    Quindi il "ma chettefrega" è una modo semplice per dire "rinuncio" tanto le cose rimangono come sono; è quindi vero, come tu dici, che le conclusioni rimangono sempre davanti a noi come impossibili da raggiungere, ma poiché di tempo io ne ho a iosa una parte lo dedico a letture che mi piacciono.
    Se l'argomento non interessa mi posso tranquillamente fermare, considerando anche che ciò che ho scritto riguarda mie ricerche del passato.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no, è che quello che cita crep non è ricerca storica, ma il parere di un innominato sulle idee di alcuni pensatori del passato; in questo senso, brilla la considerazione finale: Ma non è possibile ricondurre tutto nella carriera di Gesù ad un confronto di questo genere, se si pensa che i Vangeli non ci hanno conservato la minima menzione degli esseni e che il profeta di Nazaret è stato vittima degli stessi ambienti sacerdotali che prima di lui perseguitarono il Maestro di Giustizia.
    , in cui si considerano i vangeli come documenti storicamente attendibili, dai quali partire, ribaltando completamente qualsiasi metodo storico rigoroso;
    un po' come se su uno studio sul Robin Hood reale si obiettasse a teorie che lo individuano come un ladro sulla base di indizi perché nel romanzo è un generoso che protegge i poveri

    la storia, quella vera, c'è - ci sarebbe, a volerli consultare - nei testi scientifici universitari in cui gli autori cercano di spiegare a partire dai documenti e riscontri storici, secondo il metodo scientifico dei riscontri;
    basta andare sui siti dei dipartimenti di storia romana e cercare monografie sull'occupazione romana del regno d'Israele nel I° secolo; lì c'è tutta la vera ricerca storica che si può chiedere ora, basata sul massimo dei documenti e delle informazioni disponibili, nonché su strumenti sofisticatissimi di datazione dei reperti;

    se c'è qualcosa di attendibile sul Gesù dei vangeli, lì compare tutto; e, soprattutto, se ci fossero tali riscontri storici, non leggeresti altro su tutti i giornali e settimanali, tanto sarebbe l'interesse per l'argomento e ricche le agenzie e chiese interessate a propagandare;
    sarebbe un continuo, ogni settimana un editore pubblicherebbe qualche testo con "importanti novità", che anche solo con l'aggiunta di una frase irrilevante venderebbe decine di milioni di copie; una miniera d'oro; per non parlare dei settimanali popolari...
    Vedi sopra.

  7. #7
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    No, sulla storia di Gesù a mio avviso non si concluderà mai, anche perché se si concludesse sarebbe lo stesso; è la ricerca in se, quando faccia riflettere, che a me interessa; qualsiasi ricerca anche quella sui buchi neri o su come è fatta la passera.
    giusto: la ricerca storica non è mai chiusa, perché possono sempre saltare fuori elementi nuovi; ma elementi di fatto, quelli che si chiamano "documenti"; non le opinioni di Tizio o caio, che non fanno "storia";

    Poi, come ho detto, la fede in qualcuno o qualcosa è una cosa personale caro Elvis, ma non è il risultato che per me conta poiché i risultati si spostano di continuo essendo l'essere umano di natura incontentabile e avendo una gran sete di sapere e pensare. Diciamo che ricercare con metodo è una breve sorsata, poi ognuno è libero di pensare ciò che vuole.
    Quindi il "ma chettefrega" è una modo semplice per dire "rinuncio" tanto le cose rimangono come sono; è quindi vero, come tu dici, che le conclusioni rimangono sempre davanti a noi come impossibili da raggiungere, ma poiché di tempo io ne ho a iosa una parte lo dedico a letture che mi piacciono.
    Se l'argomento non interessa mi posso tranquillamente fermare, considerando anche che ciò che ho scritto riguarda mie ricerche del passato.
    l'argomento è interessante, ma andrebbe posto per quello che è;

    cioè, o si parla di storia, quella basata sui documenti e sul metodo scientifico che consente di formulare ipotesi fondate su quelli; e allora è semplicissimo: basta consultare i testi scientifici della materia, nei quali gli studiosi ricostruiscono, consapevoli che c'è tutta una comunità di milioni di colleghi specializzati che leggono e sono immediatamente in grado di valutare la correttezza del procedimento, la scelta delle fonti, ecc...

    oppure si coltivano le proprie credenze su testi non storicamente attendibili o confermati quanto a descrizione degli eventi, purché non si cerchi di attribuire a queste credenze la parvenza di una serietà scientifica che non c'è, e di cui - infatti - non si trova traccia nella storiografia accademica;

    per fare un esempio comprensibile ai più, perché più vicino, c'è tutta una letteratura pseudo-storica, una memorialistica apologetica di Mussolini e del Fascismo, che, a partire da estrapolazioni di frasi, frammenti di conversazioni o circostanze occasionali, ha cercato di mostrare un duce "buono", avverso alla guerra, alle leggi razziali, timoroso di Hitler o "costretto" ad allearvisi;

    quando il lettore sprovveduto o simpatizzante si trova di fronte a queste tesi, trova facilissimo aderirvi; perché esse organizzano e confermano una credenza o una propensione; ma non è certo "storia", che invece si valuta sulla coerenza di azioni, scritti, leggi, provvedimenti, documentati, esattamente come si ricostruisce un reato in un processo;
    si può anche trovare un qualche elemento di umanità in un rapinatore; ma se quello ha pianificato la rapina, è entrato in banca col mitra carico e, alla reazione del vigilante lo ha steso, non è meno colpevole, anche se in un'intercettazione telefonica con un complice ha detto: "spero di non dover sparare a nessuno";

    perciò, se vuoi davvero fare un discorso minimamente serio che tenga conto dei vangeli, il procedimento corretto dovrebbe essere questo:
    a) prima prendi atto della realtà storica, politica e culturale del contesto, con tutti gli elementi di fatto disponibili, che vanno a costituire la gabbia di realtà verosimile in cui collocherai le tue ipotesi interpretative;
    b) poi esamini i vangeli ed il loro contenuto, le lettere di Paolo, ecc... tenuto conto dei rimaneggiamenti, aggiunte, incongruenze e tutte quelle cose che Esterno conosce meglio di me;
    c) infine, elabori ipotesi per cui una sintesi credibile di quelle narrazioni siano credibilmente compatibili coi vincoli storici che hai posto prima;

    altrimenti, l'effetto è un po' quello di una femminista radicale americana degli anni 70 che, scrivendo una biografia, metta in testa le sue idee ad una proto-femminista italiana meridionale di provincia, madre di famiglia di 70 anni prima, che magari sosteneva il lavoro o la scolarizzazione femminile, ma non certo la coppia aperta e la rivoluzione sessuale, quando nessuna testimonianza attendibile conferma posizioni inverosimilmente radicali di quel tipo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #8
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Il Gesù storico è sicuramente esistito, quello dei vangeli no.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  9. #9
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    I manoscritti neotestamentari si trovano sparsi nelle più prestigiose Biblioteche tutto il mondo. Raccolte di particolare importanza si trovano nel monastero del Monte Athos (900 manoscritti), nel monastero di Santa Caterina nel Sinai, (300), a Roma (367), Parigi (373) Atene (419), Londra, San Pietroburgo, Gerusalemme, Oxford, Cambridge, Mosca e in molte altre località. Queste migliaia di manoscritti riportano tutti lo stesso testo evangelico, con una concordanza ammirevole. Essi garantiscono che ci troviamo di fronte al testo di gran lunga più controllato e documentato nella storia. Come ha scritto il celebre biblista card. Carlo Maria Martini: “Lo studio dei manoscritti è una vera e propria avventura scientifica condotta col sussidio di un’immensa e puntuale documentazione. E la scoperta fondamentale è sempre quella sorprendente di un testo che, nonostante il fluire dei secoli e le molteplici trascrizioni, si è conservato fedelmente, permettendo così agli studiosi e ai traduttori di farlo risuonare, intatto nelle nostre comunità e per i singoli lettori, credenti e no” (Kurt e Barbara Aland, “Il testo del Nuovo Testamento”, Marietti 1987, p. XII).

    https://www.uccronline.it/2012/01/20...ilita-storica/
    amate i vostri nemici

  10. #10
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Ma è quello che ho scritto io, il Gesù storico è attendibile, quello dei vangeli no.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  11. #11
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    giusto: la ricerca storica non è mai chiusa, perché possono sempre saltare fuori elementi nuovi; ma elementi di fatto, quelli che si chiamano "documenti"; non le opinioni di Tizio o caio, che non fanno "storia";

    ma è la stessa differenza che c'è tra te come sei, come ti senti tu, che poi non è tutto ed è qui che puoi trovare ciò che credi di non sapere, e dire o descrivere chi sei; ma non basta: cosa capisce chi ascolta?
    Puoi immaginarti ciò che c'è arrivato di vero nei Vangeli!
    Secondo me però la verità, cioè chi era Gesù veramente, cioè quello che lui diceva di essere, c'è ancora.
    Caro axe, non riuscirai mai a descriverti bene, per quanto tu voglia o lo desideri.
    Quindi lascio a te le conclusioni di ciò che hai detto sopra.
    Tra l'altro, chi ha scritto i documenti? Perché li ha scritti? Come la pensava chi l'ha scritti? ......ma soprattutto come l'intende chi li legge

    Questo è mio, te l'assicuro non è d'un ignoto
    Ultima modifica di crepuscolo; 24-09-2018 alle 13:10

  12. #12
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    I manoscritti neotestamentari si trovano sparsi nelle più prestigiose Biblioteche tutto il mondo. Raccolte di particolare importanza si trovano nel monastero del Monte Athos (900 manoscritti), nel monastero di Santa Caterina nel Sinai, (300), a Roma (367), Parigi (373) Atene (419), Londra, San Pietroburgo, Gerusalemme, Oxford, Cambridge, Mosca e in molte altre località. Queste migliaia di manoscritti riportano tutti lo stesso testo evangelico, con una concordanza ammirevole. Essi garantiscono che ci troviamo di fronte al testo di gran lunga più controllato e documentato nella storia. Come ha scritto il celebre biblista card. Carlo Maria Martini: “Lo studio dei manoscritti è una vera e propria avventura scientifica condotta col sussidio di un’immensa e puntuale documentazione. E la scoperta fondamentale è sempre quella sorprendente di un testo che, nonostante il fluire dei secoli e le molteplici trascrizioni, si è conservato fedelmente, permettendo così agli studiosi e ai traduttori di farlo risuonare, intatto nelle nostre comunità e per i singoli lettori, credenti e no” (Kurt e Barbara Aland, “Il testo del Nuovo Testamento”, Marietti 1987, p. XII).

    https://www.uccronline.it/2012/01/20...ilita-storica/
    Cono? Sei per caso ragioniere?

  13. #13
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    ma è la stessa differenza che c'è tra te come sei, come ti senti tu, che poi non è tutto ed è qui che puoi trovare ciò che credi di non sapere, e dire o descrivere chi sei; ma non basta: cosa capisce chi ascolta?
    Puoi immaginarti ciò che c'è arrivato di vero nei Vangeli!
    Secondo me però la verità, cioè chi era Gesù veramente, cioè quello che lui diceva di essere c'è ancora.
    certo che c'è, da qualche parte; non nella testa degli apologeti, o dei detrattori; per saperlo occorrerebbero documenti affidabili;
    Caro axe, non riuscirai mai a descriverti bene, per quanto tu voglia o lo desideri.
    Quindi lascio a te le conclusioni di ciò che hai detto sopra.
    Tra l'altro, chi ha scritto i documenti? Perché li ha scritti? Come la pensava chi l'ha scritti? ......ma soprattutto come l'intende chi legge

    Questo è mio, te l'assicuro
    infatti, si capisce

    credo che tu equivochi il senso scientifico di "documento storico", che non è necessariamente lo scritto di qualcuno, ma qualsiasi reperto rilevante;
    peraltro - come è proprio il caso dei vangeli - laddove il pensiero di chi abbia redatto uno scritto è in qualche modo interessato all'argomento, lo storico deve mettere tutto in quarantena, e di solito nel cestino, o comunque valutare con mooolto sospetto;

    se un giorno uno storico dovrà occuparsi della tua consistenza patrimoniale, un documento potrà essere l'atto notarile della tua casa; ma che gli frega allo storico di sapere cosa pensasse il notaio quando ha messo il bollo e la firma sull'atto ?

    se io vado alla ricerca di un personaggio notevole dell'antichità, per considerare un minimo di attendibilità devo trovarne tracce inequivocabili e convergenti in fonti coeve casuali, che non avrebbero avuto alcun interesse nel falsificare o manipolare; dei politici, scrittori, notabili romani, mercanti, principi stranieri dell'epoca si sanno molte cose, perché ci sono i documenti; magari sappiamo che frutta preferiva Cicerone, o dove comprava l'olio, perché ci sono delle tavolette con contratti di ordinazioni;

    se oggi, nonostante documenti infiniti, filmati d'epoca, processi, ecc... io potrei facilmente raccontare a metà della popolazione le Brigate Rosse - qualcosa che 40 anni fa era in prima pagina di tutti i giornali, ogni giorno - come degli eroi popolari che rapivano i ricchi per distribuire il riscatto ai poveri, e c'è gente scolarizzata o addirittura laureata che ritiene Hitler un presidente americano degli anni '60, figurati come potesse essere davvero il meccanismo distorsivo 2 millenni fa, col personaggio originario Yeoshua, tramandato oralmente nella cerchia dei suoi seguaci per 60 o 70 anni, poi giunto a noi solo attraverso quegli scritti e senza una cronaca coeva di quegli eventi dove viene menzionato qualcosa di corrispondente alla narrazione evangelica...
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #14
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    certo che c'è, da qualche parte; non nella testa degli apologeti, o dei detrattori; per saperlo occorrerebbero documenti affidabili;

    .
    E' quello il problema: l'affidabilità.

  15. #15
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    infatti, si capisce
    da cosa?

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