Ieri ho travato tra i miei libri alcune fotocopie di non so quale autore che mi avevano aiutato nell’acquisto di libri professionali o di autori competenti su Gesù.
Proverei se è possibile e non dispiaccia, essendo un lavoro faticoso, a riportare alcuni autori con i loro pensieri riguardo l’argomento “ricerca su Gesù”.
Se ai più non interessa è meglio che io lo sappia subito, non me la prendo.
Ovviamente essendo un posto di discussione qualsiasi ragguaglio o approfondimento è ben accetto e sono disposto ad approfondire come a discuterne, nonostante i miei limiti che tendo subito a metter in chiaro.

STORIA DELLA RICERCA SU GESU’.

Inizio.

Il genere letterario della biografia di Gesù ha poco più di duecento anni, poiché l’opera che si considera generalmente come la prima della sua specie è quella di H.S. Reimarus su Il disegno di Gesù e dei suoi discepoli, pubblicata solo nel 1778.
Ciò significa che si tratta di un genere relativamente nuovo, tanto più che gli furono necessari vari decenni per uscire dall’infanzia, tanto l’ambiente culturale era mal preparato a riceverlo.
La pubblicazione nel 1835 della Vita di Gesù di David-Friedrich Strauss, poi nel 1863 di quella di Ernest Renan, segna il pieno sviluppo di questo genere letterario.
Si trattava infatti di due opere brillanti costituite molto più solidamente delle precedenti.
Esse scatenarono polemiche talmente vivaci da stimolare il lavoro scientifico sulla vita di Gesù e suscitare l’interesse di vari ambienti fino allora piuttosto indifferenti.
Strauss lanciò l’idea che i racconti evangelici dovessero anzitutto essere intesi come espressione simbolica di idee religiose, cioè come miti.
La ricerca su Gesù aveva dunque come obbiettivo principale quello di svelare i grandi temiteologici illustrati da questa figura, la cui realtà storica era di scarsa importanza.
Dal canto suo Renan dava alla vita di Gesù un racconto coerente, seducente e scientificamente fondato che evitava ogni interpretazione teologica a beneficio di una ricostruzione psicologica del personaggio centrale del dramma.
Il lettore era incoraggiato ad accettare ciò che gli veniva presentato come il risultato normale di un attento studio delle fonti.
L’uno e l’altro hanno fatto scuola nonostante le grandi controversie suscitate dalle loro opere.
Fino ad oggi le vite di Gesù, nella loro quasi totalità, si ricollegano all’uno o all’altro di questi tipi, nonostante i sommovimenti che mascherano talvolta la continuità dell’uno e dell’altro; così la Storia delle ricerche sulla vita di Gesù, pubblicata in tedesco da Albert Schweitzer nel 1906, non ha fatto sparire il tipo renaniano, mentre la spettacolare adesione al tipo straussiano, a cominciare dal 1919, di K.L. Schmidt, R. Bultmann e tutti gli altri giovani della “teologia dialettica” non lo hanno affatto modificato.
Nonostante i progressi incontestabili realizzati in un secolo, quasi tutte la vite di Gesù che escono oggi, si ricollegano all’uno o all’altro di questi due orientamenti.