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Risultati da 16 a 30 di 58

Discussione: Lo scrittore che proprio non riuscite a leggere

  1. #16
    Eufonista L'avatar di BiO-dEiStA
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    Svevo aveva qua e là qualche trovata esilarante, ma in generale trovo inetto anche il suo modo di scrivere, oltre che il mondo che descrive, e non trovo attenuante nel fatto che i tempi siano cambiati da allora.
    Fra quelli che proprio non sopporto ci metto senz'altro Calvino e similari; inoltre, almeno per quanto riguarda lui, trovo patetiche le molte lodi rivolte alla sua presunta ricerca di termini e modi per esprimere chissà che usando il linguaggio di un bambino. Stesso discorso per Saint-Exupéry, che però aveva probabilmente una prosa più spontanea, e di certo non ha fatto in tempo a godere di una dubbia fama in vita. Ho letto Pilote de guerre in francese, dove mi si è rivelato per quel che è: un onesto mestierante. Potrei chiamare tale anche Kerouac, con senso non del tutto spregiativo per entrambi. Molto peggio di loro Céline, di cui ho letto Morte a credito fino in fondo semplicemente nel vano tentativo di scorgervi qualcosa di vagamente interessante. Forse un'ipotetica brutta traduzione avrà avuto la sua parte, ma di sicuro non mi procurerò il testo originale, né altri scritti da lui.
    Poi sarebbero da strozzare molti scrittori contemporanei, ma fermiamoci ai cosiddetti classici.
    Citazione Originariamente Scritto da Careful with that Visualizza Messaggio
    i miei post in media sono di una dozzina di righe, al più;
    Citazione Originariamente Scritto da Ned Flanders Visualizza Messaggio
    Sono stato tanto...ma tanto Laurina, lontano dal Signore: Ne ho combinate di cotte e di crude. Ti basti sapere soltanto questo....

  2. #17
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Si beh se andiamo nei contemporanei credo siano di più quelli da cestinare di quelli da salvare. Almeno un tempo quello dello scrittore era un mestiere serio. Potevi piacere o meno, ma un certo talento era d'obbligo. Oggi scrivono cani e porci.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  3. #18
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da BiO-dEiStA Visualizza Messaggio
    Svevo aveva qua e là qualche trovata esilarante, ma in generale trovo inetto anche il suo modo di scrivere, oltre che il mondo che descrive, e non trovo attenuante nel fatto che i tempi siano cambiati da allora.
    Fra quelli che proprio non sopporto ci metto senz'altro Calvino e similari; inoltre, almeno per quanto riguarda lui, trovo patetiche le molte lodi rivolte alla sua presunta ricerca di termini e modi per esprimere chissà che usando il linguaggio di un bambino. Stesso discorso per Saint-Exupéry, che però aveva probabilmente una prosa più spontanea, e di certo non ha fatto in tempo a godere di una dubbia fama in vita. Ho letto Pilote de guerre in francese, dove mi si è rivelato per quel che è: un onesto mestierante. Potrei chiamare tale anche Kerouac, con senso non del tutto spregiativo per entrambi. Molto peggio di loro Céline, di cui ho letto Morte a credito fino in fondo semplicemente nel vano tentativo di scorgervi qualcosa di vagamente interessante. Forse un'ipotetica brutta traduzione avrà avuto la sua parte, ma di sicuro non mi procurerò il testo originale, né altri scritti da lui.
    Poi sarebbero da strozzare molti scrittori contemporanei, ma fermiamoci ai cosiddetti classici.
    Ah, ma allora li hai letti tutti!

    Non che ti voglia far ricredere su Svevo e Calvino, però un appunto lasciamelo fare.

    Parecchi critici italiani ebbero a scrivere che Svevo “scriveva male” e certo il suo stile lascia molto a desiderare se paragonato a D’Annunzio; ma Schmitz aveva frequentato scuole tedesche, si esprimeva normalmente in triestino e l’italiano era una lingua acquisita con fatica.
    Il mondo che descrive è l’Austria felix prima dello scoppio della prima guerra mondiale ed io non ci trovo proprio nulla di inetto, tranne il protagonista: un mondo borghese in cui lui non sa essere un lottatore, tranne alla fine.
    A me piace il successo di Zeno nonostante tutti i suoi lapsus, dimenticanze, atti involontari: ce la racconta lunga su quanto l’inconscio ha presa su di noi, senza pesare.

    Su Calvino e sul suo presunto linguaggio infantile devi chiarire, eh.

  4. #19
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Si beh se andiamo nei contemporanei credo siano di più quelli da cestinare di quelli da salvare. Almeno un tempo quello dello scrittore era un mestiere serio. Potevi piacere o meno, ma un certo talento era d'obbligo. Oggi scrivono cani e porci.
    Come vi orientate per gli scrittori contemporanei, prima di acquistarne un libro?

    Io, ad esempio, desidero sentirmi sempre aggiornata, per questo seguo varie recensioni sui giornali, ma anche su La lettura e altri settimanali, su Internet, premi. Non ci azzecco sempre, perché in fondo si tratta di una ricerca, come per i film, però alle volte trovo quello che appaga la mia anima ed il mio gusto.

  5. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    D'Annunzio.
    Devi assolutamente dirci di più.

    A me ad esempio Il piacere e l'Alcyone piacciono parecchio.

  6. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da Acquerapide Visualizza Messaggio
    Che mi consiglieresti di leggere del Verga? Non i Malavoglia né altrielenchi teleofnici, qualcosa di introduzione?
    Che ne dici delle raccolte di novelle?

    Novelle rusticane e Vita dei campi.

  7. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da follemente Visualizza Messaggio
    Gli indifferenti hanno un loro perché, visto il periodo in cui sono ambientati, mentre le altre opere di Moravia sono leggibili, ma non altrettanto significative, a mio avviso.
    Ho letto solo quei due libri ma a grandi linee i temi sono sempre gli stessi, inoltre trovo che abbia una scrittura faticosa

  8. #23
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Acquerapide Visualizza Messaggio
    Che mi consiglieresti di leggere del Verga? Non i Malavoglia né altrielenchi teleofnici, qualcosa di introduzione?
    Come ti ha detto Folle, Vita dei campi, ma anche Per le vie.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  9. #24
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Come vi orientate per gli scrittori contemporanei, prima di acquistarne un libro?

    Io, ad esempio, desidero sentirmi sempre aggiornata, per questo seguo varie recensioni sui giornali, ma anche su La lettura e altri settimanali, su Internet, premi. Non ci azzecco sempre, perché in fondo si tratta di una ricerca, come per i film, però alle volte trovo quello che appaga la mia anima ed il mio gusto.
    Ovviamente prima di tutto deve accattivarmi la trama, quindi il riassunto deve darmi l'input. Poi inizio sempre a leggere qualche pagina prima di acquistarlo. Con Kobo puoi scaricare gratuitamente l'anteprima, che comprende il primo capitolo e mezzo, di solito, così ti fai un'idea di come è scritta l'opera. Invece evito recensioni preventive perché mi condizionerebbero e perché comunque apprezzare o meno un'autore è qualcosa di molto soggettivo. Chi scrive le recensioni lo fa spesso in modo molto personalistico e non obiettivo e distaccato come dovrebbe essere.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  10. #25
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    in una nuvola di smog
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    Susanna Tamaro, Fabio Volo e Gramellini. Quelli che alzano l'indice glicemico, questa umanità acritica, l'ottimismo, i finali moraleggianti da temino delle medie, e simili.
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  11. #26
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    Ah, dimenticavo gli psicologi da baraccone televisivo e quelli che vorrebbero educarmi.
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
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  12. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Ovviamente prima di tutto deve accattivarmi la trama, quindi il riassunto deve darmi l'input. Poi inizio sempre a leggere qualche pagina prima di acquistarlo. Con Kobo puoi scaricare gratuitamente l'anteprima, che comprende il primo capitolo e mezzo, di solito, così ti fai un'idea di come è scritta l'opera. Invece evito recensioni preventive perché mi condizionerebbero e perché comunque apprezzare o meno un'autore è qualcosa di molto soggettivo. Chi scrive le recensioni lo fa spesso in modo molto personalistico e non obiettivo e distaccato come dovrebbe essere.
    Io non devo sapere quasi nulla della trama, voglio essere sorpresa mentre leggo; mi basta sapere di cosa tratta e niente di più.

    Non ho pensato a scaricare il primo capitolo dei libri con il Kindle, mo’ vedo se lo posso fare, sarebbe una figata.

    Io mi sento incuriosita dalle recensioni (come farei altrimenti ad orientarmi, visto che fra i miei amici sono quella che indirizzo e consiglio e, fino all’acquisto del Kindle, prestavo libri?), valuto in base ad esse se procedere all’acquisto del libro, se vale la pena dedicargli tempo ed attenzione.

  13. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da nahui Visualizza Messaggio
    Susanna Tamaro, Fabio Volo e Gramellini. Quelli che alzano l'indice glicemico, questa umanità acritica, l'ottimismo, i finali moraleggianti da temino delle medie, e simili.
    Con Volo e la Tamaro sfondi una porta aperta!

    Gramellini non so: l’ho seguito in passato in tv con i suoi commenti brevi ed intensi alle notizie del giorno, leggo il suo Caffè sul Corriere e non mi dispiace, anche se per ora non ho letto nessun suo libro, insomma non gli ho dato ancora fiducia per testi più lunghi.

    Un altro contemporaneo che non sopporto e che considero solo una valanga di parole vuote, è Alessandro d’Avenia: il suo libro su Leopardi era appena appena leggibile (lui pieno di se stesso, si crede l’unica persona al mondo che capisce i suoi allievi), ma assolutamente non ne leggo altri suoi e tanto meno la rubrica settimanale che tiene sul Corriere.

  14. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da nahui Visualizza Messaggio
    Ah, dimenticavo gli psicologi da baraccone televisivo e quelli che vorrebbero educarmi.
    Non ne ho letti molti, per lo più sono d’accordo con te, ma non posso dimenticare che un libro sempliciotto come Le vostre zone erronee di Wayne W. Dyer mi è stato di grande aiuto in un periodo in cui coltivavo intensi pensieri autodistruttivi e non potevo permettermi nessun aiuto psicologico. Voglio dire che in certi casi qualsiasi suggerimento può essere valido e non importa la profondità del pensiero, ma l’effetto positivo che ha su di te.
    Però non posso leggere i messaggi sdolcinati alla L.Hay sull’effetto delle affermazioni positive nella nostra vita.

    In modo diverso, ho preso anni addietro L’intelligenza emotiva di Goleman, ma non l’ho mai nemmeno aperto…

  15. #30
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    Ah, ma allora li hai letti tutti!
    Avevi dubbi? Ebbene, confesso che una dozzina d'anni or sono scrissi su richiesta una corposa recensione su un libro che non ho mai letto, ma lo dichiarai alla fine, a mo' di secondo titolo, comunque non è questo il caso.

    Parecchi critici italiani ebbero a scrivere che Svevo “scriveva male” e certo il suo stile lascia molto a desiderare se paragonato a D’Annunzio; ma Schmitz aveva frequentato scuole tedesche, si esprimeva normalmente in triestino e l’italiano era una lingua acquisita con fatica.
    Se è per questo, tanto di cappello alla vocazione poliglotta di Svevo, che pure imparò l'inglese da Joyce, e anche al suo scrivere come secondo lavoro.

    Il mondo che descrive è l’Austria felix prima dello scoppio della prima guerra mondiale ed io non ci trovo proprio nulla di inetto, tranne il protagonista: un mondo borghese in cui lui non sa essere un lottatore, tranne alla fine.
    A me piace il successo di Zeno nonostante tutti i suoi lapsus, dimenticanze, atti involontari: ce la racconta lunga su quanto l’inconscio ha presa su di noi, senza pesare.
    De gustibus. A me più che l'Austria felix sembra descrivere una mentalità molto piccolo borghese, che quando non è frivola e annoiata si rivela comunque piena di convenzioni e luoghi comuni, valide tanto per il protagonista quanto per i comprimari. Le sue seghe mentali, che forse gli altri non si fanno, ma solo per ipotesi, non sarebbero possibili senza lunghe giornate di faticoso ozio.

    Su Calvino e sul suo presunto linguaggio infantile devi chiarire, eh.
    Che vuoi, io lo trovo infantile e potrei aggiungere pure palloso; che poi l'effetto sia voluto per una presunta ricerca di linguaggio non sposta di una virgola la mia opinione. Da adolescente lessi per intero la trilogia e Marcovaldo, mentre abbandonai le Cosmicomiche dopo poche pagine perché avevo superato il mio limite di sopportazione: già allora pensavo che un simile modo di scrivere fosse una presa per il culo bella e buona, perché se di favole per bambini si tratta, almeno abbia il coraggio di chiamarle col loro nome.
    Per la cronaca quei libri, a parte Il barone rampante che avevo comprato per la scuola, erano stati regalati a mia madre da un suo corteggiatore con la passione per le dediche liriche, il quale peraltro rimase a bocca asciutta: chissà, magari almeno nel comportamento somigliava a qualche personaggio di Svevo.
    Citazione Originariamente Scritto da Careful with that Visualizza Messaggio
    i miei post in media sono di una dozzina di righe, al più;
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    Sono stato tanto...ma tanto Laurina, lontano dal Signore: Ne ho combinate di cotte e di crude. Ti basti sapere soltanto questo....

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