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Risultati da 31 a 45 di 134

Discussione: Una domanda

  1. #31
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Che la religione divida è un dato di fatto, perché ce ne sono tante. Però potrebbe anche unire, se ci si concentrasse sull'essenza di tutte,
    E tu pensi che da un minestrone del genere possa uscire l'acqua pura? Devi andare alla sorgente, Arcobaleno.
    A meno che non tu non ricorra alla chimica e MINERALOGIA...."coi piombi che cianné le piante".
    Eccola l'apocalisse, non c'è mica bisogno di Dio.


    "forma dialettale"
    Ultima modifica di crepuscolo; 05-10-2018 alle 19:33

  2. #32
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    se si cerca di essere mentalmente ordinati, si dovrebbe partire dalle definizioni;
    A Roma di chiamerebbero: Aaa KkAaNnTE!!!!!!!!!
    Chi cerca è un disordinato?

  3. #33
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    Citazione Originariamente Scritto da Acquerapide Visualizza Messaggio
    La spiritulità è un insieme di domande e di riflessioni sulle risposte, la religione si trova in fondo, inclusa tra le altre cose nella spiritualità e che ha fatto propri dei valori che non ha inventato.

    Nessun discorso spirituale richiede che si parta dalle religioni, anzi, questo è un pensiero che inibisce le altre scelte.
    ma se la spiritualità è libera e democratica che senso ha rinchiuderla in dogmi religiosi che conducono inevitabilmente a vertici che esistono per sfruttarti? Tu sai che al vertice, se è il vertice senza sussurri, della famosa democrazia dei numeri senza vertice gliene frega eccome.
    Il sacerdote adora il Dio suo con i soldini.
    Metti in comune, oggi i soldi, ieri ledroge con fregata, come i sacerdoti del Purù di 2 o 3 mila anni fa, od A Delfi, o i funghi sacri o i cactus bolliti in Tv, ieri, con imbroglio finale...l'anima rientrava nel corpo del povero viandante che andava al trmpio......imponente.
    Mi sono ricordato che ho un impegno, cusate la calligrafia

  4. #34
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    A Roma di chiamerebbero: Aaa KkAaNnTE!!!!!!!!!
    io sarei romano, ma non ho capito; forse perché non sei romano tu;
    Chi cerca è un disordinato?
    no, perché ?
    io ho scritto che è disordinato chi inizi una discussione con altri senza aver specificato di cosa si discuta, in modo che l'oggetto sia lo stesso per tutti; te l'immagini due che parlino per mezz'ora del Torino e litighino perché non sono d'accordo sulla forza della squadra; poi si scopre che uno intendeva la squadra allenata da Mazzarri, l'altro il grande Torino degli anni '40 ?

    quando l'argomento sul tavolo è per sua natura vago o implichi facilmente rischi di equivoco, una persona mentalmente ordinata si premura innanzitutto di definire l'oggetto, per evitare il caos.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #35
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    io sarei romano, ma non ho capito; forse perché non sei romano tu;
    No perché è una risposta da burino; ho visto tanti di quei film quando il comico faceva veramente ridere che tu non te lo puoi immaginare. Nel dialetto di una città di provincia, nel senso di provinciale, come Ancona non credo renderebbe l'idea, forse sembrerebbe di uno scaricatore di porto..

  6. #36
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    No perché è una risposta da burino; ho visto tanti di quei film quando il comico faceva veramente ridere che tu non te lo puoi immaginare. Nel dialetto di una città di provincia, nel senso di provinciale, come Ancona non credo renderebbe l'idea, forse sembrerebbe di uno scaricatore di porto..
    ma non ho proprio capito la parola, né da come è scritta riesco a ricondurla a qualcosa che conosco: Aaa KkAaNnTE il vocativo lo capisco, ma il nome che vor' dì ?
    Ultima modifica di axeUgene; 05-10-2018 alle 21:03
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #37
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    Kant....informa abbreviata

  8. #38
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Kant....informa abbreviata
    si, filologico come Celentano che faceva Rugantino

    se metti due "k" davanti, pronunci una parola sarda, forse; lo spelling sarebbe: a' Cànte; anche se in questo caso sarebbe stato più azzeccato Cartesio, o Wittgenstein, che in romanesco suonerebbe Vigghestai
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #39
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    si, filologico come Celentano che faceva Rugantino
    Nooo:,filosofo come il Rugantino faceva Celentano.

  10. #40
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    si, filologico come Celentano che faceva Rugantino

    se metti due "k" davanti, pronunci una parola sarda,:
    NOoo, merluzza




  11. #41
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    Nooo:,filosofo come il Rugantino faceva Celentano.
    mi ricordavi questo

    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #42
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    Forte, non l'avevo mai visto.

  13. #43
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Io considero la spiritualità come l'esperienza personale di fenomeni paranormali.
    ecco, questo è un tentativo, anche se mi sembra poco efficace; per il semplice motivo che non esiste nulla di oggettivo che possa essere definito "paranormale", soprattutto a partire dall'esperienza soggettiva; chiunque può raccontare qualsiasi cosa, in base a proprie suggestioni;
    a me è capitata solo una cosa strana: avevo 11 anni e camminavo con un ex-compagno delle elementari in un giardinetto a Roma; c'erano lavori di movimento terra a 6,7 mt.; ad un tratto c'è stato uno spostamento d'aria, forse con un boato, e siamo stati entrambi sbalzati a terra; io ero preoccupato perché sapevo che quel ragazzino era malato di cuore, ma non ci siamo fatti nulla; ho cercato di capire se fossimo stati investiti da qualcosa, ma sembrava tutto in ordine, e soprattutto gli operai non erano in nessun modo colpiti da nulla, come fossimo stati invisibili; boh...

    attribuire spiritualità a chi sia suggestionato o interessato al paranormale mi sembra una definizione poco efficiente, troppo vaga;

    Citazione Originariamente Scritto da Acquerapide Visualizza Messaggio
    La spiritulità è un insieme di domande e di riflessioni sulle risposte
    oddio, no; la spiritualità dovrebbe essere la qualità di colui che ha spirito; quindi, per prima cosa si dovrebbe definire lo spirito, altrimenti si parla del nulla;

    Citazione Originariamente Scritto da Acquerapide Visualizza Messaggio
    Nessuno ha detto che i valori di cui sopra sono o tantomeno esauriscono il discorso spirituale, solo che "insegnare valori" detto come modo per insinuare alla zitta la propria religione è sbagliato; i valori possono essere laicissimi. La spiritulità è un insieme di domande e di riflessioni sulle risposte, la religione si trova in fondo, inclusa tra le altre cose nella spiritualità e che ha fatto propri dei valori che non ha inventato.

    Nessun discorso spirituale richiede che si parta dalle religioni, anzi, questo è un pensiero che inibisce le altre scelte.
    in teoria, ammettendo per un momento l'equazione: spirituale=interessato all'ultraterreno, si potrebbe immaginare l'indipendenza di questo interesse alla questione dei "valori";

    in concreto, qualunque idea di tipo spiritualista implica comunque nozioni di pregio e valore, e soprattutto gerarchie iniziatiche tra le persone; altrimenti, sarebbe solo mera scienza, cioè un portato di idee accessibili a chiunque senza un filtro di tipo esoterico; di solito, le religioni si esprimono attraverso testi popolari, e anche se vi è spesso un clero o un ceto pastorale, il tenore di quei testi è poco esoterico;

    per quel che vale la mia esperienza personale, ho constatato, e poi cercato conferme (o smentite) che le spiritualità alternative alla pluralità di sistemi etico-religiosi attrae persone che si sentono oppresse dal rigore di quei sistemi e dal fatto che essi giungono dritti al precetto morale, lasciando poco spazio alle suggestioni;

    ma un tratto psicologico che mi sembra di ritrovare praticamente in tutti i cultori delle spiritualità non organizzate in modo religioso-dogmatico è quello dell'insicurezza emotiva e il bisogno di frapporre un diaframma tra se stessi e le emozioni indesiderate imposte dalla presenza altrui;

    cioè, se l'approccio religioso codifica e impone qualche forma, anche ipocrita, di socialità emotiva e condivisione, quello spiritualista va incontro all'individualismo di chi regge meno il confronto emotivo e ha necessità di tenere sotto controllo le proprie pulsioni empatiche; avendo conosciuto di persona diversi adepti di scuole e centri di tipo spiritualista, quello che mi ha sempre colpito è la capacità di erigere un muro all'empatia sulla soglia che marca i rapporti sociali da quelli personali; credo per tutelarsi dalla propria sensibilità;

    questo sarebbe anche un tratto comune all'individualismo delle società nordico-protestanti, con la differenza che quella religiosità, almeno in via di principio, non offre alibi al disimpegno, anche se filtra molto il coinvolgimento emotivo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #44
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    non esiste nulla di oggettivo che possa essere definito "paranormale", soprattutto a partire dall'esperienza soggettiva; chiunque può raccontare qualsiasi cosa, in base a proprie suggestioni;
    E allora? Se uno ha un sogno premonitore, se uno ha una visione, se uno vede un fantasma, se uno sente rumori dove dovrebbe esserci solo silenzio, se uno assiste a un miracolo, se vede un'apparizione angelica, ecc.
    Che mi importa se si sia trattato di autosuggestione? Perché dovrei cercare prove e oggettivazioni dell'evento? A meno che il racconto volesse indurmi a credere qualcosa che possa influire sul mio comportamento e sulle mie convinzioni.
    Se uno testimonia di un evento paranormale al quale ha assistito, io ne prendo atto. Non ho bisogno di cercare prove per l'esistenza della spiritualità.
    Questa può essere una preoccupazione tua o degli atei, che si sentono spiazzati in caso di eventi paranormali, non spiegabili razionalmente e scientificamente.

    Se la tua obiezione, invece, è che il paranormale non esiste oggettivamente, sei smentito dalle testimonianze di un'infinità di persone reali e presenti anche in questo forum, oltre che dai testi sacri delle religioni, che sono raccolte di testimonianze di eventi paranormali.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  15. #45
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    E allora? Se uno ha un sogno premonitore, se uno ha una visione, se uno vede un fantasma, se uno sente rumori dove dovrebbe esserci solo silenzio, se uno assiste a un miracolo, se vede un'apparizione angelica, ecc.
    Che mi importa se si sia trattato di autosuggestione? Perché dovrei cercare prove e oggettivazioni dell'evento? A meno che il racconto volesse indurmi a credere qualcosa che possa influire sul mio comportamento e sulle mie convinzioni.
    Se uno testimonia di un evento paranormale al quale ha assistito, io ne prendo atto. Non ho bisogno di cercare prove per l'esistenza della spiritualità.
    Questa può essere una preoccupazione tua o degli atei, che si sentono spiazzati in caso di eventi paranormali, non spiegabili razionalmente e scientificamente.

    Se la tua obiezione, invece, è che il paranormale non esiste oggettivamente, sei smentito dalle testimonianze di un'infinità di persone reali e presenti anche in questo forum, oltre che dai testi sacri delle religioni, che sono raccolte di testimonianze di eventi paranormali.
    guarda dove ti porta la carenza di metodo logico:

    nella prima frase rivendichi - e ciò sarebbe accettabile, purché si ammetta il limite - un disinteresse per l'oggettività; nella seconda, questa esigenza rientra dalla porta di servizio, avocando a quelle esperienze solo soggettiva la qualità di riprova oggettiva dell'esistenza di un paranormale;

    il vero problema, innanzitutto, è che tu rifuggi dalla definizione dell'oggetto, che è la base per discutere di qualsiasi cosa;

    ora, se dovessimo dedurre da quello che sembri indicare come il confine esclusivo della presunta spiritualità come l'interesse per, o l'esperienza del paranormale, il risultato sarebbe quello di escludere dal club delle persone spirituali artisti o pensatori che chiaramente hanno dedicato la propria vita a creazioni di natura immateriale, o con una grande componente di immaterialità, idee, estetica, cosmologia...

    capisci bene che una tesi di questo tipo sarebbe poco credibile, e al primo approfondimento entrerebbe in crisi, per essere immediatamente dismessa;

    pensa, per citare un personaggio che dovresti conoscere, a Leopardi, che era sostanzialmente materialista e ateo - lui sì, con un fondamento attivo e consapevole di natura filosofica; lo puoi considerare una persona di scarso o nullo spessore spirituale, qualunque cosa l'espressione pretenda di significare ?

    e sai quanti pensatori, poeti, artisti, o gente comune con una propensione al totale disinteresse per l'ultraterreno, o convinte che finiamo tutti in cenere ci sono ? lo stesso ateo, quello vero, per adottare quella posture deve esercitare un'intensissima attività di elaborazione del trascendente, foss'anche per negarlo...

    ripeto, finche qualcuno non prova a definire spirito e spirituale, in modo da includere ed escludere, parliamo di aria fritta, parole in libertà, senza senso.
    c'� del lardo in Garfagnana

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