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Discussione: La sfortuna in amore: colpa di mammà

  1. #91
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    tanto sangue e cattiverie, da quello che citi

    se l'illusione ti porta a quel punto, allora perché non farsi le pere direttamente ?

    meglio illudersi su cose più innocue; che non significa rinunciare all'"amore", ma possibilmente viverlo con la consapevolezza dei limiti di un formato coppia; così, per contare fino a dieci quando le cose vanno diversamente da come desiderato;

    vuoi una famiglia e dei figli ? bene, li fai con chi ti pare, ma predisponi il piano B, e magari pure quello C per l'eventualità in cui ad un certo punto le cose cambiano, e non sempre nello stesso modo per entrambi; fare lo struzzo serve solo a ritrovarsi impreparati, probabilmente insoddisfatti e rancorosi; o violenti;
    meglio rivedere il copione ab imis fundamentis.
    Ma il piano B ce l'hanno tutte le persone intelligenti e responsabili, dai. Quelli che finiscono sotto ai ponti sono i poveracci, nel senso che non hanno proprio una lira e magari neanche gli strumenti cognitivi per organizzarsi bene. Anzi qui ormai la gente di piani ne ha fino alla Z, a giudicare dall'alta diffusione della cultura delle corna. Ognuno si fa i propri interessi, anche a spese dell'altro.
    Non puoi eliminare sofferenza e delusione dalla lista dei sentimenti, neanche con un programma così razionale, almeno non fin quando non saranno inventati i farmaci che le sopprimano. E per i figli c'è stato chi ha proposto di dividerli, metà mese col padre e metà con la madre (credo sia stato un uomo, evidentemente un genio) . Siamo organizzatissimi ormai.
    La tua è un'illusione.
    Tanto vale illudersi per amore.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  2. #92
    La verità e che uomo e donna non dovrebbero convivere insieme, ma cercarsi quando ne sentono la necessità... e non mi riferisco esclusivamente all'attrazione fisica. Non sempre
    interessi, passioni, idee, sogni sono condivisi... e meno male direi, perché molto spesso ogni tipo di decisione presa che coinvolge più di una persona è frutto di un compromesso.
    Ora, nulla di male nei compromessi, ci mancherebbe, ma, alla lunga, stancano e creano frustrazioni specialmente in colui/colei dei due che rinuncia di più dell'altro.

    Conclusione : Ognuno dei due sessi, quando si trova in compagnia di un altro elemento dello stesso sesso, "scarica" le proprie frustrazioni, parlando male o lamentandosi del partner
    o delle azioni di questi, trovando naturalmente conforto nel sentirsi dare ragione. Quanto spesso succede? Molto spesso.

    Ci aspettiamo sempre che il partner ci capisca, ci conforti, condivida le nostre azioni... insomma è tutto un susseguirsi di aspettative, tralasciando il particolare che ognuno è quello che è,
    non quello che ci aspettiamo che sia. Se ci limitassimo a tenere presente questo particolare, molti problemi non sorgerebbero. Dirò di più, le coppie che hanno imparato ad accettare il
    partner per ciò che è, vivono meglio e si amano di più, secondo me. Poi naturalmente c'è chi non riesce a non imporsi o pretendere ciò che non può ricevere e alla fine si va in crisi.

    Quanto sopra in linea generale ovviamente.
    Bambol utente of the decade

  3. #93
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Ma il piano B ce l'hanno tutte le persone intelligenti e responsabili, dai. Quelli che finiscono sotto ai ponti sono i poveracci, nel senso che non hanno proprio una lira e magari neanche gli strumenti cognitivi per organizzarsi bene. Anzi qui ormai la gente di piani ne ha fino alla Z, a giudicare dall'alta diffusione della cultura delle corna. Ognuno si fa i propri interessi, anche a spese dell'altro.
    Non puoi eliminare sofferenza e delusione dalla lista dei sentimenti, neanche con un programma così razionale, almeno non fin quando non saranno inventati i farmaci che le sopprimano. E per i figli c'è stato chi ha proposto di dividerli, metà mese col padre e metà con la madre (credo sia stato un uomo, evidentemente un genio) . Siamo organizzatissimi ormai.
    La tua è un'illusione.
    Tanto vale illudersi per amore.
    mi devo essere spiegato male;
    il piano B a cui mi riferivo non riguarda quello che si fa se le cose "vanno male", ma proprio un immaginario dei sentimenti diverso, essere preparati non alle guerre, ma alla serenità;
    non essere educati alla circostanza per cui la favoletta del "e vissero per sempre felici e contenti..." con cui si descriveva l'amore romantico che sfocia nella famiglia è una finzione, una forzatura, è un sicuro viatico per l'infelicità; lo dice la realtà delle persone;

    io non ho ricette, ma una volta capito che, per il tipo di esistenza che le persone conducono la condizione di coppia dei 20/30enni che fanno famiglia è instabile, perché a 40 o 50 non si sarà vecchi e si potrebbe facilmente volere altro, perché si è diventati persone diverse, dovrebbe essere una circostanza a cui siamo preparati anche come immaginario, avere una sua letteratura, suoi modelli di normalità, in cui la circostanza non è una sconfitta, non dovrebbe generare rancori o disperazione;
    ora, io diffido sempre molto dell'uso della parola "amore" nella coppia, perché è qualcosa di molto inquinato da altro;
    ma, per esempio, tu che hai dei figli e li ami, anche se ci sono ambivalenze anche in quel tipo di rapporto, sei preparata alla circostanza che quelli un giorno se ne andranno per conto loro e ti sentiresti un mostro se ti accorgessi di boicottare questa loro capacità;
    ma se siamo preparati a farlo con i figli, una volta che diventa evidente anche la coppia come circostanza potenzialmente transitoria, perché non elaborare sistemi pacifici di ricollocamento, con una loro epica serena, dove il cambiamento è anche un'opportunità di ritrovare slancio, amore per la vita ?

    ovviamente, la questione materiale della famiglia e degli strascichi economici è un capitolo a parte.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #94
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    mi devo essere spiegato male;
    il piano B a cui mi riferivo non riguarda quello che si fa se le cose "vanno male", ma proprio un immaginario dei sentimenti diverso, essere preparati non alle guerre, ma alla serenità;
    non essere educati alla circostanza per cui la favoletta del "e vissero per sempre felici e contenti..." con cui si descriveva l'amore romantico che sfocia nella famiglia è una finzione, una forzatura, è un sicuro viatico per l'infelicità; lo dice la realtà delle persone;

    io non ho ricette, ma una volta capito che, per il tipo di esistenza che le persone conducono la condizione di coppia dei 20/30enni che fanno famiglia è instabile, perché a 40 o 50 non si sarà vecchi e si potrebbe facilmente volere altro, perché si è diventati persone diverse, dovrebbe essere una circostanza a cui siamo preparati anche come immaginario, avere una sua letteratura, suoi modelli di normalità, in cui la circostanza non è una sconfitta, non dovrebbe generare rancori o disperazione;
    ora, io diffido sempre molto dell'uso della parola "amore" nella coppia, perché è qualcosa di molto inquinato da altro;
    ma, per esempio, tu che hai dei figli e li ami, anche se ci sono ambivalenze anche in quel tipo di rapporto, sei preparata alla circostanza che quelli un giorno se ne andranno per conto loro e ti sentiresti un mostro se ti accorgessi di boicottare questa loro capacità;
    ma se siamo preparati a farlo con i figli, una volta che diventa evidente anche la coppia come circostanza potenzialmente transitoria, perché non elaborare sistemi pacifici di ricollocamento, con una loro epica serena, dove il cambiamento è anche un'opportunità di ritrovare slancio, amore per la vita ?

    ovviamente, la questione materiale della famiglia e degli strascichi economici è un capitolo a parte.
    Ma no, ti sei spiegato benissimo, solo che proprio non riesci a scendere dalla vetta dell'idealismo quaggiù accanto ai miei piedi per terra.
    Perché un capitolo a parte? La preparazione di cui parli tu ha proprio la conseguenza di essere materialmente pronti nel caso vada male o visto che sicuramente andrà male, come preferisci. Il sistema pacifico di ricollocamento è stato già elaborato ed è in corso di miglioramento nel tempo ed è il divorzio (recenti sono le modifiche sul diritto al mantenimento del coniuge per esempio).
    Quello che tu auspichi già è iniziato da un pezzo, ma i nuovi modelli culturali hanno bisogno di tempo per radicarsi. Le coppie che si sposano sanno che il divorzio è un'eventualità sempre più diffusa, infatti molte non si sposano affatto, cioè sono già con un piede sulla porta di casa e non fanno neanche i figli.
    Più disillusi di così…
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  5. #95
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Ma no, ti sei spiegato benissimo, solo che proprio non riesci a scendere dalla vetta dell'idealismo quaggiù accanto ai miei piedi per terra.
    ecco il momento fetish
    Perché un capitolo a parte? La preparazione di cui parli tu ha proprio la conseguenza di essere materialmente pronti nel caso vada male o visto che sicuramente andrà male, come preferisci. Il sistema pacifico di ricollocamento è stato già elaborato ed è in corso di miglioramento nel tempo ed è il divorzio (recenti sono le modifiche sul diritto al mantenimento del coniuge per esempio).
    questa è solo la parte sociale, giuridica; un capitolo a parte perché non riguarda l'immaginario a cui vengono educate le persone ma solo la circostanza che alla questione affettiva si aggiungano gravami che incidono sulla condizione materiale delle persone coinvolte;
    [quote]Quello che tu auspichi già è iniziato da un pezzo, ma i nuovi modelli culturali hanno bisogno di tempo per radicarsi. Le coppie che si sposano sanno che il divorzio è un'eventualità sempre più diffusa, infatti molte non si sposano affatto, cioè sono già con un piede sulla porta di casa e non fanno neanche i figli.
    Più disillusi di così...[quote]
    la realtà mi sembra che mostri grande incapacità di pensare e pensarsi in un modello diverso, se le persone vivono le relazioni e la fine di quelle con tanta aggressività, rancori, violenza, incapacità di accettare ed elaborare la circostanza che l'altra persona non è uno strumento della propria realizzazione, ha una vita propria;
    tutta l'epica dell'"amore" è ancora impregnata di seduzione, conquista, possesso, lotta per trattenere, il tutto vissuto dai più come valori ovvii e positivi, e quando qualcuno si impegna, lotta per trattenere un partner che non manifesta più interesse, credo pochi pensino: ma che te ne fai di una persona che vuole altro ?

    tu consideri un cosa compiuta quello che è solo un disfacimento del vecchio, ma senza un sistema di pensiero a sostenere un nuovo vivibile, sereno.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #96
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ecco il momento fetish

    questa è solo la parte sociale, giuridica; un capitolo a parte perché non riguarda l'immaginario a cui vengono educate le persone ma solo la circostanza che alla questione affettiva si aggiungano gravami che incidono sulla condizione materiale delle persone coinvolte;

    la realtà mi sembra che mostri grande incapacità di pensare e pensarsi in un modello diverso, se le persone vivono le relazioni e la fine di quelle con tanta aggressività, rancori, violenza, incapacità di accettare ed elaborare la circostanza che l'altra persona non è uno strumento della propria realizzazione, ha una vita propria;
    tutta l'epica dell'"amore" è ancora impregnata di seduzione, conquista, possesso, lotta per trattenere, il tutto vissuto dai più come valori ovvii e positivi, e quando qualcuno si impegna, lotta per trattenere un partner che non manifesta più interesse, credo pochi pensino: ma che te ne fai di una persona che vuole altro ?

    tu consideri un cosa compiuta quello che è solo un disfacimento del vecchio, ma senza un sistema di pensiero a sostenere un nuovo vivibile, sereno.
    Ecco e con questa del feticismo, i difetti ce li hai proprio tutti

    Se non ti sembra essere entrato nell'immaginario collettivo il divorzio con il concetto di amore eterno finchè dura, dopo più di 40 anni di legge sul divorzio, in cui in ogni famiglia si contano vari divorzi o convivenze senza matrimonio...
    Non la considero compiuta, ho specificato bene che i cambiamenti culturali richiedono tempo e siamo chiaramente un work in progress. Solo 20 anni fa divorziare significava vita distrutta, stigmatizzazione sociale, lotte legali fino all'ultimo sangue. Oggi siamo al divorzio breve, separazioni consensuali che sono la maggioranza del totale, ecc.
    Basta guardare la realtà dei fatti. Cmq questo discorso lo avevamo già fatto.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  7. #97
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    L'importante è sapere che si può sempre andare in un posto felice, fuggendo veloci, avendo sulla testa un recipiente pieno di panna, ma sempre correndo veloci, rifugiandosi nel medesimo recipiente qualora non finisse in pezzi o, meglio, non si versasse sulla faccia in fuga insieme a tutto il resto.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  8. #98
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    mi devo essere spiegato male;
    il piano B a cui mi riferivo non riguarda quello che si fa se le cose "vanno male", ma proprio un immaginario dei sentimenti diverso, essere preparati non alle guerre, ma alla serenità;
    non essere educati alla circostanza per cui la favoletta del "e vissero per sempre felici e contenti..." con cui si descriveva l'amore romantico che sfocia nella famiglia è una finzione, una forzatura, è un sicuro viatico per l'infelicità; lo dice la realtà delle persone;

    io non ho ricette, ma una volta capito che, per il tipo di esistenza che le persone conducono la condizione di coppia dei 20/30enni che fanno famiglia è instabile, perché a 40 o 50 non si sarà vecchi e si potrebbe facilmente volere altro, perché si è diventati persone diverse, dovrebbe essere una circostanza a cui siamo preparati anche come immaginario, avere una sua letteratura, suoi modelli di normalità, in cui la circostanza non è una sconfitta, non dovrebbe generare rancori o disperazione;
    ora, io diffido sempre molto dell'uso della parola "amore" nella coppia, perché è qualcosa di molto inquinato da altro;
    ma, per esempio, tu che hai dei figli e li ami, anche se ci sono ambivalenze anche in quel tipo di rapporto, sei preparata alla circostanza che quelli un giorno se ne andranno per conto loro e ti sentiresti un mostro se ti accorgessi di boicottare questa loro capacità;
    ma se siamo preparati a farlo con i figli, una volta che diventa evidente anche la coppia come circostanza potenzialmente transitoria, perché non elaborare sistemi pacifici di ricollocamento, con una loro epica serena, dove il cambiamento è anche un'opportunità di ritrovare slancio, amore per la vita ?

    ovviamente, la questione materiale della famiglia e degli strascichi economici è un capitolo a parte.
    Ma guarda, a parole è facilissimo, con la piccola variante che se il tuo partner ti lascia stai male, soffri come un cane, e i "sistemi pacifici di ricollocamento" glieli vorresti ficcare dove non batte il sole. Non è che i sentimenti li puoi comandare a bacchetta. L'essere lasciati, soprattutto se improvvisamente, è paragonabile a un lutto (non lo dico io, ma la psicologia). E tu puoi pensare di essere preparato quanto vuoi, ma non lo sei mai davvero.
    Anch'io sono sempre stata convinta che le coppie non durano per sempre, che l'amore è una condizione transitoria, eccetera eccetera. Viverlo è tutt'altra cosa. Puoi avere tutte le convinzioni del mondo, ma quelle non ti risparmieranno mai il dolore.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  9. #99
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Ma guarda, a parole è facilissimo, con la piccola variante che se il tuo partner ti lascia stai male, soffri come un cane, e i "sistemi pacifici di ricollocamento" glieli vorresti ficcare dove non batte il sole. Non è che i sentimenti li puoi comandare a bacchetta. L'essere lasciati, soprattutto se improvvisamente, è paragonabile a un lutto (non lo dico io, ma la psicologia). E tu puoi pensare di essere preparato quanto vuoi, ma non lo sei mai davvero.
    Anch'io sono sempre stata convinta che le coppie non durano per sempre, che l'amore è una condizione transitoria, eccetera eccetera. Viverlo è tutt'altra cosa. Puoi avere tutte le convinzioni del mondo, ma quelle non ti risparmieranno mai il dolore.
    Concordo. Il sistema di ricollocamento c'è, ma quando ti capita di doverlo usare non puoi mica anestetizzarti dai sentimenti. Altrimenti più che amore era solo un business fin dall'inizio. Al cuore non si comanda.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  10. #100
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Concordo. Il sistema di ricollocamento c'è, ma quando ti capita di doverlo usare non puoi mica anestetizzarti dai sentimenti. Altrimenti più che amore era solo un business fin dall'inizio. Al cuore non si comanda.
    Eh purtroppo. Magari fosse così facile!
    Il rapporto di coppia non è un contratto di leasing. E se anche provi a vederlo così, i sentimenti ti fregano sempre e comunque.
    Quando è capitato a me, di essere lasciata dall'oggi al domani, sono stata male come non avrei mai pensato. E non sono una che fa programmi tipo matrimonio o figli. Ho sempre vissuto le relazioni giorno per giorno. Eppure alla fine niente ti ripara dal dolore.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  11. #101
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Ma guarda, a parole è facilissimo, con la piccola variante che se il tuo partner ti lascia stai male, soffri come un cane, e i "sistemi pacifici di ricollocamento" glieli vorresti ficcare dove non batte il sole. Non è che i sentimenti li puoi comandare a bacchetta. L'essere lasciati, soprattutto se improvvisamente, è paragonabile a un lutto (non lo dico io, ma la psicologia). E tu puoi pensare di essere preparato quanto vuoi, ma non lo sei mai davvero.
    Anch'io sono sempre stata convinta che le coppie non durano per sempre, che l'amore è una condizione transitoria, eccetera eccetera. Viverlo è tutt'altra cosa. Puoi avere tutte le convinzioni del mondo, ma quelle non ti risparmieranno mai il dolore.
    e graziearca
    ma io che scrivo qui, da anni ?

    tu puoi razionalizzare quanto ti pare, ma se a monte non sono stati decostruiti i miti che informano l'immaginario dell'identità correlato alla coppia, si ricade sempre negli stessi schemi, per forza; perché non sai dove dirigere altrimenti le tue emozioni;
    così non fosse, ad uno psicologo basterebbe spiegare razionalmente un problema - cosa che in genere è in grado di fare alla prima o seconda seduta - per risolverlo;

    il punto debole del tuo ragionamento sta - verosimilmente - nella rappresentazione della realtà di quei sentimenti che non si possono comandare a bacchetta; il che è certamente vero;
    ora, io non ho ricette e mi rendo conto di quanto sia complicata la cosa; ma vedo pure tanta ritrosia a prendere atto di alcune circostanze evidenti nel rappresentare la realtà; i greci avevano tante parole per definire l'"amore", eros, agape, philia mi vengono in mente; magari la sig.ra Pazza ci illumina su altro;

    quanto ci piace parlare di "amore", e quanto poco affrontare la realtà che dentro 'sta scatola confluiscono tante cose, il più delle volte contraddittorie e cariche di egoismo; perché dirse a sé stessi di "amare" qualcuno nobilita, fa sentire eroici protagonisti di quei modelli educativi che abbiamo assorbito fin da piccoli da migliaia di messaggi, a partire dalle favole;
    molto meno confessare a se stessi che quel sentimento è molto spesso la maschera nobilitante di impulsi egoistici, dal momento che questo crea un vuoto angoscioso sulla bontà delle nostre motivazioni;

    il rovescio della medaglia è che quando le cose vanno male la viviamo come una ferita all'identità e non come - più sanamente - come un contrattempo nella realizzazione di un obiettivo egoistico; in questo caso, l'immaginario sarebbe certamente capace di relativizzare il colpo, come quando non vinci un concorso pubblico e pensi al prossimo, o qualcuno compra prima la casa che vorresti, ma pensi che forse ne troverai un'altra che ti piace di più o consideri anche i difetti e i problemi di quella che volevi, che magari sull'onda dell'entusiasmo non avevi valutato abbastanza; magari, un mese dopo ci passi davanti e ti rendi conto che, sì, è un bel palazzo in centro; ma è al primo piano, buia, e il fondo a terra ospita una friggitoria e avresti avuto le stanze lato strada impuzzonite per tutta la vita

    e guarda che le motivazioni egoistiche e ambivalenti in una relazione non sono una mia bizzarra ed estemporanea invenzione, ma l'evidenza che potrebbe constatare chiunque, volendo appena far mente locale; eppure, tutti continuano a parlare d'"amore" come si trattasse di una circostanza scontata, si una rappresentazione fedele e indiscutibile della realtà; solo per dire di quanto forte e incistato sia il falso che condiziona la percezione;

    io, modestamente, solo per fortuna ed esperienza, ti posso dire che già solo elaborare consapevolmente i traumi sentimentali andando a scorporare quella parolaccia ed estrapolando tutti i suoi contenuti egoistici aiuta parecchi ad elaborare quel genere di lutto;
    e non inficia affatto la successiva capacità di provare sentimenti positivi, nonostante la consapevolezza che si stia perseguendo un proprio tornaconto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #102
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Sarebbero infatti le madri a trasmettere ai figli la capacità o meno di avere relazioni

    Non riuscite ad avere una storia felice e duratura? Tranquilli, non sentitevi in colpa, voi non c’entrate praticamente nulla. Secondo lo studio della Ohio State University, i figli di madri che nella loro vita hanno avuto più di un partner, nella maggior parte dei casi sono portati ad avere la stessa vita amorosa. La ricerca è stata pubblicata su Plos One e assicura che le mamme possono trasmettere alla prole le proprie caratteristiche relazionali e alcuni tratti della loro personalità. I ricercatori hanno studiato i dati relativi a 7152 soggetti che hanno partecipato a due sondaggi, il National Longitudinal Survey of Youth 1979 e Longitudinal Survey of Youth Child and Young Adult. Entrambi gli studi sono durati 24 anni, nei quali sono state osservate le vite amorose dei partecipanti.

    Tutti i soggetti del secondo sondaggio erano i figli naturali delle donne del primo. In questo modo gli studiosi hanno avuto tra le mani i dati relativi alle relazioni interpersonali di due generazioni al completo. Da quanto emerso sia i numeri di matrimoni che di convivenze avuti dalle madri erano molto simili a quelli avuti poi dai figli. Soprattutto i figli maggiori sembra abbiano la propensione a ereditare questa caratteristica. Claire Kamp Dush, autrice dello studio, ha spiegato ciò a cui la ricerca è giunta “le madri possono trasmettere le loro caratteristiche e le loro abilità relazionali ai figli, nel bene e nel male”. Ha poi aggiunto “potrebbe essere che le madri che hanno più partner non abbiano grandi capacità relazionali, o non affrontino bene i conflitti. Ognuna di queste cose può indebolire le relazioni e portare all’instabilità” . Queste caratteristiche trasmesse quindi alla prole, possono rendere i rapporti con i vari partner meno stabili.


    E te pareva che non era colpa delle donne!
    che boiata pazzesca

  13. #103
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    e graziearca
    ma io che scrivo qui, da anni ?

    tu puoi razionalizzare quanto ti pare, ma se a monte non sono stati decostruiti i miti che informano l'immaginario dell'identità correlato alla coppia, si ricade sempre negli stessi schemi, per forza; perché non sai dove dirigere altrimenti le tue emozioni;
    non è una questione di miti...
    è questione che se una persona ti piace proprio tanto... quando non ti vuole più... daresti fuoco al mondo

  14. #104
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Axe è come dire che siccome siamo ben consapevoli della morte, il fatto di essere preparati alla perdita delle persone care ci dovrebbe permettere di superarla senza soffrire.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  15. #105
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    non è una questione di miti...
    è questione che se una persona ti piace proprio tanto... quando non ti vuole più... daresti fuoco al mondo
    magari se capisci i motivi per cui ti piace proprio quella, su 7 miliardi che ce ne sono, al mondo ti viene solo da dare un calcio e valuti alternative;

    a parte questo, parlare di quello che "ti piace" è già diverso dall'oggetto della discussione, dove si parla di "sentimenti"; se dici "mi piace", ti rode ma te ne fai una ragione; a me piace Scarlett Johansson, ma non sono disperato se non me la da, né lo sono per altre con cui sono stato; magari continuano a piacermi - anzi, è quasi sempre così - ma non mi sento vittima e propenso a dar fuoco al mondo, perché quando ero bambino i genitori ancora insegnavano che "l'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino dei re"
    à qui ca touche, il ne s'engrugne pas, come dicevano gli antichi galli romanizzati
    c'� del lardo in Garfagnana

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