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Risultati da 106 a 120 di 240

Discussione: La sfortuna in amore: colpa di mammà

  1. #106
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    non è una questione di miti...
    è questione che se una persona ti piace proprio tanto... quando non ti vuole più... daresti fuoco al mondo
    Esatto.
    In questo caso la società non c'entra proprio un tubo, così come non c'entrano i miti e tutto il resto.
    Anche gli animali soffrono quando perdono qualcuno che gli è caro, è una cosa istintiva.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  2. #107
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    magari se capisci i motivi per cui ti piace proprio quella, su 7 miliardi che ce ne sono, al mondo ti viene solo da dare un calcio e valuti alternative;

    a parte questo, parlare di quello che "ti piace" è già diverso dall'oggetto della discussione, dove si parla di "sentimenti"; se dici "mi piace", ti rode ma te ne fai una ragione; a me piace Scarlett Johansson, ma non sono disperato se non me la da, né lo sono per altre con cui sono stato; magari continuano a piacermi - anzi, è quasi sempre così - ma non mi sento vittima e propenso a dar fuoco al mondo, perché quando ero bambino i genitori ancora insegnavano che "l'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino dei re"
    à qui ca touche, il ne s'engrugne pas, come dicevano gli antichi galli romanizzati
    Tu puoi razionalizzare quanto vuoi,ma poi quando devi fare i conti con i sentimenti è tutt'altra cosa.
    Se tu hai trovato la ricetta per non soffrire, beato te.
    E per la cronaca, la psicologa non ti dice certo che non devi soffrire. Anzi, la sofferenza fa parte del percorso per uscirne.
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  3. #108
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Axe è come dire che siccome siamo ben consapevoli della morte, il fatto di essere preparati alla perdita delle persone care ci dovrebbe permettere di superarla senza soffrire.
    *
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  4. #109
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Figliuoli, fatevene una ragione, come cancellare milioni di anni di evoluzione dove la monogamia è il modello meno diffuso in natura?
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  5. #110
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Esatto.
    In questo caso la società non c'entra proprio un tubo, così come non c'entrano i miti e tutto il resto.
    Anche gli animali soffrono quando perdono qualcuno che gli è caro, è una cosa istintiva.
    l'animale domestico soffre, ma senza mediazione concettuale; lega la perdita alla sua consuetudine, che è quello che manca;

    i miti c'entrano, eccome, perché le identità delle persone elaborano i propri valori su comportamenti standard e archetipici, e questo avviene anche per i ruoli sentimentali; la serenità è corrispondere allo stereotipo mitologico cui si aderisce, per cui se il tuo modello educativo non contempla la possibilità essere cornuto, sei a posto se non lo sei, e se invece ti capita vendichi le corna; se il tuo modello impone di avere figli, o di non averli, sei a posto in quel modo;

    se i bambini e i ragazzi apprendessero un modello positivo diverso di relazione, nel senso di positum, concreto ed esplicito, e non la semplice trasgressione di quello che resta il modello della favola, forse il tipo di investimento emotivo potrebbe essere più sano e sostenibile;
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Tu puoi razionalizzare quanto vuoi,ma poi quando devi fare i conti con i sentimenti è tutt'altra cosa.
    Se tu hai trovato la ricetta per non soffrire, beato te.
    E per la cronaca, la psicologa non ti dice certo che non devi soffrire. Anzi, la sofferenza fa parte del percorso per uscirne.
    quello che cambia è il perché soffrire;
    tu continui a parlare di "sentimenti", ma pure quello che ammazza la moglie che lo lascia ha sentimenti; il punto è: di che sentimenti si tratta ?

    perché la differenza è tra raccontarsi come vittime della mancata corresponsione di un sentimento generoso e oblativo e prendere atto che si è stati spiazzati nel perseguimento di un proprio esclusivo fine, tornaconto che prevedeva l'attaccamento di, e per quella persona;

    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Axe è come dire che siccome siamo ben consapevoli della morte, il fatto di essere preparati alla perdita delle persone care ci dovrebbe permettere di superarla senza soffrire.
    beh, a parte il fatto che la cosa viene vissuta diversamente a seconda delle culture e credenze varie, il copione dei rapporti sentimentali è modificabile in modo molto più facile; altrimenti, il delitto d'onore dovrebbe essere un automatismo istintivo;
    se le persone hanno cambiato atteggiamento su tante cose, lo possono fare anche sul senso della coppia, purché il loro immaginario sia formato sin da piccoli ad immaginare cose diverse da quelle tradizionali.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #111
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio


    beh, a parte il fatto che la cosa viene vissuta diversamente a seconda delle culture e credenze varie, il copione dei rapporti sentimentali è modificabile in modo molto più facile; altrimenti, il delitto d'onore dovrebbe essere un automatismo istintivo;
    se le persone hanno cambiato atteggiamento su tante cose, lo possono fare anche sul senso della coppia, purché il loro immaginario sia formato sin da piccoli ad immaginare cose diverse da quelle tradizionali.
    Ma guarda che io dico proprio che l'atteggiamento delle persone nelle relazioni di coppia è già cambiato e continua a cambiare, ma tu insisti che non sia così.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  7. #112
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Ma guarda che io dico proprio che l'atteggiamento delle persone nelle relazioni di coppia è già cambiato e continua a cambiare, ma tu insisti che non sia così.
    io insisto sul fatto che l'immaginario positivo di coppia sia rimasto grossomodo lo stesso, e il cambiamento che vedi tu è una rassegnazione, o spesso la nevrosi violenta che si produce in conseguenza dell'apertura delle gabbie;

    cioè, tutti gli approcci al desiderio su cui si origina la coppia sono rimasti generalmente inconsapevoli, visto che continuano a concepire gli stessi obiettivi esistenziali, si fanno e rifanno sempre gli stessi errori, si crede sempre che quella sia la formula esclusiva, e si continua a soffrire nello stesso modo per quelli che si vivono come "fallimenti";
    io, senza essere "nuovo" o educato diversamente, non riesco a pensare alle mie relazioni finite come a dei "fallimenti", né a provare rancore; anzi, senza esagerare nell'enfasi, finite le storie ho abbastanza la percezione - ora sì, priva di alcun fine diverso - di "amore", nel senso di stima, apprezzamento per quel modo di essere che sono stato felice di aver condiviso e che forse condividerei ancora, ce ne fosse l'occasione;
    peraltro, qualche anno fa m'è pure capitato, a distanza di 20 anni

    retrospettivamente, penso che un'educazione diversa da quella, tutto sommato molto tradizionale, che ho ricevuto mi avrebbe aiutato ad arrivare prima a questo minimo grado di relativa serenità, essendoci arrivato per vie molto traverse e tortuose.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #113
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    io insisto sul fatto che l'immaginario positivo di coppia sia rimasto grossomodo lo stesso, e il cambiamento che vedi tu è una rassegnazione, o spesso la nevrosi violenta che si produce in conseguenza dell'apertura delle gabbie;

    cioè, tutti gli approcci al desiderio su cui si origina la coppia sono rimasti generalmente inconsapevoli, visto che continuano a concepire gli stessi obiettivi esistenziali, si fanno e rifanno sempre gli stessi errori, si crede sempre che quella sia la formula esclusiva, e si continua a soffrire nello stesso modo per quelli che si vivono come "fallimenti";
    io, senza essere "nuovo" o educato diversamente, non riesco a pensare alle mie relazioni finite come a dei "fallimenti", né a provare rancore; anzi, senza esagerare nell'enfasi, finite le storie ho abbastanza la percezione - ora sì, priva di alcun fine diverso - di "amore", nel senso di stima, apprezzamento per quel modo di essere che sono stato felice di aver condiviso e che forse condividerei ancora, ce ne fosse l'occasione;
    peraltro, qualche anno fa m'è pure capitato, a distanza di 20 anni

    retrospettivamente, penso che un'educazione diversa da quella, tutto sommato molto tradizionale, che ho ricevuto mi avrebbe aiutato ad arrivare prima a questo minimo grado di relativa serenità, essendoci arrivato per vie molto traverse e tortuose.
    Mah resto della mia idea e secondo me ti sbagli, i giovani oggi sono già parecchio disillusi e vivono alla giornata. La famiglia non è più l'obiettivo principale per la maggior parte di loro e ne hai la dimostrazione proprio nel fatto che separarsi da sposati e non è molto più facile e meno doloroso che in passato. Conosco gente della generazione precedente che dopo il divorzio non si è mai più rifatta una vita e che ha vissuto come in vedovanza. Oggi il ricambio avviene già prima di lasciarsi, figurati, ed è pieno di coppie con matrimoni/convivenze alle spalle. Dove lo vedi tutto questo immaginario positivo di coppia...
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  9. #114
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Comunque mi sa che la lotta fra natura e cultura, durerà. La cultura influenza ma anche tutto il bagaglio evolutivo e genetico fa la sua parte, comprese le esperienze personali nell'affrontare la vita di coppia. L'arsenale emotivo ed antico è lì pronto a venir fuori.
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  10. #115
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Mah resto della mia idea e secondo me ti sbagli, i giovani oggi sono già parecchio disillusi e vivono alla giornata. La famiglia non è più l'obiettivo principale per la maggior parte di loro e ne hai la dimostrazione proprio nel fatto che separarsi da sposati e non è molto più facile e meno doloroso che in passato. Conosco gente della generazione precedente che dopo il divorzio non si è mai più rifatta una vita e che ha vissuto come in vedovanza. Oggi il ricambio avviene già prima di lasciarsi, figurati, ed è pieno di coppie con matrimoni/convivenze alle spalle. Dove lo vedi tutto questo immaginario positivo di coppia...
    appunto, vivono alla giornata; ma sulla base di un immaginario che è ancora quello tradizionale;

    cioè, il percorso dei rapporti, della seduzione, dell'acquisizione di uno status di coppia e dell'evoluzione di questa è sempre quello vecchio, fondato sul presupposto del vissero per sempre felici e contenti;
    se due si lasciano dopo 10 anni è un fallimento, anche se sono stati felici per nove; di una coppia mugugnosa e rancorosa, per non dire di cose più patologiche, che resta unita, si dice che tiene, come fosse un successo, a prescindere dal costo;

    il vecchio, positivo - cioè un modello esplicito - che resiste, è proprio il persistente immaginario che traduce in qualcosa tipo famiglia un legame che ordinariamente si genera in una condizione che si sa, o si dovrebbe sapere, essere transitoria; quando va bene, a partire da una grande passione; spesso, accontentandosi di quello che passa il convento ed è disponibile, e su cui si costruiscono troppe cose essenziali per l'identità di una persona;
    poi, è ovvio che se quell'equilibrio va in crisi il soggetto più minacciato dalla circostanza la prende male, si sente defraudato;

    i sensi di colpa di chi lascia, le nevrosi e l'aggressività di chi non riesce a superarli sono una mia invenzione ? secondo te è un caso che nei ceti abbienti, dove il divorzio poteva mettere davvero seriamente in crisi importanti assetti patrimoniali la prassi di avere amanti è stata sempre ampiamente praticata e tollerata, al punto di essere istituzionalizzata, addirittura con le gerarchie tra le favorite dei monarchi ?
    Agnelli, JFK o altra gente di quel tipo non divorziava e avrebbe considerato la cosa una follia; ma hai un'idea della vita che facevano ?

    se quelli che potevano permetterselo hanno sempre saputo che il matrimonio-unione-famiglia era una cosa diversa dalla passione-interesse-affinità, perché le persone qualsiasi, divenute libere, non hanno un sistema analogo di riferimenti, dal momento che siamo tutti esseri umani, con le stesse pulsioni ?
    certo, per dei rurali abbrutiti di fatica e forse pure promiscui, non c'era bisogno;

    ma oggi non prevedere un'alternativa sostenibile alla favoletta della famiglia romantica, alimentata dall'"amore", è veramente il suicidio stesso dell'idea di famiglia; quindi, o ripensi la famiglia, lasciando uno spazio all'evoluzione delle esigenze delle persone e delle circostanze sociali; oppure, quantomeno educhi i ragazzi a conoscere il proprio desiderio per evitare che quello induca in errore perché intervengono tutti i costrutti e le pressioni a promettere, sistemarsi, ecc...
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #116
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Portami degli esempi, perchè io conosco gente che al per sempre felici e contenti non ci crede ed è esattamente questo il motivo per cui non si sposa e non fa figli.
    Come fai a conciliare una generazione intera di single o al massimo di conviventi con pochissimi figli con la visione tradizionale di cui parli. Non si è mica capito perchè continui a ripetere il concetto, ma non lo colleghi alla realtà che si vede nelle case.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  12. #117
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Comunque mi sa che la lotta fra natura e cultura, durerà. La cultura influenza ma anche tutto il bagaglio evolutivo e genetico fa la sua parte, comprese le esperienze personali nell'affrontare la vita di coppia. L'arsenale emotivo ed antico è lì pronto a venir fuori.
    Ma forse se si è sedimentata una certa tipologia di cultura è perchè la nostra natura non ne era poi così distante.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  13. #118
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Portami degli esempi, perchè io conosco gente che al per sempre felici e contenti non ci crede ed è esattamente questo il motivo per cui non si sposa e non fa figli.
    Come fai a conciliare una generazione intera di single o al massimo di conviventi con pochissimi figli con la visione tradizionale di cui parli. Non si è mica capito perchè continui a ripetere il concetto, ma non lo colleghi alla realtà che si vede nelle case.
    ti sembra una contraddizione perché non rifletti su quello che scrivo e parti in quarta a rispondere; il motivo è esattamente quello che sostengo, e cioè che queste persone che descrivi non hanno altro modello; sanno, anche ad intuito, che non regge, perché il problema della crisi è ridondante ovunque, nella fiction, in letteratura e in cronaca;
    ma sono anche sprovvisti di un'educazione e di un'ideologia alternativa a quella tradizionale, per cui sono legati a quel modello di immaginario di promiscuità instabile di passione e impegno, che modella le loro aspettative, nel momento in cui vivono in coppia; infatti, ripeto, di due che sono stati felici nove anni e dopo dieci si lasciano, dicono che è un fallimento; ma fallimento de che ?
    mettici che la gente normale investe anche molto della propria precaria condizione materiale e hai una bomba ad orologeria, che molti comprensibilmente evitano;

    tutti dicono: sì, si sa che la passione finisce, ma poi subentra altro... ma se ti sei presa uno che passava in quel momento a 30 anni e a 35 siete cambiati, te poi murà viva dentro casa ? lo fai se sei costretta da circostanze materiali, sensi di colpa, perché magari l'affetto resta e hai pressioni sociali; cioè, perché non c'è un immaginario collettivo che elabora in modo pacifico e organizzato una circostanza prevedibile; sta male chi lascia, o vorrebbe, e chi viene lasciato, perché entrambi hanno rimosso il desiderio, educati come sono a rimuoverlo dietro un immaginario romantico;

    una persona come te o come me dovrebbe chiedersi: come è possibile che tante persone, nel momento in cui sono perfettamente in grado di vedere che il partner non sta bene, possono adoperarsi per trattenerlo o ostacolarlo - per non dire di peggio, che è anche all'ordine del giorno, se parliamo di quello che succede nelle case ?
    che educazione sentimentale e alla relazione hanno ricevuto le persone che hanno individuato una persona come oggetto di quello che credono "amore" e che poi diventa un accessorio della loro stabilità esistenziale ?
    se le coppie che finiscono, il più delle volte finiscono male, nel rancore, e non col normale dispiacere e amarezza, mi sembra ovvio che c'è a monte qualcosa che non va nell'immaginario e nelle aspettative cui siamo stati educati.
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  14. #119
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ti sembra una contraddizione perché non rifletti su quello che scrivo e parti in quarta a rispondere;
    effettivamente..


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    chiedersi: come è possibile che tante persone, nel momento in cui sono perfettamente in grado di vedere che il partner non sta bene, possono adoperarsi per trattenerlo o ostacolarlo - per non dire di peggio, che è anche all'ordine del giorno, se parliamo di quello che succede nelle case ?
    che educazione sentimentale e alla relazione hanno ricevuto le persone che hanno individuato una persona come oggetto di quello che credono "amore" e che poi diventa un accessorio della loro stabilità esistenziale ?
    piú chiaro di cosí

    comunque capisco che spesso non conviene "vederci chiaro " meglio rimanere sul superficiale..meglio non affrontare..
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  15. #120
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Portami degli esempi, perchè io conosco gente che al per sempre felici e contenti non ci crede ed è esattamente questo il motivo per cui non si sposa e non fa figli.
    E io sono una di queste. Ma ciò non ti mette al riparo dal dolore di essere lasciati.
    E non c'entra un cavolo la cultura, è una cosa primordiale ed interiore. Ripeto, parlandone con uno psicologo te lo potrà spiegare.
    Quando ti muore una persona casa puoi essere preparato quando vuoi ma dal dolore della mancanza, del vuoto che ti lascia dentro, puoi essere cinico quanto vuoi ma non ci scampi. Quando vieni lasciato da chi ami è uguale. Ma bisogna provarlo per poterlo capire.
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