Citazione Originariamente Scritto da Doppio Visualizza Messaggio
una App per Smartphone creata allo scopo è monitorare gli spostamenti di una persona (la figlia ovviamente, benché ci sia stato precisato che la cosa possa funzionare a doppio senso e che la madre si sia premunita di non poter essere controllata, già dal fatto che abbia voluto sottolinearlo si evince che lei stessa percepisse un disagio all'idea di questo tipo di invasione, rimango perciò un po' perplesso pensando che non sembrasse minimamente a disagio nel ruolo del controllore)
Premesso che non trovo niente di educativo in tutto questo, obbligare al controllo senza ricambiare facendo magari far passare il messaggio (comunque abbastanza allucinante) "la cosa è normale, lo faccio anche io, non c'è niente di male, anzi così siamo tutti tranquilli" mi sembra di un diseducativo disarmante.
D'altronde la malizia sta negli occhi di chi guarda...
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da un altro lato però ho pensato a questa ragazzina quattordicenne che pare invece abbia lasciato fare e mi sono chiesto: si è forse sentita obbligata? Rifiutandosi avrebbe scatenato il sospetto che avesse effettivamente qualcosa da nascondere, con tutte le conseguenze del caso, tra cui una probabile perdita di libertà maggiore; oppure questa ragazzina è una dritta: ha dato il contentino alla madre che ora starà tranquilla, ma che in effetti non ha poi molto controllo reale, se localizza la fanciulla al campo da calcio non può sapere se si trova sugli spalti a tifare per il suo ragazzo o negli spogliatoi a ripassarsi tutta la squadra (per non parlare dell'ippodromo).
Immagino che con una madre del genere non abbia avuto molte altre scelte.
O attivi il GPS (in alcune app neanche serve) oppure ti tolgo proprio lo smartphone, avrà minacciato come minimo.
Ma i ragazzi non si perdono mai d'animo, fatta la legge trovato l'inganno, sopratutto nell'epoca delle app. Anche se alla figlia, anche se minorenne, se non fosse d'accordo basterebbe denunciare la cosa visto che si tratta di violazione della privacy vera e propria.

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Mi è venuto da pensare alla mia adolescenza, durante la quale credo non avrei mai potuto ritenere accettabile una cosa del genere (ma credo che ai miei genitori non sarebbe passato per l'anticamera del cervello di invadere così i miei spazi)
Anche io, ho pensato la stessa cosa. Poi riflettendoci meglio ho ripensato ad un piccolo grande trauma: un giorno ho scoperto che i miei leggevano i miei diari segreti.
Ne avevo moltissimi, tutti numerati e tutti con il classicissimo lucchetto a protezione.
Ecco perchè stavano così tranquilli...

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ma ad una certa età credo sia anche sano iniziare ad avere dei segreti e se si tiene a sapere dove il pargolo abbia trascorso il pomeriggio non sarebbe meglio chiedere piuttosto che controllare il percorso sul cellulare, magari è anche un'occasione di dialogo, ma se mi chiedi dove sono stato e lo sai l'impressione che ho è che tu voglia verificare se dico la verità e se non ho dato ragioni evidenti per essere considerato bugiardo potrei anche trovare la cosa piuttosto offensiva.
Certo che è sano avere segreti, sopratutto per gli adolescenti in questo modo si rischia per giunta che non siano in grado di riconoscere il pericolo.
Se si sentono costantemente sotto controllo, come se potenzialmente potessero sbagliare ogni secondo, non crescono con sicurezza, con fiducia, ma anzi con paura e credendo di essere sbagliati. Così guarderanno anche gli altri con sospetto, nei loro rapporti futuri.
La tecnologia è un enorme alleato e opportunità. Ma sull'educazione e la crescita bisognerebbe sempre avere un occhio di riguardo.