Premesso che non trovo niente di educativo in tutto questo, obbligare al controllo senza ricambiare facendo magari far passare il messaggio (comunque abbastanza allucinante) "la cosa è normale, lo faccio anche io, non c'è niente di male, anzi così siamo tutti tranquilli" mi sembra di un diseducativo disarmante.
D'altronde la malizia sta negli occhi di chi guarda...
Immagino che con una madre del genere non abbia avuto molte altre scelte.
O attivi il GPS (in alcune app neanche serve) oppure ti tolgo proprio lo smartphone, avrà minacciato come minimo.
Ma i ragazzi non si perdono mai d'animo, fatta la legge trovato l'inganno, sopratutto nell'epoca delle app. Anche se alla figlia, anche se minorenne, se non fosse d'accordo basterebbe denunciare la cosa visto che si tratta di violazione della privacy vera e propria.
Anche io, ho pensato la stessa cosa. Poi riflettendoci meglio ho ripensato ad un piccolo grande trauma: un giorno ho scoperto che i miei leggevano i miei diari segreti.
Ne avevo moltissimi, tutti numerati e tutti con il classicissimo lucchetto a protezione.
Ecco perchè stavano così tranquilli...
Certo che è sano avere segreti, sopratutto per gli adolescenti in questo modo si rischia per giunta che non siano in grado di riconoscere il pericolo.
Se si sentono costantemente sotto controllo, come se potenzialmente potessero sbagliare ogni secondo, non crescono con sicurezza, con fiducia, ma anzi con paura e credendo di essere sbagliati. Così guarderanno anche gli altri con sospetto, nei loro rapporti futuri.
La tecnologia è un enorme alleato e opportunità. Ma sull'educazione e la crescita bisognerebbe sempre avere un occhio di riguardo.