a presiedere il tutto c'è la nozione di ridondanza delle informazioni, dove si compie la convergenza tendenziale tra truth, verità, e trust, fiducia;
cioè, nella società complessa ognuno di noi è sostanzialmente costretto a fidarsi di un vaglio diffuso delle informazioni, per cui recandosi dal dentista o da un avvocato non si verifica personalmente la reale qualifica del professionista, né il fatto che nella bottiglia di succo di frutta comprato al super che si dà ai figli ci sia acido muriatico; lo potremmo escludere come ipotesi ? no, ma ci fidiamo del sistema, poiché quel prodotto o servizio sono esposti ad un sistema ridondante di vaglio delle informazioni; il professionista con studio e targa ha colleghi che lo hanno incrociato sin dai tempi dell'università, deve avere una frequentazione con l'ordine professionale e aver superato il vaglio di numerose istanze burocratiche; può essere più o meno bravo, e per questa informazione si cerca la ridondanza del parere della clientela, secondo il principio per cui: si può ingannare qualcuno o molti per un po', ma non tutti e a lungo; cioè, se qualcuno avesse messo acido muriatico al posto del succo di frutta anche solo in 10 bottiglie su 10mila - evento di per sé poco probabile ed agibile in circostanze normali - è estremamente probabile che la grande diffusione del prodotto faccia emergere immediatamente il problema, e l'allarme produca immediatamente un controllo esponenziale;

quando emerge un presunto "fatto nuovo", opinione divergente dalla tendenza acquisita che fino a quel momento si è ritenuta vera, si verificano due fenomeni distinti: l'opinione di massa, non in grado di verificare personalmente o applicare consapevolmente un vaglio critico, tende ad aderire alla tesi che più confermi i propri pregiudizi;
gli addetti ai lavori - nella misura in cui la questione sia rilevante per molti e gli addetti stessi siano pluralità autonome di sistema - si precipitano a verificare, con riscontri incrociati di ogni tipo, perché hanno un loro prevalente o irriducibile interesse competitivo nel confermare o smentire l'ipotesi; questo rush produce in tempi commisurati alla rilevanza del fatto e alle dimensioni della comunità che vi indaga una crescita esponenziale di riscontri, nel caso di ipotesi vera, o una significativa assenza di quelli, nel caso di ipotesi falsa;

i sostenitori del presunto falso dello sbarco sulla luna oggi possono speculare, perché la platea dei potenziali "credenti" di massa sono avulsi dalla realtà dell'epoca, in cui a tutti era presente la circostanza di una superpotenza antagonista come l'URSS, dotata di un efficientissimo sistema spionistico e di una tecnologia spaziale analoga, in grado di controllare il viaggio dell'Apollo e smentire lo sbarco, avendo tutto l'interesse politico e propagandistico per farlo;
tuttavia, nella prospettiva concettuale individuale, quella che vorrebbe credere a determinate cose, il margine di errore sulla "verità" assoluta;

quando il bacino di interesse e la comunità coinvolta sono più ristrette, ci vuole più tempo;
qui abbiamo un caso eloquente: quando Enzo Tortora fu arrestato, era un personaggio antipatico a molti; ad alcuni per motivi specifici, ma ai più soprattutto perché si trattava di un personaggio pubblico, adatto a "dimostrare" il pregiudizio diffuso per cui il marcio è ovunque, quindi siamo tutti colpevoli soprattutto quelli che passano per essere brave persone - e perciò nessuno è colpevole;

uscito il "fatto", la mente dei propensi a credervi, anche persone qualificate, ha cercato immediatamente elementi di congruenza, ma non fattuali; solo impressioni a conferma del pregiudizio:


dopo due anni, la falsità delle accuse e l'assenza di riscontri fattuali è emersa; ma è bastato a distruggere la vita di un innocente, morto da innocente solo perché si trattava comunque di persona nota e con un seguito, buoni avvocati e la vicenda si è consumata comunque in uno stato di diritto, benché culturalmente "zoppo", con un'opinione pubblica di sentimenti poco garantisti e una classe di magistrati formata ancora secondo mentalità para-autoritarie e di casta, solidale e chiusa;

ma se la stessa cosa accade a soggetti meno tutelati, o la cui vicenda non si presta ad una tutela ideologica immediata per la scarsa presa di massa, come nel caso di una calunnia contro un poveraccio qualsiasi, ci sta che funzioni ancora meglio, perché le conseguenza non si propalano troppo nella società, quindi non opera un vaglio diffuso;
che invece si determina nelle prassi diffuse; cioè, in molti possono scindere, credere al complotto di Big Pharma, ma poi fanno vaccinare i genitori anziani, perché in pratica non vogliono accollarsi il rischio di doverli assistere se quelli si beccano l'influenza; poi magari fanno gli agitatori su fb...
solo una minima frazione ideologizzata invece, ci crede proprio, e sottrae i figli alla chemio per curarli con acqua e limone, condannandoli a morte.