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Discussione: Picchiare anziani e bambini

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  1. #1
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Picchiare anziani e bambini

    Assistiamo e leggiamo una continua recrudescenza di episodi che avvengono nelle case di riposo e negli asili nido, nelle strutture per anziani e nelle scuole elementari: Violenze inaudite e raccapriccianti contro esseri inermi e indifesi.
    Cosa sta succedendo, amici? Com'è mai possibile? Dove stà andando...o meglio, dov'è finita la nostra umanità? Non esiste più linea di confine? Perchè tanta violenza? E soprattutto, perchè contro chi non puo' difendersi?
    amate i vostri nemici

  2. #2
    L'avatar di dietrologo
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    è un problema che è sempre stato , ho visto in gioventù case di riposo con anziani legati ai propri letti in totale abbandono e sporcizia , noi bambini venivamo ceffonati e bacchettati dai maestri e a casa prendevo il resto se mi azzardavo a dirlo a mamma e papà

    era lo stesso tipo di violenza , l'unica differenza che ora ne stiamo prendendo coscienza

  3. #3
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Forse i bambini venivano picchiati di più prima, addirittura c'erano le punizioni corporali a scuola, ma era un sistema culturale ed era considerato normale.
    Oggi invece è che la gente non sta tanto bene.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  4. #4
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Il sopruso del forte sul debole è qualcosa che è sempre esistito, in tutte le epoche e in tutto il mondo. Nel mondo animale chi non è in grado di stare al passo viene lasciato indietro per sfamare i predatori. E' qualcosa di istintivo, credo.
    L'essere umano dovrebbe andare oltre questo, ma purtroppo non accade.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  5. #5
    L'avatar di dietrologo
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    il fine di questa discussione e per la nostra salvezza ha un unico obiettivo , questa storia mi sembra di averla già letta in un discussione recente e la conclusione scontata
    Ultima modifica di dietrologo; 18-12-2018 alle 09:05

  6. #6
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Il sopruso del forte sul debole è qualcosa che è sempre esistito, in tutte le epoche e in tutto il mondo. Nel mondo animale chi non è in grado di stare al passo viene lasciato indietro per sfamare i predatori. E' qualcosa di istintivo, credo.
    L'essere umano dovrebbe andare oltre questo, ma purtroppo non accade.
    Mhhhh...mica proprio vero, accadono dinamiche in cui si difendono cuccioli ed altri membri del branco o comunità ed anche chi sta male o è ferito non è proprio lasciato a sé stesso. Pensa ai documentari sugli elefanti per esempio, a quando fanno scudo col corpo ai piccoli o si mettono vicino al membro malato o morente e lo toccano cin la proboscide e cercano di farlo alzare.
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  7. #7
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Lungi da me il voler giustificare comportamenti che sono tutto fuorché giustificabili, è però vero che che nelle categorie dei vecchi e dei mocciosi si contano molti più elementi dotati del dono di far saltare i nervi anche alle persone più equilibrate... sarebbe auspicabile che il ricorso alla violenza rimanesse una extrema ratio da contemplarsi solo tra pari (altrimenti sarebbe sopruso), in assoluta mancanza di alternative e in situazione di pericolo reale e imminente, ma purtroppo il mondo è pieno di persone pronte ad arrivare con le mani dove non riescono con le parole e con le idee, spesso proprio perché culturalmente svantaggiate in tal senso... ammesso e non concesso che il fenomeno sia in reale aumento e non ci sia solo maggiore attenzione mediatica verso una realtà sempreverde, assocerei la cosa alla manifestazione di un declino culturale in corso.
    Non avete ancora visto niente

    Moderatore droghe

  8. #8
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Comunque qua in Italia i ceffoni ai figli sono culturalmente ancora ampiamente tollerati.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  9. #9
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    vi siete gia dimenticati di questo caso?

    https://www.lastampa.it/2011/09/29/b...QL/pagina.html
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  10. #10
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Come sempre, manca la sintesi. Il giusto approccio al problema che, come ha scritto Doppio più sopra, è essenzialmente culturale...
    E' in primo luogo la Famiglia a curare, educare e accudire i propri figli e i propri anziani. Quando li affida agli asili e alle case di riposo, lo fa fidandosi. Credendo nella bontà e nella professionalità degli operatori. Cerca un sussidio, un aiuto, una qualche forma di cooperazione. Quello che veniva chiamato PATTO EDUCATIVO. Oggi s'è perso. Completamente. Professori e Genitori, Scuola e Famiglia sono agli opposti. Assistiamo e leggiamo di continue invasioni di campo, a volte violentissime. Anche solo per un brutto voto.
    Torno dunque a domandare: Dove stiamo andando? Dove stiamo precipitando? Una società che non ha più cura del debole e dell'indifeso, così clamorosamente frammentata e divisa, quale futuro può avere? Quale mondo consegneremo alle nuove generazioni?
    amate i vostri nemici

  11. #11
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    cono: i bambini. quelli che vanno negli asili sono i più mal voluti dalle rispettive famiglie. mi torna alla mente quella grande pagliacciata che è il programma della clerici proprio con i bambini. a parte che la situazione in quel programma maledetto mi sembra, come dire, al limite della legalità, mi permetto di dire che di famiglie che non accettano i propri figli fin dalla più tenera età ce ne sono. non è che ci voleva la clerici. allora, poiché non li accettano li mandano in tv sperando di levarseli dalle scatole. e spesso ci riescono. a scapito di quei poveretti. allora mi domando: se è questo che passa mamma rai, allora in concreto la situazione non è peggiore? la verità è che oggi i bambini non li si vuole più. un tempo essi facevano da cuscino alle sventure familiari, e parlo della famiglia "comune". oggi li si vuole addirittura far fuori dall'infanzia. cogne a mio parere dovrebbe insegnare...
    gli anziani: la maggioranza di quelli che non hanno una malattia cerebrale o cmq legata all'età, meriterebbero di essere "valorizzati" per notissime ragioni. chi li rinchiude in un ospizio meriterebbe la fucilazione, a meno che non ci sia una scelta dell'interessato alla base del ritiro.

  12. #12
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    cono: i bambini. quelli che vanno negli asili sono i più mal voluti dalle rispettive famiglie. mi torna alla mente quella grande pagliacciata che è il programma della clerici proprio con i bambini. a parte che la situazione in quel programma maledetto mi sembra, come dire, al limite della legalità, mi permetto di dire che di famiglie che non accettano i propri figli fin dalla più tenera età ce ne sono. non è che ci voleva la clerici. allora, poiché non li accettano li mandano in tv sperando di levarseli dalle scatole. e spesso ci riescono. a scapito di quei poveretti. allora mi domando: se è questo che passa mamma rai, allora in concreto la situazione non è peggiore? la verità è che oggi i bambini non li si vuole più. un tempo essi facevano da cuscino alle sventure familiari, e parlo della famiglia "comune". oggi li si vuole addirittura far fuori dall'infanzia. cogne a mio parere dovrebbe insegnare...
    gli anziani: la maggioranza di quelli che non hanno una malattia cerebrale o cmq legata all'età, meriterebbero di essere "valorizzati" per notissime ragioni. chi li rinchiude in un ospizio meriterebbe la fucilazione, a meno che non ci sia una scelta dell'interessato alla base del ritiro.
    I bambini che vanno negli asili sono i più mal voluti dalle rispettive famiglie?
    Non sono d'accordo, la società è cambiata, le donne lavorano fuori casa ed è spesso un'esigenza inserire un bimbo al nido se non si ha a disposizione nonni in grado di occuparsene e non si a chi affidarlo.
    Idem per gli anziani, non esistono più le famiglie patriarcali dove l'anziano viene accudito fino alla fine all'interno del suo nucleo famigliare dove i compiti e l'accudimento dell'anziano andavano divisi tra più figli quindi risultava meno gravoso.
    Oggi ci sono malattie molto invalidanti come alzheimer e demenze senili che costringono spesso a inserire in una struttura l'anziano ammalato, dove dovrebbe ricevere assistenza e cure migliori che a casa.
    Dico dovrebbe, anche se spesso non è così.
    Non e facile aver a che fare con un anziano colpito da demenza, diventa veramente una situazione pesante, e non è neanche così semplice trovare una badante affidabile che si occupi 24 ore o qualche ora, di un anziano che soffre di gravi patologie.
    Purtroppo c'è chi senza scrupoli,di questa necessità ne approfitta per guadagnarci, senza un minimo di umanità come si è visto in tante occasioni.
    Per quanto riguarda i casi di maltrattamento in scuole, asili, case di riposo penso che per svolgere una certa mansione occorre predisposizione,come per qualunque altra mansione, se non è un ruolo adatto a me lo svolgerò male. Non tutti abbiamo la predisposizione e la pazienza di avere a che fare con bambini, se mancano e manca pure una dose di umanità accade quello che si vede.

  13. #13
    Opinionista
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    I bambini che vanno negli asili sono i più mal voluti dalle rispettive famiglie?
    Non sono d'accordo, la società è cambiata, le donne lavorano fuori casa ed è spesso un'esigenza inserire un bimbo al nido se non si ha a disposizione nonni in grado di occuparsene e non si a chi affidarlo.

    allora. la storia sarebbe lunga, a cominciare dalle donne, nella gran parte dei casi incapaci di svolgere una mansione utile a livello sociale. non capisco il senso del lavoro femminile, quando la più grande fortuna per una donna sarebbe accudire e crescere i propri figli, sistemare la casa, far da compagna al marito, ecc. che senso ha abbandonare la propria casa e le proprie incombenze familiari per lavorare fuori?

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    Idem per gli anziani, non esistono più le famiglie patriarcali dove l'anziano viene accudito fino alla fine all'interno del suo nucleo famigliare dove i compiti e l'accudimento dell'anziano andavano divisi tra più figli quindi risultava meno gravoso.
    Oggi ci sono malattie molto invalidanti come alzheimer e demenze senili che costringono spesso a inserire in una struttura l'anziano ammalato, dove dovrebbe ricevere assistenza e cure migliori che a casa.

    a me quello che dici sa di scarsa conoscenza della realtà delle cose. se l'anziano fa finta di non sentire quando gli parli, se ripete sempre le stesse cose, se si comporta come un bambino, è perché chiede attenzioni, attenzioni che per la gran parte dei casi gli vengono negate. cioè se lo chiudi in una struttura è meglio? comincia un poco a guardarti intorno e cerca di attribuire a chi ha più anni di te un valore aggiunto, rappresentato dall'età, e dall'esperienza che ne consegue. io ho fatto volontariato per dieci anni con anziani. le prime volte in cui ci parlavo facevano finta di non capire, di non ricordare, ripetevano le stesse cose...snervante. ma se li sopporti diventano una cosa incomparabile quanto a saggezza, buoni consigli, generosità. il problema non sono gli anziani, ma chi li vede come un peso, a partire dagli stessi congiunti...

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    Dico dovrebbe, anche se spesso non è così.
    Non e facile aver a che fare con un anziano colpito da demenza, diventa veramente una situazione pesante, e non è neanche così semplice trovare una badante affidabile che si occupi 24 ore o qualche ora, di un anziano che soffre di gravi patologie.
    Purtroppo c'è chi senza scrupoli,di questa necessità ne approfitta per guadagnarci, senza un minimo di umanità come si è visto in tante occasioni.

    ma se tu non hai l'umanità necessaria a tenerli con te, vicini, come pensi che possano averla le istituzioni di ricovero? non c'entra l'esperienza, centrano altre doti, innanzitutto l'amore che discende da un senso di umiltà di fronte a chi ne sa più di te, a chi ha vissuto più di te e che magari ha attraversato le medesime vicissitudini che hai passato/passerai tu. insomma puoi anche avere i paraocchi, ma se cerchi per un attimo di guardarti intorno beh, allora capisci che non sei tu ad accudire loro, ma loro ad accudire te.

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    Per quanto riguarda i casi di maltrattamento in scuole, asili, case di riposo penso che per svolgere una certa mansione occorre predisposizione,come per qualunque altra mansione, se non è un ruolo adatto a me lo svolgerò male. Non tutti abbiamo la predisposizione e la pazienza di avere a che fare con bambini, se mancano e manca pure una dose di umanità accade quello che si vede.
    la storia è cmq molto lunga. si tratta di politiche sbagliate, soprattutto di sinistra, ad esempio quella di creare strutture ad hoc per ricoverarli, e di mettere in quelle strutture gente senza coscienza, senza dignità né devozione agli altri e al lavoro. e questi sono i "vostri" comunisti...

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    allora. la storia sarebbe lunga, a cominciare dalle donne, nella gran parte dei casi incapaci di svolgere una mansione utile a livello sociale. non capisco il senso del lavoro femminile, quando la più grande fortuna per una donna sarebbe accudire e crescere i propri figli, sistemare la casa, far da compagna al marito, ecc. che senso ha abbandonare la propria casa e le proprie incombenze familiari per lavorare fuori?




    a me quello che dici sa di scarsa conoscenza della realtà delle cose. se l'anziano fa finta di non sentire quando gli parli, se ripete sempre le stesse cose, se si comporta come un bambino, è perché chiede attenzioni, attenzioni che per la gran parte dei casi gli vengono negate. cioè se lo chiudi in una struttura è meglio? comincia un poco a guardarti intorno e cerca di attribuire a chi ha più anni di te un valore aggiunto, rappresentato dall'età, e dall'esperienza che ne consegue. io ho fatto volontariato per dieci anni con anziani. le prime volte in cui ci parlavo facevano finta di non capire, di non ricordare, ripetevano le stesse cose...snervante. ma se li sopporti diventano una cosa incomparabile quanto a saggezza, buoni consigli, generosità. il problema non sono gli anziani, ma chi li vede come un peso, a partire dagli stessi congiunti...




    ma se tu non hai l'umanità necessaria a tenerli con te, vicini, come pensi che possano averla le istituzioni di ricovero? non c'entra l'esperienza, centrano altre doti, innanzitutto l'amore che discende da un senso di umiltà di fronte a chi ne sa più di te, a chi ha vissuto più di te e che magari ha attraversato le medesime vicissitudini che hai passato/passerai tu. insomma puoi anche avere i paraocchi, ma se cerchi per un attimo di guardarti intorno beh, allora capisci che non sei tu ad accudire loro, ma loro ad accudire te.



    la storia è cmq molto lunga. si tratta di politiche sbagliate, soprattutto di sinistra, ad esempio quella di creare strutture ad hoc per ricoverarli, e di mettere in quelle strutture gente senza coscienza, senza dignità né devozione agli altri e al lavoro. e questi sono i "vostri" comunisti...
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  15. #15
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    allora. la storia sarebbe lunga, a cominciare dalle donne, nella gran parte dei casi incapaci di svolgere una mansione utile a livello sociale. non capisco il senso del lavoro femminile, quando la più grande fortuna per una donna sarebbe accudire e crescere i propri figli, sistemare la casa, far da compagna al marito, ecc. che senso ha abbandonare la propria casa e le proprie incombenze familiari per lavorare fuori?




    a me quello che dici sa di scarsa conoscenza della realtà delle cose. se l'anziano fa finta di non sentire quando gli parli, se ripete sempre le stesse cose, se si comporta come un bambino, è perché chiede attenzioni, attenzioni che per la gran parte dei casi gli vengono negate. cioè se lo chiudi in una struttura è meglio? comincia un poco a guardarti intorno e cerca di attribuire a chi ha più anni di te un valore aggiunto, rappresentato dall'età, e dall'esperienza che ne consegue. io ho fatto volontariato per dieci anni con anziani. le prime volte in cui ci parlavo facevano finta di non capire, di non ricordare, ripetevano le stesse cose...snervante. ma se li sopporti diventano una cosa incomparabile quanto a saggezza, buoni consigli, generosità. il problema non sono gli anziani, ma chi li vede come un peso, a partire dagli stessi congiunti...




    ma se tu non hai l'umanità necessaria a tenerli con te, vicini, come pensi che possano averla le istituzioni di ricovero? non c'entra l'esperienza, centrano altre doti, innanzitutto l'amore che discende da un senso di umiltà di fronte a chi ne sa più di te, a chi ha vissuto più di te e che magari ha attraversato le medesime vicissitudini che hai passato/passerai tu. insomma puoi anche avere i paraocchi, ma se cerchi per un attimo di guardarti intorno beh, allora capisci che non sei tu ad accudire loro, ma loro ad accudire te.



    la storia è cmq molto lunga. si tratta di politiche sbagliate, soprattutto di sinistra, ad esempio quella di creare strutture ad hoc per ricoverarli, e di mettere in quelle strutture gente senza coscienza, senza dignità né devozione agli altri e al lavoro. e questi sono i "vostri" comunisti...
    Dissento da quanto dici sul ruolo di una donna, soprattutto non mi piace l'idea che che le donne debbano svolgere un ruolo sociale solo all' interno della famiglia e sentirsi realizzate solo se sono madri e hanno figli, è un'idea antiquata e maschilista, che vuol vedere la donna relegata in cucina a far figli, senza poter godere d'indipendenza. Non si addice non solo per una questione di rispetto della personalità di una donna ma neanche alla realtà in cui si vive oggi che vuole per forza due stipendi per poter vivere dignitosamente se si ha un mutuo sulle spalle e debiti da pagare.
    Ma poi scusa ci conosciamo?
    Conosci la mia realtà?
    Ciò che dico sa di scarsa conoscenza della realtà?
    Non so se conosce di più la realtà un volontario che opera con anziani o chi ha anziani in famiglia affetti da patologia di demenza, documentati da esami clinici e test con visite neurologiche.
    Non so della realtà altrui ma conosco bene la mia e la realtà dei miei anziani, e so cosa significa aver a che fare con una o più persone che non solo soffrono di demenza ma hanno anche disturbi della personalità, con atteggiamenti aggressivi e autolesivi.
    Non stiamo parlando del tranquillo vecchietto che lo accudisci, lo porti a spasso e dove lo metti resta, collabora, per cui gli basta essere circondato dall'affetto della sua famiglia.
    Si tratta di persona con patologie da reparto psichiatrico, che un tempo entrava e usciva dal p.s. per crisi di nervi, in cura con psicofarmaci.
    Ti assicuro che non è facile gestirli a casa da soli, troppo facile parlare, accusare, additare, diceva qualcuno, senza provare ad indossare i mocassini di un altro per un giorno intero.
    Che poi non ci siano sufficienti politiche a favore della famiglia e aiuto nel caso degli anziani, è l'unico punto con cui sono d'accordo con te.

    Comunque non importa, non dobbiamo pensarla allo stesso modo, io ho solo detto come la penso, e credo che si possa fare, poi ognuno vive la propria realtà ed è quello conta non le parole.

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