Originariamente Scritto da
axeUgene
non è che
non piace a me; è solo che sarebbe fuorviante pensarla così per chi vogli accedere ad una professione legale, e quindi ragionare in modo tassonomico, preciso;
dipende dai punti di vista; le femmine emancipate la vedono diversamente, come ri-espansione di un loro diritto, prima compresso;
come saprai, l'ordinamento si regge su principi di "economia giuridica" - es. il principio di conservatività dei contratti - diretti a minimizzare l'intervento dei poteri pubblici, sia per pragmatismo, sia come principio;
secondo te, come potrebbe esserlo ? se provi ad argomentare, poniamo dal punto di vista di un giudice ordinario, te ne rendi subito conto;
e il motivo di fondo è che la facoltà di divorziare semplicemente risponde alla tutela della libertà fondamentale di cambiare idea e recedere da un negozio che non specifica un fine a termine, come necessario contrappeso a questo carattere;
se ci fai caso, in altre stipulazioni negoziali il fine è limitato, e quando viene conseguito il vincolo si scioglie; ove lo scioglimento sia anticipato, spesso si pagano delle penali, per garanzia dell'affidamento a favore della parte cui venga meno la controprestazione;
ora, criticare la libertà di sciogliere il vincolo matrimoniale implicherebbe la negazione della libertà di cambiare idea, di sbagliare o essersi sbagliati; non c'è alcun valore di ordine pubblico che possa giustificare una posizione siffatta; se il tuo vicino di casa divorzia, tu non hai alcuna menomazione; al più, smetterai di ascoltare i litigi dei due;
posto che:
a) la Cost. stabilisce che l'Italia è uno stato laico e a-confessionale;
b) l'indissolubilità matrimoniale è dottrina dei soli cattolici, che a quella aderiscono per loro scelta, e che è vietata qualsiasi discriminazione per motivi religiosi;
su quale base un magistrato potrebbe mai obiettare alla libertà di scindere il vincolo matrimoniale ?
altre valutazioni, di ordine sociale, andrebbero argomentate e dimostrate; poniamo, per assurdo, l'idea che divorziare implichi un danno sociale, abolire il divorzio avrebbe l'effetto che nessuno più si sposerebbe; ed è per questo che i preti per primi sarebbero contrarissimi; sono mica scemi: sai i soldi in meno che mancherebbero dalle "offerte" dei coniugandi di rito concordatario ?