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Discussione: Picchiare anziani e bambini

  1. #376
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Consumare meno, vivere meno freneticamente, rispettare e gustarsi il riposo domenicale invece che affollare i centri commerciali, usare la bici o in generale i mezzi pubblici quando possibile...ma lo sai quante piccole cose potremmo fare per vivere meglio e far rivivere Società e Ambiente? Un milione Laurina mia! Un milione e anche più. E' questo che fa, in definitiva, quella che chiamiamo "qualità della Vita". E se torni a vivere così, sarai meno stressata, avrai più voglia di vedere e stare con gli Altri. E di conseguenza di innamorarti, di fidanzarti, di sposarti, di avere Figli eccetera. Un toccasana per tutti!
    amate i vostri nemici

  2. #377
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    sono scelte politiche; come regola generale, se una società compete a livelli sofisticati, finisce col premiare più il merito che la classe sociale di partenza; in California non si fanno problemi a promuovere donne o ingegneri indiani o pachistani, se sono più bravi, percé il ricercatore più motivato è in grado di far compiere un salto di qualità decisivo nella competizione;
    se, invece, produci lavatrici o servizi maturi, prevale per forza chi è già gerarchicamente favorito, perché il merito è meno rilevante, come nel caso delle rendite;
    axe, hai ragione tu. però mi viene da dirti che premiare il merito al giorno d'oggi non paga. metti caso che si decidesse a livello legislativo di premiare oltre che lo studio anche le capacità intellettive e "fisiche" degli universitari. cosa accadrebbe? accadrebbe che ci sarebbero moltissimi "cadaveri" di studenti poco intelligenti o inadatti fisicamente a reggere quelle quantità di stress fisico e mentale che ad es. i manager sono allenati a sopportare. so di gente che è morta giovanissima perché la "vita" gli è andata contro. se rifletti a questo comprendi che è meglio tirare a campare coi laureati "ignoranti" e "raccomandati" piuttosto che dare la svolta in un settore già in crisi di suo, e con i suoi "morti" a cui rendere conto.

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    no, ovviamente parlo della mobilità sociale, l'ascensore: l'insieme delle opportunità per un giovane di famiglia non agiata di accedere a posizioni sociali più elevate, di maggior benessere rispetto a quelle dei propri genitori; il premio al merito che tende a colmare le differenze censitarie di partenza, come da Cost.
    allora, è molto semplice, o almeno io la vedo così: se non v'è merito non v'è selezione. tuttavia ti ripeto: se la selezione vuol dire affrontare la morte allora si verificherebbe una strage per ogni corso di laurea. e non mi pare il caso. è più giusto, credo, che i ventenni si godano la vita e che solo coloro che lo meritano davvero - per "naturale selezione" - abbiano un riscontro. te la dico meglio con una domanda: accetteresti, se fossi un attore, mettiamo hollywoodiano, di ricevere l'oscar però prima "perdendo" dieci anni di vita?


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    sono scelte personali; del resto, da qualche parte si dovrà iniziare, no ?
    l'alternativa al merito è solo il privilegio di partenza;
    a parte la questione di valore morale, in termini di iniquità, c'è una questione di performance complessiva del sistema: se non premio il merito avrò una qualità complessivamente inferiore, i medici meno bravi, i manager meno competenti, gli ingegneri meno scrupolosi, gli aerei che cadono, ecc...
    merito significa tante cose. per come stiamo messi a livello di salute complessiva della popolazione il merito, se rigorosamente perseguito, comporterebbe un cimitero più "frequentato" del verano. quello che vorrei sarebbe una categorizzazione dei tipi umani per capire chi possa frequentare una università e chi debba come si dice, andare a zappare. insomma un tipo di selezione a priori e realmente utile.
    Ultima modifica di sandor; 14-03-2019 alle 06:59

  3. #378
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    axe, hai ragione tu. però mi viene da dirti che premiare il merito al giorno d'oggi non paga. metti caso che si decidesse a livello legislativo di premiare oltre che lo studio anche le capacità intellettive e "fisiche" degli universitari. cosa accadrebbe?
    le capacità intellettive sono già misurate col risultato negli studi; non vedo cosa te ne faccia di quelle "fisiche"; se ti serve un medico o un ingegnere non è rilevante la sua performance nei 400 mt piani o nel salto in alto;
    poi, capisco che tu sia influenzato da un'ideologia che postula gerarchie di tipo diverso, per nascita, razza, o quello che vuoi; ma in quel caso si parla di un diverso sistema di valori rispetto al nostro;

    allora, è molto semplice, o almeno io la vedo così: se non v'è merito non v'è selezione. tuttavia ti ripeto: se la selezione vuol dire affrontare la morte allora si verificherebbe una strage per ogni corso di laurea. e non mi pare il caso. è più giusto, credo, che i ventenni si godano la vita e che solo coloro che lo meritano davvero - per "naturale selezione" - abbiano un riscontro. te la dico meglio con una domanda: accetteresti, se fossi un attore, mettiamo hollywoodiano, di ricevere l'oscar però prima "perdendo" dieci anni di vita?

    merito significa tante cose. per come stiamo messi a livello di salute complessiva della popolazione il merito, se rigorosamente perseguito, comporterebbe un cimitero più "frequentato" del verano. quello che vorrei sarebbe una categorizzazione dei tipi umani per capire chi possa frequentare una università e chi debba come si dice, andare a zappare. insomma un tipo di selezione a priori e realmente utile.
    ognuno decide che obiettivi darsi e quanto pagare per quelli; difficilmente studiare implica la morte; infatti, normalmente chi ha un titolo di studio maggiore campa anche di più, perché gode di maggior benessere, tutele e capacità di capire e scegliere comportamenti salubri;

    una selezione sul merito si fa solo raffrontando i risultati; se la fai a priori vuol dire che qualcuno ha stabilito criteri arbitrari; è una scelta, ma certamente non in base al merito, che in questo caso non è dimostrato; es. il figlio dell'avvocato predestinato alla professione, benché meno preparato di te, escluso a priori perché estraneo per nascita all'ambiente ; poi, ovviamente, nulla ti vieta di prediligere questo, anche se sembra una specie di sindrome di Stoccolma.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #379
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    le capacità intellettive sono già misurate col risultato negli studi; non vedo cosa te ne faccia di quelle "fisiche"; se ti serve un medico o un ingegnere non è rilevante la sua performance nei 400 mt piani o nel salto in alto;
    poi, capisco che tu sia influenzato da un'ideologia che postula gerarchie di tipo diverso, per nascita, razza, o quello che vuoi; ma in quel caso si parla di un diverso sistema di valori rispetto al nostro;

    guarda ti assicuro che le capacità intellettive, se ci sono, vanno oltre lo studio puro e semplice. la capacità intellettive servono a risolvere problemi. se risolvi problemi hai un riscontro che vale per ingegneri medici ecc. risolvere problemi è ciò per cui si acquisiscono competenze, ma il livello di intelligenza in questo senso e almeno nel mio caso viene messo alla prova. una prova che è anche fisica. se il cervello non regge allo stress o il fisico cede c'è la pazzia o la morte. è facile studiare quando hai la mente fresca, caro axe. per quello sono buoni tutti.

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    ognuno decide che obiettivi darsi e quanto pagare per quelli; difficilmente studiare implica la morte; infatti, normalmente chi ha un titolo di studio maggiore campa anche di più, perché gode di maggior benessere, tutele e capacità di capire e scegliere comportamenti salubri;
    si. se non muore prima...

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    una selezione sul merito si fa solo raffrontando i risultati; se la fai a priori vuol dire che qualcuno ha stabilito criteri arbitrari; è una scelta, ma certamente non in base al merito, che in questo caso non è dimostrato; es. il figlio dell'avvocato predestinato alla professione, benché meno preparato di te, escluso a priori perché estraneo per nascita all'ambiente ; poi, ovviamente, nulla ti vieta di prediligere questo, anche se sembra una specie di sindrome di Stoccolma.
    le regole per la categorizzazione ci sono e hanno fatto storia. ma se, ti ripeto, la contropartita è un cimitero allora "credo" non ne valga la pena.

  5. #380
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    guarda ti assicuro che le capacità intellettive, se ci sono, vanno oltre lo studio puro e semplice. la capacità intellettive servono a risolvere problemi. se risolvi problemi hai un riscontro che vale per ingegneri medici ecc. risolvere problemi è ciò per cui si acquisiscono competenze, ma il livello di intelligenza in questo senso e almeno nel mio caso viene messo alla prova. una prova che è anche fisica. se il cervello non regge allo stress o il fisico cede c'è la pazzia o la morte. è facile studiare quando hai la mente fresca, caro axe. per quello sono buoni tutti.
    appunto: l'unica misurazione possibile delle capacità è la performance: capacità di risolvere problemi nell'unità di tempo;
    questo non misura l'intelligenza in senso stretto, perché questa può applicarsi anche a contesti diversi;

    ma anche l'attitudine fisica in effetti può essere dimostrata solo a quei risultati; se il tuo criterio è una performance atletica e non la capacità di concentrazione, avrai un ingegnere meno preparato, anche se corre più veloce i 400 mt. piani;

    le regole per la categorizzazione ci sono e hanno fatto storia. ma se, ti ripeto, la contropartita è un cimitero allora "credo" non ne valga la pena.
    non capisco; mi rendo conto che ti compiaci spesso di alludere ad idee razziali o analoghe, ma allora potresti aprire un post apposito e si potrebbe discutere della sensatezza di certi postulati;

    al cimitero si finisce tutti, e in età adulta il tempo corre così rapido che psicologicamente la prospettiva diventa sempre più attuale e presente; io credo che la cultura e la preparazione migliorino la qualità della vita, non foss'altro che per il fatto di generare maggiore autostima, sicurezza nei propri mezzi; l'università non è un'epidemia di spagnola.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #381
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Consumare meno, vivere meno freneticamente, rispettare e gustarsi il riposo domenicale invece che affollare i centri commerciali, usare la bici o in generale i mezzi pubblici quando possibile...ma lo sai quante piccole cose potremmo fare per vivere meglio e far rivivere Società e Ambiente? Un milione Laurina mia! Un milione e anche più. E' questo che fa, in definitiva, quella che chiamiamo "qualità della Vita". E se torni a vivere così, sarai meno stressata, avrai più voglia di vedere e stare con gli Altri. E di conseguenza di innamorarti, di fidanzarti, di sposarti, di avere Figli eccetera. Un toccasana per tutti!
    Con chi parli scusa?
    Ho una persona a cui voglio bene, vedo gggente, sto anche fuori casa, lavoro.
    Lo stress è impossibile non averlo mai.
    E vedo che torni in modalità moralizzatore bacchettone su tutto quello che riguarda la vita, gli aspetti giudicati troppo materiali, centri commerciali compresi.
    Opinione tua, ma mi preoccuperei più delle condizioni e turni di lavoro di chi ci lavora, soprattutto se tocca ai soliti.

    Non continuare a vederci come dei poveretti soli e chiusi in casa, soprattutto se nel forum vien fuori il contrario.
    Non fare finta che le persone qui non parlino della propria vita. L'umanità non è solo in quelle due cazzate che ti leggi dello psicologo di turno che ci propini.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  7. #382
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Se vuoi possiamo girarla tranquillamente anche sul lato sindacale, la discussione. Che però ti ricordo ha come titolo "PICCHIARE ANZIANI E BAMBINI". Ci stiamo interrogando da settimane sul perchè. Sul come mai, su come è stato possibile arrivare fino a questo...
    Purtroppo essi rappresentano il lato fragile Laura...l'anello più debole della Società. E siccome l'attuale Società, dietro la parvenza del progresso e del benessere, è di fatto violenta, ecco che a subirne le conseguenze peggiori sono proprio loro. I fatti orribili che leggiamo ogni giorno sono casi-limite, certo. Ma come negare che spesso i ritmi nevrotici e indiavolati che ci schiavizzano, ce li fanno parcheggiare tutto il giorno negli asili nido e nelle case di riposo? Che abbiamo sempre meno tempo per loro? Che pensiamo (più o meno in buona fede) che in ogni caso limitano la nostra preziosa "libertà"?
    amate i vostri nemici

  8. #383
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    appunto: l'unica misurazione possibile delle capacità è la performance: capacità di risolvere problemi nell'unità di tempo;
    questo non misura l'intelligenza in senso stretto, perché questa può applicarsi anche a contesti diversi;
    no. allora, l'espressione "risolvere problemi" per come io la vedo, vuol dire risolvere prima i propri, e poi eventualmente quelli degli altri. tanto per farti un esempio, in germania è punito "penalmente" il c.d. "gesto dell'ombrello". ti sei mai chiesto perché?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma anche l'attitudine fisica in effetti può essere dimostrata solo a quei risultati; se il tuo criterio è una performance atletica e non la capacità di concentrazione, avrai un ingegnere meno preparato, anche se corre più veloce i 400 mt. piani;
    non c'entra l'atletica axe. se hai un determinato cervello in "dotazione" e non riesci a reggere lo stress causato da uno studio mirato all'eccellenza, che è stress anche fisico perché la mente e il fisico sono correlati, allora che tu ci creda oppure no, c'è la morte o la pazzia. io ho 35 anni, ho dato in totale 44 esami, in una decina d'anni. avrei potuto darli in minor tempo se solo fossi stato più "preparato" a livello psicologico. insomma ci sono persone che se le metti sotto pressione si svegliano. altre crollano. questo credo sia il punto.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non capisco; mi rendo conto che ti compiaci spesso di alludere ad idee razziali o analoghe, ma allora potresti aprire un post apposito e si potrebbe discutere della sensatezza di certi postulati;
    axe. io non voglio convincere nessuno dei miei "postulati", ma diciamo che, quando non sei in qualche modo o misura "raccomandato" diciamo dalla politica o dal prete di turno e vuoi costruirti un futuro, ciò che conta è la selezione "razziale". se riesci a reggere la pressione che questo tipo di selezione comporta, allora hai salva la vita e non solo: diventi un privilegiato, per tanti motivi e in relazione a tanti aspetti della vita concreta. so di persone che hanno ricevuto lo stesso tipo formazione che ho ricevuto io, le quali hanno deciso di uccidersi pur di non soffrire. insomma axe: life is crazy...
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    al cimitero si finisce tutti, e in età adulta il tempo corre così rapido che psicologicamente la prospettiva diventa sempre più attuale e presente; io credo che la cultura e la preparazione migliorino la qualità della vita, non foss'altro che per il fatto di generare maggiore autostima, sicurezza nei propri mezzi; l'università non è un'epidemia di spagnola.
    non è certo la spagnola, come dici tu. però capirai che ci sono tanti aspetti da considerare. se studi per non fare "niente" è un conto. ma se studi ti ripeto, per costruirti un futuro, beh allora cominciano le grane. e non perché lo dico io.

  9. #384
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    @axe: credo sia una lettura più che istruttiva...

  10. #385
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Se vuoi possiamo girarla tranquillamente anche sul lato sindacale, la discussione. Che però ti ricordo ha come titolo "PICCHIARE ANZIANI E BAMBINI". Ci stiamo interrogando da settimane sul perchè. Sul come mai, su come è stato possibile arrivare fino a questo...
    Purtroppo essi rappresentano il lato fragile Laura...l'anello più debole della Società. E siccome l'attuale Società, dietro la parvenza del progresso e del benessere, è di fatto violenta, ecco che a subirne le conseguenze peggiori sono proprio loro. I fatti orribili che leggiamo ogni giorno sono casi-limite, certo. Ma come negare che spesso i ritmi nevrotici e indiavolati che ci schiavizzano, ce li fanno parcheggiare tutto il giorno negli asili nido e nelle case di riposo? Che abbiamo sempre meno tempo per loro? Che pensiamo (più o meno in buona fede) che in ogni caso limitano la nostra preziosa "libertà"?
    Io ti spedirei qualche secolo indietro, poi torneresti di corsa nel 2019.

    Ritmi nevrotici ed indiavolati in che senso? Tu quanto lavori?
    Cosa proponi in concreto per non tenere i bambini a scuola anche il pomeriggio e gli anziani malati a casa?
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  11. #386
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Io ti spedirei qualche secolo indietro, poi torneresti di corsa nel 2019.
    no cara: questo non lo accetto. preferirei vivere al tempo delle grandi guerre di religione. allora almeno c'era un motivo per vivere. e anche per morire.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Ritmi nevrotici ed indiavolati in che senso? Tu quanto lavori?
    hai ragione: in italia di fatto non "lavora" nessuno. quelli che vorrebbero poi, non possono per via di quel "qualunquismo" post-comunista per cui se non lavoro io che non ne ho voglia non vedo perché debba lavorare tu e farmi essere "invidioso". c'è gente che preferirebbe morire di fame e far morire di fame quelli che lavorano: solo perché "lei" non vuole lavorare.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Cosa proponi in concreto per non tenere i bambini a scuola anche il pomeriggio e gli anziani malati a casa?
    si, cara. tu chiagni e fotti. farti i cazzi tuoi senza badare a niente e nessuno. d'altra parte quello che sei naturalmente chiamata a fare, cioè accudire gli anziani e educare i bambini, non importa: lo faranno altri...

  12. #387
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    volevo solo aprire una pizzetteria.jpg

    @axe: credo sia una lettura più che istruttiva...
    sono 10 anni che pubblicizzo sto libro, che ho da quando è uscito; così forse Cono si spiega Renzi...

    Questo libro potrebbe intitolarsi, parafrasando Totò, "Poi dice che uno si butta a destra". È la storia di un ex giovane maoista, ex sindacalista della Cgil, che fa il giornalista e a un certo punto decide di investire un gruzzolo di risparmi mettendo su una micro-pizzeria da asporto nella sua città, Pavia. E scopre suo malgrado l'altra faccia dello stato sociale e del sindacato: quella che premia chi cerca il posto, non il lavoro. E punisce inflessibilmente chi ha voglia di fare. Gigi Furini, autore e protagonista di queste avventure fantozziane, le racconta con delicatezza e ironia. Ma alla fine il suo ritratto del nostro Welfare straccione è folgorante e impietoso, politicamente scorrettissimo proprio perché molto più autentico e realistico di qualunque trattato socioeconomico. 'Volevo solo vendere la pizza' è vivamente consigliato ai politici e ai sindacalisti che vogliano guardarsi allo specchio e uscire dal loro polveroso Jurassic Park. Ma anche ai politologi che s'interrogano sul "malessere del Nord".

    Dunque Gigi affitta a Pavia un locale di 30 metri quadri a 1.200 euro al mese, e si mette al lavoro. S'iscrive alla Camera di commercio, acquista il forno, i macchinari e gli arredi, rinnova gli impianti perché siano a norma, si dota di tutto l'armamentario per la sicurezza, passa ore e ore fra commercialisti, avvocati, consulenti, Asl, uffici pubblici. Non vede l'ora di sfornare la prima pizza, ma quell'ora sembra non arrivare mai. Passano i giorni, e il piccolo imprenditore Gigi si trova risucchiato in un tunnel degli orrori senza fine, roba da far impallidire i più vieti luoghi comuni sulla burocrazia all'italiana.

    Il mondo di Gogol e Kafka è uno scherzo, al confronto. Obblighi, autorizzazioni, carte, bolli, spese, certificati, ispezioni, permessi, multe, leggi, regolamenti, cavilli, manuali, corsi di formazione e soprattutto sigle. Tante sigle, perlopiù incomprensibili. C'è per esempio il corso Haccp (Hazard Analysis and Critical Control Points), che ricorda vagamente il socialismo reale, invece insegna a distinguere le mozzarelle dai detersivi e a numerare le trappole per topi. Ed è solo il primo di una lunga serie, perché prim'ancora che Gigi apra il suo negozietto c'è già qualche decina di persone che vive alle sue spalle. Cioè campa su una serie di prescrizioni che "se non ottemperi, rischi di prendere la multa". Dunque, terrorizzato, ottemperi. Il medico che deve valutare i rischi per i futuri lavoratori si porta via mille euro per un sopralluogo di dieci minuti e una relazione prestampata. E altre migliaia di euro per tenere corsi su corsi, uno più tragicomico dell'altro. Le lezioni di Rssp (prevenzione e protezione) svelano agli attoniti studenti come si appoggia una scala al muro, come si spostano le sedie e soprattutto che cosa s'intende per "luoghi bagnati": la normativa considera tali "anche gli spazi aperti dopo le precipitazioni atmosferiche fino al ritorno dello stato asciutto". Al corso antincendio si sconsiglia di "usare materiale infiammabile per spegnere le fiamme" e si apprende che "il legno brucia più facilmente quando è secco"; quando è umido, invece, "con più difficoltà". Roba forte. Mai come le lezioni di primo soccorso, che insegnano un sistema tutto speciale per fronteggiare "gli eventi avversi". Quale? "Chiamare il 118 da qualunque telefono fisso o cellulare, senza comporre il prefisso", avendo cura di "specificare città, paese o frazione, via e numero civico del luogo della chiama", altrimenti l'ambulanza non sa dove andare e non arriva.

    La prima pizza non s'è ancora vista, e il piccolo imprenditore Gigi ha già speso centomila euro. Poi finalmente, superato l'ultimo scoglio dell'insegna luminosa (altra battaglia campale), la pizzeria Tango apre i battenti e fa subito ottimi affari. Se non fosse per i cosiddetti "lavoratori", si capisce. La prima commessa si ammala dopo dieci giorni: mai più vista. La sostituta, una studentessa, non vuol saperne di un contratto per motivi fiscali suoi. Poi c'è la Guardia di Finanza, che sulle quisquilie non perde un colpo. Un giorno la commessa regala una fetta di pizza a una bambina: multa di 516 euro per "mancata emissione del documento fiscale dell'importo di euro 1". La scena si ripete quando una cliente fugge lasciando lo scontrino sul bancone e viene pizzicata senza, all'uscita, dalle occhiutissime Fiamme gialle. La pizzaiola intanto resta incinta e si mette subito in malattia per "gravidanza a rischio". Poi però apre una pizzeria proprio davanti alla Tango e comincia beffardamente a lavorarci dall'alba a notte fonda, col suo bel pancione in primo piano. Prende due stipendi, uno dei quali rubato, ma l'Inps non fa una piega, l'Ispettorato del lavoro men che meno, il sindacato la protegge.

    E Gigi paga. Tenta di licenziarla, ma non c'è verso. Ormai va avanti a gocce di Gutron, sull'orlo dell'esaurimento nervoso. È a questo punto che la sua fede comunista comincia a vacillare. I "compagni" della Cgil lo trattano come un "padrone" e coprono la malata immaginaria che
    viola il contratto, fa concorrenza sleale al suo datore di lavoro e ha pure il coraggio di denunciarlo per averla licenziata. Gigi la rimpiazza col signor Giovanni, ma gliene andasse bene una: lavora un mese, per il resto è sempre in malattia, viene pagato per sette mesi, più tredicesima, quattordicesima, ferie non godute e liquidazione, ma non gli basta ancora: con l'ausilio dell'ennesimo "patronato dei lavoratori", denuncia Gigi per "inadempienze contrattuali".

    Le gocce di Gutron aumentano. La nuova pizzaiola è siciliana: al suo paese lavorava in una panetteria, ma risultava bracciante agricola, così il padrone pagava meno contributi. Controlli? In Sicilia, nemmeno l'ombra. C'è chi, per molto meno, correrebbe a iscriversi alla Lega Nord. Gigi, che è un buono, si limita a chiudere bottega, per disperazione. Così l'Italia ha una piccola impresa in meno e cinque lavoratori disoccupati in più. L'ultimo sfizio del piccolo imprenditore prima di alzare bandiera bianca è quello di capire: è stato solo sfigato, o c'è dell'altro? È capitato solo a lui, oppure è così per tutti? Dall'Inps di Roma rispondono che nel 2003, su venti milioni di lavoratori assicurati, sono stati presentati dodici milioni di certificati medici per complessive sessanta milioni di giornate lavorative perdute. Non era sfiga, è il sistema. Gigi, anziché buttarsi a destra, è rimasto eroicamente comunista. Ma, questo sì, è capitato solo a lui. n


    http://espresso.repubblica.it/palazz...icciosa-1.2509
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #388
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    Se vuoi possiamo girarla tranquillamente anche sul lato sindacale, la discussione. Che però ti ricordo ha come titolo "PICCHIARE ANZIANI E BAMBINI". Ci stiamo interrogando da settimane sul perchè. Sul come mai, su come è stato possibile arrivare fino a questo...
    Purtroppo essi rappresentano il lato fragile Laura...l'anello più debole della Società. E siccome l'attuale Società, dietro la parvenza del progresso e del benessere, è di fatto violenta, ecco che a subirne le conseguenze peggiori sono proprio loro. I fatti orribili che leggiamo ogni giorno sono casi-limite, certo. Ma come negare che spesso i ritmi nevrotici e indiavolati che ci schiavizzano, ce li fanno parcheggiare tutto il giorno negli asili nido e nelle case di riposo? Che abbiamo sempre meno tempo per loro? Che pensiamo (più o meno in buona fede) che in ogni caso limitano la nostra preziosa "libertà"?
    tu confondi un problema con la sua notizia;
    oggi certe circostanze vanno in cronaca e suscitano il tuo allarme, laddove in passato erano normalità e passavano sotto silenzio; e tu ne approfitti per prendertela con le libertà...
    i bambini e gli anziani sono stati da sempre oggetto molta maggiore violenza, solo che ora ci sono le telecamere negli asili e nei nosocomi; ma questo non ti autorizza certo ad affermare che stiamo peggio di prima;
    infatti, se ti chiedo di indicare una società migliore nel passato, non sa rispondere; semplicemente perché non c'è mai stata, quindi non stiamo affatto peggiorando a causa della libertà individuale, ma siamo solo più in grado di conoscere i problemi che prima ignoravamo o potevamo fingere di ignorare.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #389
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    no cara: questo non lo accetto. preferirei vivere al tempo delle grandi guerre di religione. allora almeno c'era un motivo per vivere. e anche per morire.



    hai ragione: in italia di fatto non "lavora" nessuno. quelli che vorrebbero poi, non possono per via di quel "qualunquismo" post-comunista per cui se non lavoro io che non ne ho voglia non vedo perché debba lavorare tu e farmi essere "invidioso". c'è gente che preferirebbe morire di fame e far morire di fame quelli che lavorano: solo perché "lei" non vuole lavorare.



    si, cara. tu chiagni e fotti. farti i cazzi tuoi senza badare a niente e nessuno. d'altra parte quello che sei naturalmente chiamata a fare, cioè accudire gli anziani e educare i bambini, non importa: lo faranno altri...
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  15. #390
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    no cara: questo non lo accetto. preferirei vivere al tempo delle grandi guerre di religione. allora almeno c'era un motivo per vivere. e anche per morire.
    ti pare a te, in una rielaborazione fumettistica retrospettiva e agiografica;
    il passato, vissuto in diretta, era altrettanto prosaico e ignorante del presente, le persone mosse da interessi meschini, certamente in misura maggiore di oggi, perché illetterate, prive della capacità di attribuire motivazioni ideali al proprio comportamento; se non sai leggere e scrivere, non puoi essere padrone della filosofia, della logica, non puoi organizzare un pensiero motivazionale, ma agire solo istintivamente;

    i motivi per morire, purtroppo, li impone la realtà, prima o poi;
    quelli per vivere te li dai da te, se non rimuovi i tuoi desideri autentici, se non li sublimi in feticci o fantasie che ti esonerano a farti carico della libertà di decidere, che costa fatica;
    ci sarà qualcosa che ti piace fare, davvero, che ti appassiona e ti basta, che faresti anche se non ci fosse nessuno a guardarti e giudicarti, che faresti anche su un'isola deserta, no ?
    ecco, il compio di un educatore dovrebbe essere quello di aiutarti a trovare questa strada, toglierti le rotelle dalla bicicletta, dirti di guardare la strada e non la ruota, pedalare perché ti piace quella libertà e non per cercare sguardi di approvazione.
    c'� del lardo in Garfagnana

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