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Discussione: Picchiare anziani e bambini

  1. #421
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    sempre gravitate nell'orbita austro-tedesca;

    ah: non lo sapevo.


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    dal punto di vista del diritto non c'è una valutazione di merito, "morale", ma solo la constatazione che una determinata pretensione mobilita; se domani mattina un movimento di massa volesse ripristinare un'entità magno-greca nel Meridione d'Italia o una monarchia borbonica o angioina, quello che conta è solo l'adesione e l'effettività, a prescindere dall'opinione che si può avere della cosa;

    si. questo è proprio quello che volevo dire. però non capisco la questione della volontà di massa. la massa ha un nome? un criterio qualsiasi di giudizio? insomma ci vuole anche una "guida consapevole", che instilli nella massa quel tipo di idee. se no siamo tutti masaniello...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no, qui continui a mancare il punto tecnico del diritto internazionale:
    questo in nessun modo può legittimare o definire una statualità, una soggettività, che si sostanzia in se stessa;

    si. e questo l'ho capito. insomma stavo per dirlo...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    il diritto internazionale è pattizio, tra soggetti paritari che si autodeterminano; non rappresenta un potere davvero sovraordinato in grado di garantire una cogenza uniforme, nonostante i tentativi;
    è, per semplificare, come un diritto civile in cui vi sia un foro dibattimentale ma non una vera e propria forma di cogenza, ma solo una consulenza da parte del giudice: hai una controversia condominiale ? quello ti dice chi avrebbe ragione in via di principio, e i condomini poi possono decidere se conformarsi a quel parere e mantenere relazioni pacifiche fondate su un comune intendimento di diritti e doveri;

    e chi rappresenta il giudice nel diritto internazionale? la c.i., il c.d.s. dell'onu o chi altro?

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    questo è abbastanza irrilevante, nel senso che rientra nel quadro delle fonti-atto, che si auto sostanziano; se si parla di "ordine imposto" una valutazione del genere si può solo fare sulla base dei meccanismi istituzionali di rappresentanza e libertà di scelta; ma la resa senza condizioni è di per sé una manifestazione di rottura in cui si dichiara la dismissione di una prospettiva precedente, cioè l'indisponibilità a perseguirla; non ti costringe nessuno ad arrenderti, se sei disposto a farti spianare a forza di atomiche; se non lo fai, vuol dire che denunci il precedente set di valori;

    no, amico. dichiarare una resa senza condizioni vuol dire, da un lato rigettare la vittoria della controparte. dall'altro ammettere, benché "polemicamente", di essere col c.d. a terra.

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    nota che questo tipo di circostanze è avvenuto solo in età contemporanea con il mutamento ideologico di personalità dello stato, che ha imposto la radicalizzazione delle conseguenze; cioè, la semplice guerra, anche da parte di regimi autocratici, come l'impero guglielmino del 14, non era sufficiente a determinare una soluzione di continuità marcata nella personalità dello stato; gli eredi degli sconfitti si dovevano fare carico di tutto il gravame;

    a quanto ne so però guglielmo II dovette prendere il largo a denti stretti. quello che venne dopo, hai ragione, fu proposto come mezzo di continuità, ma di fatto sempre di rivoluzione si trattò, almeno col senno di poi.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    nel caso delle dittature radicali, anche se il principio di successione rimaneva, il carico di responsabilità sugli eredi è stato attenuato proprio perché il disconoscimento statutario dell'ideologia precedente andava a mutare un elemento essenziale e non ordinario della personalità dello stato;

    si. però tutti i regimi politici si fondano su una determinata forma di stato che è ovviamente in quanto esiste, fondata sul consenso e dotata "normalmente" di una propria personalità a livello internazionale. la guerra in quest'ottica può avere due effetti in contraddizione: il rafforzamento del consenso allo status quo oppure la sua radicale o mettiamo anche "mediata" modifica (sovente ad opera dei vincitori, o cmq col benestare di questi).

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    questa può essere una valutazione politica, che si dovrebbe misurare con dati di forma e sostanza, status di cittadinanza, tutele giuridiche, ecc...
    io ti ho solo citato un problema tecnico per gli stati che volessero riconoscere entrambi, e sulla base di dettati costituzionali formali; se uno stato palestinese non dichiarasse programmaticamente il fine di estinguere Israele, sarebbe molto più semplice il suo riconoscimento, tutto qui.

    si. ma anche israele potrebbe smetterla di prendere a cannonate i ragazzi di 15 anni che lanciano pietre...o no? insomma ci vorrebbe un pochino di buona volontà da entrambe le parti. ma credo che i tantissimi "lutti" (e siamo sempre là) si contrappongano alla pacificazione.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se non si tratta di democrazie rappresentative, al massimo le coscienze delle élites autocratiche e delle loro polizie;
    uno studente e cultore di materie giuridiche, consapevole che la forma è sostanza, non dovrebbe commettere l'errore di omogeneizzare il grado di rappresentanza delle "coscienze" di un ente statuale democratico, dove è possibile votare partiti, anche esplicitamente eversivi, e uno autocratico in cui si condannano gli avvocati perché difendono i diritti civili, tipo Iran;

    sai benissimo che l'iran è uno stato teocratico, quale peraltro è stata per più di 50 anni anche l'italia. l'esempio che facevi era l'avvocatessa trentenne, non "gli avvocati". ci sono avvocatesse con la testa sulle spalle e il kirpan in viso; e avvocatesse che fanno "le femministe" in ottemperanza a non so quale "credo" o "ideologia". è lo stesso problema che si è presentato in italia quando i comunisti decisero di circuire le nostre donne costringendole a colpi di propaganda ad uscire di casa "la sera". con le conseguenze che sappiamo...


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    o, con tutto l'imbarbarimento degli israeliani, appiattire su un'idea di sterminio la circostanza per cui tra i cittadini israeliani di etnos palestinese figurano alte gerarchie dell'esercito o della magistratura in un contesto di stato di diritto - pure discutibilissimo per molti aspetti - mentre se sei un potenziale oppositore, a qualsiasi titolo, in un regime competitore dell'area non è garantita la tua incolumità fisica, se abiuri alla fede, se sei gay o liberale, o fautore di diritti all'autodeterminazione.
    qualcuno ha detto: "non è semplice ammettere che le vittime di un tempo siano divenute a loro volta carnefici". guarda io mi ci ritrovo. e so che vuol dire essere discriminati per la propria fede politica o religiosa. forse è per questo che ne parlo liberamente. perché mi sono "incallito". non è facile convivere tra opposti estremismi, questo si. però nel passato ho studiato un poco la materia e mi pare che le colpe, se vogliamo dirlo, siano a carico di entrambe le fazioni in lotta, e con "fazioni" intendo non solo israele e palestinesi ma anche israele (stato) e controparti a livello sempre di "stati" confinanti. poi un consiglio che mi sento di darti (non dire che "dispenso consigli") sarebbe di non badare troppo a come la questione viene posta dai nostri media. se pensi ad esempio che nella religione islamica non esiste il concetto "nostro" di "stato", ma solo quello del considerare la parte di mondo su cui si professa la loro religione come "islam", cioè "comunità dei fedeli", allora ti risulta anche chiaro che i palestinesi non cercano "territori" da assoggettare alla propria autorità ma soltanto che la fede ebraica non contraddica se stessa attribuendosi un fantomatico diritto ad uno stato "territoriale" che non renderebbe giustizia, almeno a livello teologico, alle promesse di Dio ai patriarchi.
    Ultima modifica di sandor; 21-03-2019 alle 10:18

  2. #422
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    ah: non lo sapevo.
    beh, l'Impero asburgico nel 14 includeva Croazia, Slovenia, Friuli, TAA, Cèchia, Slovacchia, Rutenia, ecc...
    si. questo è proprio quello che volevo dire. però non capisco la questione della volontà di massa. la massa ha un nome? un criterio qualsiasi di giudizio? insomma ci vuole anche una "guida consapevole", che instilli nella massa quel tipo di idee. se no siamo tutti masaniello...
    lo puoi desumere solo da una forza organizzata che concorre efficacemente a perseguire quell'obiettivo dichiarato; se la forza si manifesta e acquisisce controllo, hai il presupposto di una nuova personalità statale;

    e chi rappresenta il giudice nel diritto internazionale? la c.i., il c.d.s. dell'onu o chi altro?
    l'insieme dei fora internazionali, agenzie, ovunque si emanino disposizioni di principio, a prescindere dal loro grado di vincolatività, che sorge comunque dall'adesione degli stati, e solo eccezionalmente si manifesta in via cogente; peraltro in modi peculiari, poco "giuridici"

    no, amico. dichiarare una resa senza condizioni vuol dire, da un lato rigettare la vittoria della controparte. dall'altro ammettere, benché "polemicamente", di essere col c.d. a terra.
    una scelta, con l'alternativa di resistere ad oltranza, fino all'annientamento; non farlo implica rinnegare l'obiettivo precedente, valutato meno della propria sopravvivenza; un'asserzione autoritativa di valore; definitiva se si tratta di ideologie radicali, che presupporrebbero la prima opzione;

    a quanto ne so però guglielmo II dovette prendere il largo a denti stretti. quello che venne dopo, hai ragione, fu proposto come mezzo di continuità, ma di fatto sempre di rivoluzione si trattò, almeno col senno di poi.
    aspetta, non confondere una personale valutazione politica con la questione giuridica: nella percezione esterna, l'ideologia guglielmina si collocava in quello che per l'epoca era un normo-autoritarismo, privo di radicali connotati ideologici estranei al sistema internazionale; pertanto, l'idea che Weimar fosse a pieno titolo responsabile successoria del Reich era la conclusione ordinaria;
    diverso il caso del 45, perché il III Reich - come altri fascismi - presentava caratteri di eccezionalità rispetto allo standard di responsabilità della popolazione nella formazione delle decisioni e nell'elaborazione di un'ideologia condivisa;
    cioè - fatte salve considerazioni di opportunità politica immediata (Guerra fredda) e storica (critica retrospettiva al sistema vessatorio di Versailles) nella prospettiva delle democrazie liberali la valutazione di quella responsabilità veniva attenuata dal carattere totalitario dei regimi, che impediva una modulazione di quella volontà e la percezione degli obiettivi;

    si. però tutti i regimi politici si fondano su una determinata forma di stato che è ovviamente in quanto esiste, fondata sul consenso e dotata "normalmente" di una propria personalità a livello internazionale. la guerra in quest'ottica può avere due effetti in contraddizione: il rafforzamento del consenso allo status quo oppure la sua radicale o mettiamo anche "mediata" modifica (sovente ad opera dei vincitori, o cmq col benestare di questi).
    qui, ho risposto sopra, sulle graduazioni di successione in seguito alla modifica della personalità dello stato;

    si. ma anche israele potrebbe smetterla di prendere a cannonate i ragazzi di 15 anni che lanciano pietre...o no? insomma ci vorrebbe un pochino di buona volontà da entrambe le parti. ma credo che i tantissimi "lutti" (e siamo sempre là) si contrappongano alla pacificazione.
    questo è un aspetto tecnico strategico: Israele, da sempre, adotta una linea "economica" che in dottrine strategiche si chiama "massive retaliation", ritorsione massiccia, analoga alla politica nucleare francese della "counter cities"; cioè, si puntano i missili ad altissimo potenziale sugli obiettivi civili, manifestando così l'intenzione di sparare il secondo colpo, se aggrediti; contrariamente alle apparenze, si tratta di una strategia pacifista, contrapposta a quella delle atomiche tattiche, utili per conseguire posizioni militari vantaggiose in un conflitto nucleare limitato, che non necessariamente preveda la reciproca distruzione, e quindi "possibile" come ipotesi strategica;

    nel caso di Israele, demograficamente inferiore, la scelta di rendere onerosissimo qualsiasi atto ostile, è scientemente pianificata in risposta alla dottrina araba dell'annientamento per logoramento: siamo molti di più; un morto loro, uno nostro, in pochi anni loro finiscono, noi no, e vinciamo;

    sai benissimo che l'iran è uno stato teocratico, quale peraltro è stata per più di 50 anni anche l'italia.
    no, l'Italia aveva una religione di stato, dal 29 al 45, ma non è mai stata uno "stato teocratico;

    l'esempio che facevi era l'avvocatessa trentenne, non "gli avvocati". ci sono avvocatesse con la testa sulle spalle e il kirpan in viso; e avvocatesse che fanno "le femministe" in ottemperanza a non so quale "credo" o "ideologia". è lo stesso problema che si è presentato in italia quando i comunisti decisero di circuire le nostre donne costringendole a colpi di propaganda ad uscire di casa "la sera". con le conseguenze che sappiamo...
    altre valutazioni personali; qui si parla di agibilità, di stato di diritto, di garanzie disposte dalla legge; qui puoi votare partiti sostanzialmente eversivi; in Israele pure; a parte i partiti arabi, ci sono quelli degli ultra-ortodossi ebrei; gente che prende a sassate i soldati israeliani, perché sono contro lo stato di Israele per motivi religiosi: finché non si presenta il messia, nessuno stato ebraico è legittimo
    in Iran, per molto meno ti impiccano, senza garanzie di una difesa, oltre alle differenze di principio;
    è su queste considerazioni che si può esprimere una valutazione seria;

    qualcuno ha detto: "non è semplice ammettere che le vittime di un tempo siano divenute a loro volta carnefici". guarda io mi ci ritrovo. e so che vuol dire essere discriminati per la propria fede politica o religiosa. forse è per questo che ne parlo liberamente. perché mi sono "incallito". non è facile convivere tra opposti estremismi, questo si. però nel passato ho studiato un poco la materia e mi pare che le colpe, se vogliamo dirlo, siano a carico di entrambe le fazioni in lotta, e con "fazioni" intendo non solo israele e palestinesi ma anche israele (stato) e controparti a livello sempre di "stati" confinanti. poi un consiglio che mi sento di darti (non dire che "dispenso consigli") sarebbe di non badare troppo a come la questione viene posta dai nostri media. se pensi ad esempio che nella religione islamica non esiste il concetto "nostro" di "stato", ma solo quello del considerare la parte di mondo su cui si professa la loro religione come "islam", cioè "comunità dei fedeli", allora ti risulta anche chiaro che i palestinesi non cercano "territori" da assoggettare alla propria autorità ma soltanto che la fede ebraica non contraddica se stessa attribuendosi un fantomatico diritto ad uno stato "territoriale" che non renderebbe giustizia, almeno a livello teologico, alle promesse di Dio ai patriarchi.
    beh, ma così fai lo stesso errore che mi attribuisci, peraltro sbagliando; cioè attribuisci ad uno stato - per ora - ancora laico una logica teocratica, anche se alcune perplessità di fondo si potrebbero esprimere;

    io sono abituato a ragionare in modo ordinato, per postulazioni e logica di queste, sulla base di principi normativi e relativi costrutti, come posti in essere e con le loro conseguenze; libertà, democrazia, giustizia garantita, uguaglianza di fronte alla legge, possono essere valori condivisi o meno; ma sono misurabili, quantificabili;
    non si può propalare l'equiparazione di un sistema in cui se ti dichiari apertamente "nazista" e fai quella che è codificata come istigazione all'odio razziale al più ti prendi una denuncia a piede libero, posto che puoi comunque votare partiti che nella sostanza aderiscono ad idee affini, ad un sistema nel quale per il semplice sospetto di essere un oppositore dell'ideologia del potere puoi finire a pezzi, in via informale o secondo forme prive di effettiva garanzia.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #423
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Ma cosa stai dicendo benedetto figliolo. O lavori o stai a casa. Se qualcuno deve occuparsi di figli e anziani, a qualcuno il compito tocca. E a chi lo fai fare?
    Tu pensi che si campi d'aria? Se a casa tua siete mutanti e non avete bisogno di mangiare e vestirvi buon per voi.
    Qui sul pianeta Terra va diversamente se non te ne fossi accorto.
    Ne stai facendo tu stesso le spese nel mondo del lavoro. Ti hanno dato un calcio in culo in azienda e ora fai un'altra mansione, immagino pagata meno di prima.
    Sei qui tutti i giorni a raccontare di gente egoista mentre ci son problemi veri e nonostante tocchino pure te, continui a recitare la parte, fai finta che le difficoltà non ci siano. Meglio pensare a tutti brutti e cattivi
    E riguardo alle vacanze, alla pizza la sera, la partita allo stadio ecc...le fai anche tu, ne hai bisogno anche tu.
    Non si capisce perché bacchetti il mondo e non tu e la tua famiglia, non si capisce perché fai finta di non goderti la vita nei limiti del possibile.
    Forse se la smettessi di recitare e uscissi dal ruolo del predicatore, ne gioveresti un poco tornando a fare l'essere umano vero con i piedi per terra e non la macchietta che tutti i giorni si presenta sul foum.
    Alla fine soluzioni non ne proponi, solo lagnanze e vaghi rimandi ad occuparsi in casa dei familiari.
    G I O C O D I S Q U A D R A! Do you know the meaning of the word "Gioco di squadra", mia cara?
    Se lo si fa...se lo si mette come preambolo, come pietra fondante della Famiglia, tutto viene poi di conseguenza. Te l'assicuro!
    Oggi invece cosa si mette come base? I soldi. Il dio-denaro. E dunque lavora il babbo, lavora la mamma, bimbi all'asilo tutto il giorno, anziani negli ospizi. Da andare a trovare ogni tanto.....
    Te lo ripeto: Poi, il prezzo, lo paga la Società.
    amate i vostri nemici

  4. #424
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, l'Impero asburgico nel 14 includeva Croazia, Slovenia, Friuli, TAA, Cèchia, Slovacchia, Rutenia, ecc...

    grazie per la precisazione...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    lo puoi desumere solo da una forza organizzata che concorre efficacemente a perseguire quell'obiettivo dichiarato; se la forza si manifesta e acquisisce controllo, hai il presupposto di una nuova personalità statale;

    si. a meno che lo stato in questione non venga a mancare del riconoscimento internazionale, ad esempio perché non gradito ai cc.dd. "potentiores", tipo america o russia dei tempi che furono. mi viene da osservare che probabilmente la logica internazionale "a blocchi contrapposti" sia da ricondurre nell'ottica del mantenimento di un equilibrio internazionale che avrebbe potuto essere manomesso dalla nascita di nuovi stati da quel movimento di popoli detto "decolonizzazione" che, a prescindere dal confronto tra le due superpotenze, avrebbe potuto dar luogo "prematuramente" alla formazione mettiamo di un centro di potere a più voci che avrebbe potuto di fatto contrastare quel delicato equilibrio. fortunatamente gli stati sorti dal movimento "anticoloniale" furono tempestivamente ricondotti nell'orbita dell'una o dell'altra superpotenza.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    aspetta, non confondere una personale valutazione politica con la questione giuridica: nella percezione esterna, l'ideologia guglielmina si collocava in quello che per l'epoca era un normo-autoritarismo, privo di radicali connotati ideologici estranei al sistema internazionale; pertanto, l'idea che Weimar fosse a pieno titolo responsabile successoria del Reich era la conclusione ordinaria;

    non lo fu per nessuno, guarda. mi viene da pensare che il debole equilibrio di weimar fosse in certo modo "simile" a quello italiano ai tempi del terrorismo. fascisti e comunisti a combattere una guerra ideologica che avrebbe potuto, se in assenza di quella logica "a blocchi contrapposti" di cui più su ti parlavo, dare luogo a un regime populista (di destra o di sinistra) un po' come è poi realmente accaduto con un berlusconi, che a me ha ricordato tanto un peròn o un menem di sudamericana "memoria".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    diverso il caso del 45, perché il III Reich - come altri fascismi - presentava caratteri di eccezionalità rispetto allo standard di responsabilità della popolazione nella formazione delle decisioni e nell'elaborazione di un'ideologia condivisa;

    all'epoca però il diritto internazionale si fondava ancora sulla logica "bellica" come riparazione alle ingiustizie. inoltre il pericolo comunista era forte, i fascismi avevano un senso, quanto meno nell'ordine di idee per cui fosse necessario contrastare le mire di uno stalin, che era quello che era e poteva quello che poteva. all'epoca praticamente "tutto".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    questo è un aspetto tecnico strategico: Israele, da sempre, adotta una linea "economica" che in dottrine strategiche si chiama "massive retaliation", ritorsione massiccia, analoga alla politica nucleare francese della "counter cities"; cioè, si puntano i missili ad altissimo potenziale sugli obiettivi civili, manifestando così l'intenzione di sparare il secondo colpo, se aggrediti; contrariamente alle apparenze, si tratta di una strategia pacifista, contrapposta a quella delle atomiche tattiche, utili per conseguire posizioni militari vantaggiose in un conflitto nucleare limitato, che non necessariamente preveda la reciproca distruzione, e quindi "possibile" come ipotesi strategica;

    si. questo adesso. nel passato i missili hanno viaggiato e come se hanno viaggiato. tutte le guerre combattute da israele contro l'islam, sono state vinte grazie ai missili americani venduti al mossad per non so quale contropartita, credo più che altro tecnologie o know how, ma anche collaborazione militare su determinati scenari di guerra.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no, l'Italia aveva una religione di stato, dal 29 al 45, ma non è mai stata uno "stato teocratico;

    lo è stata di fatto non ai tempi del fascismo ma "dopo" con dc e miserabili alleati (dal '63 credo).

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    io sono abituato a ragionare in modo ordinato, per postulazioni e logica di queste, sulla base di principi normativi e relativi costrutti, come posti in essere e con le loro conseguenze; libertà, democrazia, giustizia garantita, uguaglianza di fronte alla legge, possono essere valori condivisi o meno; ma sono misurabili, quantificabili;
    non si può propalare l'equiparazione di un sistema in cui se ti dichiari apertamente "nazista" e fai quella che è codificata come istigazione all'odio razziale al più ti prendi una denuncia a piede libero, posto che puoi comunque votare partiti che nella sostanza aderiscono ad idee affini, ad un sistema nel quale per il semplice sospetto di essere un oppositore dell'ideologia del potere puoi finire a pezzi, in via informale o secondo forme prive di effettiva garanzia.
    come sai le postulazioni sono fondate sul niente. a livello di filosofia che ho anche studiato un pochino, io mi ritengo un pochino, se permetti la boutade, idealista, cioè credo a quello che vedo non perché di fatto sia reale, ma perché lo vedo.
    detto ciò io ovviamente non faccio propaganda filo nazista né mi permetto di istigare alla violenza contro ebrei o "diversamente abili". la denuncia "a piede libero" se permetti credo di non meritarla.
    Ultima modifica di sandor; 22-03-2019 alle 06:26

  5. #425
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    si. a meno che lo stato in questione non venga a mancare del riconoscimento internazionale, ad esempio perché non gradito ai cc.dd. "potentiores"...
    questa è un'idea di tipo politico, che ci sta, ovviamente; ma non dovrebbe confonderti sulla nozione giuridica, per cui il riconoscimento è irrilevante nel processo di formazione di una nuova entità statale; perché il problema "tecnico" che, da cultore della materia giuridica - ti si pone è che nella valutazione politica perdi di vista elementi sostanziali che si dovrebbero discernere; l'attuale equilibrio libico o siriano può essere frutto di real-politik delle superpotenze, ma non cambia il profilo tecnico che un investitore italiano o giapponese si deve porre quando investe direttamente o indirettamente in contratti da eseguire nell'area di quella sovranità incerta;

    all'epoca però il diritto internazionale si fondava ancora sulla logica "bellica" come riparazione alle ingiustizie. inoltre il pericolo comunista era forte, i fascismi avevano un senso, quanto meno nell'ordine di idee per cui fosse necessario contrastare le mire di uno stalin, che era quello che era e poteva quello che poteva. all'epoca praticamente "tutto".
    non era il punto che ho sollevato, che riguardava solo il grado di responsabilità nella successione:
    regime "normale", anche autoritario: responsabilità piena, come fu a Versailles;
    dittatura totalitaria, minor responsabilità del popolo, quindi regime di trattamento successorio degli eredi attenuato, per via dell'eccezionalità della struttura di potere e della limitatissima possibilità di dissenso;


    si. questo adesso. nel passato i missili hanno viaggiato e come se hanno viaggiato. tutte le guerre combattute da israele contro l'islam, sono state vinte grazie ai missili americani venduti al mossad per non so quale contropartita, credo più che altro tecnologie o know how, ma anche collaborazione militare su determinati scenari di guerra.
    questo è un frequente errore retrospettivo nella valutazione della politica dell'area; il sostegno militare incondizionato USA a Israele si stabilisce solo dopo la Guerra dei sei giorni, 1967; per tutti gli anni 50 e i primi 60 gli americani hanno cercato politiche di equilibrio, contendendo ai sovietici l'influenza sui paesi arabi, e intervenendo in modo coperto, per esempio in Iran;
    i sovietici furono i primi a riconoscere Israele, proprio per spiazzare i tentativi occidentali di farne un avamposto;
    ma l'episodio più significativo fu la guerra del 56, con la forzatura del blocco di Suez, che vide alleati britannici, francesi e israeliani, presi per le recchie da USA e URSS congiuntamente e costretti a ritirarsi, perché entrambe le superpotenze volevano ingraziarsi gli egiziani e controllare quello snodo strategico;

    la strategia americana funziona in modo molto diverso dalla percezione comune, e su modelli geopolitici; per esempio, l'Iran è da quasi un secolo considerato come alleato naturale, per la sua collocazione geopolitica, soggetta alla minaccia russa da secoli, a prescindere dai regimi; e la stessa idea strategica è condivisa da Israele, nonostante gli strali e l'ostilità, perché una potenza regionale sciita nell'area bilancia il panarabismo dei sunniti.

    come sai le postulazioni sono fondate sul niente. a livello di filosofia che ho anche studiato un pochino...[/QUOTE]
    non è in discussione la fondatezza di un valore, che è auto assertivo, ma l'oggettiva, fattuale, valutazione di un comportamento analogo in due ordinamenti diversi;
    se io vivessi in Texas, potrei andare al super e invece dei ceci in scatola potrei comprare un fucile semi-automatico; qui è vietato, a prescindere dalla "fondatezza" del principio, che è auto-assertivo nell'emendamento cost. americano;
    puoi anche ritenere personalmente non attraenti le libertà, ma non alterare per questo l'oggettivo gradiente mostrato dalla comparazione in termini di capacità individuali di autodeterminarsi di fronte della legge; non so se mi spiego...
    se ti dedichi agli studi giuridici dovresti essere abituato a separare nettamente la logica che presiede ai due ambiti, perché un meccanico può prediligere il motore diesel a quello a benzina, ma non postulare che siano la stessa cosa quando ci deve mettere le mani, dato che funzionano in modo diverso.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #426
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    G I O C O D I S Q U A D R A! Do you know the meaning of the word "Gioco di squadra", mia cara?
    Se lo si fa...se lo si mette come preambolo, come pietra fondante della Famiglia, tutto viene poi di conseguenza. Te l'assicuro!
    Oggi invece cosa si mette come base? I soldi. Il dio-denaro. E dunque lavora il babbo, lavora la mamma, bimbi all'asilo tutto il giorno, anziani negli ospizi. Da andare a trovare ogni tanto.....
    Te lo ripeto: Poi, il prezzo, lo paga la Società.
    Sai è inutile che fai finta di nulla e metti le parole in maiuscolo. Sono discussioni varie e post su post che ti stiamo dicendo no grazie al tuo modello e alle tue fisime sulla coppia e la famiglia, al teatrino pissero educativo. Che gioco di squadra vuoi che sia tappare la bocca a qualcuno?
    Poi che fai, riproponi la solita lagna, tutti brutti ed egoisti.
    Complimenti allo sforzo.
    Se a casa tua campate d'aria e avete pure la casa che si ristruttura da sé buon per voi.
    Che gioco di squadra vuoi fare quando magari arrivi male a fine mese perché le spese per campare ci sono?
    Capisci che se qualcuno lascia il lavoro per stare a casa manca un'entrata che può essere fondamentale?
    E se chi lascia un lavoro poi un domani non lo ritrova o lo ritrova a condizioni più svantaggiose?
    E se qualcuno lo lascia qualche anno prima della pensione perché c'è qualche anziano in casa che ha bisogno, che fa, resta senza un'entrata sia di stipendio ora che di pensione domani?
    Non si tratta certo di avidità qui bimbo bello, ma di bisogni essenziali.
    Ti ricordo poi che esistono i badanti, che ovviano al problema di anziani in casa di cura.
    Per i bambini io sarei anche favorevole a prolungare il congedo di maternità, ma sai non dipende da me. Qualcuno poi sta mettendo su asili aziendali (dove lavoro io i "vecchi" colleghi mi dicono che c'era). Qualche decennio fa qualcuno ce n'era in Italia. Certo, si tratta di aziende che probabilmente possono e vogliono, non è appannaggio di tutti, però può essere una buona idea.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  7. #427
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    questa è un'idea di tipo politico, che ci sta, ovviamente; ma non dovrebbe confonderti sulla nozione giuridica, per cui il riconoscimento è irrilevante nel processo di formazione di una nuova entità statale; perché il problema "tecnico" che, da cultore della materia giuridica - ti si pone è che nella valutazione politica perdi di vista elementi sostanziali che si dovrebbero discernere; l'attuale equilibrio libico o siriano può essere frutto di real-politik delle superpotenze, ma non cambia il profilo tecnico che un investitore italiano o giapponese si deve porre quando investe direttamente o indirettamente in contratti da eseguire nell'area di quella sovranità incerta;

    si. ok. però direi che il riconoscimento, relativamente al problema che tu poni, ossia l'affidabilità economica, a livello internazionale di un certo stato o entità statale, sia un qualcosa che, se manca, manca per ben definite ragioni. a livello interno il principio di effettività è ciò che precipuamente rileva. non a livello internazionale. già il fatto di non aver ottenuto il riconoscimento a livello internazionale da parte di uno stato che pure al proprio interno è riconosciuto come tale, dovrebbe condizionare i rapporti con l'estero, innanzitutto a livello economico. quando gli states o l'inghilterra danno alla stabilità finanziaria italiana il voto BBB o magari CCC, vuol dire che a livello di bilancia commerciale ci sono tali e tanti problemi che rendono problematici rapporti economici tra quegli stati e il nostro. al limite tali da determinare qualche sonora perdita se per ipotesi quei paesi, in una simile situazione, intendessero incominciare o proseguire rapporti di bilancia commerciale con il nostro paese.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non era il punto che ho sollevato, che riguardava solo il grado di responsabilità nella successione:
    regime "normale", anche autoritario: responsabilità piena, come fu a Versailles;
    dittatura totalitaria, minor responsabilità del popolo, quindi regime di trattamento successorio degli eredi attenuato, per via dell'eccezionalità della struttura di potere e della limitatissima possibilità di dissenso;

    diciamo che il regime autoritario si deve appunto a versailles dove la responsabilità "piena" fu decretata da altri che la germania. il nazismo anziché essere fondato su una minima responsabilità popolare, coinvolse invece "pienamente" la popolazione, che ad esso fu coerente anche quando le sorti della guerra volgevano al peggio.

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    questo è un frequente errore retrospettivo nella valutazione della politica dell'area; il sostegno militare incondizionato USA a Israele si stabilisce solo dopo la Guerra dei sei giorni, 1967; per tutti gli anni 50 e i primi 60 gli americani hanno cercato politiche di equilibrio, contendendo ai sovietici l'influenza sui paesi arabi, e intervenendo in modo coperto, per esempio in Iran;

    si. nell'intervallo di tempo cui tu fai giustamente riferimento non c'era ancora nessuna (anche presunta) rivalità tra le due superpotenze, rivalità che intervennero "dopo". quanto all'iran mi sovviene una sorta di movimento di contestazione negli anni 2000 anch'esso, ho ragione di ritenere, promosso alla chetichella dagli americani. che però stavolta non hanno avuto gioco facile.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    i sovietici furono i primi a riconoscere Israele, proprio per spiazzare i tentativi occidentali di farne un avamposto;
    ma l'episodio più significativo fu la guerra del 56, con la forzatura del blocco di Suez, che vide alleati britannici, francesi e israeliani, presi per le recchie da USA e URSS congiuntamente e costretti a ritirarsi, perché entrambe le superpotenze volevano ingraziarsi gli egiziani e controllare quello snodo strategico;

    l'intento cmq mi pare essere sempre quello di costituire regimi "autoritari" in un'area che, a motivo delle proprie risorse energetiche e lato sensu "territoriali" si presta ad essere oggetto e preda delle politiche internazionali degli stati uniti ma anche dei sovietici...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    la strategia americana funziona in modo molto diverso dalla percezione comune, e su modelli geopolitici; per esempio, l'Iran è da quasi un secolo considerato come alleato naturale, per la sua collocazione geopolitica, soggetta alla minaccia russa da secoli, a prescindere dai regimi; e la stessa idea strategica è condivisa da Israele, nonostante gli strali e l'ostilità, perché una potenza regionale sciita nell'area bilancia il panarabismo dei sunniti.
    se permetti credo che gli usa prediligano i sunniti. tant'è che nel 1980 finanziarono la c.d. vittoria di saddam con armamenti e risorse. l'iran mi risulta potesse essere considerato un alleato solo quando il proprio islamismo era "temperato" da una presenza "laica" al vertice (per quanto potesse considerarsi laico un sovrano assoluto qual'era lo scià).

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    come sai le postulazioni sono fondate sul niente. a livello di filosofia che ho anche studiato un pochino...
    non è in discussione la fondatezza di un valore, che è auto assertivo, ma l'oggettiva, fattuale, valutazione di un comportamento analogo in due ordinamenti diversi;

    si. mi riferivo alla descrizione del tuo modo di ragionare, che ovviamente mal si adatta al mio, che come ti ho accennato è abbastanza "scoordinato" e si basa su umori e percezioni intuitive...


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se io vivessi in Texas, potrei andare al super e invece dei ceci in scatola potrei comprare un fucile semi-automatico; qui è vietato, a prescindere dalla "fondatezza" del principio, che è auto-assertivo nell'emendamento cost. americano;

    guarda. non solo la "costituzione", ma neanche i cc.dd. "emendamenti" sono conosciuti dalla gran parte degli americani. in america c'è libertà quasi assoluta. anche di sparare in casa "propria". lo stato interviene solo nelle situazioni "patologiche" e sempre in maniera "estrema". penso alla pena di morte.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    puoi anche ritenere personalmente non attraenti le libertà, ma non alterare per questo l'oggettivo gradiente mostrato dalla comparazione in termini di capacità individuali di autodeterminarsi di fronte della legge; non so se mi spiego...

    no. sono io a non aver capito.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se ti dedichi agli studi giuridici dovresti essere abituato a separare nettamente la logica che presiede ai due ambiti, perché un meccanico può prediligere il motore diesel a quello a benzina, ma non postulare che siano la stessa cosa quando ci deve mettere le mani, dato che funzionano in modo diverso.
    scusa. tra quali ambiti? realtà e percezione?

  8. #428
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non si tratta certo di avidità qui bimbo bello, ma di bisogni essenziali.
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  9. #429
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    si. ok. però direi che il riconoscimento, relativamente al problema che tu poni, ossia l'affidabilità economica, a livello internazionale di un certo stato o entità statale, sia un qualcosa che, se manca, manca per ben definite ragioni. a livello interno il principio di effettività è ciò che precipuamente rileva. non a livello internazionale. già il fatto di non aver ottenuto il riconoscimento a livello internazionale da parte di uno stato che pure al proprio interno è riconosciuto come tale, dovrebbe condizionare i rapporti con l'estero, innanzitutto a livello economico. quando gli states o l'inghilterra danno alla stabilità finanziaria italiana il voto BBB o magari CCC, vuol dire che a livello di bilancia commerciale ci sono tali e tanti problemi che rendono problematici rapporti economici tra quegli stati e il nostro. al limite tali da determinare qualche sonora perdita se per ipotesi quei paesi, in una simile situazione, intendessero incominciare o proseguire rapporti di bilancia commerciale con il nostro paese.
    quelle sono agenzie private, affidabili esattamente nella misura in cui prescindono da influenze politiche del prospettare agli investitori;

    ovvio che il riconoscimento da parte di uno stato implica l'agibilità delle transazioni tra privati dei due stati, e quindi ha risultati concreti, politici, economici; ma questi non riguardano la personalità giuridica internazionale di uno stato; tutto qui...

    diciamo che il regime autoritario si deve appunto a versailles dove la responsabilità "piena" fu decretata da altri che la germania. il nazismo anziché essere fondato su una minima responsabilità popolare, coinvolse invece "pienamente" la popolazione, che ad esso fu coerente anche quando le sorti della guerra volgevano al peggio.
    non c'era scelta, né consapevolezza piena degli obiettivi e dei prezzi impliciti; non è che i cittadini tedeschi siano stati interpellati sui fini del regime; è stata loro prospettata quella che poteva essere un'accentuata politica di potenza, laddove il pieno coinvolgimento avrebbe comportato la consapevolezza delle conseguenze estreme, della posta intera; nessun tedesco ordinario, avrebbe, in condizioni di libertà, prestato un giuramento ad un soggetto di cui fosse stata nota la disponibilità a distruggere il paese in caso di sconfitta e ad affermare che in quel caso il popolo sarebbe stato degno di scomparire; così come lo sterminio dei disabili e altro furono compiuti di nascosto...
    tu puoi andare a giocare a poker, ma devi essere messo al corrente della possibilità che la fiche rettangolare corrisponde alla tua casa o alla tua vita, o quella dei tuoi, quando nella prospettiva ordinaria la tua attesa è che al massimo valga 1000 euro;

    si. nell'intervallo di tempo cui tu fai giustamente riferimento non c'era ancora nessuna (anche presunta) rivalità tra le due superpotenze, rivalità che intervennero "dopo".
    la rivalità c'era, e il culmine della tensione si ebbe tra il 57 - sputnik, possibilità di colpire a distanza - e il 62, crisi dei missili a Cuba; ma in M.O. la situazione era più fluida;

    l'intento cmq mi pare essere sempre quello di costituire regimi "autoritari" in un'area che, a motivo delle proprie risorse energetiche e lato sensu "territoriali" si presta ad essere oggetto e preda delle politiche internazionali degli stati uniti ma anche dei sovietici...
    l'autoritarismo dell'area è una circostanza spontanea, determinata dalla struttura economica di quei paesi, rurale o di rendita; la democrazia non si esporta, perché si fonda sulla necessità di premiare il merito, quindi l'uguaglianza; richiede un sistema che ha bisogno di performance sempre migliori;

    se permetti credo che gli usa prediligano i sunniti. tant'è che nel 1980 finanziarono la c.d. vittoria di saddam con armamenti e risorse. l'iran mi risulta potesse essere considerato un alleato solo quando il proprio islamismo era "temperato" da una presenza "laica" al vertice (per quanto potesse considerarsi laico un sovrano assoluto qual'era lo scià).
    gli USA hanno appoggiato Saddam contro Khomeini, non contro l'Iran, che sarebbe l'alleato geopolitico naturale, minacciato dai dirimpettai russi; all'Occidente in genere, fa comodo una stasi strategica tra sciiti e sunniti, che si tengano a bada gli uni con gli altri;
    si. mi riferivo alla descrizione del tuo modo di ragionare, che ovviamente mal si adatta al mio, che come ti ho accennato è abbastanza "scoordinato" e si basa su umori e percezioni intuitive...
    ...
    guarda. non solo la "costituzione", ma neanche i cc.dd. "emendamenti" sono conosciuti dalla gran parte degli americani. in america c'è libertà quasi assoluta. anche di sparare in casa "propria". lo stato interviene solo nelle situazioni "patologiche" e sempre in maniera "estrema". penso alla pena di morte.
    ...
    no. sono io a non aver capito.
    ...
    scusa. tra quali ambiti? realtà e percezione?
    quello delle personali predilezioni, distinto dall'oggettività comparabile delle norme, o del funzionamento dei motori;

    tu farai l'avvocato, ma anche se tu auspicassi la libera detenzione delle armi, ma se un tuo cliente fosse arrestato perché trovato con un FAL in casa, non potresti consigliargli di avvalersi del secondo emendamento, perché tanto le postulazioni sono fondate sul nulla, visto che non siamo negli USA;

    analogamente, non puoi appiattire le differenze oggettive tra sistemi giuridici in termini di autodeterminazione sulla base di tue valutazioni personali o politiche; le opinioni hanno un loro spazio, e i fatti un altro; ad avere proprie opinioni si ha diritto, sull'opinabile; ai "propri fatti" no.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #430
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    quelle sono agenzie private, affidabili esattamente nella misura in cui prescindono da influenze politiche del prospettare agli investitori;

    si. però sono agenzie private cui i governi degli altri paesi affidano il compito di effettuare delle valutazioni rilevanti per i governi che le commissionano. in altri casi, mi verrebbe da dire, ad esempio per alcuni stati centroamericani, non c'è diciamo lo stesso atteggiamento di cortesia nel rendere note le valutazioni sulla solvibilità. i paesi che non rispettano certi standard vengono semplicemente "ghettizzati" a livello di rapporti internazionali.

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    ovvio che il riconoscimento da parte di uno stato implica l'agibilità delle transazioni tra privati dei due stati, e quindi ha risultati concreti, politici, economici; ma questi non riguardano la personalità giuridica internazionale di uno stato; tutto qui...

    ma a quanto ho avuto modo di capire, se uno stato non è riconosciuto a livello internazionale, non può per lo stesso motivo intrattenere rapporti economici con quegli stati che non lo riconoscono. cioè mi pare di aver capito che il rapporto economico non può prescindere dal riconoscimento, diretto, mediato o "di fatto".


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    non c'era scelta, né consapevolezza piena degli obiettivi e dei prezzi impliciti; non è che i cittadini tedeschi siano stati interpellati sui fini del regime; è stata loro prospettata quella che poteva essere un'accentuata politica di potenza, laddove il pieno coinvolgimento avrebbe comportato la consapevolezza delle conseguenze estreme, della posta intera; nessun tedesco ordinario, avrebbe, in condizioni di libertà, prestato un giuramento ad un soggetto di cui fosse stata nota la disponibilità a distruggere il paese in caso di sconfitta e ad affermare che in quel caso il popolo sarebbe stato degno di scomparire; così come lo sterminio dei disabili e altro furono compiuti di nascosto...
    tu puoi andare a giocare a poker, ma devi essere messo al corrente della possibilità che la fiche rettangolare corrisponde alla tua casa o alla tua vita, o quella dei tuoi, quando nella prospettiva ordinaria la tua attesa è che al massimo valga 1000 euro;

    riguardo al nazismo. in alcuni filmati dell'epoca si vede la foto del fuhrer sopra quella del papa, in alcune case "popolari". se non è consapevolezza da parte del popolo "questa"...riguardo al gioco d'azzardo: non mi sognerei mai di puntare la mia casa in una partita a poker: o forse vuoi dire che sto scrivendo troppo "liberamente"?


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    la rivalità c'era, e il culmine della tensione si ebbe tra il 57 - sputnik, possibilità di colpire a distanza - e il 62, crisi dei missili a Cuba; ma in M.O. la situazione era più fluida;

    in che senso "fluida"?


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    l'autoritarismo dell'area è una circostanza spontanea, determinata dalla struttura economica di quei paesi, rurale o di rendita; la democrazia non si esporta, perché si fonda sulla necessità di premiare il merito, quindi l'uguaglianza; richiede un sistema che ha bisogno di performance sempre migliori;

    a quanto mi è dato sapere la dittatura è stata sempre più che utile in contesti di crisi, o potenzialmente conflittuali, come nelle americhe (in alcune zone) oppure come appunto in medio oriente.


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    gli USA hanno appoggiato Saddam contro Khomeini, non contro l'Iran, che sarebbe l'alleato geopolitico naturale, minacciato dai dirimpettai russi; all'Occidente in genere, fa comodo una stasi strategica tra sciiti e sunniti, che si tengano a bada gli uni con gli altri;
    mah. ci sono alcune migliaia di km in comune ma, a parte ciò non mi risulta ci siano stati atti di disturbo in quel frangente (parlo di guerra dell'80) tra russi e iraniani.

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    quello delle personali predilezioni, distinto dall'oggettività comparabile delle norme, o del funzionamento dei motori;
    i motori purtroppo non sono materia mia...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    tu farai l'avvocato, ma anche se tu auspicassi la libera detenzione delle armi, ma se un tuo cliente fosse arrestato perché trovato con un FAL in casa, non potresti consigliargli di avvalersi del secondo emendamento, perché tanto le postulazioni sono fondate sul nulla, visto che non siamo negli USA;
    appunto. siamo in italia.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    analogamente, non puoi appiattire le differenze oggettive tra sistemi giuridici in termini di autodeterminazione sulla base di tue valutazioni personali o politiche; le opinioni hanno un loro spazio, e i fatti un altro; ad avere proprie opinioni si ha diritto, sull'opinabile; ai "propri fatti" no.
    e quali sono "i fatti"?

  11. #431
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    si. però sono agenzie private cui i governi degli altri paesi affidano il compito di effettuare delle valutazioni rilevanti per i governi che le commissionano
    non sono i governi a commissionare, dato che le decisioni di investimento sono private; se un'agenzia fosse condizionata da una pressione governativa nell'indicare - per esempio - l'affidabilità dei suoi titoli o il valore della borsa nazionale, avresti un discostamento immediato e vistoso, una forbice, tra gruppi di investitori, con soggetti in grado di fare le stesse valutazioni delle agenzie che adottano un comportamento diverso, perché non si fidano; il senso e la ragion d'essere di un'agenzia di rating e di tutto quel sistema sta nella sua ordinaria indipendenza;

    ma a quanto ho avuto modo di capire, se uno stato non è riconosciuto a livello internazionale, non può per lo stesso motivo intrattenere rapporti economici con quegli stati che non lo riconoscono. cioè mi pare di aver capito che il rapporto economico non può prescindere dal riconoscimento, diretto, mediato o "di fatto".
    allora, il discorso sul valore costitutivo del riconoscimento era partito dalle religioni, alle cui autorità tu attribuivi un valore costitutivo nel riconoscere motivi di guerra religiosa;
    io ti ho fatto notare che una religione o una confessione distinta si forma come uno stato, e non c'è autorità che possa essere additata a garante se non di se stessa, come per il principio di effettività di uno stato; la Chiesa cattolica non può riconoscere lo scisma dei riformati, perché sarebbe contrario alla sua pretesa di universalità "autentica"; allo stesso modo, e per gli stessi motivi, la Grundgesetz della BRD non riconosceva se stessa, la Repubblica Federale, in via definitiva, per non riconoscere la divisione della Germania come uno status ammissibile; ma questo non inficiava l'effettività della DDR e il fatto che gli stessi rapporti tra i due stati fossero comunque disciplinati da regole;
    pertanto, se uno cerca motivi ideologici per vivere o morire, come dici, non deve aspettare qualcuno che glieli dia, ma se li dà da sé, come è sempre avvenuto in passato all'origine di qualsiasi morivo, autorità, status; per fare un esempio, i monarchi sono divenuti tali perché in un dato momento un loro antenato si è autoproclamato, imposto, e non esiste un passato qualitativamente distinto e diverso per nobiltà certificata di idee;

    riguardo al nazismo. in alcuni filmati dell'epoca si vede la foto del fuhrer sopra quella del papa, in alcune case "popolari". se non è consapevolezza da parte del popolo "questa"...
    ti pare ? è la dimostrazione del contrario, visto che è difficile immaginare due dottrine tanto diametralmente opposte; quella convivenza si può spiegare solo proprio con l'ignoranza di entrambe, e su divergenze essenziali e radicali su cui potrei dilungarmi ad libitum...

    riguardo al gioco d'azzardo: non mi sognerei mai di puntare la mia casa in una partita a poker: o forse vuoi dire che sto scrivendo troppo "liberamente"?
    no, voglio dire che le la pretesa di attribuirti l'intenzione di giocarti casa a poker non si può fondare sul malinteso riguardo al valore della fiche; se il soldato tedesco cattolico, ma anche luterano, fosse stato posto davanti al confronto franco tra un dottrinario nazista e un vescovo sulla vera natura delle imprese e i relativi rischi - ideologici, non di personale incolumità fisica - e gli fosse stato consentito di eleggere democraticamente Hitler nella consapevolezza piena di quei progetti, la volontà manifestata sarebbe stata diversa; e la prova stessa è che gli stessi obiettivi erano dissimulati, nascosti, come lo sterminio dei portatori di handicap, e poi i campi;

    in che senso "fluida"?
    nel senso che gli americani hanno sempre sperato di intrattenere buoni rapporti coi paesi arabi, per una valutazione strategica e geopolitica di lungo periodo, di cui si tiene conto malgrado le congiunture politiche; gli USA si percepiscono dal 19 come gli eredi strategici degli imperi britannico e francese (vedi Indocina) nei quali vogliono giungere ad uno status di tipo wilsoniano e non colonialista; cioè farsi garanti dell'autodeterminazione degli ex-colonizzati in cambio di un atteggiamento collaborativo; poi, la cronaca e la tattica politica sovrappongono altro, e una lettura a breve può indurre a farsi idee sbagliate;

    a quanto mi è dato sapere la dittatura è stata sempre più che utile in contesti di crisi, o potenzialmente conflittuali, come nelle americhe (in alcune zone) oppure come appunto in medio oriente.
    a volte sì, ma l'interazione tra USA e dittature non è deterministica; certe società hanno uno sviluppo e una struttura che propende naturalmente a sistemi dittatoriali, a prescindere dal colore e dalle alleanze; così in America Latina, vedi Maduro, così in Egitto: gli USA hanno appoggiato le primavere arabe, ma la stessa democrazia finiva per affidare il potere ai Fratelli musulmani, cioè forze tendenzialmente totalitarie, che cannibalizzavano lo stesso principio democratico;

    mah. ci sono alcune migliaia di km in comune ma, a parte ciò non mi risulta ci siano stati atti di disturbo in quel frangente (parlo di guerra dell'80) tra russi e iraniani.
    c'è un tema di fondo geopolitico, per cui il colosso russo rappresenta un limite alle mire iraniane di potenza regionale, nel Caspio e nell'asse sciita, per il controllo di Siria e Libano, oltre alla circostanza che l'URSS fosse alleata e garante dei nemici sunniti di Teheran, in Iraq e, Soprattutto, nel Golfo, sauditi, ecc... l'Iran è sempre stato schiacciato tra Impero britannico e russo, e l'America wilsoniana è strategicamente ossigeno;

    e quali sono "i fatti"?
    che per lo stesso comportamento in un paese ti si riconosce uno status garantito, e in un altro ti impiccano; ti può piacere il secondo, ma non puoi raccontare che per l'individuo le libertà, le facoltà e i diritti sono equivalenti;
    in soldoni, non si può equiparare la manifestazione di governo di un'autorità rappresentativa di un popolo, dove vi è stata una procedura libera e democratica, a quella di un'autorità autocratica, perché oggettivamente la seconda non ha ricevuto mandato.
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  12. #432
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    non sono i governi a commissionare, dato che le decisioni di investimento sono private; se un'agenzia fosse condizionata da una pressione governativa nell'indicare - per esempio - l'affidabilità dei suoi titoli o il valore della borsa nazionale, avresti un discostamento immediato e vistoso, una forbice, tra gruppi di investitori, con soggetti in grado di fare le stesse valutazioni delle agenzie che adottano un comportamento diverso, perché non si fidano; il senso e la ragion d'essere di un'agenzia di rating e di tutto quel sistema sta nella sua ordinaria indipendenza;

    si. sta di fatto che, come dicevo, le agenzie di rating influenzano decisioni di investimento da parte degli enti economici di determinati stati. non mi risulta che standard and poor, fitch o altre agenzie diano consigli di investimento mettiamo, ai tedeschi. esistono o sono esistiti programmi di approfondimento politico che attribuivano alle predette agenzie un ruolo determinante nell'evidenziare la salute, più o meno buona a livello economico, del nostro paese. puoi anche decidere che le agenzie di rating non siano legate al circuito internazionale, a livello di bilancia commerciale, ma non puoi negare che esse in definitiva facciano capo a determinati "sistemi economici" che se non statali, sono connessi alle multinazionali, ai grandi mercati del mondo, alle speculazioni sulle derrate alimentari, alle borse ecc. credo che l'influenza delle agenzie di rating costituisca una sorta di termomentro o campanello di allarme, che le nazioni in cui esse hanno sede, mettono in campo per dire: "attenta italia, se non rendi l'economia più efficente, se non riformi in senso "accelerativo" le procedure giurisdizionali, ecc, va a finire che il tuo debito pubblico ti sommergerà..." credo sia lo stesso meccanismo che gli usa o gb mettono in campo quando danno consigli a stati esteri. se anche sono "indipendenti" e "liberali" all'interno degli stati di appartenenza, le agenzie diventano "espressione" delle politiche internazionali degli stati che rappresentano, quando si esprimono valutando le condizioni di salute "economica" degli altri stati.


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    allora, il discorso sul valore costitutivo del riconoscimento era partito dalle religioni, alle cui autorità tu attribuivi un valore costitutivo nel riconoscere motivi di guerra religiosa;

    no. io ho soltanto detto che, alle epoca delle guerre di religione c'era un motivo per vivere o per morire...

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    io ti ho fatto notare che una religione o una confessione distinta si forma come uno stato, e non c'è autorità che possa essere additata a garante se non di se stessa, come per il principio di effettività di uno stato; la Chiesa cattolica non può riconoscere lo scisma dei riformati, perché sarebbe contrario alla sua pretesa di universalità "autentica"; allo stesso modo, e per gli stessi motivi, la Grundgesetz della BRD non riconosceva se stessa, la Repubblica Federale, in via definitiva, per non riconoscere la divisione della Germania come uno status ammissibile; ma questo non inficiava l'effettività della DDR e il fatto che gli stessi rapporti tra i due stati fossero comunque disciplinati da regole;

    sull'universalità "compromessa" della chiesa credo di potere dire che nonostante le diverse confessioni e gli scismi l'unità della chiesa viene "ripetuta" ogni domenica.
    riguardo alla germania est. questa era si dotata di effettività interna, almeno in un certo senso, ma il mancato riconoscimento internazionale, ad opera non solo della repubblica federale ma di tutto l'occidente "democratico", ne faceva un teatro di potenziali guerre, anche nucleari, che solo l'operato dei servizi dall'una e dall'altra parte del muro, consentiva di scongiurare.

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    pertanto, se uno cerca motivi ideologici per vivere o morire, come dici, non deve aspettare qualcuno che glieli dia, ma se li dà da sé, come è sempre avvenuto in passato all'origine di qualsiasi morivo, autorità, status; per fare un esempio, i monarchi sono divenuti tali perché in un dato momento un loro antenato si è autoproclamato, imposto, e non esiste un passato qualitativamente distinto e diverso per nobiltà certificata di idee;

    di idee no. ma di sangue si. i re, quelli veri, erano scelti e intronati da dio. si parla in proposito di "iniziazione". era dio che metteva alla prova i nobili che intendessero "spodestare" un re. spesso morendo o divenendo matti...

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    ti pare ? è la dimostrazione del contrario, visto che è difficile immaginare due dottrine tanto diametralmente opposte; quella convivenza si può spiegare solo proprio con l'ignoranza di entrambe, e su divergenze essenziali e radicali su cui potrei dilungarmi ad libitum...

    dilungati...

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    no, voglio dire che le la pretesa di attribuirti l'intenzione di giocarti casa a poker non si può fondare sul malinteso riguardo al valore della fiche; se il soldato tedesco cattolico, ma anche luterano, fosse stato posto davanti al confronto franco tra un dottrinario nazista e un vescovo sulla vera natura delle imprese e i relativi rischi - ideologici, non di personale incolumità fisica - e gli fosse stato consentito di eleggere democraticamente Hitler nella consapevolezza piena di quei progetti, la volontà manifestata sarebbe stata diversa; e la prova stessa è che gli stessi obiettivi erano dissimulati, nascosti, come lo sterminio dei portatori di handicap, e poi i campi;

    ti ricordo che il governo nazista era un pochino un governo di tipo "tecnico" cioè simile a quelli che si costituiscono e vengono riconosciuti nelle situazioni "eccezionali", come era la crisi interna tedesca dell'epoca. non però che si ponesse come "apertamente" antidemocratico. questo venne dopo che il consenso, data la guarigione della germania dalla crisi economica, salì alle stelle, insomma divenne "quasi unanime".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    nel senso che gli americani hanno sempre sperato di intrattenere buoni rapporti coi paesi arabi, per una valutazione strategica e geopolitica di lungo periodo, di cui si tiene conto malgrado le congiunture politiche; gli USA si percepiscono dal 19 come gli eredi strategici degli imperi britannico e francese (vedi Indocina) nei quali vogliono giungere ad uno status di tipo wilsoniano e non colonialista; cioè farsi garanti dell'autodeterminazione degli ex-colonizzati in cambio di un atteggiamento collaborativo; poi, la cronaca e la tattica politica sovrappongono altro, e una lettura a breve può indurre a farsi idee sbagliate;

    ma. a me pare che l'indocina ospiti regimi dittatoriali costituiti ad hoc dagli usa (penso alla thailandia o alla birmania), col pretesto di favorire la "decolonizzazione" dei rispettivi paesi.

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    a volte sì, ma l'interazione tra USA e dittature non è deterministica; certe società hanno uno sviluppo e una struttura che propende naturalmente a sistemi dittatoriali, a prescindere dal colore e dalle alleanze; così in America Latina, vedi Maduro, così in Egitto: gli USA hanno appoggiato le primavere arabe, ma la stessa democrazia finiva per affidare il potere ai Fratelli musulmani, cioè forze tendenzialmente totalitarie, che cannibalizzavano lo stesso principio democratico;

    ovviamente le tante primavere sobillate dagli usa, e da questi alimentate non servivano ad altro che a eliminare le minoranze interne. vuoi dire questo?


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    c'è un tema di fondo geopolitico, per cui il colosso russo rappresenta un limite alle mire iraniane di potenza regionale, nel Caspio e nell'asse sciita, per il controllo di Siria e Libano, oltre alla circostanza che l'URSS fosse alleata e garante dei nemici sunniti di Teheran, in Iraq e, Soprattutto, nel Golfo, sauditi, ecc... l'Iran è sempre stato schiacciato tra Impero britannico e russo, e l'America wilsoniana è strategicamente ossigeno;


    a me risulta che in siria e in libano esistano delle dittature, e mi viene da pensare che sia il solito gioco americano al rialzo in termini autoritari.
    l'iraq è stato mantenuto in vita finché le ostilità contro i russi in afghanistan non sono state sostituite dalle ostilità contro i nuovi "invasori" americani.
    quanto ai sauditi mi consta che abbiano mangiato alla stessa mensa dei passati tre presidenti usa, il che è tutto dire...

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    che per lo stesso comportamento in un paese ti si riconosce uno status garantito, e in un altro ti impiccano; ti può piacere il secondo, ma non puoi raccontare che per l'individuo le libertà, le facoltà e i diritti sono equivalenti;
    in soldoni, non si può equiparare la manifestazione di governo di un'autorità rappresentativa di un popolo, dove vi è stata una procedura libera e democratica, a quella di un'autorità autocratica, perché oggettivamente la seconda non ha ricevuto mandato.
    ti chiedo: le elezioni in iraq e soprattutto afghanistan dell'epoca sono state davvero "libere e democratiche" in un paese sconvolto dalla guerra in cui il grosso della popolazione era al limite della fame?
    Ultima modifica di sandor; 23-03-2019 alle 10:15

  13. #433

  14. #434
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    si. sta di fatto che, come dicevo, le agenzie di rating influenzano decisioni di investimento da parte degli enti economici di determinati stati. non mi risulta che standard and poor, fitch o altre agenzie diano consigli di investimento mettiamo, ai tedeschi.
    certo che sì; li danno a tutti i privati nel mondo; è la loro ragion d'essere; nel momento in cui venisse meno la loro indipendenza, cadrebbe qualsiasi credibilità e finirebbero in mezzo a una strada;
    esistono o sono esistiti programmi di approfondimento politico che attribuivano alle predette agenzie un ruolo determinante nell'evidenziare la salute, più o meno buona a livello economico, del nostro paese. puoi anche decidere che le agenzie di rating non siano legate al circuito internazionale, a livello di bilancia commerciale, ma non puoi negare che esse in definitiva facciano capo a determinati "sistemi economici" che se non statali, sono connessi alle multinazionali, ai grandi mercati del mondo, alle speculazioni sulle derrate alimentari, alle borse ecc. credo che l'influenza delle agenzie di rating costituisca una sorta di termomentro o campanello di allarme, che le nazioni in cui esse hanno sede, mettono in campo per dire: "attenta italia, se non rendi l'economia più efficente, se non riformi in senso "accelerativo" le procedure giurisdizionali, ecc, va a finire che il tuo debito pubblico ti sommergerà..."
    appunto; ma queste valutazioni sono tecniche, non politiche; è come dire: attento, ché se compri a rate per un importo maggiore delle tue entrate prevedibili, rischi che ti pignorino i beni; questo può implicare un suggerimento alla prudenza, ma non inficia la verità oggettiva del rischio; le agenzie di rating non svolgono un lavoro esoterico-sapienzale su informazioni misteriose; analizzano qualcosa che viene studiato da migliaia di altre entità specializzate, uffici studi di banche, ministeri, ecc... se le previsioni si discostassero da quelle di queste altre entità, la credibilità sarebbe nulla;
    no. io ho soltanto detto che, alle epoca delle guerre di religione c'era un motivo per vivere o per morire...
    e io ti dico che, se lo vuoi, lo trovi anche oggi, o te lo dai da te, senza aspettare qualcun altro; c'è chi si è arruolato nell'IS, chi coi curdi ed è andato a combattere e morire;

    sull'universalità "compromessa" della chiesa credo di potere dire che nonostante le diverse confessioni e gli scismi l'unità della chiesa viene "ripetuta" ogni domenica.
    riguardo alla germania est. questa era si dotata di effettività interna, almeno in un certo senso, ma il mancato riconoscimento internazionale, ad opera non solo della repubblica federale ma da tutto l'occidente "democratico", ne faceva un teatro di potenziali guerre, anche nucleari, che solo l'operato dei servizi dall'una e dall'altra parte del muro, consentiva di scongiurare.
    la DDR era generalmente riconosciuta; quella che ti ho citato era solo la formula, per cui la BRD chiamava la sua carta Norma Fondamentale e non Costituzione, per non sancire la divisione;

    di idee no. ma di sangue si. i re, quelli veri, erano scelti e intronati da dio. si parla in proposito di "iniziazione". era dio che metteva alla prova i nobili che intendessero "spodestare" un re. spesso morendo o divenendo matti...
    da "Dio" ? dove; al più, da un papa, sedicente vicario... il giorno in cui "Dio" si manifesterà agli scettici come un fatto, indicando di essere quello di riferimento del papa, del rabbino, dell'imam o di qualcun altro, allora parleremo di "Dio"...

    dilungati...
    la dottrina della Chiesa cattolica (ma anche di tutte le altre chiese cristiane) è universalista; non riconosce gerarchie tra esseri umani in base alla nazionalità, e tanto meno le "razze"; non legittima la guerra; il rimando ultimo di fedeltà definitiva, per il cattolico è il Magistero della Chiesa, per il riformato le Scritture lette in coscienza, buona fede (oggi anche per i cattolici, dopo il CVII, non allora); non il Fuehrer... cioè, un giuramento in questo senso, ove si manifesti conflitto - es. la soppressione del disabile - impone l'obiezione di fronte alla legge, fino al martirio;
    già questo dovrebbe essere sufficiente; non ti devono confondere posizioni opportunistiche o ambigue di certi gerarchi ecclesiastici, o la storia politica del Vaticano, che non fanno dottrina;
    ti basterebbe considerare l'enciclica Mit Brenneder Sorge, 1937, che - nota bene - fu un tentativo di salvare i cattolici perseguitati dai nazisti, cercando un compromesso, quindi con una formula molto conservatrice e accondiscendente:

    Non si può considerare come credente in Dio colui che usa il nome di Dio retoricamente, ma solo colui che unisce a questa venerata parola una vera e degna nozione di Dio. [...] Chi, con indeterminatezza panteistica, identifica Dio con l’universo, materializzando Dio nel mondo e deificando il mondo in Dio, non appartiene ai veri credenti. [...]Né è tale chi, seguendo una sedicente concezione precristiana dell’antico germanesimo, pone in luogo del Dio personale il fato tetro e impersonale, rinnegando la sapienza divina e la sua provvidenza; un simile uomo non può pretendere di essere annoverato fra i veri credenti;


    Se la razza o il popolo, se lo Stato o una sua determinata forma, se i rappresentanti del potere statale o altri elementi fondamentali della società umana hanno nell’ordine naturale un posto essenziale e degno di rispetto; chi peraltro li distacca da questa scala di valori terreni, elevandoli a suprema norma di tutto, anche dei valori religiosi e, divinizzandoli con culto idolatrico, perverte e falsifica l’ordine, da Dio creato e imposto, è lontano dalla vera fede in Dio e da una concezione della vita ad essa conforme. [...] Solamente spiriti superficiali possono cadere nell’errore di parlare di un Dio nazionale, di una religione nazionale, e intraprendere il folle tentativo di imprigionare nei limiti di un solo popolo, nella ristrettezza etnica di una sola razza, Dio, Creatore del mondo, re e legislatore dei popoli, davanti alla cui grandezza le nazioni sono piccole come gocce in un catino d’acqua

    Venerabili Fratelli, abbiate un occhio particolarmente vigile, quando nozioni religiose vengono svuotate del loro contenuto genuino e applicate a significati profani;

    Da mille bocche viene oggi ripetuto al vostro orecchio un Evangelo che non è stato rivelato dal Padre celeste; migliaia di penne scrivono a servizio di una larva di cristianesimo, che non è il Cristianesimo di Cristo. Tipografia e radio vi inondano giornalmente con produzioni di contenuto avverso alla fede e alla Chiesa, e, senza alcun riguardo e rispetto, assaltano ciò che per voi deve essere sacro e santo.


    ti ricordo che il governo nazista era un pochino un governo di tipo "tecnico" cioè simile a quelli che si costituiscono e vengono riconosciuti nelle situazioni "eccezionali"
    non rileva; il punto riguarda solo la responsabilità del cittadino di fronte all'azione prevedibile delle gerarchie; per farti un esempio confacente ai tuoi studi: tu potresti essere un ricettatore di miei proventi, e avere un accordo consapevole con me, che ti prospetto l'acquisto di beni conseguiti mediante furti; ma la mia attività potrebbe invece essere quella di un rapinatore che uccide sistematicamente le vittime, e tu esserne all'oscuro; o magari, una volta a conoscenza, io potrei minacciarti in caso di tua defezione;
    bene, la tua responsabilità penale non sarebbe la stessa sorta da una tua iniziale consapevolezza e adesione alle modalità del mio operato per procurarti la refurtiva; è chiaro così ?

    ma. a me pare che l'indocina ospiti regimi dittatoriali costituiti ad hoc dagli usa (penso alla thailandia o alla birmania), col pretesto di favorire la "decolonizzazione" dei rispettivi paesi.
    non è così; le dittature sono forme locali di potere; gli USA si limitano ad appoggiare chi garantisce loro collaborazione, si tratti delle democrazie liberali, come di dittature; dipende dalle modalità locali;

    ovviamente le tante primavere sobillate dagli usa, e da questi alimentate non servivano ad altro che a eliminare le minoranze interne. vuoi dire questo?
    no, le primavere non sono state sobillate dagli USA, ma sono state un tentativo - fallito - proprio di appoggiare la volontà di quei popoli; salvo scoprire che quella volontà, date le circostanze sociali locali, finiva per creare a sua volta regimi autoritari ma ancora più instabili; e quindi, il ritorno all'appoggio di dittatori "tradizionali", come Al Sisi in Egitto; meglio un militare che ha una visione standard di potenza, di un gruppo di invasati religiosi il cui comportamento è imprevedibile;

    a me risulta che in siria e in libano esistano delle dittature, e mi viene da pensare che sia il solito gioco americano al rialzo in termini autoritari.
    l'iraq è stato mantenuto in vita finché le ostilità contro i russi in afghanistan non sono state sostituite dalle ostilità contro i nuovi "invasori" americani.
    quanto ai sauditi mi consta che abbiano mangiato alla stessa mensa dei passati tre presidenti usa, il che è tutto dire...
    la Siria è nell'orbita di Putin e dell'Iran, non certo degli USA;

    ti chiedo: le elezioni in iraq e soprattutto afghanistan dell'epoca sono state davvero "libere e democratiche" in un paese sconvolto dalla guerra in cui il grosso della popolazione era al limite della fame?
    in misura molto relativa, certo; ma devi valutare la circostanza in termini realistici di standard minimo d'area; già il fatto che in Iraq sia rappresentata una presenza sciita in grado di governare, riavvicinandosi all'Iran, è un segno rilevatissimo di articolazione democratica; 20 anni fa sarebbe stato impensabile con Saddam...
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #435
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    certo che sì; li danno a tutti i privati nel mondo; è la loro ragion d'essere; nel momento in cui venisse meno la loro indipendenza, cadrebbe qualsiasi credibilità e finirebbero in mezzo a una strada;
    a mio parere la credibilità te la da innanzitutto lo stato nel quale effettui le valutazioni in discorso. se è uno stato liberale, e mettiamo anche dotato di costituzione, allora preserva al suo interno un sistema di bilanciamento per cui se la agenzia in questione appartiene ad una qualsiasi lobby, anche indirettamente, non c'è problema. se però agisce nel perseguire la tutela, anche indiretta, di certi interessi a scapito della chiarezza e dell'indipendenza complessiva che deve sempre come tu giustamente dici, garantire, allora il discorso cambia. questo a livello interno.
    a livello invece esterno no. cioè gli interessi delle categorie che l'agenzia rappresenta, ossia i suoi committenti, prevalgono su qualsiasi esigenza di indipendenza o di imparzialità. finisce che se l'agenzia da un giudizio troppo cattivo, non è l'agenzia a finire in mezzo alla strada, ma lo stato estero in questione, almeno a livello di bilancia dei pagamenti.

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    appunto; ma queste valutazioni sono tecniche, non politiche; è come dire: attento, ché se compri a rate per un importo maggiore delle tue entrate prevedibili, rischi che ti pignorino i beni; questo può implicare un suggerimento alla prudenza, ma non inficia la verità oggettiva del rischio; le agenzie di rating non svolgono un lavoro esoterico-sapienzale su informazioni misteriose; analizzano qualcosa che viene studiato da migliaia di altre entità specializzate, uffici studi di banche, ministeri, ecc... se le previsioni si discostassero da quelle di queste altre entità, la credibilità sarebbe nulla;
    si. però sempre in riferimento a parametri cui le agenzie sono tenute all'interno dello stato in cui hanno sede. insomma lo stato, direbbe smith, è un complesso di interessi individuali. se questi non vengono tutelati non lo è nemmeno lo stato. parlo a livello economico.

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    e io ti dico che, se lo vuoi, lo trovi anche oggi, o te lo dai da te, senza aspettare qualcun altro; c'è chi si è arruolato nell'IS, chi coi curdi ed è andato a combattere e morire;
    peccato che io non sia nato in turchia...(scherzo).

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    la DDR era generalmente riconosciuta; quella che ti ho citato era solo la formula, per cui la BRD chiamava la sua carta Norma Fondamentale e non Costituzione, per non sancire la divisione;
    questo mi pare essere un semplice "sofisma". la logica complessiva della situazione era molto più complessa, come ti ho accennato. ma credo che questo tu lo sappia.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    da "Dio" ? dove; al più, da un papa, sedicente vicario... il giorno in cui "Dio" si manifesterà agli scettici come un fatto, indicando di essere quello di riferimento del papa, del rabbino, dell'imam o di qualcun altro, allora parleremo di "Dio"...
    ho capito: i papi gli imam e i rabbini non hanno voce in capitolo: è come dire che gli eschimesi soffrono il caldo...

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