Originariamente Scritto da
axeUgene
vedi, questi tuoi giudizi sono sballati, perché metti il carro davanti ai buoi, dai una rappresentazione falsata della realtà: come in altre circostanze - tipo il "partito del papa" - tu immagini che le leggi, i partiti, i leader, cadano dall'alto e informino la società, quando avviene il contrario;
il divorzio non distrugge la tua famiglia, ma riconosce semplicemente la realtà di famiglie disfunzionali, dannose, senza imporre nulla; la legalizzazione dell'aborto non ha determinato gli aborti, che avvenivano clandestinamente; da quando esiste la legge, gli aborti sono diminuiti del 90 %;
questo è un falso, storico e materiale, e anche poco onesto, perché non sei stupido:
nel post sulla politica rivendichi come giuste istanze conflittuali, come l'art. 18, la scala mobile, ecc... che per la tua controparte sociale sono state l'equivalente di quello che qui tu giudichi "distruzione";
è ovvio che lo sciopero, l'interruzione del lavoro, di un servizio, creano un disagio; ma sono solo la manifestazione della crisi di un equilibrio di potere;
tu sei perfettamente consapevole di questo, ma racconti la famiglia pre-divorzio come un contesto di concordia, laddove quello era solo un equilibrio di potere che è stato cambiato, esattamente come le condizioni di lavoro; e su questa falsificazione costruisci un discorso analogo a quello del "padrone", la cui condizione di potere è stata sconvolta da quei cambiamenti, che giudica immorali;
mai scritto che tutto va benissimo; ti ho solo fatto notare che nei dati di realtà, non nelle percezioni e fantasie, i più deboli non sono mai stati tutelati come oggi nelle nostre società; oggi alcuni eventi ci impressionano, proprio perché quella che in passato era una violenza quotidiana ed occulta diventa manifesta, va in cronaca; i bambini e gli anziano sono sempre stati maltrattati, anche e soprattutto in famiglia; solo che prima non c'erano le telecamere a documentarlo; prima si abortiva molto di più, ma clandestinamente;
tu sei contro l'aborto, e lo posso capire; ma sei anche contro la contraccezione, che ha praticamente ed effettivamente debellato questa prassi;
qui di assurdo c'è solo che un adulto scolarizzato ignori quello che avrebbe dovuto apprendere a scuola, nozioni elementari di storia ed educazione civica;
le società cambiano quei modelli d'autorità, organizzazione e famiglia che si sono dimostrati fallimentari; questo insegna la storia;
secondo la tua logica, il Cristianesimo dovrebbe essere imputato del crollo dell'Impero romano, visto che questo è avvenuto proprio in coincidenza con l'affermarsi della nuova religione; ma questo è mettere il carro davanti ai buoi; semplicemente, il modello imperiale era in crisi nei suoi valori, e il Cristianesimo si prestava a rappresentare la sensibilità "difensiva" e di conforto privato nelle campagne assediate dai barbari, in quell'epoca di nuovi popoli che premevano;
analogamente, quello che non piace a te nell'ideologia liberale e della famiglia è il risultato della crisi del modello di autorità famigliare e sociale che piace a te, in cui il dogma dell'obbedienza e quelle gerarchie hanno generato catastrofi;
puoi avere tutta l'abnegazione che ti pare, la devozione al dio-imperatore, ma quando ti ca'ano du' atomiche in capo alla fine la devi intendere e posi il fiasco; e così per il Dio, Patria e Famiglia, che ha lasciato macerie da noi, e quel Gott mit Uns, che evidentemente non era "con loro", né a Compiègne, né, tanto meno, a Norimberga;
e, così come i tuoi genitori e nonni hanno iniziato a ragionare sulle ingiustizie ed iniquità sociali, anche le persone comuni e alfabetizzate hanno fatto i loro raffronti sulla famiglia, per decenni, quando i ceti colti già avevano la letteratura da secoli:
hanno osservato la libertà altrui, visto Franca Viola che rifiutava il matrimonio riparatore, Mina che aveva un figlio senza essere sposata, Agnelli con le sue tante amanti, gli aristocratici e potenti ai quali la sacra Rota annullava matrimoni consumatissimi, ministri cattolici di note propensioni omosessuali che guidavano la politica nazionale, e chiunque altro non fosse socialmente subalterno e oppresso esercitare la propria autodeterminazione nella ricerca della propria felicità;
e, come è ovvio, hanno fatto 2+2, dicendosi: e io, son dell'UNPA ?
quindi, chi vuole debellare l'aborto, dovrebbe prodigarsi per la contraccezione, che effettivamente rende la prassi eccezionale; chi vuole famiglie solide e figli, dovrebbe educare le nuove generazioni a non confondere il desiderio con l'impegno e a non farsi condizionare da improprie pressioni esterne, come sposare il primo che capita per andar via di casa; è ovvio che queste libertà comportano anche l'incertezza e la responsabilità, essere pronti a restare bravi genitori anche nel caso in cui la coppia finisca, senza farne un dramma, perché la realtà della sensibilità comune è questa;
il resto sono solo opinioni di parte, come quelle del padrone che deplorava lo sciopero; non certo il Bene comune.