beh, ma la libertà è il presupposto necessario all'esercizio della volizione, che la implica; tra i vizi della volontà è ricompresa la mancata libertà;
non è una "deficienza", ma una scelta, intesa, proprio per evitare che lo stato sia intrusivo nelle scelte private delle persone; può non piacerti, ma non puoi fraintenderlo come "errore";il contenuto del contratto può poi essere lo stesso di un semplice negozio, con in più, in alcuni casi, l'aspetto economico.
quanto al matrimonio nel concetto espresso in costituzione, questa non fa rinvio a discipline specifiche, come appunto quella privatistica che per conto suo, tenta di mettere le proverbiali "pezze". questa mi appare una grave deficienza del testo costituzionale.
infatti, lo stato democratico nasce su un filone opposto a quelli che citi; come anche Cono fatica a comprendere, lo stato liberal-democratico si atteggia a "regolatore del traffico", quanto più minimale sia possibile, e non a promotore etico delle destinazioni che gli individui scelgono, come nell'idea hegeliana, in concreto anche quella comunista, che di Hegel è figlia legittima;quanto alla famiglia come cellula fondamentale della entità statale, l'hanno definita in questo modo autorevoli filosofi del diritto. penso soprattutto a hegel. in altre parole la famiglia c'è perchè altrimenti non vi sarebbe stato, e saremmo tutti comunisti. o platonisti, se ti suggestiona abbastanza l'immagine della repubblica di cui parla platone, appunto.
ma nemmeno per idea; spero tu non dica queste cose ad un esame; istituzionale è ciò che è previsto come necessario dalla legge, costituito in positum, una funzione amministrativa, un ente, ecc...allora. le parti sociali cioè quelle che tu hai elencato sono suscettibili di essere considerate istituzioni, fintanto che sono alla base di quelle altre istituzioni che ti ho elencato. puoi chiamarle se vuoi istituzioni primarie. se vi fosse una qualche disposizione che definisse e sancisse ad esempio la personalità giuridica di un partito, allora questo non sarebbe più una istituzione ma diverrebbe una semplice associazione oppure un comitato, ecc. ti domando: hai polso della differenza che corre tra partiti e, ad esempio, società?
infatti, un partito - un sindacato, un'associazione di categoria, ecc... - per esplicita volontà dei costituenti, E' una semplice associazione; infatti, nessuna disciplina ne regola il funzionamento interno, che può essere democratico-assembleare, oppure "padronale", come la Forza Italia in cui Berlusconi decide da solo chi, come, quando, e la sua leadership non è contendibile, o ancora come il M5S, "gestito" dalla società privata Casaleggio e con meccanismi di "democrazia di rete" soggetti a nessun controllo;
guarda che questo è un concetto costituzionale fondamentale, di cui si è molto discusso e si continua a discutere; i costituenti hanno voluto questa formula - per me, oggi, discutibilissima - proprio per escludere che lo stato potesse condizionare la vita interna di dei partiti, quando il senso della democrazia rappresentativa è che si possa votare liberamente: non ti piace quella proposta ? ne voti un'altra;
è dettagliatamente disciplinato l'acquisto di un immobile o di un'automobile e tutto ciò che sia soggetto a registrazione, oltre a negozi di natura più ordinaria, comunque disciplinati; questo significa che non si tratta di una tua libera scelta comprare un appartamento, un'auto o il famoso taglio di stoffa che ricorre puntualmente alle lezioni nelle definizioni di specificazione della merce ?guarda che cadi in contraddizione. se fosse davvero una libera scelta il matrimonio non troverebbe alcuna necessità, nella disciplina che lo riguarda, di essere approvato dall'autorità statale. il fatto che sia dettagliatamente disciplinato denuncia la sua importanza critica per quello stesso legislatore che lo prende in considerazione.
se ragioni in questo modo fraintendi il punto, la motivazione del Legislatore, che è solo la tutela dell'affidamento dei rapporti negoziali, e non la promozione delle finalità del negozio in questione; non ti dice: compra l'auto o il taglio di stoffa, perché è cosa buona e giusta; ma ti dice: se decidi di comprare, a tua tutela e a tutela del venditore, la transazione deve rispettare determinati criteri;perché il valore non è "comprare", ma l'ordine pubblico che si tutela con l'affidamento nei rapporti negoziali, tale che gli effetti delle manifestazioni di volontà siano prevedibili;
sempre per lo stesso motivo; la Cost. rifiuta ogni intromissione nella sfera decisionale privata - purché lecita in termini generali - riservando l'eventuale intervento della legge solo a circostanze in cui emerga l'eventuale inattitudine alla patria potestà, l'incapacità, ecc...quindi se tanto mi dà tanto ai fini di accertare la capacità dei contraenti si renderebbero necessarie almeno delle "prove" per capire se detti contraenti siano in grado di allevare ed educare una eventuale prole. ma mi risulta che, almeno in via ufficiale non ce ne siano...
beh, no; le modalità previste dalla Costituzione sono esattamente i pesi e contrappesi volti a impedire l'esercizio totalitario di un potere acquisito democraticamente, una maggioranza assoluta non potrebbe in alcun modo limitare le libertà democratiche in nome del "popolo";si. la costituzione però a sua volta spoglia il popolo della propria sovranità, delegandola al parlamento e alle sue leggi...il popolo in altre parole è un concetto valvola che può essere inteso di volta in volta nei modi più diversi per assicurare progetti anche totalitari...
non è così; molti elettori comunisti erano di cultura tradizionalista, rurale, anti-moderna e diffidente nei confronti dei diritti civili, in quanto associati al liberalismo democratico, "capitalista", amerikano; questa mentalità è rimasta sottotraccia in quell'elettorato anche in tempi recenti, per esempio nella disponibilità all'idea che Berlusconi fosse inibito alla politica dalla magistratura, anche senza motivi reali; ovviamente, non si trattava del pensiero esplicito dei leader, ma del sentimento degli elettori: ritengo Berlusconi un "fascista"; quindi, se i giudici trovano un pretesto per farlo fuori, anche fasullo, tanto meglio;i comunisti erano tradizionalisti per quanto attiene alla propria dottrina, che non poteva prescindere dai "sacri testi". la dc era a mio avviso favorevole perché i ccdd "morotei" dovevano sottostare alle richieste dei miserabili, che il divorzio lo volevano davvero.
quando punti il dito contro il matrimonio civile sembri considerarlo un privilegio a favore dei non cattolici, che lederebbe il diritto di questi ultimi; in effetti, è proprio il sentimento che esprime Cono quando parla del divorzio, ecc... così come quello di coloro che considerano i diritti civili una minaccia alla Famiglia;questa non l'ho capita...
laddove è palese che la libertà di divorziare degli altri non inficia in alcun modo quella del convinto cattolico di non farlo; e il motivo di questa avversione è evidente:
siccome quell'ideologia è moralmente debolissima e non condivisa, difficilmente argomentabile come pregiata, i suoi sostenitori si crucciano del pluralismo, che ne mette in evidenza la debolezza e la rende difficilmente propagandabile; insomma, i tradizionalisti vendono un prodotto scadente e vorrebbero che sugli scaffali non si trovino alternative, perché nessuno comprerebbe più il loro;
il tutto - vale ricordarlo - in un ordinamento pluralista; se non piace, è questo che va messo in discussione in via di principio - con tutte le conseguenze - e non la legge che ne è espressione; mi spiego ? in altri termini, se vuoi abolire il divorzio o il matrimonio civile devi necessariamente perorare una società teocratica e argomentare in tal senso, eversivo;
appunto: i valori fondamentali sono uguaglianza e libertà, pluralismo; questo implica tecnicamente l'astensione dello stato dal far proprie finalità che sono di sola pertinenza dell'individuo, atteggiandosi a semplice regolatore e non promotore di un fine particolare, fatti salvi i casi riconducibili alla tutela di quell'uguaglianza e libertà; esempio: se tu simpatizzi per il nazismo, nessuno ti costringe ad amare le persone down per ideologia o etica; ma con le tue tasse quelle verranno aiutate, rimuovendo gli ostacoli alla loro condizione di uguaglianza e libertà individuale, che sono i valori tutelati in via generale ed astratta, come principio;i valori sono valori axe. anche a livello comunitario, non solo di ordinamento "nazionale". quando si parla di costituzione si parla anzitutto di "valori" condivisi, che devono fondare e permeare la comunità sociale.
al contrario di ciò che per gli ignari della legge potrebbe apparire, un ordinamento democratico opera sempre in senso ideologicamente negativo rispetto alle finalità dell'individuo, al quale nulla si prescrive in termini di attribuzione di finalità etiche;
ovviamente, questa è, a sua volta, una posizione eticistica, un'allocazione autoritativa di valori; purché se ne capisca correttamente la formulazione, incardinata su quel principio di uguaglianza e libertà individuale, e i relativi meccanismi, il cui unico finalismo è l'autoconservazione di quei principi e dei meccanismi che li garantiscono, e non questo o quell'indirizzo come fine, un modello di famiglia, di economia, di società, ecc...
l'Italietta è quella provinciale che, volendo scimmiottare per motivi astratti di status nazioni molto più potenti e organizzate, si è lanciata con un ritardo di mezzo secolo e priva di adeguata preparazione militare e politica in operazioni di emulazione delle politiche di potenza, colonialiste, ecc... in controtempo, prendendo solenni bastonate;la italietta, caro axe, è quella democratica, non la fascista. non confondiamo. quanto alla classe dirigente che dipingi come affascinata dall'esotico ordinamento belga o tedesco, direi che è vero il contrario. se no non ci troveremmo come stiamo messi.
in questo, il Fascismo ha avuto notevoli prodromi nello stato unitario, perché la pochezza delle classi dirigenti era grossomodo la stessa;
se non altro, l'Italia democratica del dopoguerra, come quella del 1919/20, o del 1896, del "raccoglimento" dopo la sconfitta di Adua, ha dovuto fare i conti con le realtà cogenti ed esprimere classi dirigenti più prudenti e realistiche, meno soggette ad impraticabili fantasie belliciste e di potenza;
a noi le cose vanno bene quando c'è pace, possiamo commerciare e far valere i nostri talenti diversificati come parte di una costruzione più grande; da soli, siamo un vaso di coccio tra quelli di ferro.
non ne fare una questione personale; io ho solo descritto un percorso evidente di psicologia e cultura "nazionale": la percezione diffusa dell'essere italiani è quella di una grande cultura originaria - Roma, la Chiesa, Dante, il Rinascimento e l'arte, la musica, ecc... - cui da molti secoli non corrisponde un corrispondente ruolo politico di potenza, anzi, sempre bastonato;guarda io la mia identità l'ho sempre considerata fondamentale, e ho sempre considerato lo studio un modo per costruire il proprio sé, la propria coscienza civica. non è che il proprio sé si possa costruire con una divisa o un abito talare.
questo genera un complesso provinciale di emulazione ed esterofilia, che non giudico positivo o negativo; c'è e basta; un secolo fa induceva alle guerre, oggi ad altro;
fatto sta che gli italiani hanno amato plebiscitariamente indossare la divisa di europei e fondatori, proprio per stemperare o annegare le miserie che vedono quotidianamente allo specchio;
ma, una volta che si è parte di un tutto più grande, quella bandiera stellata comunque crea un'identità, che tu personalmente puoi anche non condividere, ma che per la maggior parte delle persone significa: io sono civile, organizzato, legalitario come un tedesco, francese, olandese, voglio esserlo, perché così mi sento migliore; laddove un secolo fa lo stesso desiderio era incanalato su fare la guerra a quegli stessi popoli.