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Risultati da 46 a 60 di 789

Discussione: Picchiare anziani e bambini

  1. #46
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    vabbè, io ti ho postato testimonianze di millenni fa in cui si diceva la stessa cosa, ma a te non dicono nulla; sembri come un primitivo che ogni anno, all'approssimarsi del solstizio invernale, creda che il sole finirà con lo scomparire come tu non sapessi cosa succede;
    eppure, hai l'età per ricordarti di persona cosa succedeva nelle scuole e nelle università a cavallo tra i 70 e gli 80: gente che girava armata e imponeva la propria volontà a tutti; il mio professore, quello più caro, scomparso due anni fa, a Padova fu preso in ostaggio e minacciato a mano armata perché si rifiutò di dare un 18 "politico"; ma in diversi hanno avuto una sorte peggiore; ma si rimuove tutto e si dimentica, e il passato in cui eravamo giovani sembra sempre più bello, i politici più nobili, la società migliore, anche se ci ha riempiti di debiti ed è stata sepolta di processi per corruzione


    in realtà, stai emulando questo allarme, perché ti consente di perorare un'idea reazionaria:

    ma cosa vuoi ricondurre, dove ?
    ti ho chiesto quale sia la tua mitica società di riferimento, in cui le cose sarebbero state migliori, quando, dove, in che epoca ?
    ma tu non rispondi e reiteri la lagna;

    prova a scrivere qualcosa di concreto, e poi vediamo se ha un senso e quale;
    l'autore che citi solletica solo una nostalgia per un mondo antecedente gli anni 50 e 60, omettendo che quegli sviluppi sono il risultato della crisi di un modello di autorità che ha portato le nostre società a scatenare due guerre mondiali, in cui l'obbedienza e la gerarchia sono state uno strumento di sterminio; c'è da meravigliarsi ?

    credi in Dio ? beh, se t'ha dato un cervello, forse è perché tu ne faccia uso, no ?
    Io ti sto parlando di un'etica. Non necessariamente religiosa, Axe. Uno come Bauman (la massima espressione laica della filosofia e della sociologia moderna) coglie perfettamente il punto: Se pubblico e privato (soprattutto in ambito scolastico, aggiungo io) non riprendono a dialogare e a collaborare, la deriva morale porterà la Società all'annientamento. Lo ripeto per l'ennesima volta: Non sto caldeggiando un improbabile e fantomatico ritorno al passato. Sto auspicando che ci rendiamo finalmente conto di dove stiamo andando...di cosa siamo diventati. Una cosa è l'autoritarismo, coi guasti che ha provocato. Altra il concetto di Autorità. Bisogna ridare autorità alla Famiglia (in particolare al Padre, oggi drammaticamente assente) e alla Scuola (in particolare ai Professori). O non ne leveremo le gambe.


    Perché è scomparso il senso dell'etica? Prova a dare una risposta il breve e intensissimo saggio "Di nuovo soli" (Castelvecchi) di Zygmunt Bauman. Gesti come la strage di Corinaldo e le 'pietre d'inciampo' divelte a Roma, prima che essere criminali sono gesti stupidi, ovvero fatti da "menti ottenebrate", che hanno perso, appunto, il senso dell'etica. "Nel contesto attuale - spiega Bauman - c'è la tendenza generale a deregolamentare strutture una volta solide e durature". Al posto di lavoro fisso si sostituiscono posti precari. Essere liberi è diventato un principio guida. Sempre più spesso ci confrontiamo con bisogni della comunità "in qualità di contribuenti e non con un senso di responsabilità condivisa". Mentre sono i legami tra vita personale e vita pubblica quelli che rafforzano la morale.

    https://video.repubblica.it/rubriche...-C4-P6-S1.4-T1
    amate i vostri nemici

  2. #47
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    Io ritengo che certe posizioni lavorative delicate debbano essere soggette ad un controllo, ciclico, degli addetti e dell'organizzazione perche' il settore attira cani e porci e una gestione al ribasso crea uno scivolo verso certi epiloghi.
    Presenti ieri, oggi e domani, visto che cani e porci fanno i cani e pure i porci, senza riferimento ai cani e ai maiali spesso migliori di tanti bipedi.

  3. #48
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Cono, se è vero che il "Padre" è assente, il problema da cosa sarebbe provocato?
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  4. #49
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Io ti sto parlando di un'etica. Non necessariamente religiosa, Axe. Uno come Bauman (la massima espressione laica della filosofia e della sociologia moderna) coglie perfettamente il punto: Se pubblico e privato (soprattutto in ambito scolastico, aggiungo io) non riprendono a dialogare e a collaborare, la deriva morale porterà la Società all'annientamento.
    sai, dipende da cosa si ritiene "deriva morale"; tu consideri certe cose deriva morale, io ne condivido alcune, ma non altre;
    tu consideri un ideale - che non si capisce quale sia, in concreto, per tempo e luogo; io credo che le società elaborino spontaneamente i loro valori, per quanto la cosa possa dispiacere a chi è abituato ad altro;
    sono millenni che si parla di decadimento morale, ma nessuno sa indicare nel passato una società migliore; perché al dunque è semplicissimo dimostrare che la morale del passato era peggiore;

    Lo ripeto per l'ennesima volta: Non sto caldeggiando un improbabile e fantomatico ritorno al passato. Sto auspicando che ci rendiamo finalmente conto di dove stiamo andando...di cosa siamo diventati. Una cosa è l'autoritarismo, coi guasti che ha provocato. Altra il concetto di Autorità. Bisogna ridare autorità alla Famiglia (in particolare al Padre, oggi drammaticamente assente) e alla Scuola (in particolare ai Professori). O non ne leveremo le gambe.
    beh, l'idea che il padre debba recuperare autorità - appunto, non si capisce per fare cosa di speciale e paterno, in vista di quali valori - sembrerebbe una nostalgia del passato;

    Perché è scomparso il senso dell'etica? Prova a dare una risposta il breve e intensissimo saggio "Di nuovo soli" (Castelvecchi) di Zygmunt Bauman. Gesti come la strage di Corinaldo e le 'pietre d'inciampo' divelte a Roma, prima che essere criminali sono gesti stupidi, ovvero fatti da "menti ottenebrate", che hanno perso, appunto, il senso dell'etica.
    ma, scusa, tu preferivi il senso etico dei giovani armati di 40 anni fa ? non ricordi che c'ea praticamente un morto o un ferito grave al giorno ?
    oggi ci possono essere molti giovani disorientati, anche per i motivi che espone Bauman, ma non si può ragionare di problemi sociali con questa superficialità:

    "Nel contesto attuale - spiega Bauman - c'è la tendenza generale a deregolamentare strutture una volta solide e durature". Al posto di lavoro fisso si sostituiscono posti precari. Essere liberi è diventato un principio guida. Sempre più spesso ci confrontiamo con bisogni della comunità "in qualità di contribuenti e non con un senso di responsabilità condivisa". Mentre sono i legami tra vita personale e vita pubblica quelli che rafforzano la morale.
    certo, rafforzano una determinata morale, non LA morale;
    quello che descrive Bauman è un ordine, come tanti che si sono susseguiti; i sistemi sociali e morali entrano in crisi e vengono sostituiti da altri; entrano in crisi perché smettono di rappresentare le aspirazioni della maggioranza delle persone, le quali a loro volta manifestano questa circostanza deviando dai comportamenti che si ritengono "morali";

    certo che nel paese delle grandi mafie, della corruzione, dell'evasione fiscale ubiquitaria è curioso individuare motivo di scandalo e crisi nella perdita di ruolo del padre, visto che quelle enormi tare, oltre a tante altre, sono nate, cresciute e pasciute proprio nella società dei padri autorevoli;

    io sarei portato a pensare che una brava persona come te, che a quasi 60 anni fa eroicamente i turni di notte per portare a casa la pagnotta per tutti, più che preoccuparsi del ruolo del padre, della famiglia, ecc... - cose su cui puoi difficilmente incidere, perché le famiglie e i figli vanno comunque per conto loro - avrebbe dovuto fare il diavolo a quattro perché i suoi figli potessero accedere gratuitamente all'università; ed educare quei figli a fare altrettanto, battersi per l'unico ascensore sociale che abbiamo e l'unica speranza che quei figli stiano un po' meglio;

    ma questa è l'etica mia, e non mi passa neanche per l'anticamera del cervello di ritenere degrado o deriva quella di chi la pensa diversamente; semplicemente, la società è effettivamente composta da individui, che possono pensarla diversamente, del tutto o in parte, nella misura in cui sono liberi di farlo; cosa ci vuoi fare ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #50
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Si tratta di capire cosa conta di più fra libertà individuale e Bene Comune. Hai letto Bauman? Oggi la libertà dell'individuo è un totem...un idolo al quale prestare continuamente culto. In ogni settore del vivere civile. E a poco sta servendo toccare con mano, quotidianamente, a cosa ci sta portando. Nè lui, nè Papa Francesco, nè tantomeno un povero Conogelato qualsiasi, auspicano un ritorno al passato. Tranquillo. Si invoca solamente la consapevolezza che così non si può andare avanti. Che và recuperata (specie in campo educativo) la collaborazione fra privato e pubblico. Non può semplicemente bastare il reintegro dell'ora di Educazione Civica.
    amate i vostri nemici

  6. #51
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    Cono, se è vero che il "Padre" è assente, il problema da cosa sarebbe provocato?
    Tempo di Feste, tempo con più possibilità di ritagliarsi spazi per leggere: Ti consiglio caldamente questo libro. Non son molte pagine. Ma riesce a scavare ed arrivare al succo della questione....

    IL PADRE: L'ASSENTE INACCETTABILE di C.Risè Edizioni San Paolo

    L'Occidente contemporaneo è definito dalle scienze sociali "una società senza padri". Alcuni vi vedono la fine, positiva, di ogni "patriarcato"; altri, come l'autore, notano con preoccupazione il vuoto lasciato dall'assenza paterna. Per Claudio Risé, psicoanalista di formazione junghiana e docente di scienze politiche e sociali, il padre è la figura psicologica che collega la biografia individuale al piano trascendente e consente così l'integrazione del dolore e della perdita attraverso l'insegnamento esemplare del suo senso. La "società senza padri" appare, quindi, come un mondo che ha smarrito il senso religioso e, con esso, la capacità di dare significato alle prove della vita, cui l'individuo reagisce infantilmente attraverso il rifiuto e la negazione o con la depressione. Il libro entra nel vivo della cronaca di oggi mostrando come l'assenza paterna non nasca da fumosi processi psico-sociologici, ma dalla diffusione di separazioni e divorzi, che si concludono quasi sempre con l'espulsione dei padri da casa e con la rottura (o il grave indebolimento) del loro rapporto con i figli.

    https://www.ibs.it/padre-assente-ina...SAAEgI4q_D_BwE
    amate i vostri nemici

  7. #52
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Si tratta di capire cosa conta di più fra libertà individuale e Bene Comune.
    ecco, se la mia idea di Bene comune è diversa dalla tua, come la mettiamo? poniamo che io sia l'imprenditore che ti dà da lavorare e io non abbia alcuna intenzione di andare in pensione, potrei sostenere che anche tu dovresti lavorare fino a 80 anni e che la tua libertà individuale di aver un'opinione diversa va contro il bene comune; grazie ! un conto è avere un ruolo prestigioso e di comando, altro è fare il travet che obbedisce;

    Hai letto Bauman?
    come Risé, Bauman lo conosco dagli anni 80, perché sono materia mia... peraltro, Bauman si riferisce essenzialmente alla società americana, la quale è effettivamente iper-individualista, perché storicamente nata dal pioniere-colono-religioso armato che si ribella alla madrepatria Inghilterra e alle sue tasse, di cui non aveva ritorno; sai cosa è stato il Boston Tea Party, il motto no taxation without representation ?

    una società nata contro l'idea stessa di stato, per incarnare un ideale biblico in cui l'autorità temporale viene completamente esautorata in nome della triade vanga-Bibbia-fucile, tutto ciò che serve all'uomo pio e giusto in un ambiente dove c'è - c'era, originariamente; ma la mitologia è quella - spazio per tutti;

    da noi, dove la tendenza e la demografia sono opposte, l'autorità e l'obbedienza hanno generato un cancro autodistruttivo, con quelle società di padri che hanno prodotto due suicidi europei, con decine di milioni di morti;

    Oggi la libertà dell'individuo è un totem...un idolo al quale prestare continuamente culto. In ogni settore del vivere civile. E a poco sta servendo toccare con mano, quotidianamente, a cosa ci sta portando. Nè lui, nè Papa Francesco, nè tantomeno un povero Conogelato qualsiasi, auspicano un ritorno al passato. Tranquillo. Si invoca solamente la consapevolezza che così non si può andare avanti. Che và recuperata (specie in campo educativo) la collaborazione fra privato e pubblico. Non può semplicemente bastare il reintegro dell'ora di Educazione Civica.
    messa così, sono parole vuote;
    la divergenza tra etica pubblica e libertà individuale è il segnale di un conflitto, che non si può rimuovere con la lagna del decadimento, né tantomeno vaneggiando di ripristini di autorità dove la massa non collabora, perché la pensa diversamente dalla regola che vorresti;

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Tempo di Feste, tempo con più possibilità di ritagliarsi spazi per leggere: Ti consiglio caldamente questo libro. Non son molte pagine. Ma riesce a scavare ed arrivare al succo della questione....

    IL PADRE: L'ASSENTE INACCETTABILE di C.Risè Edizioni San Paolo

    L'Occidente contemporaneo è definito dalle scienze sociali "una società senza padri". Alcuni vi vedono la fine, positiva, di ogni "patriarcato"; altri, come l'autore, notano con preoccupazione il vuoto lasciato dall'assenza paterna. Per Claudio Risé, psicoanalista di formazione junghiana e docente di scienze politiche e sociali, il padre è la figura psicologica che collega la biografia individuale al piano trascendente e consente così l'integrazione del dolore e della perdita attraverso l'insegnamento esemplare del suo senso. La "società senza padri" appare, quindi, come un mondo che ha smarrito il senso religioso e, con esso, la capacità di dare significato alle prove della vita, cui l'individuo reagisce infantilmente attraverso il rifiuto e la negazione o con la depressione. Il libro entra nel vivo della cronaca di oggi mostrando come l'assenza paterna non nasca da fumosi processi psico-sociologici, ma dalla diffusione di separazioni e divorzi, che si concludono quasi sempre con l'espulsione dei padri da casa e con la rottura (o il grave indebolimento) del loro rapporto con i figli.
    Risé lo conosco bene; prima di trovare ospizio e minestra alle Paoline, ha scritto cose interessanti da psicanalista, ma con tesi davvero poco compatibili con quelle del tradizionalismo cattolico; ne "il maschio selvatico", in cui si occupa proprio della funzione iniziatrice del padre - sul figlio maschio - c'è un forte tratto dionisiaco-nicciano, molto distante dal padre cristiano e addomesticato che piace oggi ai seguaci di Pillon e ai paladini della famiglia tradizionale;

    peraltro, la diffusione di separazioni e divorzi da cosa sarebbe originata se non da processi psico-sociologici, peraltro niente affatto fumosi ?
    il ragionamento di Risé è, appunto, risibile; è come se uno oggi postulasse l'acquisto di Tostao e Rivelino, all'epoca grandi campioni; ma quelli erano grandi palleggiatori, trotterellavano serenamente per il campo, quando avevano palla facevano 5 o 6 tocchi, si guardavano attorno e decidevano a chi passare; nel frattempo sono passati l'Olanda, Sacchi e quant'altro; oggi quei brasiliani non vedrebbero palla nemmeno con la Virescit, perché prima di averla toccata per la seconda volta avrebbero addosso centrocampisti che alla loro epoca avrebbero partecipato alle finali olimpiche dei 100 mt piani
    e così è per l'idea di famiglia:
    molti uomini e padri di oggi ragionano come dei brasiliani, incapaci di accettare che atleti di terza categoria se li bevono, perché sono più forti; e allora commettono fallo - come i violenti di oggi, che sono per me il vero degrado - vengono espulsi a ripetizione e si accomodano in tribuna, benché si credano campioni;
    tu leggi Risé e quello ti conforta illudendoti che la cosa si possa risolvere perorando un rallentamento del gioco per compiacere Tostao e Rivelino; ma quelli della Virescit la pensano diversamente, esattamente come quelli del Sassuolo, dell'Empoli e di tutte le altre squadre che non si intimidiscono di fronte agli squadroni, perché la sensibilità generale è quella, piaccia o meno;
    e così il tuo datore di lavoro; quello potrà pure lavorare finché campa e considerare individualismo il tuo desiderio di andare in pensione; se ne farà una ragione, perché il conflitto è stato risolto e la nozione prevalente è che il dipendente, raggiunta una certa quota, fa quello che gli pare; un secolo fa i padroni delle ferriere mandavano gli squadristi coi manganelli e l'olio di ricino;

    prendi le donne che scrivono qui: non ce n'è una che condivida davvero l'idea di ruoli, famiglia, sentimenti e sessualità, indissolubilità del matrimonio, che perori tu; non sarà un caso; e pure gli uomini non è che ti diano proprio ragione, eh...
    e non sono nemmeno nemiche e vessatrici del maschio-padre o infelici preda di emulazione di modelli "maschili"; hanno solo lo stesso desiderio di realizzazione dei loro mariti-compagni, la stessa consapevolezza di poter contribuire all'educazione, ma non nel ruolo tradizionale che si pretende di attribuire loro;
    quel genitore 1 e genitore 2 che ti scandalizza tanto, è una brutta e burocratica dicitura; ma, a prescindere dalla frangia marginale dei genitori dello stesso sesso, rappresenta l'idea generale e oramai condivisa che non ci sia alcuna giustificazione funzionale ed etica dei ruoli tradizionali; se un uomo è incapace o meno bravo della donna nel prendere decisioni importanti, non si può assecondare quel ruolo a rischio di gravi errori, educativi, materiali, strategici;
    non penserai mica di convincerle con Risé e Miriano, spero...

    io sono per la famiglia e la procreazione; ma se si vogliono davvero queste cose bisogna educare - maschi e femmine - a gestire la realtà che è cambiata, in modo civile e collaborativo; le persone si separano, spesso; bisogna farsene una ragione, perché questo - oltretutto - corrisponde anche alla realtà naturale dell'essere umano, che è monogamo seriale; non lo dico io, ma la scienza; il matrimonio indissolubile è un'invenzione umana, minoritaria e pure relativamente recente; se ti incaponisci su quella strada, pretendi di abbattere un muro a capocciate;

    meglio educare i ragazzi e prepararli a vivere serenamente, sia le crisi, sia le opportunità di rigenerazione che quelle crisi implicano, sempre; e l'etica si rafforzerà spontaneamente, non appena le persone disporranno di codici di comportamento che li orientano nell'ambiente cambiato;
    al contrario, se si insiste ad educare le persone ad aspettative improbabili, perché poco condivise e innaturali, quelle risponderanno con l'aggressività e la distruttività all'inevitabile disorientamento in cui si troveranno quando le circostanze li coglieranno emotivamente impreparati.
    Ultima modifica di axeUgene; 22-12-2018 alle 09:27
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #53
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    IL PADRE: L'ASSENTE INACCETTABILE di C.Risè Edizioni San Paolo

    L'Occidente contemporaneo è definito dalle scienze sociali "una società senza padri". Alcuni vi vedono la fine, positiva, di ogni "patriarcato"; altri, come l'autore, notano con preoccupazione il vuoto lasciato dall'assenza paterna. Per Claudio Risé, psicoanalista di formazione junghiana e docente di scienze politiche e sociali, il padre è la figura psicologica che collega la biografia individuale al piano trascendente e consente così l'integrazione del dolore e della perdita attraverso l'insegnamento esemplare del suo senso. La "società senza padri" appare, quindi, come un mondo che ha smarrito il senso religioso e, con esso, la capacità di dare significato alle prove della vita, cui l'individuo reagisce infantilmente attraverso il rifiuto e la negazione o con la depressione. Il libro entra nel vivo della cronaca di oggi mostrando come l'assenza paterna non nasca da fumosi processi psico-sociologici, ma dalla diffusione di separazioni e divorzi, che si concludono quasi sempre con l'espulsione dei padri da casa e con la rottura (o il grave indebolimento) del loro rapporto con i figli.

    https://www.ibs.it/padre-assente-ina...SAAEgI4q_D_BwE
    Tu lo hai letto?
    Se dovessi riassumerlo, come lo riassumeresti?
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  9. #54
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    cono: assente in che senso? fisico o "morale"? e se a livello morale, come si potrebbe fare a porvi rimedio, a questo stato di cose?
    sai, qualcuno ha scritto che nel passaggio di testimone dalle vecchie alle nuove generazioni, qualcosa in termini di patrimonio culturale, si perde. cioè, almeno a quanto ho capito, l'assenza di dialogo nella gran parte delle famiglie, oggi come ieri, sarebbe una situazione di non ritorno. a quanto mi è dato sapere, questa assenza interessa un poco di più il sud da roma in giù, che il nord, che dicono abbia risolto il problema con la vittoria sul terrorismo. tu come la vedi?

  10. #55
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    Tu lo hai letto?
    Se dovessi riassumerlo, come lo riassumeresti?
    mi permetto di interloquire...io bauman non lo leggo, non solo perché lo ritengo un mediocre intelletto (e forse è proprio questa la causa del suo successo: ragionare come ragionano le masse) ma soprattutto perché mi pare che non dica niente di nuovo in confronto ai tanti affabulatori prezzolati di cui il mondo è pieno. bauman non fa altro che vendere le proprie risibili idee cercando (e con successo) di scrivere come pensa chi lo legge.
    poi...non è che ci voleva lui per dire che il padre è "assente" anche quando non lo è...a mio parere la perdita di retaggi tradizionali interessa tutti, indistintamente, gli aggregati familiari. ma dico io: quando la gente delle mie parti si sposava e metteva al mondo magari, 12 figli per famiglia, il padre era più o meno "assente"? allora c'era una povertà tale da non consentire di riflettere sul proprio diciamo, "retroterra valoriale". sto parlando di "prima" del regime corporativo. anche se quest'ultimo, pur tentando, non riuscì di molto a cambiare le cose. ditemi voi...

  11. #56
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    mi permetto di interloquire...io bauman non lo leggo, non solo perché lo ritengo un mediocre intelletto (e forse è proprio questa la causa del suo successo: ragionare come ragionano le masse) ma soprattutto perché mi pare che non dica niente di nuovo in confronto ai tanti affabulatori prezzolati di cui il mondo è pieno. bauman non fa altro che vendere le proprie risibili idee cercando (e con successo) di scrivere come pensa chi lo legge.
    poi...non è che ci voleva lui per dire che il padre è "assente" anche quando non lo è...a mio parere la perdita di retaggi tradizionali interessa tutti, indistintamente, gli aggregati familiari. ma dico io: quando la gente delle mie parti si sposava e metteva al mondo magari, 12 figli per famiglia, il padre era più o meno "assente"? allora c'era una povertà tale da non consentire di riflettere sul proprio diciamo, "retroterra valoriale". sto parlando di "prima" del regime corporativo. anche se quest'ultimo, pur tentando, non riuscì di molto a cambiare le cose. ditemi voi...
    Non solo non leggi Bauman, ma nemmeno Cono, visto che quello del padre assente è Rise'
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #57
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    piccolo lapsus: niente di che...cmq grazie per la correzione...

  13. #58
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Bauxite Visualizza Messaggio
    Tu lo hai letto?
    Se dovessi riassumerlo, come lo riassumeresti?
    Allora: L'amico Axeugene parte dal presupposto che non vi sia nessuna emergenza educativa. Che gli episodi che stanno avvenendo negli asili, nelle scuole e nelle case di riposo, non ci stiano lanciando alcun segnale di pericolo, nessuna allerta, nessuna deriva etica e morale poichè (cito) "credo che le società elaborino spontaneamente i loro valori, per quanto la cosa possa dispiacere a chi è abituato ad altro;
    sono millenni che si parla di decadimento morale, ma nessuno sa indicare nel passato una società migliore; perché al dunque è semplicissimo dimostrare che la morale del passato era peggiore"

    Al contrario, sia il libro di Risè, sia Papa Francesco e sia un povero nessuno come me, pensano che qualcosa si possa e si debba fare. Che la recrudescenza di simili episodi pongano a un'opinione pubblica più responsabile e meno qualunquista, l'invito a rimboccarsi le maniche e ad impegnarsi in prima persona. Ciascuno nel suo piccolo. Sapendo che ognuno di noi ha in qualche modo responsabilità educative. Il libro, il Papa e il sottoscritto non auspicano affatto il ritorno dell'autoritarismo, coi suoi eccessi e coi suoi abominii. Ma il recupero del concetto di Autorità. In Famiglia come nella Scuola. Riconsegnare al Padre e al Professore (aldilà dei limiti che ciascuno si porta appresso) il ruolo che a loro compete. E cioè di guida, di consiglio, di indirizzo, di orientamento....
    Contestando sempre tutto, la nostra Società rischia di buttar via, con l'acqua sporca, anche il bambino. Appiattendo sempre tutto, mettendo in discussione il valore dei diversi Carismi, che invece fanno bello e armonico il vivere pubblico e il vivere privato, tutto perde di significato. Lasciando campo aperto a continue invasioni di campo in nome, appunto, del totem...dell'idolo libertà individuale.

    Spero di avertene fatto un sunto accettabile, cara. Ma se lo leggi è meglio. Potrai farti un'idea più completa.
    amate i vostri nemici

  14. #59
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Allora: L'amico Axeugene parte dal presupposto che non vi sia nessuna emergenza educativa. Che gli episodi che stanno avvenendo negli asili, nelle scuole e nelle case di riposo, non ci stiano lanciando alcun segnale di pericolo, nessuna allerta, nessuna deriva etica e morale poichè (cito) "credo che le società elaborino spontaneamente i loro valori, per quanto la cosa possa dispiacere a chi è abituato ad altro;
    sono millenni che si parla di decadimento morale, ma nessuno sa indicare nel passato una società migliore; perché al dunque è semplicissimo dimostrare che la morale del passato era peggiore"
    questa non è una mia opinione, ma un fatto;

    se tu parli di "emergenza" implichi un evento nuovo, che prima non c'era, e se parli di "deriva etica" implichi un peggioramento rispetto ad un assetto precedente migliore; ma, quando ti chiedo di indicare questo prima "migliore", fai finta di non capire; perché ti rendi perfettamente conto che quel "prima" probabilmente in effetti risulterebbe assai peggiore; ti ho fatto l'esempio delle contestazioni armate nelle scuole e nelle università di 40 anni fa, ma lo hai voluto ignorare;
    così come hai voluto ignorare le conseguenze di quelle società dei Padri, che hanno prodotto decine di milioni di morti perseguendo quelle pretese virtù; questi sono fatti, non opinioni;

    Al contrario, sia il libro di Risè, sia Papa Francesco e sia un povero nessuno come me, pensano che qualcosa si possa e si debba fare. Che la recrudescenza di simili episodi pongano a un'opinione pubblica più responsabile e meno qualunquista, l'invito a rimboccarsi le maniche e ad impegnarsi in prima persona. Ciascuno nel suo piccolo. Sapendo che ognuno di noi ha in qualche modo responsabilità educative. Il libro, il Papa e il sottoscritto non auspicano affatto il ritorno dell'autoritarismo, coi suoi eccessi e coi suoi abominii. Ma il recupero del concetto di Autorità. In Famiglia come nella Scuola. Riconsegnare al Padre e al Professore (aldilà dei limiti che ciascuno si porta appresso) il ruolo che a loro compete. E cioè di guida, di consiglio, di indirizzo, di orientamento....
    Contestando sempre tutto, la nostra Società rischia di buttar via, con l'acqua sporca, anche il bambino. Appiattendo sempre tutto, mettendo in discussione il valore dei diversi Carismi, che invece fanno bello e armonico il vivere pubblico e il vivere privato, tutto perde di significato. Lasciando campo aperto a continue invasioni di campo in nome, appunto, del totem...dell'idolo libertà individuale.

    Spero di avertene fatto un sunto accettabile, cara. Ma se lo leggi è meglio. Potrai farti un'idea più completa.
    e allora, senza svicolare nel vago,comincia a spiegare in concreto cosa dovrebbe fare un padre che non può fare una madre e come andrebbe limitata la libertà individuale rispetto a come è limitata ora, dalla legge; fai degli esempi reali, concreti, diritti e doveri, nero su bianco;

    solo se esprimi in concreto questi ruoli e vincoli si potrà discutere su quanto questa dottrina sia fondata ed eticamente pregiata; altrimenti, è solo aria fritta per solleticare olfatti reazionari, il suggerimento a nostalgie di un passato che puzzava molto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #60
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    In Famiglia, il padre ha il Carisma della guida, delle regole, dei comportamenti. La madre quello della tenerezza, della premura, dell'accompagnamento vigile e costante. Entrambi rispettando la diversità dei figli, che non sono proprietà, ma son dati loro in custodia.
    Nella Scuola, il professore ha il compito educativo, col ruolo di coadiuvare la Famiglia nella formazione di cittadini maturi e responsabili.
    Le continue invasioni di campo o inversione di ruolo, altro non generano nei ragazzi che confusione e disorientamento. Fino ai fatti dolorosi e paradossali di questi giorni.
    amate i vostri nemici

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