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Risultati da 76 a 90 di 789

Discussione: Picchiare anziani e bambini

  1. #76
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    Citazione Originariamente Scritto da nahui Visualizza Messaggio
    Al lavoro come in famiglia io delego una funzione solo a chi è capace di esercitarla come me o meglio di me. Non metto la vita dei miei figli o i miei soldi in mano a chi non sa gestirli. È un semplice istinto di sopravvivenza, come quello dei lombrichi, dei moscerini o delle foche. In genere la condivisione è quella che funziona meglio: du is megl che uan, è semplice. Quanti talenti femminili sprecati per sostenere le fragili erezioni di piccoli uomini...
    non ho capito il discorso...scusa. puoi chiarire?

  2. #77
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    ma guarda. se io dovessi scegliere tornerei alle oligarchie nobiliari come fine e al nazismo come strumento per raggiungere quel fine. se poi confrontiamo l'ordine tradizionale con la modernità, cioè con l'oggi, allora il confronto mi pare molto più incline a favorire l'opzione di cono.
    ...
    mah. io le idee di cono le considero cmq sia, più vicine a quello che io penso. le tue più lontane. e non mi pare che cono si tiri indietro o si vergogni nell'affermare questo tipo di idee.
    beh, se gli dico che è un reazionario si offende
    ma hai certamente ragione; quello che vi accomuna è la predilezione per un ordine che contempla la condizione di nascita come irredimibile nello stabilire gerarchie e ruoli;
    tu ne fai una questione "razziale", e il tuo è razzismo; nella versione di Cono è una questione di genere, ed il suo si chiama sessismo"; ma il principio gerarchico è lo stesso, con soggetti diversi;

    quello che ti spiega nahui è una circostanza funzionale; per esempio, lei è laureata in legge e specializzata in questioni patrimoniali-immobiliari; è estremamente probabile che sia più competente di qualsiasi marito nel valutare circostanze ostative e rischi nell'acquisto di un immobile; tuttavia, stando ai "carismi" di Cono:
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    In Famiglia, il padre ha il Carisma della guida, delle regole, dei comportamenti. La madre quello della tenerezza, della premura, dell'accompagnamento vigile e costante.
    la guida strategica spetterebbe all'uomo, benché meno preparato, con tutti i rischi del caso;

    in termini di valore, invece, prevalendo questa concezione, è probabile che in caso di due figli, un maschio e una femmina, la "guida" di un padre che condivida le idee carismatiche di ruolo di Cono induca a far studiare il maschio, anche nel caso in cui la femmina sia più portata e abbia risultati migliori, poiché quella, nella sua concezione, è destinata per nascita ad una posizione ancillare, e non di guida: La madre quello della tenerezza, della premura, dell'accompagnamento vigile e costante , posizione che verrebbe meno se quella ragazza si impegnasse in un'attività di eccellenza, che richiede un grande investimento di energie e tempo;

    in questo, c'è un portato di rilievo statistico che effettivamente incide sul "bene comune", perché lo schema di Cono penalizza il bacino di pescaggio delle competenze all'origine: se tu fruisci di competenze professionali selezionate a partire da un bacino del 50% del possibile - solo la parte maschile - le probabilità che tu sia assistito al meglio sono molto minori che nel caso in cui la selezione sia avvenuta a partire dal 100% - candidati maschi e femmine - con una qualità complessivamente migliore;

    con la differenza che nella tua concezione, la Levi-Montalcini sarebbe passata per il camino, mentre in quella di Cono sarebbe stata a casa a fare la calza;
    e, siccome sono un liberale e favorevole alla libera manifestazione del pensiero, non censuro;
    ma a condizione che chi manifesti determinate convinzioni sia inibita la fruizione di ciò che respingono; per esempio, a chi si dichiari "nazista" dovrebbe essere inibita la fruizione di qualunque invenzione tecnologica, prodotto, farmaco o altro in cui figuri una componente "ebraica"; un boicottaggio forzoso, per legge; vai dal dentista o in ospedale, e prima dell'anestesia o della terapia il personale verifica l'incompatibilità: mi spiace signor Sandor, questa terapia è stata inventata da un ebreo, non la possiamo curare, o il principio attivo dell'anestesia è un brevetto israeliano, le devo trapanare il dente senza
    peraltro, ti dovrebbe essere inibito l'uso di tutta la tecnologia che impiega gli algoritmi, in cui è essenziale il contributo di Hedi Lamarr - sì, quell'attrice ebrea austriaca, la preferita di Hitler - che, rifugiata negli Stati Uniti mise a punto il sistema, mi pare assieme ad un musicista;

    idem per le donne: Cono non le vuole in posizione apicale e di autorità ?
    benissimo; che sia identificata la sua obiezione egli vengano inibiti i servizi pubblici in cui figurano donne in posizione apicale: c'è una commissaria donna ? la polizia di quel reparto non lo tutela; il magistrato competente è donna ? gli sia negata giustizia; la specialista ospedaliera è donna ? si arrangi con un uomo meno competente, se disponibile e disposto;

    altrimenti è come dichiararsi vegetariani o vegani, ma se qualcuno mi pesca il branzino o macella l'agnello, li posso pure mangiare
    tutti froci col culo degli altri...
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #78
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, se gli dico che è un reazionario si offende
    ma hai certamente ragione; quello che vi accomuna è la predilezione per un ordine che contempla la condizione di nascita come irredimibile nello stabilire gerarchie e ruoli;
    tu ne fai una questione "razziale", e il tuo è razzismo; nella versione di Cono è una questione di genere, ed il suo si chiama sessismo"; ma il principio gerarchico è lo stesso, con soggetti diversi;

    no. allora. ti ho già spiegato che la ripartizione dei ruoli all'interno della famiglia, nella forma che conosciamo, risale a millenni fa. ti ho detto anche che probabilmente la civiltà si sarebbe estinta se la famiglia "tradizionale" non fosse stata quella che è anche al giorno d'oggi.
    poi...il mio razzismo è un criterio "funzionale" - visto che ti piace la parola - che dovrebbe consentire, come ho cercato "malamente" di spiegare in un precedente messaggio, di catalogare gli individui indipendentemente dal "ruolo" di genere, cioè fuori dal dualismo uomo/donna. dice: perché? ma per incrementare il benessere e la consapevolezza individuali e in definitiva per migliorare la qualità della vita delle persone. non è che se hai una "o" in mezzo alle gambe devi essere fucilato o morire di stenti. ti basta solo sapere che il tuo concetto, anche "inconscio" di sessualità, corrisponde a determinati attributi fisici e che gli attributi fisici, non solo in termini di sessualità, corrispondono a determinati attributi caratteriali, intellettuali, morali, ecc. e ragionare e agire di conseguenza...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    quello che ti spiega nahui è una circostanza funzionale; per esempio, lei è laureata in legge e specializzata in questioni patrimoniali-immobiliari; è estremamente probabile che sia più competente di qualsiasi marito nel valutare circostanze ostative e rischi nell'acquisto di un immobile; tuttavia, stando ai "carismi" di Cono:

    mi fa piacere sapere che nahui sia giunta al traguardo della laurea.... (pur essendo donna). diciamo che essere donna e laureata è un doppio "titolo di merito", per evidenti ragioni...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    la guida strategica spetterebbe all'uomo, benché meno preparato, con tutti i rischi del caso;

    si. però capirai che guidare una famiglia non è guidare uno studio legale...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    in termini di valore, invece, prevalendo questa concezione, è probabile che in caso di due figli, un maschio e una femmina, la "guida" di un padre che condivida le idee carismatiche di ruolo di Cono induca a far studiare il maschio, anche nel caso in cui la femmina sia più portata e abbia risultati migliori, poiché quella, nella sua concezione, è destinata per nascita ad una posizione ancillare, e non di guida: La madre quello della tenerezza, della premura, dell'accompagnamento vigile e costante , posizione che verrebbe meno se quella ragazza si impegnasse in un'attività di eccellenza, che richiede un grande investimento di energie e tempo;

    i talenti individuali non sono in discussione...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    in questo, c'è un portato di rilievo statistico che effettivamente incide sul "bene comune", perché lo schema di Cono penalizza il bacino di pescaggio delle competenze all'origine: se tu fruisci di competenze professionali selezionate a partire da un bacino del 50% del possibile - solo la parte maschile - le probabilità che tu sia assistito al meglio sono molto minori che nel caso in cui la selezione sia avvenuta a partire dal 100% - candidati maschi e femmine - con una qualità complessivamente migliore;

    nonostante tutto se dovessi scegliere, mi farei assistere da un avvocato uomo...abbi pazienza.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    con la differenza che nella tua concezione, la Levi-Montalcini sarebbe passata per il camino, mentre in quella di Cono sarebbe stata a casa a fare la calza;
    e, siccome sono un liberale e favorevole alla libera manifestazione del pensiero, non censuro;
    ma a condizione che chi manifesti determinate convinzioni sia inibita la fruizione di ciò che respingono; per esempio, a chi si dichiari "nazista" dovrebbe essere inibita la fruizione di qualunque invenzione tecnologica, prodotto, farmaco o altro in cui figuri una componente "ebraica"; un boicottaggio forzoso, per legge; vai dal dentista o in ospedale, e prima dell'anestesia o della terapia il personale verifica l'incompatibilità: mi spiace signor Sandor, questa terapia è stata inventata da un ebreo, non la possiamo curare, o il principio attivo dell'anestesia è un brevetto israeliano, le devo trapanare il dente senza
    peraltro, ti dovrebbe essere inibito l'uso di tutta la tecnologia che impiega gli algoritmi, in cui è essenziale il contributo di Hedi Lamarr - sì, quell'attrice ebrea austriaca, la preferita di Hitler - che, rifugiata negli Stati Uniti mise a punto il sistema, mi pare assieme ad un musicista;

    quelli che trapanano i denti sono degli scalpari di prim'ordine (tra gli scalpari). anche i non ebrei. e a prescindere dall'anestesia. ci sono anche altri criteri di giudizio nello scegliere il proprio dentista di fiducia, ma diciamo che la scelta va fatta a priori. cioè se devi scegliere un buon dentista non vai da un ebreo ma da uno che, oltre a non essere tale ha anche un nome nel contesto...che non sia moris, moshe, raccah o roba simile. in altre parole chi ha un nome purchessìa è già un non ebreo...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    idem per le donne: Cono non le vuole in posizione apicale e di autorità ?
    benissimo; che sia identificata la sua obiezione egli vengano inibiti i servizi pubblici in cui figurano donne in posizione apicale: c'è una commissaria donna ? la polizia di quel reparto non lo tutela; il magistrato competente è donna ? gli sia negata giustizia; la specialista ospedaliera è donna ? si arrangi con un uomo meno competente, se disponibile e disposto;

    si caro, ma capirai che questo è un delirio bello e buono. non è che il singolo utente possa scegliersi il poliziotto "di fiducia" o a maggior ragione il "magistrato" di fiducia.. se vivessimo in uno stato nazista probabilmente la scelta sarebbe deferita a chi di dovere. ma poiché il nostro è uno stato non nazista va a finire che cono se va rubare si prende quello che gli tocca in sorte a livello di conseguenze negative. e non è dovuto alla sua scelta o alle sue preferenze personali...non so se mi spiego...


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    tutti froci col culo degli altri...
    permettimi di dissentire...
    Ultima modifica di sandor; 30-12-2018 alle 05:48

  4. #79
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Se i talenti non li metti in discussione, non dovresti avere problemi ad usufruire di professionisti di tutti e due i generi.

    Ma poi che te ne fai di un'oligarchia di nobili? Tanto non è che son geneticamente e mentalmente superiori a chiunque altro, il sangue non è blu ma bello rosso come quello di tutti.

    E quanto agli assetti familiari, son cambiati nel tempo e non sono tutti uniformi nel mondo.
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  5. #80
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Se i talenti non li metti in discussione, non dovresti avere problemi ad usufruire di professionisti di tutti e due i generi.
    si. però come ti dicevo se dovessi scegliere, sceglierei un uomo. solo in un caso sceglierei una donna: se dovessi sposarmi...

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Ma poi che te ne fai di un'oligarchia di nobili? Tanto non è che son geneticamente e mentalmente superiori a chiunque altro, il sangue non è blu ma bello rosso come quello di tutti.
    no. un'oligarchia di nobili che, mettiamo per assurdo, governasse il mondo, assicurerebbe a mio parere, due cose: meritocrazia e gerarchia...non ci sarebbe niente di meglio...

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    E quanto agli assetti familiari, son cambiati nel tempo e non sono tutti uniformi nel mondo.
    cioè?

  6. #81
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    Se riconosci le capacità qual'è il motivo per cui sceglieresti lo stesso un uomo?

    Se la gerarchia è già un concetto più chiaro, io sono io e voi son siete un beep per dirla alla marchese del grillo, la meritocrazia chi ti assicura che il nobile la attui onestamente e non faccia favori, favoritismi ed ingiustizie?
    Ma poi che ti frega della nobiltà, che tanto la cacca puzza a tutti uguale e non esiste nella realtà una eccezionalità di individui rispetto ad altri e che non te la dà certo un titolo nobiliare, invenzione umana.

    Pese che vai o epoca che consideri, i costumi sessuali e familiari non sono e sono stati uniformi.
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  7. #82
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Se riconosci le capacità qual'è il motivo per cui sceglieresti lo stesso un uomo?
    perché essendo io stesso un uomo e conoscendo me stesso in quanto uomo meglio di quanto conosca le donne, se il mio dentista fosse uomo credo che ci capiremmo meglio. il problema di fondo è che, nonostante tutto, ancora non ho capito come ragiona una donna...

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Se la gerarchia è già un concetto più chiaro, io sono io e voi son siete un beep per dirla alla marchese del grillo, la meritocrazia chi ti assicura che il nobile la attui onestamente e non faccia favori, favoritismi ed ingiustizie?
    io preferirei un nobile perché il nobile è, in virtù del titolo, quasi sempre un iniziato, per diritto di nascita, cioè in forza del retaggio tradizionale che permea il suo sangue. quanto alla meritocrazia. se un non nobile vuol essere tale, che allora faccia il percorso di iniziazione alla nobiltà. e resti vivo e "senziente"...

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Ma poi che ti frega della nobiltà, che tanto la cacca puzza a tutti uguale e non esiste nella realtà una eccezionalità di individui rispetto ad altri e che non te la dà certo un titolo nobiliare, invenzione umana.
    il titolo è come ti ho detto, il risultato di un determinato percorso spirituale, che nella gran parte dei casi, a causa del cattivo sangue, può anche condurre alla morte o alla pazzia...

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Pese che vai o epoca che consideri, i costumi sessuali e familiari non sono e sono stati uniformi.
    scusa ma ancora non ho capito: puoi fare qualche esempio?

  8. #83
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Col dentista c'è poco da capire, uomo o donna che sia, se c'è da fare un tipo di intervento sui denti. Non è che dovete disquisire sui massimi sistemi del mondo.

    Iniziato a che?? Il suo sangue non è permeato da nulla se non dalle credenze di chi si fa abbindolare da questa roba senza nè arte nè parte.
    Chevvordì vivo e senziente e che iniziazione c'è da fare? Rispolveriamo re Artù e gli ideali cavallereschi?

    Se ti associ all'ideale di famiglia di Cono nel mondo ne vedi tante, dalla monogamia alla poligamia con poliginia e poliandria, seppur quest'ultima rara, scambi di coniugi fra gli Inuit, fratelli e sorelle che convivono stabilmente ma si riproducono con estranei come in alcuni gruppi in Cina ed India o in Africa dove un uomo sposato con più donne resta nella famiglia di origine ma può andare a far visita ad una delle varie mogli che abitano in altro luogo oppure fra i nativi americani che prevedono un terzo genere (i cosiddetti "due spiriti") e fanno sposare persone dello stesso sesso senza problemi e poi varie ed eventuali.
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  9. #84
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Col dentista c'è poco da capire, uomo o donna che sia, se c'è da fare un tipo di intervento sui denti. Non è che dovete disquisire sui massimi sistemi del mondo.


    si. però capirai che la c.d. "libera professione" è per lo più un mestiere maschile. per tanti motivi, primo fra tutti la maggiore razionalità dell'uomo rispetto alla donna e non perché lo dico io. per farti lume ti faccio l'esempio del cellulare: la donna non lo usa bene quanto l'uomo: perché? perché è un'attività per cui la maggioranza delle donne non è "portata". me ne accorgo confrontando le "prestazioni" di mio padre e mia madre proprio con il cellulare. in altri termini tutto ciò che comporta "razionalità" e manualità è prettamente maschile. invece per quanto riguarda la scrittura, il linguaggio insomma, e il suo utilizzo, diciamo che le donne partono "avvantaggiate" (ad esempio nei programmi televisivi). la parità dei sessi è una illusione...

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Iniziato a che?? Il suo sangue non è permeato da nulla se non dalle credenze di chi si fa abbindolare da questa roba senza nè arte nè parte.
    Chevvordì vivo e senziente e che iniziazione c'è da fare? Rispolveriamo re Artù e gli ideali cavallereschi?
    iniziazione "cristiana"...ci si arriva in tanti modi. condividendo lo stesso sangue di chi, prima di me è giunto alla "coscienza cristica", oppure grazie alle decisioni del destino oppure con hegel dello "spirito della storia"...insomma...
    vivo e senziente vuol dire che giunga al traguardo della iniziazione, traguardo che è appunto quello della "coscienza cristica", da vivo e da mentalmente sano.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Se ti associ all'ideale di famiglia di Cono nel mondo ne vedi tante, dalla monogamia alla poligamia con poliginia e poliandria, seppur quest'ultima rara, scambi di coniugi fra gli Inuit, fratelli e sorelle che convivono stabilmente ma si riproducono con estranei come in alcuni gruppi in Cina ed India o in Africa dove un uomo sposato con più donne resta nella famiglia di origine ma può andare a far visita ad una delle varie mogli che abitano in altro luogo oppure fra i nativi americani che prevedono un terzo genere (i cosiddetti "due spiriti") e fanno sposare persone dello stesso sesso senza problemi e poi varie ed eventuali.
    si, vabbè..queste sono eccezioni, come saprai anche tu. ciò che resiste nel tempo e riguarda le categorie "uomo e donna" è la famiglia tradizionale. io stesso ti ho prospettato un modello diverso di famiglia, quello che implica l'identità "razziale", ma probabilmente se questo modello fosse applicato non avrebbe diciamo, "abbastanza seguito". chi lo sa? chi può dirlo?

  10. #85
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Di professioniste ed imprenditrici ne esistono. Se è stato un mestiere maschile è perchè le donne ci sono arrivate dopo, per motivi che sappiamo già.
    Se sei un professionista lo sei perché hai fatto un percorso e si spera che le capacità e le conoscenze ci siano. Cosa c'entra il cellulare usato dalle persone ed essere imbranati? Boh, lo sai solo te.

    E vai coi deliri su cristo, il sangue e le iniziazioni. Poeri noi. E per condividere il sangue che fai, lo bevi, te lo trasfondi, chevvordì??

    Più che eccezioni, per quanto possano essere modalità meno diffuse, sono frutto di assetti economici, storici, ambientali, ecc...
    Se prevale il modello occidentale, sappiamo il perché e non perché sia più naturale.
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  11. #86
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    AXEUGENE: "io non dico "è sempre stato così"; siccome conosco la storia e so leggere i dati, ti dico che prima era peggio, e ora, con alcuni inevitabili inconvenienti, è meglio, anche se noi vecchi possiamo essere disorientati e spaventati, come i vecchi di tutte le epoche;

    il discorso assurdo è il tuo, che non rispondi alle semplici domande che ti ho posto e svicoli, in un modo in verità poco "maschile" e autorevole, stando alle tue categorie;
    ti ho chiesto: quali libertà vorresti limitare, che già non limiti la legge ?
    perché una persona responsabile e "virile" non si lagna se poi non è capace di indicare un'alternativa concreta; che significa la legge, perché se il tuo cruccio è la libertà, quello è l'unico modo di limitarla;

    poi, i famosi carismi; tu li asserisci e tu li devi dimostrare, e mostrarne i pregi, visto che la "società dei padri" l'abbiamo conosciuta e non ha dato buona prova di sé;
    ti ho chiesto di fare esempi concreti di invasione di campo, di materie che secondo te dovrebbero essere riservate ai padri e perché, così poi vediamo se la cosa ha un senso; ma anche in questo caso, nicchi e ti dilegui;

    ma io l'avevo previsto e scritto, perché non sei stupido; ti vergogneresti ad argomentare quelle idee e comprensibilmente eviti.
    se parli di deriva, peggioramento, tu devi indicare un modello, un'epoca, un momento storico in cui le cose erano meglio di ora; poi andiamo a vedere se è vero;"[/QUOTE]

    CONOGELATO "Te lo ripeto: Se lo affermassi solamente io sarebbe un'opinione fra tante. Ad osservare e analizzare questi nostri tempi, sono eminenti sociologi, scrittori, psicologi, psicanalisti e teologi!
    Guarda, te ne posto uno, di estrazione marxista come Antonio Polito sul Corriere della Sera di qualche giorno fa:"

    La famiglia: noi e i figli, così vicini e lontani!

    Dentro la famiglia
    Se volete capire come è fatta una società, dovete guardare dentro la famiglia: è l’unità di misura del suo progresso, la bilancia che pesa i rapporti tra la generazioni, il termometro delle sue malattie. Non l’abbiamo capito da molto. Nello Statuto Albertino l’unica famiglia citata era quella reale. La Costituzione repubblicana, invece, dedicò tre importanti articoli alla «società naturale fondata sul matrimonio». Nel dibattito alla Costituente Giorgio La Pira la definì «ente intermedio base». Sarà per questo, oggi che gli enti intermedi sono passati di moda, e siamo diventati una società di individui dove uno vale uno, e l’Istat definisce «famiglie» anche quelle composte da un «single», che ce ne occupiamo così poco. Se non quando esplode, tracima, fallisce.

    I nostri figli
    Dalle rovine delle famiglie più sfortunate, o più sbagliate, o più complici, ogni tanto vediamo uscire dei ragazzi, come fantasmi. Il 2018 si è aperto e chiuso con le storie orribili di Pamela e di Desirée, che ci hanno fatto guardare per un attimo dentro l’inferno della droga, sul quale da tempo avevamo steso un velo di pietoso e ipocrita silenzio. Il destino di queste due ragazze ha suscitato la nostra pietà, acceso la nostra indignazione, e anche eccitato sentimenti di xenofobia per la provenienza geografica dei demoni che le hanno uccise. Ma non ci ha fatto fare molti passi in avanti nel tentativo di capire che cosa possiamo fare noi genitori quando uno dei nostri figli comincia ad assumere sostanze, magari per gioco o per sfida, convinto di saper domare la dipendenza; rivelandoci però così una vulnerabilità psichica che ci deve subito allarmare, perché li può portare molto più lontano e molto più giù. Pochi sanno che un genitore, anche il più pronto a capire, e neanche se il figlio è d’accordo a reagire, può ottenere con la rapidità necessaria il ricovero in una comunità, né può scegliere quale. Si deve passare sempre per il cancello dei servizi sociali e sanitari, della burocrazia, e magari dall’ufficio di un giudice. E se il ragazzo non rappresenta ancora un pericolo per gli altri, ma solo per sé, non è detto che l’ottenga. A Desirèe non fu concesso, tre giorni prima della sua morte. Forse qualcuno dovrebbe cominciare a occuparsi di una legislazione sulla droga che da anni non viene neanche più sottoposta a verifiche periodiche; e di cui, diciamoci la verità, non importa più niente a nessuno, tanto ci siamo messi la coscienza in pace con la storia della riduzione del danno.

    I genitori italiani
    Noi genitori italiani siamo meravigliosi in quanto a dedizione e accudimento, talvolta addirittura eroici, come tutti quei papà e quelle mamme che aspettavano in auto davanti alla discoteca di Corinaldo, o addirittura li avevano accompagnati all’interno come la povera Eleonora, morta mentre proteggeva la sua bambina dalla calca. Ma quanti di noi conoscevano, prima di aver sentito i racconti dei sopravvissuti, il grado di sfruttamento commerciale cui possono essere esposti i nostri ragazzi, adulati e adescati perché formidabili consumatori, stipati come carne da biglietto in un capannone, con tutto l’occorrente necessario per perdere la testa, dal drink allo spray urticante? E quanti di noi — io confesso di no — avevano letto o ascoltato i testi di un rapper come Sfera Ebbasta, che pure è seguito e venerato su Youtube da bambini piccoli anche di nove o dieci anni?

    Le limitazioni annullate
    Non sto invocando censura, sto chiedendo conoscenza. I nostri figli sanno più di noi. Questa è la più grande questione culturale della nostra epoca. Sanno più di noi perché la Rete ha annullato tutte le limitazioni di un tempo, geografiche, sociali e ambientali. Per capire che la canzone dei Beatles che canticchiavamo parlava di Lsd, e aver dunque voglia di provarla, noi avremmo dovuto conoscere l’inglese, chattarne con gli amici sui social, e soprattutto sapere dove trovarlo, quell’allucinogeno; cosa che, in un piccolo centro di provincia, non era certo facile negli anni Settanta. Oggi il supermercato di fumo e pasticche è davanti alla scuola, o alla discoteca; e lo sballo è celebrato come il meritato svago del sabato sera.

    Le colpe di noi genitori
    I nostri figli sanno più di noi ma capiscono meno di noi, perché ciò che sanno non l’hanno appreso attraverso l’esperienza, e spesso rifiutano quella che gli offriamo. Il che rende letteralmente impossibile il processo cruciale dell’ educazione, che consiste invece proprio nel trasferimento di saperi e valori da una generazione all’altra, e che avviene grazie a un adulto che si prende la responsabilità e l’onere di aiutare i giovani a diventare adulti. La nostra colpa di genitori, per quanto amorevoli e generosi possiamo essere, è di aver accettato questo stato di cose come un dato non modificabile, un frutto ineluttabile della post-modernità, un fato cui non possiamo ribellarci se non vogliamo apparire vecchi, conservatori, o tradizionalisti (non sia mai). Si sta così aprendo un grande baratro tra le generazioni: non siamo più d’accordo sull’essenziale.

    Il fallimento delle seconde generazioni
    Le conseguenze le paghiamo non solo nelle nostre vite private. È il tessuto stesso della nazione che ne risente, proprio perché il nostro Paese è costruito sulla famiglia, e non su uno Stato storicamente debole. Dal welfare all’impresa, ci reggiamo sulla forza e la flessibilità dei legami parentali, e sul passaggio di consegne tra genitori e figli. Molti tra i principali problemi italiani sono riconducibili alla difficoltà del passaggio generazionale. Quello delle pensioni, per esempio. Ma anche quello del nostro sistema produttivo, così centrato sulla piccola impresa: si calcola che in dieci anni la metà di tutte le aziende familiari italiane che nel 2007 fatturavano più di 50 milioni di euro siano sparite: o perché non sono andate bene (il 20%), o perché comprate o assorbite (un altro 20%), o perché scese sotto la soglia del fatturato (10%). Non tutte queste crisi aziendali nascono dal passaggio ai figli, ma tutte le ricerche sono concordi nel dire che dopo i successi del fondatore, la seconda generazione spesso molla, o non riesce.

    L’ottimismo della volontà
    Eppure di famiglia parlano ormai solo i preti, e i politici quando annunciano un nuovo bonus bebè, come se si potesse combattere con un incentivo economico l’impressionante crisi di fiducia nel futuro che la carestia di culle denuncia. Per questo la più bella notizia del 2019 sarebbe un baby boom, come quello che ci fu alla fine della guerra, e che cambiò il volto del nostro Paese. Non c’è da sperarci, con il pessimismo della ragione; ma ce lo dobbiamo augurare con tutto l’ottimismo della volontà di cui siamo capaci.

    29 dicembre 2018

    https://www.corriere.it/cronache/18_...2c5595dd.shtml
    Ultima modifica di conogelato; 02-01-2019 alle 01:21
    amate i vostri nemici

  12. #87
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    E quello già si sapeva.

    Visto che cono si pone dalla parte dei giusti e dei buoni, sentiamo che ne pensa dell'infelicità delle donne. Anche se spunterà il bene superiore a cui sacrificare certe libertà.
    Nessuno deve sacrificare niente, tranquilla: Nè l'uomo nè la Donna. Nè il Marito nè la Moglie: Si tratta di essere armonici, complementari, di venirsi reciprocamente in aiuto coi rispettivi Carismi....
    Se limitiamo il discorso alle "cose da fare"....cosa può fare l'Uomo e cosa può fare la Donna, giriamo solamente attorno al problema. Al dramma grosso che ci sovrasta, Laurina: Quella attuale è una Società profondamente egoista e narcisista. Dove tutto è appiattito. Dove si vede l'altro (il sesso opposto al nostro) come un rivale e non come un arricchimento. Dove si preferisce lasciarsi o addirittura vivere da soli pur di non soffrire.

    Umberto Galimberti: "Vivere da soli, il trionfo dell'egoismo"
    Secondo il filosofo, questa scelta sempre più diffusa produrrà conseguenze negative per la società: "Manca la voglia di assumersi la responsabilità di un'altra persona o di una famigl

    «Una società atomistica, individualista, egoista». Per il filosofo Umberto Galimberti la scelta sempre più diffusa di vivere da soli produrrà conseguenze negative per la società. Anzi, le sta già provocando: «Il fenomeno attraversa l’Italia. È già visibile, Incluse le differenze tra Nord e Sud: al Sud c’è ancora un modo di essere uomini in relazione agli altri. L’aspetto interessante di questo processo è linguistico: chiamando “famiglia” anche la condizione di vivere da soli la riconosciamo cellula fondamentale e costitutiva della società».

    La direzione è chiara. Ma con quali conseguenze?
    «Saremo una società più egoista. Del resto, quando le società sono povere, i vincoli familiari sono più forti e prevale la solidarietà. Quando, invece, le società diventano opulente, o comunque libere dai bisogni fondamentali, individualismo ed egoismo, caratteristiche proprie del benessere, si fanno più radicali».

    E si affermano nuovi modelli di vita.
    «La gente non ha voglia di assumersi la responsabilità di un’altra persona e di una famiglia. Ha qualche piccolo privilegio e preferisce goderselo da solo. Ma una società individualista è indubbiamente più povera. Non solo.
    Si impoverisce la stessa struttura psichica dell’uomo, a causa del decadimento sentimentale. Vivere da soli depaupera i sentimenti».

    Ma si può vivere da soli e avere amori e relazioni sentimentali.
    «Avere relazioni fugaci, amicizie per trascorrere la serata, non basta per maturare in sensibilità, comprendere cosa significhino gli altri per noi, accogliere la sfida di amare senza considerare l’altro una proprietà. Se i rapporti sono intercambiabili, non avrò la possibilità di sviluppare l’impegno di una relazione. La continuità fa crescere i sentimenti».

    E la società ne ha bisogno?
    «La società sta in piedi su basi sentimentali. Quando collassano, quando la vita è dissanguata dei sentimenti, e risponde solo al lavoro e all’efficienza, viene meno una struttura portante del modo di essere uomo. Per effetto dell’impoverimento sociale, infatti, sta mutando la struttura genetica dell’uomo: non è più se stesso».

    Ammetterà che vivere da soli ha dei vantaggi: più disponibilità di tempo, di denaro, di libertà.
    «Certo: più tempo per il lavoro, per coltivare hobby... Ma quanti di questi impegni sono una forma di difesa?
    È più difficile avere relazioni con gli altri che produrre risultati pratici: il solipsismo ci allontana da tutto ciò che
    è fatica. Domandiamoci quanto quelle persone sole, che ci sembrano più produttive ed efficienti di noi, non siano così attive per riempire il vuoto intorno».

    Per questo crescono i luoghi di aggregazione: circoli, associazioni...
    «Socializzazione a sfondo narcisistico. Luoghi dove andare quando si ha voglia, dove farsi vedere. E dove coltivare l’ipocrisia delle buone maniere».

    http://espresso.repubblica.it/plus/a...94163?ref=fbpr
    Ultima modifica di conogelato; 02-01-2019 alle 01:13
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  13. #88
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    CONOGELATO "Te lo ripeto: Se lo affermassi solamente io sarebbe un'opinione fra tante. Ad osservare e analizzare questi nostri tempi, sono eminenti sociologi, scrittori, psicologi, psicanalisti e teologi!
    Guarda, te ne posto uno, di estrazione marxista come Antonio Polito sul Corriere della Sera di qualche giorno fa:"

    La famiglia: noi e i figli, così vicini e lontani!

    Dentro la famiglia
    Se volete capire come è fatta una società, dovete guardare dentro la famiglia
    ecco, guardiamo davvero dentro la famiglia e ai motivi per cui si è prodotto il crollo di quel modello di famiglia di cui hai nostalgia:

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Nessuno deve sacrificare niente, tranquilla: Nè l'uomo nè la Donna. Nè il Marito nè la Moglie: Si tratta di essere armonici, complementari, di venirsi reciprocamente in aiuto coi rispettivi Carismi....
    ti ho chiesto di specificare in dettaglio sui carismi e delle invasioni di campo, ma tu svicoli e non rispondi sui "confini" di quei rispettivi campi; non rispondi perché ti vergogni di indicare un modello sociale fondato su opportunità e poteri diversi, quale emergerebbe certamente se ti pronunciassi in modo normativo;
    punti il dito su un'"eccessiva libertà", ma, per la stessa vergogna delle tue idee, non specifichi quale libertà e di chi, né come la società dovrebbe limitarla;

    Se limitiamo il discorso alle "cose da fare"....cosa può fare l'Uomo e cosa può fare la Donna, giriamo solamente attorno al problema. Al dramma grosso che ci sovrasta, Laurina: Quella attuale è una Società profondamente egoista e narcisista. Dove tutto è appiattito. Dove si vede l'altro (il sesso opposto al nostro) come un rivale e non come un arricchimento. Dove si preferisce lasciarsi o addirittura vivere da soli pur di non soffrire.
    bene, vediamo se quello che scrivi ha un senso, senza girare attorno al problema:
    tu ricorri al pronome per spersonalizzare il punto di vista individuale; ma le scelte sono sempre individuali:

    ti posso parlare della mia personale esperienza: a me piace la famiglia, e mi sarebbe anche piaciuto avere figli; non ho un carattere egoista e sono parecchio paziente; ma nel momento in cui ho dovuto prendere atto della scelta della mia compagna di andarsene, cosa avrei dovuto fare in concreto ?
    mi è anche capitato di avere una relazione con un'altra donna, essendo però innamorato di una terza, e per amore di verità non ho voluto prolungare questa relazione; ora, secondo la tua logica del non esser soli, cosa avrei dovuto fare ? mentire ? ingannare quella persona ?

    in effetti, la tua è solo la confessione di un egoismo diverso di quelli di cui parla Galimberti, e cioè esattamente quello di rifuggire il dolore della solitudine strumentalizzando per questo fine un'altra persona;

    e la riprova quotidiana, la vera emergenza, sono gli episodi continui di violenza maschile, fino all'omicidio, da parte di uomini non educati a contemplare la libertà della donna di andarsene, e che gettano una luce sinistra su quel carisma maschile di "guida" che affermi, ma a cui ti vergogni di dare sostanza normativa;
    io non pretendo assolutamente di affermare uno standard che debba valere per tutti; ho i miei principi quanto al rispetto della personalità e della libertà altrui;
    ma tu forse dovresti riflettere sul perché le tue concezioni sono così poco condivise se, alla fine dei conti, manifestano angoscia di fronte alla circostanza che un'altra persona può pensarla diversamente da te e non è al servizio del tuo equilibrio esistenziale;

    io posso anche sbagliare, ma mi rimetto alla fiducia nel prossimo; devo, non posso fare altrimenti;
    il messaggio che comunichi tu, al contrario, è angosciato, diffidente, sospettoso, critico, significativamente omissivo quando si scende nel concreto;

    del resto, quelle persone "egoiste" cui fanno riferimento gli scritti che citi, sono praticamente tutte cresciute in "belle famiglie tradizionali"; di solito, ognuno di noi tende a replicare i modelli in cui è stato cresciuto, perché quello è il sistema di sentimenti e comportamenti che conosce, in cui si sa orientare;
    ora, se così tante persone, avendo vissuto la famiglia "tradizionale" dall'interno, e vedendola nei coetanei, scelgono di non percorrere quella strada, non sarà perché ci vedono falsità e infelicità ? perché chiunque, di fronte ad un modello virtuoso e funzionante, aspira ad emularlo, preferirebbe realizzarsi così, piuttosto che una solitudine, solo per pochissimi privilegiati "divertente";

    quante persone ci potranno davvero essere che preferiscono quella presunta libertà edonista - servono gioventù, reddito, posizione sociale; forse vedi questa gente sui rotocalchi di gossip - ad una relazione davvero coinvolgente e duratura perché fondata su affinità importanti ?

    qui dentro ci sono tante donne, ognuna con la sua esperienza di coppia e famiglia; ora, lascia stare me, e prova ad esporre loro in concreto, dettagliatamente, tracciando i rispettivi "campi", la tua dottrina dei carismi;
    prova ad esporre loro la tua idea di coppia e famiglia, di quello che sarebbe egoismo o abnegazione nelle varie circostanze dell'esistenza, e soprattutto quando le cose non vanno, ma senza quel "si dovrebbe" impersonale, dato che ognuno può decidere solo per sé, e non è onesto restare nel vago;
    a meno che tu non stabilisca che qualcuno dovrebbe avere la possibilità di decidere unilateralmente per entrambi, come nel bel tempo andato;

    abbi il coraggio delle tue idee ed esprimi in concreto, in faccia alle destinatarie, come la società dovrebbe perseguire un ordine che vorresti veder realizzato.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #89
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    E invece a quanto pare si tratta di sacrificare qualcosa e di cose da fare o non fare se ti lagni di invasioni di campo e scimmiottamenti. Solo che fai l'anguilla tutte le volte che lanci il sasso dei carismi e della complementarietà così come le lagne.
    Abbiamo capito che per te la donna deve fare l'angelo del focolare, tutta zucchero e comprensione e l'uomo dare le direttive.
    Ma questi cono non sono carismi, sono imposizioni e stereotipi. Per prendere un detto veneto te sei quasi al livello del "La donna che la piasa, che la tasa, che la staga in casa". Laddove prospetti una ripartizione come la tua dei ruoli, dove l'uomo insomma è sempre lì che comanda e la donna dietro a seguire in seconda fila, ribadisci in un certo qual modo quel detto.

    In realtà direi che i tempi siano migliorati e che sia diminuita tutta questa minaccia e rivalità fra uomo e donna. Forse lo è per te una minaccia visto quanto proponi sui ruoli, ti senti forse defraudato di qualcosa.

    E se la solidarietà nella povertà non fosse solo frutto di altruismo ma anche di bisogno ed opportunismo? Le medaglie hanno due facce.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  15. #90
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    ecco, guardiamo davvero dentro la famiglia e ai motivi per cui si è prodotto il crollo di quel modello di famiglia di cui hai nostalgia:


    ti ho chiesto di specificare in dettaglio sui carismi e delle invasioni di campo, ma tu svicoli e non rispondi sui "confini" di quei rispettivi campi; non rispondi perché ti vergogni di indicare un modello sociale fondato su opportunità e poteri diversi, quale emergerebbe certamente se ti pronunciassi in modo normativo;
    punti il dito su un'"eccessiva libertà", ma, per la stessa vergogna delle tue idee, non specifichi quale libertà e di chi, né come la società dovrebbe limitarla;


    bene, vediamo se quello che scrivi ha un senso, senza girare attorno al problema:
    tu ricorri al pronome per spersonalizzare il punto di vista individuale; ma le scelte sono sempre individuali:

    ti posso parlare della mia personale esperienza: a me piace la famiglia, e mi sarebbe anche piaciuto avere figli; non ho un carattere egoista e sono parecchio paziente; ma nel momento in cui ho dovuto prendere atto della scelta della mia compagna di andarsene, cosa avrei dovuto fare in concreto ?
    mi è anche capitato di avere una relazione con un'altra donna, essendo però innamorato di una terza, e per amore di verità non ho voluto prolungare questa relazione; ora, secondo la tua logica del non esser soli, cosa avrei dovuto fare ? mentire ? ingannare quella persona ?

    in effetti, la tua è solo la confessione di un egoismo diverso di quelli di cui parla Galimberti, e cioè esattamente quello di rifuggire il dolore della solitudine strumentalizzando per questo fine un'altra persona;

    e la riprova quotidiana, la vera emergenza, sono gli episodi continui di violenza maschile, fino all'omicidio, da parte di uomini non educati a contemplare la libertà della donna di andarsene, e che gettano una luce sinistra su quel carisma maschile di "guida" che affermi, ma a cui ti vergogni di dare sostanza normativa;
    io non pretendo assolutamente di affermare uno standard che debba valere per tutti; ho i miei principi quanto al rispetto della personalità e della libertà altrui;
    ma tu forse dovresti riflettere sul perché le tue concezioni sono così poco condivise se, alla fine dei conti, manifestano angoscia di fronte alla circostanza che un'altra persona può pensarla diversamente da te e non è al servizio del tuo equilibrio esistenziale;

    io posso anche sbagliare, ma mi rimetto alla fiducia nel prossimo; devo, non posso fare altrimenti;
    il messaggio che comunichi tu, al contrario, è angosciato, diffidente, sospettoso, critico, significativamente omissivo quando si scende nel concreto;

    del resto, quelle persone "egoiste" cui fanno riferimento gli scritti che citi, sono praticamente tutte cresciute in "belle famiglie tradizionali"; di solito, ognuno di noi tende a replicare i modelli in cui è stato cresciuto, perché quello è il sistema di sentimenti e comportamenti che conosce, in cui si sa orientare;
    ora, se così tante persone, avendo vissuto la famiglia "tradizionale" dall'interno, e vedendola nei coetanei, scelgono di non percorrere quella strada, non sarà perché ci vedono falsità e infelicità ? perché chiunque, di fronte ad un modello virtuoso e funzionante, aspira ad emularlo, preferirebbe realizzarsi così, piuttosto che una solitudine, solo per pochissimi privilegiati "divertente";

    quante persone ci potranno davvero essere che preferiscono quella presunta libertà edonista - servono gioventù, reddito, posizione sociale; forse vedi questa gente sui rotocalchi di gossip - ad una relazione davvero coinvolgente e duratura perché fondata su affinità importanti ?

    qui dentro ci sono tante donne, ognuna con la sua esperienza di coppia e famiglia; ora, lascia stare me, e prova ad esporre loro in concreto, dettagliatamente, tracciando i rispettivi "campi", la tua dottrina dei carismi;
    prova ad esporre loro la tua idea di coppia e famiglia, di quello che sarebbe egoismo o abnegazione nelle varie circostanze dell'esistenza, e soprattutto quando le cose non vanno, ma senza quel "si dovrebbe" impersonale, dato che ognuno può decidere solo per sé, e non è onesto restare nel vago;
    a meno che tu non stabilisca che qualcuno dovrebbe avere la possibilità di decidere unilateralmente per entrambi, come nel bel tempo andato;

    abbi il coraggio delle tue idee ed esprimi in concreto, in faccia alle destinatarie, come la società dovrebbe perseguire un ordine che vorresti veder realizzato.
    In questa discussione il topic starter sono io, ok? Ho posto all'attenzione un problema, che poi nelle sue sfaccettature ne abbraccia tanti altri. Infatti siamo passati dal discorso educativo a quello dei Generi e dei Carismi. Ho postato le varie riflessioni di sociologi, filosofi, psicologi, psicanalisti, teologi, scrittori (di estrazione culturale diversa) proprio per far presente che il problema è REALE. Te invece sottolinei a più riprese che non esiste nessuna emergenza...nessun segnale di pericolo o di deriva morale dietro ai fatti di cronaca che vediamo e leggiamo. Ok? Dico bene?
    Nessuno si vergogna della propria analisi. Ci mancherebbe. Per me (e per Polito, per Galimberti, per Risè, per Recalcati, per Papa Francesco e via discorrendo) tanti guasti sono sotto i nostri occhi proprio a seguito dell'evaporazione del padre. Del professore. Del concetto e del carisma di Autorità. Che, te lo ripeto, è molto altro rispetto all'autoritarismo. Sia in Famiglia che, di riflesso, nella Società. Và recuperato, il padre. O non ne leviamo le gambe. E più ancora il concetto di Comunione, di Complementarietà, di mutua collaborazione nell'educazione dei figli....
    Una Famiglia dove fa tutto la madre (compreso l'impartizione delle regole e dei comportamenti) non va bene. Una Famiglia dove fa tutto il padre, non va bene. Capisci cosa voglio dire? Tale istituto (e di riflesso la Società) è andato in crisi proprio per le continue invasioni di campo. Che producono col tempo incomunicabilità fra i coniugi e disorientamento fra i figli.
    Dal '68 in poi, si è cominciato a contestare l'Autorità come disvalore. Mentre lo era solo l'autoritarismo. Così facendo, si è sradicato, con la zizzania, anche il grano buono....
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