Non mi sfugge niente. Se le leggi dello Stato confliggono con le leggi divine, il credente dovrà obbedire alle seconde, a costo di essere perseguitato o addirittura ucciso. Su ciò Dio è chiaro, non equivoco.
Spesso, però, lo Stato non obbliga a violare le leggi di Dio attraverso le sue. Lo Stato può permettere l'aborto, il divorzio, le coppie di fatto, la morte assistita, ecc., ma non obbliga nessuno a tali pratiche.
Diverso il caso pakistano di omicidi di gay e blasfemi. In Pakistan bisognerebbe opporsi a tali norme ed eventualmente andarsene, se non si vuole essere vittima di rappresaglie governative. Lo stesso discorso vale se lo Stato precetta per guerre e azioni militari contro popoli o gruppi di persone che non meritano queste azioni governative.
Ciò che ho citato vale come regola per i credenti, ma quando mai i credenti hanno obbedito fedelmente alle regole? Alcuni sì, ma molti no.