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Risultati da 16 a 30 di 79

Discussione: Priorità soggettiva della conoscenza di fede.

  1. #16
    رباني L'avatar di King Kong
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    ma così fino alla fine del sentiero non potrai sapere ciò che vero ed unico da ciò che è falso e molteplice.
    Come fai a decidere cosa fare?
    Per dirla brutalmente, un'assicurazione non esiste.
    Ricordo il titolo di un libro che era una parafrasi del "Look before you leap" (guarda prima di fare il salto) e che invece veniva ribaltata in "Don't look before you leap" (non guardare prima di fare il salto).
    Poi, in realtá alcuni orientamenti ci sono...
    Ad esempio (nonostante il clima un po' ostile su questo forum) le Religioni, le scuole mistiche, le scuole filosofiche con tutte le riserve di una corretta intenzione, una corretta narrazione, un corretta interpretazione.
    Una seconda possibilitá é data a chi ha un forte legame con la natura e una capacitá di osservazione libera dal pregiudizio e dalla mistificazione letteraria.
    La terza possibilitá é l'incontro con persone liberate dall'inganno (gli incontri ravvicinati del terzo tipo, di cui il film di Spielberg é una divertente metafora).
    MA in sostanza vale la prima affermazione. Se la meta fosse nota, non sarebbe necessario nessun percorso...
    Aut hic aut nullubi

  2. #17
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    Per dirla brutalmente, un'assicurazione non esiste.
    Ricordo il titolo di un libro che era una parafrasi del "Look before you leap" (guarda prima di fare il salto) e che invece veniva ribaltata in "Don't look before you leap" (non guardare prima di fare il salto).
    Poi, in realtá alcuni orientamenti ci sono...
    Ad esempio (nonostante il clima un po' ostile su questo forum) le Religioni, le scuole mistiche, le scuole filosofiche con tutte le riserve di una corretta intenzione, una corretta narrazione, un corretta interpretazione.
    sai, c'è poco da dirimere:
    o postuli una legge eteronoma a cui ancorarti, con gli altri che sbagliano, o una autonoma, che presuppone individualismo atomizzante e nessuna dottrina "vera"; perché le dottrine popolari in qualche misura, più o meno camuffata, dopo un proselitismo pacifico, presuppongono l'uso della forza, dal momento che l'applicazione concreta dei principi si traduce in comune politica.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #18
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Per King Kong

    E' già, è il mistero che intriga.
    A volte sembra di essere alla fine, come tu dici, ma subito ti accorgi che potrebbe anche essere l'inizio.
    Poi praticamente c'è sempre il contrasto tra l'uomo vecchio che non vuole lasciare la pellacciae l'uomo nuovo che non riesce a spogliarsi.
    Ultima modifica di crepuscolo; 26-12-2018 alle 22:37

  4. #19
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Per King Kong

    E' già, è il mistero che intriga.
    A volte sembra di essere alla fine, come tu dici, ma subito ti accorgi che potrebbe anche essere l'inizio.
    Poi praticamente c'è sempre il contrasto tra l'uomo vecchio che non vuole lasciare la pellacciae l'uomo nuovo che non riesce a spogliarsi.
    È esattamente così che la vivo anch’io.

  5. #20
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    sai, c'è poco da dirimere:
    o postuli una legge eteronoma a cui ancorarti, con gli altri che sbagliano, o una autonoma, che presuppone individualismo atomizzante e nessuna dottrina "vera"; perché le dottrine popolari in qualche misura, più o meno camuffata, dopo un proselitismo pacifico, presuppongono l'uso della forza, dal momento che l'applicazione concreta dei principi si traduce in comune politica.
    Non puoi postulare proprio nulla prima di avere la conoscenza, stiamo parlando di un viaggio nel mistero stesso dell’esistenza. Le dottrine popolari possono venire strumentalizzate per essere un comodo sostegno alla politica, ma ciò non equivale a negare la funzione originaria di trasmissione di percorsi possibili. L’equazione religione = proselitismo pacifico (fittizio) = seguito violento = politica, non è ciò di cui stiamo parlando.

  6. #21
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Soggettivamente, nello spirito di colui che intraprende la ricerca, la cristologia ha normalmente il suo punto di partenza nella fede in Cristo. Infatti è la fede che suscita l’esigenza di una ricerca.
    Coloro che studiano più a fondo la verità storica contenuta nei vangeli, non sono degli storici, ma degli esegeti e dei teologi
    Gesù non è oggetto di ricerche storiche, come avviene per gli altri personaggi della storia. L’interesse per il Gesù storico nasce da ciò che egli significa per la fede. La fede non va qui considerata come un atteggiamento che nasce semplicemente a conclusione di una ricerca storica: essa ne è piuttosto il principio.
    Coloro che si dedicano a questa ricerca sono dei credenti, spinti da una fede che vuole arricchirsi sempre più.
    Riflessione bella. Molto vera e profonda
    amate i vostri nemici

  7. #22
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Non puoi postulare proprio nulla prima di avere la conoscenza, stiamo parlando di un viaggio nel mistero stesso dell’esistenza. Le dottrine popolari possono venire strumentalizzate per essere un comodo sostegno alla politica, ma ciò non equivale a negare la funzione originaria di trasmissione di percorsi possibili. L’equazione religione = proselitismo pacifico (fittizio) = seguito violento = politica, non è ciò di cui stiamo parlando.
    tu non ne vuoi parlare, ma si tratta di un convitato di pietra che sarebbe ipocrita ignorare:
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    Poi, in realtá alcuni orientamenti ci sono...
    Ad esempio (nonostante il clima un po' ostile su questo forum) le Religioni, le scuole mistiche, le scuole filosofiche con tutte le riserve di una corretta intenzione, una corretta narrazione, un corretta interpretazione.
    "corretta" secondo chi ?
    e di nuovo si torna al bivio: o contempli un'autorità esegetica, o rimandi all'individuo per l'interpretazione "autentica";

    il punto che in troppi rimuovono qui è che qualsiasi sistema filosofico religioso implica l'allocazione autoritativa di valori, cioè che certi comportamenti sarebbero "migliori" di altri, più auspicabili; e, bada, io non ho nulla in contrario, perché quello che sosteniamo tutti, in un modo o nell'altro;

    solo che bisogna essere chiari, esporsi e non svicolare a quel bivio con l'omissione ambigua della fonte di attribuzione esegetica; perché un conto è un rimando alla coscienza individuale - che, beninteso - relativizza ogni dottrina eteronoma, sia religiosa o meno; altro è riferirsi a testi di cui si presume un'esegesi convenzionale, per quanto approssimativa e discussa;

    io posso anche dire che il mio percorso è "possibile"; ma, nel momento in cui ho affermato che quella è una verità e un valore, sto propagandando un sistema di vita, una filosofia morale, e sono responsabile dell'ideologia che metto in circolazione, perché non posso escludere che chi è d'accordo con me abbia la tentazione di imporre quel percorso, ritenendolo preferibile.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #23
    رباني L'avatar di King Kong
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    tu non ne vuoi parlare, ma si tratta di un convitato di pietra che sarebbe ipocrita ignorare:

    "corretta" secondo chi ?
    e di nuovo si torna al bivio: o contempli un'autorità esegetica, o rimandi all'individuo per l'interpretazione "autentica";

    il punto che in troppi rimuovono qui è che qualsiasi sistema filosofico religioso implica l'allocazione autoritativa di valori, cioè che certi comportamenti sarebbero "migliori" di altri, più auspicabili; e, bada, io non ho nulla in contrario, perché quello che sosteniamo tutti, in un modo o nell'altro;

    solo che bisogna essere chiari, esporsi e non svicolare a quel bivio con l'omissione ambigua della fonte di attribuzione esegetica; perché un conto è un rimando alla coscienza individuale - che, beninteso - relativizza ogni dottrina eteronoma, sia religiosa o meno; altro è riferirsi a testi di cui si presume un'esegesi convenzionale, per quanto approssimativa e discussa;

    io posso anche dire che il mio percorso è "possibile"; ma, nel momento in cui ho affermato che quella è una verità e un valore, sto propagandando un sistema di vita, una filosofia morale, e sono responsabile dell'ideologia che metto in circolazione, perché non posso escludere che chi è d'accordo con me abbia la tentazione di imporre quel percorso, ritenendolo preferibile.
    No axe, il convitato di pietra ce lo vuoi mettere tu a tutti i costi.
    A nessuno verrebbe l'idea di attribuire a Rudolf Diesel la responsabilità degli attentati di Nizza o di Berlino, eppure in entrambi i casi i pesanti automezzi lanciati sulla folla erano mossi da un motore Diesel.
    L'idea che il Profeta o il Libro (Gesú e il Vangelo; Mohammed e il Corano; Buddha e la Dhammapada) possano essere in qualche modo responsabili dell'abuso in senso autoritario e violento della loro predicazione, mi risulta astrusa. Non possiamo nemmeno fare responsabile John Locke per la politica di Trump o Platone per le derive democratico-popolari. Quindi, imho, responsabili delle crociate e dell'inquisizione sono esclusivamente coloro che le hanno promosse e messe in atto, l'ISIS e l'11 settembre vanno addebitati al conto di chi promuove e partecipa. Uno dei traguardi della giurisprudenza é l'affermazione della responsabilità individuale e la scelta di percorrere un cammino religioso, mistico, filosofico sottointende una scelta libera e individuale.

    "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua". (Matteo 16, 24-25) Libertá assoluta!
    "Non c'é costrizione nella religione" (Corano, 2, 256) Libertá assoluta!
    Ancora una axe...
    "Se il tuo Signore volesse, tutti coloro che sono sulla terra crederebbero. Sta a te costringerli ad essere credenti?" (Corano 10:99)
    Un monito contro ogni tentativo di proselitismo.

    Stiamo parlando di prospettive della fede, non di strutture politiche, sociali o quant'altro.
    Aut hic aut nullubi

  9. #24
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    Riflessione bella. Molto vera e profonda
    Grazie, molto gentile.

  10. #25
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    "corretta" secondo chi ?
    e di nuovo si torna al bivio: o contempli un'autorità esegetica, o rimandi all'individuo per l'interpretazione "autentica";

    .
    L'autorità esegetica non ti può tenere legato tutta la vita, c'è ad un certo punto l'affrancamento, quando hai imparato a leggere e scrivere poi esprimere liberamente e senza secondi fini ciò che ha espresso King Kong nel suo scritto.
    Per concludere il mio intervento vorrei dire che tanti singoli individui e tante interpretazioni "autentiche" rinfrancano quando ci trovi qualcosa in comune.

  11. #26
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    tu non ne vuoi parlare, ma si tratta di un convitato di pietra che sarebbe ipocrita ignorare:

    "corretta" secondo chi ?
    e di nuovo si torna al bivio: o contempli un'autorità esegetica, o rimandi all'individuo per l'interpretazione "autentica";

    il punto che in troppi rimuovono qui è che qualsiasi sistema filosofico religioso implica l'allocazione autoritativa di valori, cioè che certi comportamenti sarebbero "migliori" di altri, più auspicabili; e, bada, io non ho nulla in contrario, perché quello che sosteniamo tutti, in un modo o nell'altro;

    solo che bisogna essere chiari, esporsi e non svicolare a quel bivio con l'omissione ambigua della fonte di attribuzione esegetica; perché un conto è un rimando alla coscienza individuale - che, beninteso - relativizza ogni dottrina eteronoma, sia religiosa o meno; altro è riferirsi a testi di cui si presume un'esegesi convenzionale, per quanto approssimativa e discussa;

    .
    ma la coscienza individuale del cristiano è formata sul Vangelo, e non sono, come mi sembra che tu alluda, pensieri ed azioni di comodo ma di contrasto in una lotta improntata alla fine contro te stesso o per lo meno contro quella parte di te che non ti piace, tutto questo non tanto per fare il buono ma per migliorare te stesso poiché già percepisci che ne troverai giovamento sia per te che per quelli con cui vieni in contatto.

  12. #27
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    No axe, il convitato di pietra ce lo vuoi mettere tu a tutti i costi.
    A nessuno verrebbe l'idea di attribuire a Rudolf Diesel la responsabilità degli attentati di Nizza o di Berlino, eppure in entrambi i casi i pesanti automezzi lanciati sulla folla erano mossi da un motore Diesel.
    falso sillogismo, poiché il motore di per sé non configura usi impropri; e questo è evidente a qualsiasi persona di buon senso:
    L'idea che il Profeta o il Libro (Gesú e il Vangelo; Mohammed e il Corano; Buddha e la Dhammapada) possano essere in qualche modo responsabili dell'abuso in senso autoritario e violento della loro predicazione, mi risulta astrusa. Non possiamo nemmeno fare responsabile John Locke per la politica di Trump o Platone per le derive democratico-popolari. Quindi, imho, responsabili delle crociate e dell'inquisizione sono esclusivamente coloro che le hanno promosse e messe in atto, l'ISIS e l'11 settembre vanno addebitati al conto di chi promuove e partecipa. Uno dei traguardi della giurisprudenza é l'affermazione della responsabilità individuale e la scelta di percorrere un cammino religioso, mistico, filosofico sottointende una scelta libera e individuale.
    si tratta di due questioni distinte, che forse confondi per impreparazione a distinguere:
    una dottrina morale può essere fraintesa o distorta, e questo può non essere per colpa di chi l'abbia formulata, come nei casi che citi;
    ma questo non risolve la questione a monte:

    Stiamo parlando di prospettive della fede, non di strutture politiche, sociali o quant'altro.
    è qui che sbagli, per una tipica rimozione dei nostri tempi, che culturalmente indirizza il credente in una società laica; cioè, a meno di non ridurre la fede e le sue pratiche ad una sorta di psichismo individualista, una sorta di training autogeno, nella scia del costume culturale diffuso, una fede religiosa produce sempre gerarchie di valori assoluti, come ogni altra ideologia; e dà luogo a forme più o meno vincolanti di magistero, ove si spiega come tradurre quei valori in comportamenti concreti;

    per esserci "religione", deve esserci un comune denominatore morale condiviso, in cui figurino il comportamento giusto e quello sbagliato, un Bene e un Male; e questi concetti non sono strumentali, come il diesel, ma sono veri e propri fini ultimi, dichiarati come tali, e la prefigurazione di un Ordine; è questo che consente l'esercizio della violenza in nome del Bene, e persino dell'"amore" per il prossimo;
    nota bene che io non sto condannando questa circostanza, dato che è ciò che facciamo tutti con le ideologie politiche, in misura diversa; cioè, non pongo la morale religiosa su un piano di inferiorità rispetto a quella laica;
    ma, al tempo stesso, non posso nemmeno esonerare il latore di una morale religiosa delle sue responsabilità politiche, nel momento in cui il messaggio veicola un determinato ordine di valori sociali; potresti concepire un Cristianesimo senza i Comandamenti ? forse; ma che roba sarebbe, omologata come, tra chiese che invece li contemplano ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #28
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    Una fede religiosa non produce gerarchie, sono due o più fedi che le producono.
    La fede religiosa di Gesù era senza gerarchie se non Dio.

  14. #29
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Una fede religiosa non produce gerarchie, sono due o più fedi che le producono.
    La fede religiosa di Gesù era senza gerarchie se non Dio.
    no, mi hai frainteso; non parlo di gerarchie tra fedi diverse; una fede religiosa produce gerarchie di valori, comunque, perché si pone nel mondo in contrasto a ciò che c'è tra chi non crede; altrimenti, credere o non credere sarebbe moralmente indifferente per il credente, mentre così non è.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #30
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Non ho capito male, la gerarchia di valori del popolo ebraico è stata stabilita da Mosè quando fondò la classe sacerdotale dei leviti con a capo suo fratello: i sacerdoti o leviti, non devono lavorare ma devono pensare a Dio, quindi il popolo deve sopperire alle loro esigenze. Se poi tu lo consideri un mettersi in contrasto con chi non crede va pure bene, ma lo scopo era di creare una classe superiore alle altre.
    Gesù, solito incomodo, ha riportato Dio a tutti ed ha insegnato come come esercitare il potere che è contrario ad ogni forma gerarchica: il primo sia ultimo ed il più forte si faccia debole, di conseguenza ne seguono altre che conterrebbero lo stesso paradosso.
    Come? Il più forte deve essere il più debole od il più grande deve diventare piccolo? Do' stà scritto ( in lingua locale)? Nel Vangelo che tu non hai letto!

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