beh, certo; questo lo riconosce persino la Chiesa cattolica nella Nostra Aetate;
il punto è che tali riconoscimenti non sono avvenuti motu proprio, in seguito ad esegesi, ma per l'imbarazzo, prima, e lo sgomento, poi, causato dalla Shoah, e anche per il rischio di veder processata la propria dottrina;Anche riguardo alla condanna, fu una rosicata maggioranza del Sinedrin a farlo, non “gli ebrei”. Se mi passi il paragone, non furono i “tedeschi” a firmare i protocolli di Wannsee, ma un gruppo ristretto di funzionari di diversi uffici e ministeri, tutti appartenenti al partito di governo. Se altri hanno pregato nei secoli “pro perfidis Judaeis” se ne assumano direttamente la responsabilità.
ma era solo un esempio;
ripeto: il punto non è stabilire la responsabilità, ma l'attitudine di un testo ad escluderla, ed escludersi dall'istigazione, come invece avviene per ogni fonte atta a normare;
tu non passi col rosso al semaforo, immagino; e nessuno sosterrebbe che il codice della strada lo consenta; perché il codice è molto chiaro in proposito;
ora, se per secoli devoti lettori delle scritture, credenti in Cristo e nei Vangeli hanno potuto ritenere lecite determinate prassi, vuol dire che quei testi non hanno la stessa forza significante del Codice della strada;
se il "musulmano medio" non manifesta contro le esecuzioni dei gay o le lapidazioni di adultere, ma hai invece masse di pachistani che manifestano a favore dell'esecuzione di una ragazza, presunta blasfema, vuol dire che quel testo di riferimento religioso è ampiamente fraintendibile o ambiguo, tanto per restare sul prudente;
per questo ha poco senso parlare di "abusi"; mentre ne avrebbe certamente si trattasse di violazioni del c.d.s.