Nello “Srimad Bhagavatam” (9:10):

17 Dopo aver invaso Lanka, l’esercito delle scimmie, che era guidato da
generali come Sugriva, Nila e Hanuman, occupo’ tutte le palestre, i
granai, le tesorerie, gli ingressi dei palazzi, le porte della citta’, le case
di riunione, gli spiazzi davanti agli edifici e perfino le piccionaie.
Quando i crocevia, le piattaforme, le bandiere e i vasi d’oro per l’acqua
sulle cupole della citta’ furono distrutti, la citta’ di Lanka sembro’ un
fiume sconvolto da un branco di elefanti.
18 Nel vedere lo scompiglio creato dall’esercito delle scimmie, Ravana, il
signore dei Raksasa (cannibali), fece chiamare Nikumbha, Kumbha, Dhumraksa,
Durmukha, Surantaka, Narantaka e altri Raksasa, e anche suo figlio
Indrajit. Poi convoco’ Prahasta, Atikaya, Vikampana e alla fine anche
Kumbhakarna. Indusse quindi tutti i suoi seguaci a opporsi al nemico.
19 Sri Ramacandra (incarnazione divina), accompagnato da Laksmana (suo fratello) e dai guerrieri delle scimmie come Sugriva, Hanuman, Gandhamada, Nila, Angada,
Jambavan e Panasa, attacco’ l’esercito dei Raksasa, che era ben
equipaggiato con varie armi invincibili, come spade, lance, archi,
prasa, rsti, frecce sakti, khao’ga e tomara.
20 Angada e gli altri generali dell’esercito di Ramacandra affrontarono gli
elefanti, la fanteria, la cavalleria e i carri del nemico, scagliando contro
di loro enormi alberi, vette rocciose, mazze e frecce. In questo modo i
soldati di Sri Ramacandra uccisero i soldati di Ravana, i quali avevano
perso ogni fortuna perché Ravana era stato condannato dalla collera di
madre Sita (moglie rapita di Ramacandra).
21 Quando Ravana, il re dei Raksasa, vide che i suoi soldati erano perduti,
fu preso da una grande collera. Salì quindi sul suo aereo decorato di
fiori e si diresse verso Sri Ramacandra, che era seduto sullo splendido
carro guidato da Matali, l’auriga di Indra. Ravana allora colpì Sri
Ramacandra con le sue frecce appuntite.
22 Sri Ramacandra disse a Ravana:
Tu sei il piu’ detestabile tra i cannibali. In realta’ sei come i loro
escrementi. Sei come un cane; infatti come un cane ruba il cibo dalla
cucina approfittando dell’assenza del padrone, così tu in Mia assenza
hai rapito Mia moglie, Sitadevi. Percio’, come Yamaraja punisce i
peccatori, Io ti puniro’ nello stesso modo. Tu sei l’individuo piu’
odioso, peccaminoso e svergognato. Oggi, quindi, Io che non fallisco
mai ti puniro’.
23 Dopo aver così rimproverato Ravana, Sri Ramacandra fisso’ una freccia
al Suo arco, prese la mira contro Ravana e scocco’ la freccia, che
trafisse il cuore di Ravana come un fulmine. A questo spettacolo, tra i
seguaci di Ravana fu tutto un risuonare di lamenti: "Ahimè, Ahimè!
Cos’è successo? Cos’è successo?" Intanto Ravana cadeva dal suo
aereo, vomitando sangue dalle sue dieci bocche, proprio come un uomo
virtuoso cade sulla Terra dai pianeti celesti, quando i meriti delle sue
attivita’ virtuose si sono esauriti.

30 In seguito, Sri Ramacandra trovo’ Sitadevi che se ne stava seduta in
una piccola capanna sotto l’albero Simsapa nella foresta di alberi
Asoka. Era pallida ed emaciata per il dolore della separazione da Lui.
31 Nel vedere Sua moglie in quelle condizioni, Sri Ramacandra sentì una
profonda compassione. Quando Sri Ramacandra fu davanti a lei, Sita
fu perfettamente felice di poter contemplare il suo amato e la sua
bocca di loto manifesto’ la sua gioia.
32 Dopo aver dato a Vibhisana il potere di governare la popolazione
Raksasa di Lanka per la durata di un kalpa (4.320.000.000 anni), Sri Ramacandra, Dio, la Persona Suprema [Bhagavan], condusse Sitadevi su un aeroplano
decorato di fiori e vi salì Lui stesso. Poiché il periodo di esilio nella
foresta si era concluso, il Signore torno’ ad Ayodhya, accompagnato da
Hanuman, da Sugriva e da Suo fratello Laksmana.

51 Sri Ramacandra divento’ re durante il treta-yuga, ma grazie al Suo
buon governo, quell’eta’ era simile al satya-yuga. Tutti erano religiosi
e perfettamente felici.
52 O Maharaja Pariksit, gemma della dinastia di Bharata, durante il regno
di Sri Ramacandra tutte le foreste, i fiumi, le colline e le montagne, le
nazioni, le sette isole e i sette mari erano tutti propizi e fornivano
tutto cio’ che era necessario per la vita di tutti gli esseri.
53 Quando Sri Ramacandra, Dio, la Persona Suprema, era il re del mondo,
tutte le sofferenze fisiche e mentali — la malattia, la vecchiaia, la
confusione, il lamento, il dolore, la paura e la fatica — erano
completamente assenti. Nemmeno la morte esisteva per coloro che
non la desideravano.

54 Sri Ramacandra aveva fatto voto di accettare solo una moglie e di non
avere alcun rapporto con qualsiasi altra donna. Era un re santo e ogni
cosa nella Sua personalita’ era perfetta, non contaminata da difetti,
come la collera. Insegnava a tutti, specialmente agli uomini sposati, il
buon comportamento sulla base del varnasrama-dharma. Così istruì il
popolo con l’esempio delle Sue personali attivita’.

55 Madre Sita era molto sottomessa, fedele, timida, casta e sempre
pronta a comprendere i sentimenti di suo marito. Così, con il suo
carattere, il suo amore e il suo servizio seppe attrarre in modo
completo la mente del Signore.