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Discussione: Riflessioni sul Natale.

  1. #511
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    No, il numero 12 è molto importante nell'antichità e le costellazioni non c'entrano, esso deriva dal cielo e cioè dal numero dei pianeti che Sumeri e Caldei vedevano. I Sumeri, perchè, si sa, tutto nacque in terra di Sumer, avevano già scoperto Plutone e Urano, e consideravano la Luna e il Sole pianeti fai il conto e siamo a 11, manca quello che si definisce il Dodicesimo Pianeta, o Pianeta degli Dei, chiamato Marduk, e siamo a 12. Infatti tra Marte e Giove c'è uno spazio cosmico amplissimo dove si pensava si trovasse Marduk, poi uscito fuori dal sistema solare, sommando sono 12.
    Quindi:

    Mercurio
    Venere
    Terra
    Luna
    Marte
    Sole
    Marduk
    Giove
    Saturno
    Nettuno
    Urano
    Plutone

    e fanno 12 pianeti, questo nelle cosmogonie antiche. Siccomi gli antichi erano poveri e ignoranti, come dite voi, guardavano il cielo e leggevano le stelle. Da qui nacque l'imporanza del numero 12, i 12 apostoli, i 12 giurati, ecc, ecc. Le costellazioni sono 12 perchè tali sono.
    Gli antichi erano atterriti anche dal pentacolo di Venere in cielo, sappiamo che il numero di Venere è 8, essa nel giro di 8 anni si congiunge 5 volte con la Terra ( e 5 e 8 sono numeri di Fibonacci) e gli antichi erano terrorizzati da questo fenomeno tanto che Venere divenne Astarte presso i persiani con i templi con le sue prostitute sacre, Ishtar presso i babilonesi, l'alma Venus di Lucrezio, Venere che dà la vita, il femminino sacro soppiantato dalla nostra teologia maschilista, come si sa.

  2. #512
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    No, il numero 12 è molto importante nell'antichità e le costellazioni non c'entrano, esso deriva dal cielo e cioè dal numero dei pianeti che Sumeri e Caldei vedevano. I Sumeri, perchè, si sa, tutto nacque in terra di Sumer, avevano già scoperto Plutone e Urano, e consideravano la Luna e il Sole pianeti fai il conto e siamo a 11, manca quello che si definisce il Dodicesimo Pianeta, o Pianeta degli Dei, chiamato Marduk, e siamo a 12. Infatti tra Marte e Giove c'è uno spazio cosmico amplissimo dove si pensava si trovasse Marduk, poi uscito fuori dal sistema solare, sommando sono 12.
    Quindi:

    Mercurio
    Venere
    Terra
    Luna
    Marte
    Sole
    Marduk
    Giove
    Saturno
    Nettuno
    Urano
    Plutone

    e fanno 12 pianeti, questo nelle cosmogonie antiche. Siccomi gli antichi erano poveri e ignoranti, come dite voi, guardavano il cielo e leggevano le stelle. Da qui nacque l'imporanza del numero 12, i 12 apostoli, i 12 giurati, ecc, ecc. Le costellazioni sono 12 perchè tali sono.
    Gli antichi erano atterriti anche dal pentacolo di Venere in cielo, sappiamo che il numero di Venere è 8, essa nel giro di 8 anni si congiunge 5 volte con la Terra ( e 5 e 8 sono numeri di Fibonacci) e gli antichi erano terrorizzati da questo fenomeno tanto che Venere divenne Astarte presso i persiani con i templi con le sue prostitute sacre, Ishtar presso i babilonesi, l'alma Venus di Lucrezio, Venere che dà la vita, il femminino sacro soppiantato dalla nostra teologia maschilista, come si sa.

  3. #513
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    No, non è così. Giovanni non entrò nel sepolcro non per non contaminarsi con un cadavere, ma perchè Gesù aveva designato Pietro capo della sua Chiesa, infatti tutt'ora facciamo passare prima i superiori e poi passiamo noi.
    Il Cristianesimo si basa su fatti certi, gli apostoli hanno visto Gesù, lo hanno toccato e ascoltato e ci hanno tramandato cio' che allora accadde- Certo più persone hanno scritto i vangeli, non vi sono solo questi 4 evangelisti, ma una scuola di Matteo, una di Marco, una di Luca, una di Giovanni. Nelle scuole lavoravano più scribi. Giovanni sicuramente non è lo stesso che scrisse l'Apocalisse ( avrebbe avuto 130 anni) unico libro profetico del NT che neanche i Padri della Chiesa volevano inserire nel Canone.
    Appoggiamoci al testo, Lilia, che è meraviglioso:

    Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

    Maria di Magdala dice a Simon Pietro e all’altro discepolo, quello che Gesù amava, che il Signore era stato portato via dal sepolcro e che esse, le donne, non sapevano dove era stato posto, e subito Pietro con l’altro discepolo si recano al sepolcro. Non vanno camminando, ma correndo. Giovanni è molto più giovane di Pietro e giunge per primo. Si ferma, non entra, attende che arrivi Pietro. Vuole che la loro testimonianza sia perfetta e mai potrà esserlo sul fondamento di un solo testimone. Inoltre Pietro è l’autorità costituita da Cristo Gesù ed è giusto che sia lui il primo testimone e il primo garante della risurrezione di Gesù Signore.

    Pietro e Giovanni sono due figure del cristiano. Pietro è figura del cristiano lento, che giunge alla verità di Cristo attraverso un percorso faticoso, difficile, quasi impossibile. Però vi giunge, facendo ogni giorno violenza a se stesso. La fede di Pietro è faticosa, è un duro lavoro. È fatta anche di tanta ostinazione, tanta incredulità. Giovanni invece è immediato, istantaneo. Vede e comprende. Osserva e si apre subito alla fede piena in Cristo Gesù. Lui nella corsa della fede è spinto dal suo grande amore verso Gesù Signore. Dal primo incontro con Gesù quella di Giovanni è stata sempre una corsa di fede in fede. Nella fede Lui è la perfezione. Lo attesta il suo Vangelo.
    amate i vostri nemici

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