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Risultati da 46 a 60 di 256

Discussione: Ascoltiamo gli addetti ai lavori (non atei)

  1. #46
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    "Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene". (Efesini 2)
    Finalmente una citazione che tu, Axe e altri non avete interpretato bene.
    Il dono di Dio è la grazia di salvarsi mediante la fede, non la fede in se stessa, che è scelta dell'uomo, dopo che gli è stato proposto il dono.
    Interpretato così, tutto il castello di carte di Axe&Co. crolla come merita.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  2. #47
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Finalmente una citazione che tu, Axe e altri non avete interpretato bene.
    Il dono di Dio è la grazia di salvarsi mediante la fede, non la fede in se stessa, che è scelta dell'uomo, dopo che gli è stato proposto il dono.
    Interpretato così, tutto il castello di carte di Axe&Co. crolla come merita.
    tu leggi cosa scrive Paolo, e che citi pure, tu senza capirne il senso, acciecato dal desiderio di prevalere, anche senza averne gli argomenti e a dispetto del ridicolo in cui ti poni:

    Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio

    il senso di questa frase - e che solo tu non capisci - è che l'intervento divino sul sentimento - la fede è un sentimento - direttamente sul singolo individuo è imprescindibile;
    non viene da voi esclude la responsabilità, e quindi la libertà umana;

    e la riprova è che se la fede fosse una scelta, come sostieni tu, chi la sceglie avrebbe buon diritto di rivendicarne il merito, a fronte del demerito di chi non la scelga - cioè, quello che fai quotidianamente tu, qui, vantandoti onanisticamente dal pulpito, come "emissario di Dio";
    e la successiva frase di Paolo, né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene, perderebbe completamente di senso;
    poi dici a me che non capisco, poer bigol...

    è proprio vero che la presunzione è proporzionale all'ignoranza, persino di fronte all'evidenza logica di un testo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #48
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    tu leggi cosa scrive Paolo, e che citi pure, tu senza capirne il senso, acciecato dal desiderio di prevalere, anche senza averne gli argomenti e a dispetto del ridicolo in cui ti poni:

    Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio

    il senso di questa frase - e che solo tu non capisci - è che l'intervento divino sul sentimento - la fede è un sentimento - direttamente sul singolo individuo è imprescindibile;
    non viene da voi esclude la responsabilità, e quindi la libertà umana;

    e la riprova è che se la fede fosse una scelta, come sostieni tu, chi la sceglie avrebbe buon diritto di rivendicarne il merito, a fronte del demerito di chi non la scelga - cioè, quello che fai quotidianamente tu, qui, vantandoti onanisticamente dal pulpito, come "emissario di Dio";
    e la successiva frase di Paolo, né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene, perderebbe completamente di senso;
    poi dici a me che non capisco, poer bigol...

    è proprio vero che la presunzione è proporzionale all'ignoranza, persino di fronte all'evidenza logica di un testo.
    Ma, malta bastarda, la grazia qual è? Il sacrificio di Cristo o la fede? E' il sacrificio di Cristo! Quello è il dono! La fede in quel sacrifico, con opere corrispondenti, consente di salvarsi. Per questo nessuno può vantarsi di nulla, perché né fede né buone opere sarebbero bastevoli alla salvezza, senza quei sacrifici. Questo non l'ho deciso io, ma Dio.

    Che poi l'interpretazione tua e di altri sia errata è anche data dalla logica: ti pare che Dio avrebbe enunciato nei suoi scritti affermazioni incompatibili tra loro per permettere ai teologi di cancellare alcune affermazioni per salvarne altre? Tu e altri volete presentare un Dio coglione e quindi indegno di essere creduto. Questa è la verità.
    I testi sacri, interpretati correttamente, non consentono di parlare né di servo arbitrio né di predeterminazione, tranne il caso degli inviati di Dio e limitatamente alla loro missione.
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  4. #49
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Che poi l'interpretazione tua e di altri sia errata è anche data dalla logica: ti pare che Dio avrebbe enunciato nei suoi scritti affermazioni incompatibili tra loro per permettere ai teologi di cancellare alcune affermazioni per salvarne altre? Tu e altri volete presentare un Dio coglione e quindi indegno di essere creduto. Questa è la verità.
    I testi sacri, interpretati correttamente, non consentono di parlare né di servo arbitrio né di predeterminazione, tranne il caso degli inviati di Dio e limitatamente alla loro missione.
    Logica? Ma se uno a Dio non ci crede, che logica è prendere le sue ipotetiche parole a dimostrazione della propria esistenza quando il tuo interlocutore non è credente?

    Tutto ma non offendere la logica.

  5. #50
    L'avatar di dietrologo
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    io sono credente e mi sento profondamente offeso dalle interpretazioni banalistiche di Cono e Arcobaleno che interpretano infantilmente un testo Sacro , quel che fa anche più male la supponenza e insistenza pesudo sacerdotale di cui si vantano solo per il fatto che li si lascia fare
    Ultima modifica di dietrologo; 24-01-2019 alle 17:08

  6. #51
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    Citazione Originariamente Scritto da Acquerapide Visualizza Messaggio
    Logica? Ma se uno a Dio non ci crede, che logica è prendere le sue ipotetiche parole a dimostrazione della propria esistenza quando il tuo interlocutore non è credente?

    Tutto ma non offendere la logica.
    Ma Axe, pur non credendo nel Dio dei testi sacri, fa obiezioni parlando come se esistesse. A quel punto si può fare appello alla logica di comportamento di un Dio intelligente creatore di tutto.
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  7. #52
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    Lui va per assurdo, come se dicessi "Dio, se esistesse davvero non avrebbe fatto niente come è, quindi non esiste"
    Tu invece fai montare le dimostrazioni delle tue ipotesi sulle ipotesi stesse.

    Non riesci a staccarti nemmeno per finta un attimo dal credo, non dico non crederci per un attimo ma ragionarci dall'esterno. Questo carattere, insieme alla assoluta mancanza di umorismo, sono le due basi dell'integralismo.

  8. #53
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    Ma, malta bastarda, la grazia qual è? Il sacrificio di Cristo o la fede? E' il sacrificio di Cristo! Quello è il dono! La fede in quel sacrifico, con opere corrispondenti, consente di salvarsi.
    no, la Grazia è il sentimento della fede, perché il sacrificio di Cristo - eccezion fatta per i testimoni diretti della resurrezione, con tutta la diatriba tommasea - resta pur sempre mediato da un testo, come nel caso degli altri testi; cioè, per accedervi devi materialmente leggere qualcosa, o qualcuno te la deve leggere; e questo qualcosa è un assurdo, una resurrezione; di fronte a quell'assurdo, hai fede, oppure no;

    Per questo nessuno può vantarsi di nulla, perché né fede né buone opere sarebbero bastevoli alla salvezza, senza quei sacrifici. Questo non l'ho deciso io, ma Dio.
    Dio secondo te, che hai scelto dei testi; per altri basta la fede, come si evince dal passo paolino che hai citato, mentre le opere, pur necessarie come dimostrazione, sono e restano ambigue, per il sentimento opportunista che le può pervadere;

    Che poi l'interpretazione tua e di altri sia errata è anche data dalla logica: ti pare che Dio avrebbe enunciato nei suoi scritti affermazioni incompatibili tra loro per permettere ai teologi di cancellare alcune affermazioni per salvarne altre? Tu e altri volete presentare un Dio coglione e quindi indegno di essere creduto. Questa è la verità.
    I testi sacri, interpretati correttamente, non consentono di parlare né di servo arbitrio né di predeterminazione, tranne il caso degli inviati di Dio e limitatamente alla loro missione.
    no, io non voglio presentare alcun "dio coglione"; faccio notare le incongruenze di alcuni copioni, così come farebbe l'editor di una sceneggiatura cinematografica;
    alcune storie sono credibili; altre meno, e per esserlo i personaggi andrebbero raccontati diversamente;

    potrei quotare diversi passi in cui sei proprio tu a descrivere un dio coglione, non credibile; se vuoi ti faccio un'antologia di certe perle; tanto scrivi solo in questa sezione e scorrendo è facile ritrovarli; così tutti capiranno facilmente cosa intendo;
    tempo fa, la sig. Pazza di Acerra, aveva descritto così:
    un dio che crea l'uomo e gli detta le regole, sapendo che le avrebbe trasgredite; poi invia un se stesso Figlio a sacrificarsi per redimere e salvare l'uomo decaduto dal paradiso dall'ira del se stesso Padre;
    oh, stiamo parlando di questo...
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #54
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    no, la Grazia è il sentimento della fede, perché il sacrificio di Cristo - eccezion fatta per i testimoni diretti della resurrezione, con tutta la diatriba tommasea - resta pur sempre mediato da un testo, come nel caso degli altri testi; cioè, per accedervi devi materialmente leggere qualcosa, o qualcuno te la deve leggere; e questo qualcosa è un assurdo, una resurrezione; di fronte a quell'assurdo, hai fede, oppure no;
    Anche messa in questo modo, la grazia non è la fede, ma quel sacrificio. Ognuno decide se credere o non credere a quella stranezza che non vediamo con i nostri occhi, come magari non abbiamo visto molte altre cose e decidiamo di crederci oppure no.

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    Dio secondo te, che hai scelto dei testi; per altri basta la fede, come si evince dal passo paolino che hai citato, mentre le opere, pur necessarie come dimostrazione, sono e restano ambigue, per il sentimento opportunista che le può pervadere;
    La fede senza le opere è morta - scrisse Giovanni -, quindi la fede non basta, secondo gli scritti canonici e non canonici.

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    tempo fa, la sig. Pazza di Acerra, aveva descritto così:
    un dio che crea l'uomo e gli detta le regole, sapendo che le avrebbe trasgredite; poi invia un se stesso Figlio a sacrificarsi per redimere e salvare l'uomo decaduto dal paradiso dall'ira del se stesso Padre;
    oh, stiamo parlando di questo...
    Sì, stiamo parlando di questo, più o meno. Incredibile? Molti ci credono, molti no. Fare la conta fornirebbe solo un dato statistico, nulla di più.
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  10. #55
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Anche messa in questo modo, la grazia non è la fede, ma quel sacrificio. Ognuno decide se credere o non credere a quella stranezza che non vediamo con i nostri occhi, come magari non abbiamo visto molte altre cose e decidiamo di crederci oppure no.
    e allora devo reiterare il senso di quel passo di Paolo, che fingi di non capire:
    se la fede fosse una scelta, come sostieni tu, sarebbe perfettamente lecito addurla a merito a fronte di chi non la scelga - cioè, quello che fai sempre tu, qui;
    e allora sarebbe vano e idiota il monito di Paolo a non vantarsene, in quanto dipende solo da Dio;

    La fede senza le opere è morta - scrisse Giovanni -, quindi la fede non basta, secondo gli scritti canonici e non canonici.
    le opere, possono mostrare una buona intenzione; ma non testimoniano nulla di autentico, perché possono essere compiute nello spirito di compiacere Dio in cambio di una remunerazione, dimostrando non fede in ciò che è giusto - corrispondente all'imperativo categorico kantiano - ma calcolo opportunistico - l'imperativo eventuale;
    del resto, chi creda davvero in un dio giudice onnipotente e onnisciente, non può che obbedire, dato che la disobbedienza sarebbe idiota, quanto il tentativo di furto da parte dell'impiegato di banca sorvegliato dalle telecamere;

    Sì, stiamo parlando di questo, più o meno. Incredibile? Molti ci credono, molti no. Fare la conta fornirebbe solo un dato statistico, nulla di più.
    se ti piace, puoi anche girare un simil kolossal ambientato nell'antica Roma, dove i centurioni hanno gli orologi al polso, girano in scooter e citano frasi di Mao-Tse-Tung; ma lo collochi in un genere a parte, comico-grottesco;

    se, invece, vuoi raccontare una storia credibile, ti converrà che i personaggi esprimano pensieri e azioni in modo congruentemente coerente, con gli uomini fallaci o incoerenti, se credi;
    ma non con un Dio incoerente, che si pretende onnipotente, presciente e perfettissimo, ma sbaglia, deve correggere la creazione perché qualcosa sarebbe andato storto con l'uomo o gli angeli - non lo sapeva prima ? - deve venire a patti o negoziare cose, con non si sa chi, come hai scritto diverse volte e sono facilmente reperibili.
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #56
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    e allora devo reiterare il senso di quel passo di Paolo, che fingi di non capire:
    se la fede fosse una scelta, come sostieni tu, sarebbe perfettamente lecito addurla a merito a fronte di chi non la scelga - cioè, quello che fai sempre tu, qui;
    e allora sarebbe vano e idiota il monito di Paolo a non vantarsene, in quanto dipende solo da Dio;
    La fede viene riconosciuta come merito, effettivamente, ma non ha senso gloriarsene, perché è Dio che ci ha fornito un corpo sufficientemente sano, cervello compreso, per poter arrivare a quella scelta di fede. Inoltre, è sempre con quel corpo che possiamo compiere qualsiasi azione. Ed è sempre Dio che ha messo a nostra disposizione educatori e testi per arrivare a quella fede. Dunque, anche se c'è qualche merito nella fede, non ha senso gloriarsene, anche perché non è sufficiente a ottenere nessuna salvezza, senza i sacrifici di Cristo, provveduti ancora una volta da Dio.
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    le opere, possono mostrare una buona intenzione; ma non testimoniano nulla di autentico, perché possono essere compiute nello spirito di compiacere Dio in cambio di una remunerazione, dimostrando non fede in ciò che è giusto - corrispondente all'imperativo categorico kantiano - ma calcolo opportunistico - l'imperativo eventuale;
    del resto, chi creda davvero in un dio giudice onnipotente e onnisciente, non può che obbedire, dato che la disobbedienza sarebbe idiota, quanto il tentativo di furto da parte dell'impiegato di banca sorvegliato dalle telecamere;
    Dio, invece, accetta le opere buone, anche se chi le compie spera in una ricompensa dopo la morte fisica. Lui ha fatto delle promesse per invogliare a comportarsi bene, dunque non può biasimare chi abbia speranze di ricompense.

    Non è vero che il credente, come un burattino, riesca a obbedire facilmente alle leggi di Dio, sapendo che sarà giudicato. Le tentazioni sono tante, come dice Cono, e tutti, credo, siamo soggetti alla pigrizia, per cui possiamo essere accusati facilmente di aver potuto fare di più e di meglio. La vita è relativamente lunga e chi riesce a dare il massimo ogni giorno, anche se sta fisicamente bene? E qual è il massimo?

    La disobbedienza non è idiota, come nel caso che ti è tanto caro dell'impiegato di banca ladro, ma è una debolezza dell'uomo.
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se ti piace, puoi anche girare un simil kolossal ambientato nell'antica Roma, dove i centurioni hanno gli orologi al polso, girano in scooter e citano frasi di Mao-Tse-Tung; ma lo collochi in un genere a parte, comico-grottesco;

    se, invece, vuoi raccontare una storia credibile, ti converrà che i personaggi esprimano pensieri e azioni in modo congruentemente coerente, con gli uomini fallaci o incoerenti, se credi;
    ma non con un Dio incoerente, che si pretende onnipotente, presciente e perfettissimo, ma sbaglia, deve correggere la creazione perché qualcosa sarebbe andato storto con l'uomo o gli angeli - non lo sapeva prima ? - deve venire a patti o negoziare cose, con non si sa chi, come hai scritto diverse volte e sono facilmente reperibili.
    Dio non deve correggere una creazione sbagliata, bensì porre rimedio al male introdotto da alcune sue creature, grazie alla loro libertà d'azione.
    Dio non dà solo ordini, ma ragiona anche con le sue creature e per questo ha patteggiato con Lucifero, che non ne ha voluto sapere, pensando che Dio fosse debole e di poter prevalere. Così si è arrivati allo scontro, tuttora in corso.

    Non credi a questa "storia fantastica"? Non sei l'unico.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  12. #57
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    Non riesci a staccarti nemmeno per finta un attimo dal credo, non dico non crederci per un attimo ma ragionarci dall'esterno. Questo carattere, insieme alla assoluta mancanza di umorismo, sono le due basi dell'integralismo.
    Quanto all'umorismo, un proverbio dice: Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi.
    Fate l'amore, non la guerra.
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  13. #58
    Opinionista
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    Ma se apri 100 3d per 103 post, su cosa vuoi scherzare? Ti pare di essere umano?

    Sicuro di saper scherzare su qualcosa nella tua vita quotidiana? Non è che ci vedi poco?

    Becca questo e porta a casa.
    Ultima modifica di Acquerapide; 24-01-2019 alle 21:14

  14. #59
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    La fede viene riconosciuta come merito, effettivamente, ma non ha senso gloriarsene, perché è Dio che ci ha fornito un corpo sufficientemente sano, cervello compreso, per poter arrivare a quella scelta di fede.
    opinione tua legittima; ma non è certo quel che scrive Paolo e che citi; lì è scritto proprio che è Dio a dare la fede, non il modo di arrivarci, e che il fatto di averla non costituisce merito di cui vantarsi;

    Dio, invece, accetta le opere buone, anche se chi le compie spera in una ricompensa dopo la morte fisica. Lui ha fatto delle promesse per invogliare a comportarsi bene, dunque non può biasimare chi abbia speranze di ricompense.
    anche questa è un'opinione, legittima; ma debole, perché educa un credente opportunista, bambino, incapace di farsi carico della Giustizia; in sostanza, un pagano rivestito, ma ancora intriso del timore e dell'aspettativa di una remunerazione in cambio di una virtù solo opportunista e conformista;
    laddove la vera fede dovrebbe imporre la giustizia anche nella disperazione o nel dubbio, nella solitudine;

    Non è vero che il credente, come un burattino, riesca a obbedire facilmente alle leggi di Dio, sapendo che sarà giudicato. Le tentazioni sono tante, come dice Cono, e tutti, credo, siamo soggetti alla pigrizia, per cui possiamo essere accusati facilmente di aver potuto fare di più e di meglio. La vita è relativamente lunga e chi riesce a dare il massimo ogni giorno, anche se sta fisicamente bene? E qual è il massimo?

    La disobbedienza non è idiota, come nel caso che ti è tanto caro dell'impiegato di banca ladro, ma è una debolezza dell'uomo.
    se sei certo di essere individuato e punito - e così è nel caso di disobbedienza ad un dio che si crede davvero onnipotente e onnisciente - la disobbedienza è idiota; infatti, non hai mai casi di impiegati di banca che si portano a casa mazzette di contanti, nonostante la tentazione sarebbe costante e gli impiegati soggetti alle debolezze di tutti; mentre hai tanti ladri in circostanze in cui c'è la prospettiva di farla franca;

    [quote]Dio non deve correggere una creazione sbagliata, bensì porre rimedio al male introdotto da alcune sue creature, grazie alla loro libertà d'azione.[quote]
    è lo stesso; se Dio è presciente, sapeva da prima di creare quelle creature come avrebbero usato la loro libertà; pertanto, se le ha create lo stesso in quel modo, vuol dire che è ciò che intendeva che quelle facessero; altrimenti le avrebbe create obbedienti; oppure che si è sbagliato, quindi non è onnisciente, presciente; e tanto meno perfetto;
    se Dio deve intervenire successivamente, vuol dire che la sua creazione è stata imperfetta, e questo è un problema; per la teologia, intendo;

    Dio non dà solo ordini, ma ragiona anche con le sue creature e per questo ha patteggiato con Lucifero, che non ne ha voluto sapere, pensando che Dio fosse debole e di poter prevalere. Così si è arrivati allo scontro, tuttora in corso.

    Non credi a questa "storia fantastica"? Non sei l'unico.
    sai, un dio onnipotente che "patteggia" è una contraddizione in termini; si patteggia quando non ci si può imporre o fare ciò non conviene, sarebbe troppo oneroso; e ciò accade solo quando il proprio potere è limitato; altrimenti, parleresti di ottriazione, che è una concessione benevola, un atto di liberalità che si compie per premiare; ma è difficile immaginare questo nei confronti di Lucifero.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #60
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Ma se apri 100 3d per 103 post, su cosa vuoi scherzare? Ti pare di essere umano?

    Sicuro di saper scherzare su qualcosa nella tua vita quotidiana? Non è che ci vedi poco?

    Becca questo e porta a casa.
    Nel film è un francescano che si schiera per qualche risata. Come possono costoro essere maestri di risate, dopo aver fatto voto di castità, povertà e obbedienza ai capi? Praticamente, umanamente, hanno smesso di vivere. Di cosa possono essere allegri? Delle promesse fatte a chi sacrifica l'intera sua vita per cercare di piacere a Dio.

    In questo forum sono in atto pesanti conflitti tra persone di credi diversi, che sfociano anche nell'insulto. L'atmosfera non è affatto favorevole alle risate. Certo, se potessero esprimersi solo gli atei e i miscredenti, l'atmosfera sarebbe leggera e verrebbero sbeffeggiati credenti, religioni e Dio stesso, con risate e soddisfazione di quella parte, come dimostra Esterno.

    Qualcuno, come crep, afferma di frequentare il forum per divertirsi. Io non mi diverto affatto e ho un altro scopo.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

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