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Discussione: Come ascoltiamo la musica oggi, la ascoltiamo o la sentiamo?

  1. #1
    Opinionista
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    Come ascoltiamo la musica oggi, la ascoltiamo o la sentiamo?

    Quando ero alle medie o alle superiori, ogni giorno telefonavo ad un compagno/compagna di classe per sapere i compiti del giorno dopo, perché il mio diario era sempre bianco
    Qualche chiacchera e ci si chiedeva cosa facevamo. Spesso la risposta era: "ascolto la musica". Magari guardavano il diario mentre lo facevano, oppure facevano qualcos'altro, ma evitavano rumori per sentire la musica, non rimettevano a posto le pentole, per dire.
    Ancora più indietro, mia madre mi raccontava che suo nonno, patito di musica lirica, ascoltava sul divano per ore le opere.

    Questi pensieri mi hanno fatto riflettere su come è cambiato il modo di ascoltare musica in tempi in cui si è spesso sempre di corsa e le modalità di ascolto permettono di avere decine di migliaia di canzoni. Per passare da un mp3 a quello successivo basta premere un tasto. Molti tendono a saltare intro e soprattutto la conclusione della canzone, appena il volume si abbassa o finisce l'ultimo ritornello e si saltano la chiusura, ritenuta noiosa.

    Qualche esempio: io stesso su yt, cercando musica nuova da conoscere di cui sono affamato, per sondare molte canzoni spesso salto le intro per darmi un'idea del pezzo, ma poi se mi interessa lo cerco in altro modo (cd, mp3 almeno a 192 kb/s....) e mi metto ad ascoltarla. Ascoltarla. Faccio anche altre cose, ma non ascolto la musica come sottofondo per rompere il silenzio.

    Anche in auto, spesso con amici se arriva un pezzo che mi piace, è tipico mio di chiedere agli altri di ascoltare, o di fare silenzio un attimo per farmi sentire, che so, l'assolo di chitarra.
    A volte arrivando in auto a desinazione, mi capita di fare il giro del palazzo per permettere alla canzone di finire. Se c'è qualcuno mi dà di malato...

    Sono sicuro che ci siano molti così, vedendo che la musica di qualità in questo forum è apprezzata, mentre per rompere il silenzio va bene anche qualsiasi radio a basso volume. Difficilmente però vedo nella realtà persone che in un pub fermano il discorso e dicono "Hey, senti la canzone! La riconosci? Te la ricordi?"
    Da ragazzo se qualcuno mi entrava in camera a parlarmi mentre ascoltavo musica facevo "shhh! shh!!" per poter finire di sentire cosa stavo ascoltando.

    Molte persone oggi non hanno la minima passione per la musica, sembra che mangino noccioline. Siccome leggo sui forum che non è così, vorrei confrontarmi con voi su questo argomento e sapere se avete molte conoscenze che ascoltano musica praticamente solo di sottofondo, oppure se conoscete molte eccezioni.

    A voi la parola!
    Ultima modifica di Acquerapide; 27-01-2019 alle 12:54

  2. #2
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Dovrei far mente locale per rispondere a questo bel post, magari nei prossimi giorni…

  3. #3
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Quando ancora potevo permettermelo, anche io ascoltavo musica classica distesa sul divano o sul letto e, quando guido, se sono arrivata a destinazione ma c'è una musica che mi piace molto, magari non allungo la strada ma resto in macchina ad ascoltare.

    Il mio modo di ascoltare musica è cambiato varie volte con il cambiare dell'organizzazione della mia vita. Da ragazzina il mio mondo musicale era il festival di Sanremo, Renato Zero ascoltato dalle figlie grandi dei vicini, la musica anni '60 dei miei genitori ascoltata in macchina. Da adolescente ci passavo i pomeriggi ad ascoltare senza fare altro, al massimo giusto scribacchiando qualcosa. Con alcune amiche ascoltavamo un programma alla radio che permetteva agli ascoltatori di richiedere le canzoni da mandare in onda, anche con una dedica a qualcuno e il bello era che essendo una stazione locale, di quartiere, si riusciva sempre a prendere la linea al telefono. Praticamente la versione analogica di 'Dedica una canzone a un forumista'

    Nel periodo degli studi all'Università avevo quasi smesso di ascoltare musica, perchè passavo le giornate intere in facoltà a studiare/cazzeggiare con le amiche.
    Poi boh, si inizia a lavorare e inizia il periodo della musica di sottofondo. Per anni ho ascoltato la radio durante la cena e in macchina andando a lavoro da pendolare. Però è vero, il grande cambiamento è arrivato con internet, Napster (non mi ricordo, si chiamava così?) e similari, poi youtube.

    Ascolto più musica adesso, ma a volte mi sembra di ascoltarla di meno; in realtà è solo un modo diverso, magari non sto un'ora concentrata ad ascoltare un album intero di un cantante, ma in un'ora posso ascoltare il doppio delle canzoni di 3 o 4 cantanti diversi. E' un ascolto più superficiale? Sì e no, perchè quello che rimane superficiale è la mia esperienza di appagamento derivante dall'ascolto concentrato ed esclusivo, intanto però ho potuto incontrare più stili e generi e da questo punto di vista si tratta di un ascolto più approfondito. Secondo me basta dosare le due esperienze e godere di entrambe, a seconda dei momenti e del tempo a disposizione.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  4. #4
    Opinionista
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    A mio parere, il tipo di ascolto di un tempo era più funzionale per conoscere un artista o un gruppo per via dei medium di allora. Non potendo scaricare musica, si compravano dischi, musicassette e poi cd, in era pre-mp3. Il nuovo acquisto veniva ascoltato e riascoltato, tanto che, finita una canzone, la mente anticipava già la successiva. Si assorbivano e conoscevano gli album più che le canzoni, ma soprattutto si aveva in media una maggiore coscienza di come la musica si evolveva. Adesso è facile farsi la discografia completa di qualsiasi artista tra i maggiori, ed anche ascoltando molta musica un pezzo si sente una volta, se non piace subito si passa ad altro. Si finisce per ascoltare canzoni del '76 e poi del 2005 per esempio.
    C'è anche una maggiore tendenza ad ascoltare un pezzo una volta e poi sentirne altri, perché molti abbiamo, credo, sempre da smaltire un numero molto alto di canzoni ancora da ascoltare perché abbiamo "comprato" troppi mp3 per una vita sola.
    Chiaro che ognuno può organizzarsi per approfondire, ma spesso il tempo manca. L'unico luogo dove questo tipo di ascolto di un tempo si ripropone, per mia esperienza, è in auto: si è costretti a fare poco altro, mandare avanti le tracce o cercarne una specifica comporta distrarsi dalla guida pericolosamente, quindi una bella trasferta in auto permette di ascoltare bene un album.

    Anche la facilità di passare da un brano all'altro è una concausa. Con le cassette si doveva cercare a mano la canzone successiva, o quelle dopo, cosa che prendeva tempo ed era più facile lasciar finire il pezzo che andare avanti e indietro troppo velocemente per ascoltare davvero.

    Questo vale soprattutto per la musica di qualità, che non è fatta per piacere al primo ascolto. Però chiaramente la musica digitalizzata ha il vantaggio di permettere di esplorare i propri gusti musicali con questo ascolto in modo prima inimmaginabile: un patito di musica vero, come molti qui, ha la possibilità di conoscere un numero di gruppi molto più alto di prima. Se poi si approfondisce davvero come vedo qui, a parità di passione oggi si ha la possibilità di rintracciare e conoscere un numero di canzoni altissimo e di selezionarle velocemente per l'approfondimento o il cestino.
    Un tempo per conoscere molta musica si doveva anche avere una certa disponibilità economica, i dischi, le cassette costavano, difficile avere la possibilità di conoscere tanti album e artisti. Anche se poi la tendenza all'ascolto più mordi e fuggi vale per tutti, bisogna nel bene o nel male combatterci. Anche perché un vero appassionato ha comunque brani di tanti artisti ed è comprensibile che la componente "voglio conoscere altri gruppi" ci sia sempre.
    Ultima modifica di Acquerapide; 27-01-2019 alle 08:47

  5. #5
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    C'è da dire anche che prima del digitale, l'ascolto era lento anche sui media, mentre oggi è proprio mordi e fuggi, come anche per il cinema. Canzoni e film vengono passati per pochi giorni o settimane e quasi non hanno il tempo di lasciare un'impronta qualsiasi, bella o brutta. Per l'ascoltatore è più difficile stare al passo, quindi poi è necessario farsi un ascolto individuale. Non so, mi sembra che così la musica diventi meno sociale e faccia più fatica ad entrare nell'immaginario e nella memoria collettivi. Vi ricordate i tormentoni che andavano avanti tutta l'estate e un pezzo dopo l'inizio di scuola? O certe sigle televisive (vi ricordate la sigla del Lunedì film su Raiuno?), o certi film che venivano riconosciuti e ricordati anche dai coetanei di altri paesi europei. Oggi ce n'è talmente tanti in giro che spesso ognuno ha i suoi propri 'mitici' che magari sono condivisi solo da una parte di popolazione e non da tutti...
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  6. #6
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Ma voi la radio la ascoltate?
    Per me resta l'unico punto di unione tra oggi e ieri, ed è sempre stata il mio punto di riferimento quando non avevo i soldi per comprare musicassette e poi cd.
    È stata ed è uno strumento para amicale.
    E cambiare e crescere per me è andato di pari passo con essa.

    Dopo il cd per me è stata tutta fantascienza.
    Un certo tipo di comodità mi fa apprezzare meno ciò che ascolto.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  7. #7
    Opinionista
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    La radio la ascolto, soprattutto virgin radio che trasmette musica rock, e dei canali di classica. Molte stazioni parlano troppo e fanno sentire poco. Inoltre le radio stesse speso tendono a far cessare la canzone prima della fine. Per esempio, ascoltavo qualche giorno fa "my sharona" pregustandomi la chitarra finale, e quando è arrivata la canzone è stata fatta sfumare quasi subito, ma è un esempio tra tanti.
    Anche per me la radio è stata compagna di ricordi ma tende a trasmettere le hits; non vengono trasmessi pezzi poco commerciali, quindi la trovo scarsamente funzionale per i miei scopi. I ricordi dei tempi della radio sono belli per l'oggetto e per il tempo passato, ma è un fatto extramusicale.

    Amavo invece Pandora, una radio online con un database ricco di pezzi anche sconosciuti. A seconda dei pezzi ascoltati, partendo da quelli che un utente conosce, con un algoritmo di 400 parametri proponeva canzoni simili davvero sconosciute, e via via che si ampliavano e mutavano i gusti dell'utente, Pandora lo portava verso musica sempre nuova.
    Adesso in Italia non è attiva, ci sono altre app come Spotify molto in voga, ma dalle ultime informazioni se non erro, propone all'utente altre canzoni che sono le più ascoltate dagli utenti che hanno scelto la stessa canzone che l'utente cerca. E' ben diverso, perché se così è, non si esce dal mainstream.
    Ultima modifica di Acquerapide; 28-01-2019 alle 11:45

  8. #8
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Per la musica la ascoltavo da adolescente. Poi la ascoltavo principalmente per qualche programma di interesse: notizie, intrattenimento. Ormai mi capita praticamente solo quando sono in auto e le mie stazioni di riferimento sono Radio 24 (però la mattina hanno piazzato quel Oscar Giannino, che insomma a volte lo prenderei a pizze), Radio rock e Virgin radio.
    Anche a me sembra che venga trasmessa principalmente musica commerciale, sicuramente pop, ma anche per gli altri generi...Per la ricerca di nuova musica c'è sempre ancora Sanremo giovani
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

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