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Discussione: Ma... il nostro caro Renzuccio-pinocchietto.. cosa farà adesso?

  1. #31
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Ma è assurdo Axe! Come fai a non capire? Siccome c'è stata tangentopoli bisogna buttare via tutto? E' lecito fare di tutta un'erba un fascio? Fai lo stesso errore dell'altro topic, nel quale getti alle ortiche autorità e autoritarismo. Insieme. D'emblèe! Tutti i sistemi politici hanno mele marce al loro interno: Quelle vanno individuate ed eliminate. Siccome anche nella Chiesa c'è il peccato...allora bisogna buttar via anche un San Francesco, una Madre Teresa, un padre Kolbe....lo stesso Gesù Cristo?
    Hai lavorato 29 anni alla Camera e arrivi a queste conclusioni?!?!
    Io non ho parole.
    certo che non hai parole, perché ti mancano gli strumenti concettuali per comprendere che quella classe dirigente, per quanto a parole proba e dignitosa, era perfettamente consapevole di quello che accadeva e che proprio il sistema era viziato di suo, che quella corruzione era IL sistema di governo, che Tangentopoli era la punta di un iceberg, la cui parte sommersa erano le assunzioni clientelari, le pensioni baby, la tolleranza all'evasione e all'abusivismo, il rinvio continuo della presa d'atto della realtà; infatti, tra quei politici c'era anche una minoranza che ammoniva, uno fra tutti Ugo La Malfa;

    constatando che nemmeno il mero dato contabile del debito, degli impegni di spesa, dei soldi buttati - al netto della corruzione - riescono a riportarti sul terreno della realtà, parafrasando il tuo stupore, dovrei dubitare che tu sia davvero ragioniere
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #32
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    L'esperto sei te. A me "mancano gli strumenti concettuali".
    La Pivetti (cavolo, la Pivetti!) l'hai frequentata te. Io son soltanto un piccolo ragioniere declassato a portiere: Non posso capire...
    Ti lascio dunque alla tua convinzione che la statura etica, morale e politica di un Moro, di un Berlinguer, di un La Malfa eccetera non contava niente: Son stati complici dello sfacelo! Il fatto che oggi al loro posto ci siano i Grillo, i Berlusconi, i Salvini, i Di Maio, le Santanchè e le Meloni....lo trovi assolutamente giusto e normale. Ok, ne prendo atto. Per te non c'è mai nessun problema. Non serve chiedersi perchè, siamo arrivati a questo. Inutile star quì a dibattere e a interrogarsi. La Società...la Politica italiana...vanno benissimo così. Sempre.
    amate i vostri nemici

  3. #33
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    L'esperto sei te. A me "mancano gli strumenti concettuali".
    La Pivetti (cavolo, la Pivetti!) l'hai frequentata te. Io son soltanto un piccolo ragioniere declassato a portiere: Non posso capire...
    la Pivetti l'avrò incontrata tre o quattro volte in ascensore, buongiorno e arrivederci; ma ho frequentato tante carte e libri, e sono abituato a farmi poco suggestionare; potresti farlo anche tu, se solo lo volessi;

    quello che ho scritto è il contrario di ciò che ti fa recitare la parte dell'offeso; io non accampo alcuna conoscenza esoterica, frutto di chissà quale esperienza esclusiva; ti sto solo rammentando elementari circostanze che dovresti conoscere, per anagrafe, esperienza e buon senso:
    e cioè che, da ragioniere, dovresti capire facilmente il meccanismo perverso degli impegni di spesa, e la loro incidenza sulla capacità di spendere per il futuro, immobilizzando tante risorse in spesa corrente; ci sono le nude cifre a dimostrarlo, non opinioni mie;

    dove puntualmente manchi è in questo ribaltare la realtà, le nozioni di causa-effetto per assecondare predilezioni e simpatie estetiche, declamatorie, non certo etiche, a priori:
    Ti lascio dunque alla tua convinzione che la statura etica, morale e politica di un Moro, di un Berlinguer, di un La Malfa eccetera non contava niente: Son stati complici dello sfacelo! Il fatto che oggi al loro posto ci siano i Grillo, i Berlusconi, i Salvini, i Di Maio, le Santanchè e le Meloni....lo trovi assolutamente giusto e normale. Ok, ne prendo atto. Per te non c'è mai nessun problema. Non serve chiedersi perchè, siamo arrivati a questo. Inutile star quì a dibattere e a interrogarsi. La Società...la Politica italiana...vanno benissimo così. Sempre.
    così ragioni come un prof di scuola media che ha in simpatia i ragazzi ben vestiti ed educati, e distorce i voti a loro favore, anche se quelli hanno scritto compiti pieni di errori blu quanto gli altri;

    a me non piacciono quelli di oggi, ma l'eticità di un leader non si può misurare sulla base dell'apparenza, a prescindere dai fatti e rimuovendo la realtà, come fai tu;

    devo ripeterti per l'ennesima volta la storia di quanto hai vissuto personalmente e che sembri aver dimenticato, e di cui persino qui abbiamo testimonianza diretta - dietrologo che racconta la sua chiamata diretta, discrezionale, all'ENEL, dove lavorava il fratello: ottimo stipendio e pensione retributiva; tali erano per molti, dalle sue parti, le prospettive di avere di meglio e la fiducia, che dietrologo ha rinunciato senza troppi problemi; oggi i laureati sono costretti alla semi-schiavitù, proprio perché paghiamo quelle politiche scellerate avvenute sotto la supervisione di quei galantuomini che citi, fatta in parte eccezione per La Malfa, Visentini (PRI), poi Andreatta (DC, memorabili i litigi col socialista Formica) ecc...che invece si impuntavano, anche se non contavano un tubo e alla fine si allineavano, più per motivi di politica internazionale, per non destabilizzare;

    40 o 50 anni fa quei politici, che definisci di superiore statura etica, potevano gestire a piacere un potere illimitato di spesa, ed era facile per loro accontentare tutti, ma a debito: che c'è di etico ? trovi etici dei genitori che ipotecano la casa di famiglia per fare le vacanze o comprare l'auto ? è ovvio che quando arriva l'ufficiale giudiziario e ti intima lo sfratto hai nostalgia dei bei tempi; ma non rendersi conto che quello è proprio il risultato di quella politica non è una cosa intelligente; se non lo si capisce e si rimuove, si finisce per illudersi che la cosa si possa ripetere, proprio come tanti elettori grillini di oggi, che fanno i tuoi stessi discorsi nostagico-moraleggianti, a pera;

    Fiat e indotto in crisi, perché i dirigenti erano incapaci di produrre auto in grado di competere con le VW e Renault ? nessun problema: lo stato finanziava, si indebitava, per produrre auto mediocri, che nessuno avrebbe comprato senza agevolazioni drogate; per fare solo un esempio tra migliaia, quello più noto, lo stato - l'IRI-Tesoro - comprava Alfa e la regalava agli Agnelli, in cambio di stabilimenti dove c'era da raccogliere consenso, Bagnoli, Termini Imerese, ecc... oppure la Buitoni, faceva le merendine e i panettoni, in perdita; compravi a 50 lire un Buondì che all'IRI ne costava 60, per pagare - coi soldi di tutti - lo stipendio ai parenti di quella classe politica di cui hai nostalgia; e quelle 10 lire si accumulavano moltiplicate per milioni, assieme a tutto il resto, a debito; ti pare etico ?

    le banche erano istituti di diritto pubblico, cioè erano i partiti a nominarne i dirigenti; ora, sei ragioniere, e mi insegni che una banca dovrebbe filtrare i progetti di investimento, prestare i soldi dei risparmiatori a quelli efficienti e promettenti sul mercato; ma quel sistema li dava ad amici fallimentari, che in cambio assumevano gli elettori dei dirigenti e dei loro partiti; ti pare etico ?

    40 anni fa, nel nord nessuno voleva lavorare per lo stato, perché nel privato si guadagnava di più, anche perché era molto tollerata l'evasione, facile accedere al credito in qualsiasi circostanza, con qualche modesto aggancio politico; tanti ex-operai si sono improvvisati imprenditori, con successo quando le cose andavano bene; ma poco preparati al caso avverso, in cui pagava Pantalone; cassa integrazione e via verso una nuova avventura finanziata dalla banca amica, che non aveva obiezioni sul fallito, pronto a fallire di nuovo;

    attorno a te hai migliaia di casi, oramai sui libri di storia: il distretto delle pelli di S. Croce, la Piaggio e indotto, il tessile di Prato, tutto fallito per le speculazioni sul boom della moda, mettere un marchio e un prezzo alto e sperare nella fortuna; ora quelli campano di rendita fittando i capannoni ai cinesi che producono il tessile super economico da bancarella;
    nello stato lavoravano soprattutto i meridionali; vincevano un concorso per un posto da insegnante o ferroviere a Treviso o Gallarate e dopo 6 mesi chiedevano il trasferimento a casa, puntualmente accordato; così mancava il capostazione a Solbiate Olona, ma ce n'erano tre in soprannumero a S. Severo di Foggia, e il titolare di italiano nel liceo di Brescia, era sostituito dal circo di supplenti, a scapito della qualità dell'insegnamento; ti pare etico ?

    ti ricordi le pubblicità Moplen con Gino Bramieri, di quando eravamo bambini ? negli anni 50 e 60 la Montedison era all'avanguardia per i brevetti della chimica; ma sfruttarli come si sarebbe dovuto avrebbe richiesto grandi riforme, degli investimenti, e sociali, del lavoro e della formazione; bisognava promuovere socialmente ceti tecnici e professionali, insomma, qualificare gli operai, promuovere il merito dei loro figli, a discapito dei figli di papà;
    perciò, potere e sindacati hanno scelleratamente preferito fare cassa, e vendere ai tedeschi tutti quei brevetti, che hanno contribuito alla grandezza della chimica tedesca; ti pare etico ?

    ora mi fermo, perché a te non piacciono le lenzuolate e una paginetta di riepilogo dell'ovvio da leggere in 3 minuti d'orologio magari è troppo;
    non mi piace fare la lezioncina, peraltro su cose che hai vissuto personalmente e dovresti avere bene presenti; ma se rimuovi tutta quella storia e parli di Tangentopoli come di una circostanza isolata da quel contesto, tutto viziato, drogato, anche dove non c'era un vero e proprio reato, devo per forza riepilogare certe cose;

    ripeto: a me quelli di oggi piacciono pochissimo; ma la nostalgia per quelli del passato, e soprattutto la celebrazione di una loro alta statura etica, rimuove tutta questa realtà, offre indicazioni di giudizio sbagliate, fondate sulla fantasia.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #34
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    Ti faccio solo un' ultima domanda Axe: Moro fu ucciso perchè era uno sperperone di denaro pubblico? A chi dava fastidio? Quali idee pericolose per il sistema propugnava? E il pragmatico, bravissimo come te sui conti, Matteo Renzi, ti sembra normale quando dice di essere superiore a Berlinguer?

    Sentire parlare Renzi di Berlinguer è come sentire Gelain parlare di Edson Arantes Do Nascimiento. Non è semplicemente offensivo, è fuori tema. Non c’entra nulla, sono piani contrapposti, è come scivolare sulle pendici del Montagnone seduti su un cartone e fare la discesa libera sulla Streif a Kitzbühel.
    L’ex leader di un partito, che alcuni, ancora, purtroppo, imperterriti ritengono di sinistra, che con orgoglio dichiara di mai essere stato comunista, rivendicando, anche se non palesemente, le sue origini democristiane, è la vera nemesi della evaporazione dei valori di sinistra nella società italiana.
    Sia chiaro, nessuna critica a chi è diverso da me, io sono il solito, anacronistico dinosauro e quindi non faccio testo. Ma è interessante analizzare, in maniera sociologica il percorso effettuato dal Partito Democratico, figlio della tradizione catto-comunista italiana, da prima della sua fondazione ai giorni nostri.
    Il povero Renzi, figlio dei fantasmi dei Natali precedenti, non perde occasione per dimostrare il suo fastidio nei confronti dei rossi, la lettera scarlatta che lui e pure gli altri, rifiutano senza se e senza ma.
    Addirittura nel criticare Berlinguer ed il Pci addita il fatto di essere stato tra la gente, come un difetto, mettendo al primo posto la vittoria elettorale e non la rappresentanza di un popolo. Ricordo al ragazzaccio di Firenze che un Italiano su tre era comunista e che 12.600.000 nostri connazionali a metà degli anni settanta votarono il primo partito in alto a sinistra nelle schede elettorali.
    Il coinvolgimento, il sentirsi una piccola parte di una grande utopia, non ha eguali nel misero panorama politico della nostra penisola.
    Sarebbe bello un mondo dove i tasselli del puzzle riprendessero ad avere la loro consona collocazione.
    Il Renzismo è un sepolcro imbiancato del neoliberismo attuale, il Partito Democratico è (a parere mio) un raggruppamento moderato di una destra liberale.
    Mi assumo le responsabilità delle mie opinioni, criticabili, opinabili, ma mie.
    Vedrei bene uno schieramento elettorale in stile Nazzareno, probabilmente competitivo alle elezioni.
    E la sinistra ?
    E’ un’altra cosa.
    Non potrà mai esistere, e storicamente mai esistette, una ipotetica unità a sinistra, se non verrà fatta chiarezza su che cos’è o cosa vuole essere la sinistra italiana.
    Mille anime, mille rivoli, mille raggruppamenti, che mai vinceranno le elezioni. Ma per ricreare un popolo e ritornare a parlare con quel medesimo popolo è fondamentale, partire da una vittoria elettorale ?
    Ecco, io credo sia quello il problema. E’ come se una squadra di calcio dei dilettanti si ponga il problema di vincere la Champions.
    Occorre camminare, prima di iniziare a correre.
    La modernità di Berlinguer sta nelle sue idee, sta nell’aver capito che il mondo non è o bianco o nero, sta nella ottusa convinzione che gli ultimi sono la base di un qualsiasi raggruppamento di sinistra, che non si vergogna della bandiera rossa e che addirittura ne rivendica la forza trainante di cambiamento della società.
    Io ritengo legittime le posizione centriste e centripete di molti esponenti della sedicente sinistra italiana.
    Ma non sono le mie.
    Non credo che si esca dalla crisi stando né a destra e né a sinistra, così facendo si diventa barricata, parafrasando Lenin.
    Semplicemente credo che l’evoluzione del capitalismo rapace, quello della mercificazione e privatizzazione del tutto, abbia fallito, così in Italia e così nel mondo.
    La cosa pubblica, il welfare, il solidarismo, “ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni” (cit.), non sono concetti superati e nemmeno ottuse paturnie di pochi trinariciuti vetero comunisti. Sono il punto di partenza o meglio di ripartenza, di una sinistra di popolo, una sinistra dell’anima, che non ha la velleità di ricostruire uno sbriciolato centro sinistra, ma ha l’obbiettivo di ricostruire se stessa.
    Matteo, non volermene, ma non metterti più contro Enrico, non ne hai il fisico, sarebbe come se Patricio Sumbu Kalambay avesse voluto sfidare Muhammad Ali.
    Sarebbe stato un match senza storia.
    Cordialmente rosso,
    e senza vergogna.

    https://www.ferraraitalia.it/renzi-v...er-167405.html
    amate i vostri nemici

  5. #35
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ti faccio solo un' ultima domanda Axe: Moro fu ucciso perchè era uno sperperone di denaro pubblico? A chi dava fastidio? Quali idee pericolose per il sistema propugnava?
    su Moro posso darti qualche parere informato, visto che nel '99 ho curato per la commissione stragi, presieduta dal sen. pellegrino, tutto un dossier sulle comunicazioni della politica estera USA correlate a Moro, prima e dopo il rapimento; si trattava di ricostruire tutte le comunicazioni diplomatiche dissecretate, fino a quel momento, dato che le carte diplomatiche americane hanno una scadenza di segretezza - fatti salvi i tantissimi omissis, cancellature di passi interi - dopo 20 anni, per finire nei volumi delle FRUS, Foreign Relations of the US;

    certamente Moro non fu eliminato per la politica del debito italiano, allora parte integrante del sistema "coloniale" occidentale; ti posso dire - le carte sono pubbliche, le puoi consultare tu stesso, fruendo del mio lavoro - Moro era inviso a molti sin dalla metà degli anni 50; ci sono reazioni stizzite di ambienti americani in seguito ad una conferenza universitaria del 57; Moro non era individuato come pericoloso per motivi di politica interna, ma veniva giudicato come ambiguo per la sua politica estera, soprattutto in Medio-Oriente, e questa linea è stata criticata per decenni;
    non mi dilungo nelle spiegazioni storiche, ma la sostanza è che nei decenni la politica estera di Moro è stata percepita da gran parte degli alleati NATO come tenere il piede in due staffe: cioè, da una parte c'era l'ala Andreotti-Cossiga, ma anche repubblicana e più democratica, atlantista senza se e senza ma, affidabile; dall'altra quelli che venivano percepiti come tentativi di un alleato a cui si garantiva sicurezza, soldi, credito, ecc...di lucrare sui delicati equilibri mediorientali, andando a mettere i bastoni fra le ruote agli americani, che cercavano di far quadrare i conti anche con alleati problematici e poco controllabili, come britannici, francesi e israeliani;
    la situazione è precipitata con gli anni 70, la guerra del Kippur (73), la conseguente crisi petrolifera e il terrorismo palestinese, quando l'Italia è diventata un terreno troppo permeabile e incontrollabile, e le inimicizie divenute irriducibili;
    lascio a te giudicare le ragioni e le opportunità, quelle di una pretesa politica autonoma in presenza del partito comunista più forte d'Europa - e ancora comunista a pieno titolo - e le valutazioni degli americani; considera che ai tempi di Moro all'Italia era concesso di avere relazioni commerciali coi paesi del blocco sovietico, Romania, Polonia, URSS (gli stabilimenti Fiat di Togliattigrad), cioè, come sempre nel dopoguerra, c'era una certa tolleranza sul piano economico; ma in Medio-Oriente la situazione era più delicata;
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    E il pragmatico, bravissimo come te sui conti, Matteo Renzi, ti sembra normale quando dice di essere superiore a Berlinguer?
    non so se abbia detto questo; i Berlinguer figli li conoscevo tutti, vicini di casa; abbiamo frequentato le stesse medie, Don Orione, via della maratona; l'unico maschio, Marco, era bersagliere allievo ufficiale nel corso dopo il mio; accanto a me nella cerimonia in cui noi allievi anziani, tre mesi avanti, abbassavamo il fez delle spine, ancora portato a "missile" :asd;
    per correre dietro ad una ragazzina che mi piaceva frequentavo la parrocchia di S. Chiara con quei ragazzi; peraltro, la stessa di Moro, che incontravo spesso nei giardini della Farnesina a 200 mt da casa mia; il giorno del rapimento, avvenuto lungo la strada tra casa e scuola, nelle prime due ore ero a lezione di storia dell'arte con la moglie di Gerardo Bianco, che fu chiamata dal marito per la notizia; quindi sapemmo la cosa quasi in tempo reale, considerando che non c'erano ancora i telefonini;

    ora, Renzi è borioso e antipatico, senza dubbio; ma a me non interessa il personaggio, bensì la sostanza delle idee; se non è Renzi possono essere benissimo Calenda, del Rio, o altri; il punto è che Berlinguer, degnissima persona, viveva in quel mondo completamente diverso, in cui ci si poteva permettere di coltivare illusioni comuniste, avere rapporti con Mosca, e, finalmente, nel contempo sentirsi più al sicuro sotto l'ombrello NATO, parole di Berlinguer;

    ma quel modo di intendere la politica, il sindacato, la spesa pubblica, nonostante i proclami, di fatto e in grande misura non ha contribuito a promuovere davvero i ceti più umili; il PCI di Berlinguer in sostanza, non volendo tagliare decisamente con l'ortodossia comunista, come avevano fatto in Germania le sinistre, si è confinato ad una posizione subalterna, finendo col negoziare consociativamente solo una quota di quei privilegi diffusi che hanno mandato in crisi il sistema tra gli 80 e i 90;

    purtroppo - e va davvero detto - quell'ambiguità politico-culturale del paradosso berlingueriano - governare di fatto, ma contestando il sistema a parole - ha mostrato la corda proprio quanto a difesa genuina degli umili, ed esattamente nei termini che gli attuali populisti denunciano oggi, però a torto; forse non ricordi, ma dopo i successi del PCI alle regionali del '75 e alle politiche del '76, ci si aspettavano grandi riforme sociali; invece, col "governo dell'astensione" e l'ingresso in maggioranza dopo il rapimento Moro venne proprio quell'"austerità", che suonava come una beffa, una rinuncia, proprio la conseguenza della subalternità di quella sinistra ancorata ad un estremismo di forma, ambiguo;
    il paradosso è che a Berlinguer nel '77 si rimproveravano più o meno le stesse cose che nell'articolo che citi si rimproverano a Renzi, ma l'articolista, evidentemente, non lo sa, perché non c'era

    non so cosa dica Renzi; ma come testimone diretto di quegli anni, posso dire che Berlinguer, con tutta la sua grande intelligenza e cultura politica, probabilmente ha rimosso quello che aveva proprio sotto gli occhi, e cioè la domanda di benessere da cui una maggioranza dei suoi elettori era esclusa, e invece garantita ad altri;

    e la riprova è stata proprio quella cultura opposta, reattiva e disordinata del consumo e dell'affluenza veicolata dalle tv di Berlusconi negli anni '80; se ne pensi ciò che si vuole, questa era l'espressione di massa di quella che era letteralmente una fame di tante cose, non solo materiali, a cui la filosofia del PCI berlingueriano era grandemente incapace di dare risposte:
    si era stanchi della violenza politica, delle stragi, del terrorismo, della lugubre classificazione inquisitoria di qualsiasi predilezione: chi amava Battisti era "fascista"; il liceale qualunque, che magari ascoltava Baglioni e non era particolarmente coinvolto dalla politica era bollato come un deficiente; da anni non c'erano concerti di gruppi stranieri, perché ogni volta arrivavano gli autoriduttori con le molotov; e il buon Enrico predicava l'austerità...

    per ottenere cosa, in effetti ? che nel 79 la DC andreottiana li ha cacciati dalla maggioranza e ha ripreso il controllo di tutto, aprendo proprio a Craxi, abile nel comprendere quella domanda di massa incompresa dal PCI;

    ora, carattere ed educazione a parte, Renzi è politicamente figlio illegittimo- ma legittimato a sinistra - di Prodi, e del tentativo "tedesco" di cooptare il centro alle riforme, cioè fare quel passo che Berlinguer avrebbe dovuto compiere già 30 o 40 anni prima, quando le invasioni sovietiche in Ungheria e Cecoslovacchia avrebbero offerto un motivo ottimo per sganciarsi e proporsi come qualsiasi partito socialdemocratico o laburista, con grande sollievo per tutti, americani inclusi;

    cioè, Prodi era quello che in politica si chiama un "papa straniero": prestato, ma estraneo - vista l'estrazione DC ed economicistica - alla cultura politica della maggior parte degli elettori della "ditta"; Renzi rappresenta l'assimilazione diretta da parte del grosso dell'elettorato di quel tipo di progetto centrista che guarda a sinistra - una definizione di De Gasperi della sua DC - del tutto analogo all'alleanza tra SPD e Merkel in Germania, in cui quel centrismo riformista e solidale è la cosa più concretamente a sinistra, agibile, che c'è in Europa da oltre un decennio;

    in Italia - come in Germania, Francia, Spagna, Olanda, ecc... - c'è una grossa fetta di opinione pubblica che un tempo avrebbe votato DC o il primissimo Berlusconi "liberale", che chiede sviluppo, investimenti, snellimento della burocrazia e del fisco, ma non si sogna nemmeno di toglierti la cassa integrazione o gli 80 euro; ma si fida di leader "renziani" e non dei parolai della sinistra dura e pura, percepita come troppo ambigua nel difendere interessi di bottega, piccoli privilegi feudali e burocratici, clientele elettorali, ecc... che si traduce nelle ambiguità di Zingaretti che dice di non volersi alleare coi 5S, ma strizza l'occhiolino e lascia intendere che quella è la strada che vuol percorrere;

    ci sono arrivati, sempre con 30 anni di ritardo - persino alla CGIL, dove uno come Landini, che pare un estremista nella veemenza, in realtà è modernissimo e moderato e per la prima volta pone in primo piano la necessità di investimenti privati; l'autore dell'articolo definisce questa come ala moderata di una destra liberale; opinione legittima; ma poi dovrebbe spiegare perché quando si candida gente che la pensa come lui prende al massimo il 3%, come LeU;

    poi, ognuno valuti come crede ciò che gli sembra più o meno sensato e praticabile.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #36
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    Carissimo, vàluto ciò che purtroppo è palese: I politici italiani hanno uno scarsissimo senso dello Stato. Badano all'immanente. Per loro è più importante uno slogan di un comizio. Apparire in tv e sul web piuttosto che in una piazza. Torniamo anche quì alla cosa che ci divide irreparabilmente: L'abdicazione al Bene Comune...al Bene Collettivo. La semplice fruizione del potere, il diritto di una parte della popolazione, prevale. Gli italiani votano i populisti perchè dopo Moro Berlinguer La Malfa Jotti e Anselmi...s'è formata una voragine etica. S'è perso il senso dell'etica in politica. "Visto che son tutti uguali, voto chi difende i miei interessi". E' così che pensiamo. Quella dei giorni scorsi, era una mia provocazione. Ricordi? Ti avevo parlato di un eventuale PPF. Il Partito di Papa Francesco. A mancare clamorosamente, oggi in Italia, è qualche personalità politica che possa essere davvero credibile. Capace di coagulare intorno a sè la gente che ancora crede a una Società aperta, solidale, accogliente, rispettosa dei diritti di più strati di popolazione e non solo di una parte. Attenta alle spese, certo, ma anche lanciata verso investimenti e scommesse produttive. Attenta all'ambiente, alla scuola, all'Università, al lavoro, specie quello giovanile, con misure strutturali. Non con la presa in giro del jobs act o del reddito di cittadinanza.

    p.s. Ti ringrazio per l'interessante resoconto. Lo sanno tutti, anche i sassi, che Moro è stato tolto di mezzo dagli USA per mezzo delle BR. Un appunto anche su Berlinguer: Proprio a Mosca, in un celeberrimo discorso al congresso del PCUS, rivendicò la via occidentale al socialismo (il famoso Eurocomunismo)
    amate i vostri nemici

  7. #37
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    Carissimo, vàluto ciò che purtroppo è palese: I politici italiani hanno uno scarsissimo senso dello Stato. Badano all'immanente. Per loro è più importante uno slogan di un comizio. Apparire in tv e sul web piuttosto che in una piazza. Torniamo anche quì alla cosa che ci divide irreparabilmente: L'abdicazione al Bene Comune...al Bene Collettivo. La semplice fruizione del potere, il diritto di una parte della popolazione, prevale. Gli italiani votano i populisti perchè dopo Moro Berlinguer La Malfa Jotti e Anselmi...s'è formata una voragine etica. S'è perso il senso dell'etica in politica.
    beh, se continui a rimuovere la realtà - fattuale, storica, oramai su tutti i manuali di storia - poco etica del sistema complessivo della Prima repubblica compi la solita falsificazione funzionale ad una tesi pregiudiziale; prima erano buoni ed etici, oggi no;
    non è così; non lo dico io, lo dicono i fatti, la storia; se vuoi ignorarla, sei condannato a ripetere gli stessi errori e fidarti di medici pietosi o, peggio, truffaldini che, promettendoti cure indolori e miracolose, lasciano incancrenire le ferite;

    p.s. Ti ringrazio per l'interessante resoconto. Lo sanno tutti, anche i sassi, che Moro è stato tolto di mezzo dagli USA per mezzo delle BR.
    questa è una narrazione pericolosa, coltivata in ambienti comunisti, ma anche neo-fascisti, poco corretta storicamente:
    a molti - trasversalmente - fa tuttora piacere pensare che gli USA fossero i burattinai di tutto ciò che accadeva in Italia, perché questo esonera dall'analisi delle responsabilità interne;
    la verità storica che emerge dai documenti, dai fatti, è che gli americani certamente non avrebbero tollerato comunisti e avventurieri al potere durante la Guerra fredda; ma hanno ampiamente tollerato senza problemi e a volte promosso forze di tipo riformista e socialdemocratico nei paesi occidentali alleati e saldamente ancorati ai valori comuni;
    cioè, se uno vuole capire davvero la stagione delle stragi, del terrorismo, degli opposti estremismi, deve guardare molto di più a come la politica interna italiana ha interpretato quel vincolo generale, perché nello stesso periodo nessuna agenzia USA ha impedito ai laburisti inglesi, o ai socialdemocratici tedeschi, olandesi, belgi, scandinavi di governare;

    Un appunto anche su Berlinguer: Proprio a Mosca, in un celeberrimo discorso al congresso del PCUS, rivendicò la via occidentale al socialismo (il famoso Eurocomunismo)
    con troppi decenni di ritardo, a distensione oramai compiuta;
    questo ritardo si spiega solo con un deficit di generale cultura democratica, eredità del ventennio fascista, anche in quell'elettorato e in generale nella cultura politica nazionale; il problema è talmente radicato da essere di massa ancora oggi; tu stesso, a prescindere dal tuo eventuale voto in quell'epoca, quando parli di Bene comune e diritti individuale tradisci quel deficit originario, l'incomprensione del significato di diritto e libertà, che sono o non sono, senza terze vie, e che invece nelle socialdemocrazie è stato ben compreso e introiettato;

    io potrei essere un estremista del laburismo in termini quantitativi; sostenere maggiori tasse per garantire ai tuoi figli l'università e la sanità totalmente gratuite, a spese dei più abbienti; ma non potrei mai accettare alcuna ambiguità di principio, qualitativa, sulle libertà fondamentali, le mie quanto le tue;

    ancora oggi, di fronte a chi vota partiti sgraditi, tanti italiani che si credono più colti e progrediti, soprattutto a sinistra, indulgono in discorsi assurdi del genere abolizione del suffragio universale, esattamente come 20 anni fa bollavano come poveri idioti e decerebrati quelli che votavano Berlusconi;

    ecco, no: per quanto io abbia avuto in uggia Berlusconi o certi partiti attuali nel merito delle loro scelte, questo tipo di ragionamento è estraneo alla mia cultura e alla cultura democratica e mai potrò associarmi, condividere o anche solo tollerare chi cerchi di delegittimare l'autodeterminazione di chi la pensa diversamente e il suo diritto a farlo e far pesare la sua opinione, se non eversiva, ovviamente; su questo non è assolutamente possibile transigere.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #38
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    Ma infatti io parlavo di voragine etica. Nella quale (approfittando dell'immobilismo della pseudo-sinistra italiana) i partiti populisti si son tuffati a capofitto. In mancanza di alternative, la gente li ha (democraticamente) votati.
    Prima, seconda, terza repubblica: Axe, non possiamo buttare via tutto perchè c'è stata tangentopoli. Ogni epoca...ogni periodo storico ha le sue mele marce, produce i suoi virus velenosi. Dobbiamo conservare ciò che è buono. E il senso dello Stato...del Bene Comune che avevano certi politici di allora, supera grandemente quello degli attuali.
    Gli USA: In Italia il loro referente era Licio Gelli. Il piano della P2 è andato molto oltre le aspettative, credimi. Guarda com'è ridotta oggi la sinistra in Italia.
    Berlinguer: Lo strappo da Mosca fu realmente, qualcosa di rivoluzionario. Avvenne quando, per il PCI, i tempi erano maturi. La primavera di Praga mise in moto tutto.
    amate i vostri nemici

  9. #39
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma infatti io parlavo di voragine etica. Nella quale (approfittando dell'immobilismo della pseudo-sinistra italiana) i partiti populisti si son tuffati a capofitto. In mancanza di alternative, la gente li ha (democraticamente) votati.
    Prima, seconda, terza repubblica: Axe, non possiamo buttare via tutto perchè c'è stata tangentopoli. Ogni epoca...ogni periodo storico ha le sue mele marce, produce i suoi virus velenosi. Dobbiamo conservare ciò che è buono. E il senso dello Stato...del Bene Comune che avevano certi politici di allora, supera grandemente quello degli attuali.
    un paragone che non si può fare; come se i tuoi figli ti avessero dato del tirchio ed egoista perché non consentivi loro gli agi dei loro compagni figli di genitori ricchi; è ovvio che se spendi a debito ti puoi far bello e ottenere consenso, trovare sorrisi; dici di sì a tutti, tutto si può comprare, tanto pagherà Pantalone, tra 30 anni;
    questo hanno fatto, oggettivamente, gli eleganti ed etici politici che piacciono a te, con, invero, scarsissimo senso dello stato;
    quelli di oggi non sono certo migliori; sono più zotici e forzati a far leva sull'inevitabile paura e disagio causati proprio dalle scelleratezze degli etici; ma l'onestà intellettuale impone di vedere la realtà: se Salvini e Di Maio potessero stampare moneta a debito, come quegli etici, non avrebbero certo bisogno di cavalcare la paura;
    infatti, una delle principali illusioni su cui fanno leva da tempo è esattamente la sovranità monetaria, proprio per tornare avvalersi di quel mezzuccio truffaldino;

    Gli USA: In Italia il loro referente era Licio Gelli. Il piano della P2 è andato molto oltre le aspettative, credimi.
    non certo per decisione americana; in Germania, Regno Unito, Olanda, Belgio, non hanno avuto i loro Gelli, golpisti, ecc...

    Guarda com'è ridotta oggi la sinistra in Italia.
    Berlinguer: Lo strappo da Mosca fu realmente, qualcosa di rivoluzionario. Avvenne quando, per il PCI, i tempi erano maturi. La primavera di Praga mise in moto tutto.
    tutto con almeno 30 anni di ritardo;
    se, invece di quegli idealisti che sognavano l'uomo nuovo, per ritrovarsi nel reale alla mercè dell'uomo vecchissimo e dei 35mila euro di debito a carico di ognuno di noi, tu avessi avuto gli Helmut Schmidt o i Gerhard Schroeder, e persino la Merkel, che per me è sostanzialmente socialdemocratica, anche se democristiana, oggi il tuo stipendio sarebbe il doppio, completamente detassato, avresti avuto assegni mensili per ogni figlio minorenne fino a 700 euro al mese e servizi sanitari e scolastici completamente gratuiti, oltre a indennità di lavoro casalingo per Cona e contributo all'affitto;
    questa è sinistra, altro che l'eurocomunismo con 30 anni di ritardo...
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #40
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    Paragoni improponibili: ti ricordo che l'Italia, dopo la guerra, era terra di frontiera e che aldilà fu stesa la cortina di ferro....
    Quando la sinistra poteva vantare personaggi come Di Vittorio, Nenni, Pertini, Ingrao, Amendola e Berlinguer furono creati a tutela delle famiglie l'articolo 18, la scala mobile, strumenti oggi massacrati da Matteo Renzi e i suoi fratelli....
    Ma anche solamente se pensiamo a oggi, Axe: Chi è che ha fatto barriera al dilagante populismo? Il PD? O non piuttosto Sergio Mattarella? Uno dei pochi uomini politici attuali che non si lascia travolgere dalla deriva etica.

    "Il nostro paese è ricco di energie positive, di persone che sanno che si vive meglio se ci si impegna per il bene comune, se si combatte per sconfiggere prevaricazioni e pregiudizi. Siamo nati per vivere insieme e non separati". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegnando le onoreficenze ai 33 "eroi civili" da lui premiati."

    https://www.repubblica.it/cronaca/20...-C4-P1-S1.4-T1
    amate i vostri nemici

  11. #41
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    Paragoni improponibili: ti ricordo che l'Italia, dopo la guerra, era terra di frontiera e che aldilà fu stesa la cortina di ferro....
    appunto: ti dovresti domandare: quanto fu intelligente e nobile perorare il salto impossibile di quella cortina, continuando a collocarsi per decenni in un quadro ideologico comunista, mentre nel resto dell'Europa occidentale i laburisti e i socialdemocratici erano accettati come forze di governo e potevano attuare politiche efficaci a tutela dei più deboli ?
    Quando la sinistra poteva vantare personaggi come Di Vittorio, Nenni, Pertini, Ingrao, Amendola e Berlinguer furono creati a tutela delle famiglie l'articolo 18, la scala mobile, strumenti oggi massacrati da Matteo Renzi e i suoi fratelli....
    no Cono, qui sbagli; non sono i politici di oggi a massacrare quelle conquiste, ma la realtà economica internazionale e il malaffare interno; se non si riforma la spesa e si riduce il cuneo fiscale, gli imprenditori scappano, e così se hanno l'impressione che le normative del lavoro verranno usate contro di loro in modo improprio; che te ne fai di un articolo 18 se poi questo viene aggirato legalmente costituendo imprese con meno dipendenti, o portando all'estero la manodopera eccedente ?

    se io, poniamo, producessi dei jeans firmati ad Agliana, impiegando 50 operaie, e l'art. 18 mi creasse problemi con sindacalisti poco ragionevoli, che magari difendono dipendenti davvero scorretti - ce ne sono, e pure tanti - farei prestissimo a delocalizzare una pre-lavorazione in Romania, tenendomi quelle dieci specializzate che fanno le rifiniture e consentono il marchio Made in Italy, con cui vendo a via Tornabuoni o Montenapoleone; il risultato sarebbero 36 operaie disoccupate; nemmeno a dire: vietiamo la delocalizzazione, perché a quel punto perdi proprio tutti e 50 i posti, come succede più di frequente;

    il politico di oggi si trova a dover gestire questo; quello di ieri, il Lama che con Agnelli si accordo sulla scala mobile poteva svalutare la liretta, scaricando il costo di quella decisione sul costo delle importazioni, cioè l'energia che serviva per produrre, spostarsi, ecc... e facendo i debiti che paghiamo oggi;

    Ma anche solamente se pensiamo a oggi, Axe: Chi è che ha fatto barriera al dilagante populismo? Il PD? O non piuttosto Sergio Mattarella? Uno dei pochi uomini politici attuali che non si lascia travolgere dalla deriva etica.
    su Mattarella sfondi una porta aperta, perché è il personaggio pubblico da cui mi sento più rappresentato in assoluto; ma ha un ruolo di garanzia, non di governo;

    infatti, era presidente anche quando Renzi ha massacrato l'art. 18, come dici tu, ma non è che abbia avuto qualcosa di etico da obiettare; come te lo spieghi ?


    "Il nostro paese è ricco di energie positive, di persone che sanno che si vive meglio se ci si impegna per il bene comune, se si combatte per sconfiggere prevaricazioni e pregiudizi. Siamo nati per vivere insieme e non separati". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella...
    se mi leggi, sai che da diversi anni segnalo le propensioni secessioniste come una prospettiva forte e potenzialmente disordinata; non ci voleva la palla di vetro; bastava essere addestrati a guardare dove bisogna guardare, cioè alle motivazioni forti di conflitto:

    se tutti i giorni rischi la vita sulla Fi-Pi-Li a due corsie, con tutte quelle curve e dossi, e un Toninelli qualsiasi ti blocca l'ampliamento per finanziare qualche carrozzone di partecipata romana che butta i soldi nel cesso per favorire compari e amici, è ovvio che prima o poi arriva un leghista granducale e dice: teniamoci i soldi e rifacciamo le nostre strade ! e se non lo voti tu, lo voteranno i tuoi vicini di casa, con buona pace del Presidente;

    piaccia o no, la realtà è questa, non quella delle postulazioni morali; i conflitti ci sono e vanno gestiti tenendo conto dei rapporti di forza, della realtà; le belle parole non bastano più.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #42
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    L'hai visto il film "la classe operaia va in Paradiso"? Ebbene, se pensi davvero che sia stata una colpa, per il PCI uscito dalla guerra, non scivolare subito nella socialdemocrazia, te lo consiglio caldamente (c'è un sublime Volontè e c'è una divina Melato)
    Lo strappo da Mosca è avvenuto quando doveva avvenire, secondo me.
    La realtà economica internazionale è sempre stata dipinta, forgiata e posta in essere dal capitalismo e dalle sue dinamiche. Se il maggiore partito della sinistra italiana, s'è piegato supino a quelle dinamiche (per esempio salvando le banche con denaro pubblico e lasciando morire di stenti il mondo della cooperazione) io a chi devo dare le colpe?
    Su Mattarella alleluja, suoniamo le campane. Siamo d'accordo.
    amate i vostri nemici

  13. #43
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    L'hai visto il film "la classe operaia va in Paradiso"?
    sì, ma le mie opinioni sono basate sullo studio della storia, dell'economia, non dei film;
    Ebbene, se pensi davvero che sia stata una colpa, per il PCI uscito dalla guerra, non scivolare subito nella socialdemocrazia, te lo consiglio caldamente (c'è un sublime Volontè e c'è una divina Melato)
    più che colpa si è trattato di un gigantesco limite culturale di quelle élites, la quali, per quanto ispirate genuinamente da un sentimento di difesa dei più deboli, hanno interpretato quella missione in senso paternalista, non comprendendo la realtà e finendo per confinare il loro ruolo a quello di censura morale; infatti:
    Lo strappo da Mosca è avvenuto quando doveva avvenire, secondo me.
    se lo strappo fosse avvenuto subito dopo la guerra, quando si produsse la frattura tra Mosca e Tito, nel 48, o al più tardi dopo l'invasione dell'Ungheria, quando lo stesso Stalin era morto da 3 anni, o col congresso PCUS del 56, in cui sono divenuti pubblici i misfatti del dittatore, il PCI avrebbe potuto offrire un'alternativa di governo, con tutte le responsabilità che ciò avrebbe comportato;
    l'auto-ghettizzazione, al contrario, ha contribuito al degrado politico, perché, in mancanza di alternativa, nella DC l'alto profilo di persone come De Gasperi o Moro è stato soppiantato e annegato dalla massa di notabili dediti al sottogoverno; cioè, invece di governare, sottoponendosi al giudizio degli elettori in una vera competizione, si è anestetizzato qualsiasi sano conflitto facendo debiti, accontentando tutti a scapito delle generazioni future; cosa che oggi non si può più fare;

    La realtà economica internazionale è sempre stata dipinta, forgiata e posta in essere dal capitalismo e dalle sue dinamiche. Se il maggiore partito della sinistra italiana, s'è piegato supino a quelle dinamiche (per esempio salvando le banche con denaro pubblico e lasciando morire di stenti il mondo della cooperazione) io a chi devo dare le colpe?
    a te stesso, che, pur avendo la possibilità di sapere, ti bevi vulgate e interpretazioni oggettivamente sbagliate, di propaganda:
    da ragioniere, qualche nozione di economia politica dovresti averla studiata;
    ora, il capitalismo, come dovresti sapere, è un sistema basato sul libero mercato, in cui lo stato si limita a dettare le regole e non interviene; salvare le banche dal fallimento è quanto di meno capitalista e più interventista si possa immaginare, e per ottimi motivi;

    tu aderisci alla vulgata moralista dei grillini, che per ingenuità, ignoranza e soggezione alla propaganda raccontano una sciocca contrapposizione delle banke=ricchi vs il popolo=poveri;
    la realtà dei salvataggi, al contrario, affonda nella terribile esperienza del '29, quando effettivamente lo stato non intervenne negli USA, lasciando propagare una crisi mondiale terribile e immotivata; ti faccio un esempio facilissimo:
    poniamo che l'albergo in cui lavori faccia parte di una catena quotata in borsa, che so, l'olandese NH o la francese Accor, Meridien, Ibis...
    ora, tu capisci bene che il tuo stipendio non è pagato coi flussi di cassa, ma garantito dai capitali che il gruppo raccoglie in borsa, azioni e obbligazioni, e da una (in realtà, più d'una) banca sana che eroga un credito ;

    ora, poniamo che io abbia depositato i miei risparmi nella banca X, che finanzia il tuo gruppo alberghiero, e abbia investito in azioni o obbligazioni del tuo gruppo, perché molto affidabile e ben gestito;
    cosa succede se fallisce la banca Y e lo stato non garantisce i risparmiatori - non quelli che hanno investito consapevolmente in rischio - salvando quella banca ?

    succede che io, spaventato dalla possibilità di veder bruciare i miei risparmi, mi faccio prendere dal panico, svendo le azioni e le obbligazioni e ritiro i miei risparmi dalla banca X, anche se non ci sarebbe alcun motivo di reale preoccupazione, perché quella banca finanzia il tuo gruppo, sano e redditizio;

    a catena, però, il tuo gruppo improvvisamente manca di liquidità e credito, e ti deve licenziare, anche se l'attività in sé sarebbe florida ed efficiente; tu, improvvisamente - e con te milioni di persone - non avresti più reddito, e trasmetteresti la contrazione a tutto il ciclo economico, con effetti di devastante miseria;

    questo è esattamente ciò che è avvenuto nel '29, ed il motivo per cui in effetti quello che chiami "capitalismo" è una cosa parecchio diversa dal vero capitalismo;

    se poi parliamo dell'Italia, siamo alla farsa: uno stato che svaluta la moneta nazionale per proteggere produttori inefficienti, o li sussidia per consentire loro di stare sul mercato laddove quelli naturalmente fallirebbero e sarebbero assorbiti da competitors più efficienti, che si fa esso stesso imprenditore con l'IRI, producendo beni di nessun valore strategico, come le auto, e poi i panettoni o le merendine, o in cui le banche sono enti di diritto pubblico, coi vertici nominati dai partiti (!!!) - era così fino all'inizio degli anni '90 - è tutto fuorché un capitalismo, ma proprio un'economia para-sovietica, in cui il mercato non conta proprio nulla;

    considera che l'attuale de-industrializzazione italiana - e conseguente disoccupazione - è proprio il frutto di quella scellerata politica di doping, fatta per ottenere consenso politico:
    si sono aiutate imprese inefficienti di amici del potere - come la Fiat e indotto, Olivetti, ecc... - evitando riforme e competitività, investimenti in ricerca, ingresso di investitori esterni veri - ma si sono accettati i soldi di Gheddafi - e quando il mercato si è aperto quei gruppi hanno disinvestito per comprare attività "garantite" dal settore pubblico, come assicurazioni (Toro/Fiat; la RCAuto è obbligatoria), le utilities privatizzate, energia, telefonia, ecc...

    e, alla fine tutti, sono scappati, privando il contesto nazionale di quei settori "hard" che trascinano tutto il sistema industriale, con la loro domanda di base - impianti, metallurgia, gli operai - e di alta fascia - ricerca, innovazione, tecnici, laureati; poi ti ritrovi la disoccupazione, che non c'è in Germania; è ovvio, no ?

    tieni anche conto che - per fortuna - i nostri salvataggi di banche - solo all'inizio: con la CaRiGe, ci stanno sbattendo il grugno anche i moralisti grillini - sono solo uno 0,0... dell'intervento in USA, o anche in Germania con le banche locali;

    perciò, smettiamola con questa narrazione moralista e da fumetto delle banke kattive, perché è un falso e induce le brave persone a fraintendere la realtà; non abbiamo bisogno di cittadini illusi da queste rappresentazioni; e il primo a mettere paletti in questo senso è proprio Mattarella, che non a caso nel suo discorso successivo alle consultazioni per il governo ha citato la difesa del risparmio come valore esplicitamente previsto dalla Cost.
    di cosa credi stesse parlando, se non dell'inopportunità di giocare con narrazioni demagogiche coi soldi dei risparmiatori, raccontando panzane e sui fondamentali economici e finanziari, sull'euro, ecc..?
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #44
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    Se il maggiore partito della sinistra italiana, s'è piegato supino a quelle dinamiche (per esempio salvando le banche con denaro pubblico e lasciando morire di stenti il mondo della cooperazione) io a chi devo dare le colpe?
    solo una postilla sulla cooperazione:
    questa ha un senso degno di tutela solo quando la sua attività non compete con quelle economiche a fine di lucro; e questo criterio deve trovare conferma nella retribuzione media per settore; ti faccio un esempio:
    se io fondassi una cooperativa che offre servizi di ostello, le agevolazioni di cui beneficerei - e di cui non beneficia la tua impresa, che sosterrebbe costi maggiori - avrebbero un senso se la mia retribuzione fosse mediamente metà della tua, e il profitto reinvestito, a fronte della capitalizzazione e patrimonializzazione del tuo datore di lavoro; cioè, le mie agevolazioni sono giustificate dal mancato accesso ad opportunità reali maggiori retribuzioni e profitti, che giustificano rischio e disciplina fiscale ordinaria;

    ma, in un mondo in cui retribuzioni e profitti sono concretamente livellati al ribasso, una cooperativa che generi ai soci lo stesso stipendio che prendi tu, finisce per impegnarsi in effetti in un'attività di lucro come quella in cui lavori tu, ma avvalendosi di un vantaggio improprio:
    con quelle agevolazioni può offrire un pari servizio a prezzo inferiore - perché ha costi minori di gestione e forfettizzazioni - e così ti spiazza e ti mette fuori mercato, facendoti perdere il lavoro;
    la cooperazione va benissimo, ma deve essere limitata a quei servizi di valore sociale che intrinsecamente hanno scarsa o nulla vocazione al profitto, anche nella loro versione più efficiente - fattore lavoro preponderante sul capitale, partecipazione di soggetti altrimenti socialmente marginali, ecc... - e quindi non sono suscettibili di generare concorrenza sleale e distorsioni di mercato a danno delle imprese normali;

    in Italia spesso la cooperazione è diventata una modalità per fare surrettiziamente impresa, eludendone gli oneri e i rischi, a danno delle imprese vere e proprie, massacrate di tasse e adempimenti vessatori.
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  15. #45
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    Le cooperative emiliane Axe, generavano o no ricchezza al Paese? Incidevano o no sul PIL? Al netto di ciò che dici e che condivido, il PD ha lasciato morire di lenta eutanasia quel che il PCI e il PSI del primo dopoguerra avevano sostenuto politicamente. Questo non lo puoi negare.
    Altra domanda (rispondi con un SI o con un NO per favore, niente lenzuolate): La leadership del PD in questi anni, si è trovata più a suo agio a Cernobbio o a Mirafiori? Ha dialogato più volentieri con la Confindustria o coi Sindacati?

    p.s. Non lavoro in una portineria di albergo, ma di un Campus universitario.
    amate i vostri nemici

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