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Discussione: Emozioni e sentimenti.

  1. #1

    Emozioni e sentimenti.

    Dio è sentimento ed emozione.
    Quando un essere umano prova un sentimento sta vivendo Dio.
    Le emozioni e i sentimenti negativi sono la lotta tra Dio e l'uomo libero che decide di fare da sé anche a scapito del suo bene.

    Quanti più sentimenti ed emozioni prova una persona tanto più Dio è in lei.

    Chi sente Dio non si vergogni di manifestare la propria fedeltà a Lui anche se nei nostri ambienti,ormai,si ha quasi il timore di dire di essere credenti o di essere presi in giro e giudicati male per questo.

    Ai tempi e nella società di Cristo era importante non ostentare la propria religiosità per ottenere lodi.
    Ai nostri giorni è necessario il contrario cioè avere il coraggio di dimostrare davanti al mondo la propria adesione e fede agli insegnamenti di Cristo insieme ad un buon esempio di condotta di vita non per fare proseliti ma per rendere onore e giustizia al Cristo (cosa che le varie chiese non hanno saputo fare nei secoli ).

    Purtroppo gli attacchi saranno a volte forti e dolorosi ma chi ha fede non si arrende!

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    -- Ai tempi e nella società di Cristo era importante non ostentare la propria religiosità per ottenere lodi. -


    Non è cosi' !
    Comprendo il desiderio di far apparire la tua religione come la piu' perfetta, la piu' giusta..ecc... in quanto essa E' la sola e "vera" in senso assoluto.

    MA ben prima dell' avvento quaggiu' di colui che sara' (poi) divinizzato GIA' gli autori del periodo PRE-esilio (!) esortavano il credente a NON spacciare la sua vanitosa esteriorita' cultuale _ quanto piuttosto attivarsi nella pratica "concreta" delle norme divine !

    Gli autori dei vari Libri:
    - Osea (cap. 6) - Amos (cap.5) - Gerem. (cap. 22) - Isaia (cap. 29) - Michea (cap.6) - -- Gioele (cap. 2) - Zaccar. (cap. 7)..eccc...eccc....

    Quindi non pavoneggiate il vostro credo come fosse l' esclusivo.. rispetto alle altre espressioni spirituali / perchè cosi' NON è !

    Il periodo del cristianesimo Trionfante... (per voi) è solo un nostalgico ricordo.

  3. #3
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    Io credo che sia indubbio che Gesù si manifestò presso un popolo credente nel suo complesso, dove gli atei erano pochi e malvisti. Per questo motivo era importante non mostrare eccessivamente la propria religiosità "ortodossa ebraica", che sarebbe stata apprezzata dalla maggior parte della popolazione.
    Ai nostri giorni sta prevalendo una cultura ateo/scientifica dell'egoismo e dell'edonismo. Testimoniare la propria fede diventa quasi una necessità, per mostrare che c'è una strada alternativa a quella.
    Ovviamente, tutto ciò senza entrare in un conflitto religione/scienza.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  4. #4
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Rachele ciaoooo!!!! Devi intervenire di più sul forum. Ti prego! Ogni volta porti una ventata d'aria pura.

    Bauman: "Le emozioni passano, i sentimenti vanno coltivati"

    Non conosciamo più la gioia delle cose durevoli, frutto di lavoro. Il grande sociologo spiega come i legami siano stati sostituiti dalle "connessioni". E aggiunge: "Ogni relazione rimane unica: non si può imparare a voler bene". Disconnettersi è solo un gioco. Farsi amici offline richiede impegno.

    Amarsi e rimanere insieme tutta la vita. Un tempo, qualche generazione fa, non solo era possibile, ma era la norma. Oggi, invece, è diventato una rarità, una scelta invidiabile o folle, a seconda dei punti di vista. Zygmunt Bauman sull'argomento è tornato più volte. I suoi lavori sono ricchi di considerazioni sul modo di vivere le relazioni: oggi siamo esposti a mille tentazioni e rimanere fedeli certo non è più scontato, ma diventa una maniera per sottrarre almeno i sentimenti al dissipamento rapido del consumo. Amore liquido, uscito nel 2003, partiva proprio da qui, dalla nostra lacerazione tra la voglia di provare nuove emozioni e il bisogno di un amore autentico.

    Cos'è che ci spinge a cercare sempre nuove storie?
    "Il bisogno di amare ed essere amati, in una continua ricerca di appagamento, senza essere mai sicuri di essere stati soddisfatti abbastanza. L'amore liquido è proprio questo: un amore diviso tra il desiderio di emozioni e la paura del legame".

    Dunque siamo condannati a vivere relazioni brevi o all'infedeltà...
    "Nessuno è "condannato". Di fronte a diverse possibilità sta a noi scegliere. Alcune scelte sono più facili e altre più rischiose. Quelle apparentemente meno impegnative sono più semplici rispetto a quelle che richiedono sforzo e sacrificio".

    Eppure lei ha vissuto un amore duraturo, quello con sua moglie Janina, scomparsa due anni fa.
    "L'amore non è un oggetto preconfezionato e pronto per l'uso. È affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno. Mi creda, l'amore ripaga quest'attenzione meravigliosamente. Per quanto mi riguarda (e spero sia stato così anche per Janina) posso dirle: come il vino, il sapore del nostro amore è migliorato negli anni".

    Oggi viviamo più relazioni nell'arco di una vita. Siamo più liberi o solo più impauriti?
    "Libertà e sicurezza sono valori entrambi necessari, ma sono in conflitto tra loro. Il prezzo da pagare per una maggiore sicurezza è una minore libertà e il prezzo di una maggiore libertà è una minore sicurezza. La maggior parte delle persone cerca di trovare un equilibrio, quasi sempre invano".

    Lei però è invecchiato insieme a sua moglie: come avete affrontato la noia della quotidianità? Invecchiare insieme è diventato fuori moda?
    "È la prospettiva dell'invecchiare ad essere ormai fuori moda, identificata con una diminuzione delle possibilità di scelta e con l'assenza di "novità". Quella "novità" che in una società di consumatori è stata elevata al più alto grado della gerarchia dei valori e considerata la chiave della felicità. Tendiamo a non tollerare la routine, perché fin dall'infanzia siamo stati abituati a rincorrere oggetti "usa e getta", da rimpiazzare velocemente. Non conosciamo più la gioia delle cose durevoli, frutto dello sforzo e di un lavoro scrupoloso".

    Abbiamo finito per trasformare i sentimenti in merci. Come possiamo ridare all'altro la sua unicità?
    "Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l'opportunità di enormi profitti. E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento. L'amore richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l'altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l'amore. Non troveremo l'amore in un negozio. L'amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana".

    Forse accumuliamo relazioni per evitare i rischi dell'amore, come se la "quantità" ci rendesse immuni dell'esclusività dolorosa dei rapporti.
    "È così. Quando ciò che ci circonda diventa incerto, l'illusione di avere tante "seconde scelte", che ci ricompensino dalla sofferenza della precarietà, è invitante. Muoversi da un luogo all'altro (più promettente perché non ancora sperimentato) sembra più facile e allettante che impegnarsi in un lungo sforzo di riparazione delle imperfezioni della dimora attuale, per trasformarla in una vera e propria casa e non solo in un posto in cui vivere. "L'amore esclusivo" non è quasi mai esente da dolori e problemi - ma la gioia è nello sforzo comune per superarli".

    In un mondo pieno di tentazioni, possiamo resistere? E perché?
    "È richiesta una volontà molto forte per resistere. Emmanuel Lévinas ha parlato della "tentazione della tentazione". È lo stato dell'"essere tentati" ciò che in realtà desideriamo, non l'oggetto che la tentazione promette di consegnarci. Desideriamo quello stato, perché è un'apertura nella routine. Nel momento in cui siamo tentati ci sembra di essere liberi: stiamo già guardando oltre la routine, ma non abbiamo ancora ceduto alla tentazione, non abbiamo ancora raggiunto il punto di non ritorno. Un attimo più tardi, se cediamo, la libertà svanisce e viene sostituita da una nuova routine. La tentazione è un'imboscata nella quale tendiamo a cadere gioiosamente e volontariamente".

    Lei però scrive: "Nessuno può sperimentare due volte lo stesso amore e la stessa morte ". Ci si innamora una sola volta nella vita?
    "Non esiste una regola. Il punto è che ogni singolo amore, come ogni morte, è unico. Per questa ragione, nessuno può "imparare ad amare", come nessuno può "imparare a morire". Benché molti di noi sognino di farlo e non manca chi provi a insegnarlo a pagamento ".

    Nel '68 si diceva: "Vogliamo tutto e subito". Il nostro desiderio di appagamento immediato è anche figlio di quella stagione?
    "Il 1968 potrebbe essere stato un punto d'inizio, ma la nostra dedizione alla gratificazione istantanea e senza legami è il prodotto del mercato, che ha saputo capitalizzare la nostra attitudine a vivere il presente".

    I "legami umani" in un mondo che consuma tutto sono un intralcio?
    "Sono stati sostituiti dalle "connessioni". Mentre i legami richiedono impegno, "connettere" e "disconnettere" è un gioco da bambini. Su Facebook si possono avere centinaia di amici muovendo un dito. Farsi degli amici offline è più complicato. Ciò che si guadagna in quantità si perde in qualità. Ciò che si guadagna in facilità (scambiata per libertà) si perde in sicurezza".

    Lei e Janina avete mai attraversato una crisi?
    "Come potrebbe essere diversamente? Ma fin dall'inizio abbiamo deciso che lo stare insieme, anche se difficile, è incomparabilmente meglio della sua alternativa. Una volta presa questa decisione, si guarda anche alla più terribile crisi coniugale come a una sfida da affrontare. L'esatto contrario della dichiarazione meno rischiosa: "Viviamo insieme e vediamo come va...". In questo caso, anche un'incomprensione prende la dimensione di una catastrofe seguita dalla tentazione di porre termine alla storia, abbandonare l'oggetto difettoso, cercare soddisfazione da un'altra parte ".

    Il vostro è stato un amore a prima vista?
    "Sì, le feci una proposta di matrimonio e, nove giorni dopo il nostro primo incontro, lei accettò. Ma c'è voluto molto di più per far durare il nostro amore, e farlo crescere, per 62 anni".

    https://www.repubblica.it/robinson/2018/08/0
    amate i vostri nemici

  5. #5
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    Rachele ciaoooo!!!! Devi intervenire di più sul forum. Ti prego! Ogni volta porti una ventata d'aria pura.
    come nei reparti ospedalieri delle malattie contagiose

    Bauman: "Le emozioni passano, i sentimenti vanno coltivati"
    ...
    Forse accumuliamo relazioni per evitare i rischi dell'amore, come se la "quantità" ci rendesse immuni dell'esclusività dolorosa dei rapporti.
    "È così. Quando ciò che ci circonda diventa incerto, l'illusione di avere tante "seconde scelte", che ci ricompensino dalla sofferenza della precarietà, è invitante...

    In un mondo pieno di tentazioni, possiamo resistere? E perché?
    "È richiesta una volontà molto forte per resistere. Emmanuel Lévinas ha parlato della "tentazione della tentazione". È lo stato dell'"essere tentati" ciò che in realtà desideriamo, non l'oggetto che la tentazione promette di consegnarci. Desideriamo quello stato, perché è un'apertura nella routine. Nel momento in cui siamo tentati ci sembra di essere liberi: stiamo già guardando oltre la routine, ma non abbiamo ancora ceduto alla tentazione, non abbiamo ancora raggiunto il punto di non ritorno. Un attimo più tardi, se cediamo, la libertà svanisce e viene sostituita da una nuova routine. La tentazione è un'imboscata nella quale tendiamo a cadere gioiosamente e volontariamente".
    pensa che posso pure essere d'accordo;

    ma il problema, rimosso da tutto il ragionamento, è alla radice, nell'individuazione dell'oggetto di "amore", privo di qualità specifiche, irrilevante e intercambiabile, un contenitore di proiezioni a prescindere dall'eventuale fraintendimento, errore, dall'altro; a prescindere dalla sua evoluzione, individualità;
    che non è certo quello che può essere inteso nel ragionamento di Bauman;

    se, a prescindere dalla tua volontà, l'altro non ti vuole più, soffre, e tu lo trattieni, non stai amando quella persona ma la tua collocazione in quell'istituto di coppia, un tuo tornaconto egoistico non condiviso; se è condiviso, non si pone alcun problema e alcuna tentazione;

    la tentazione di parla Lévinas c'è, è ovvio; e dipende dal fatto che in origine si è consapevoli che la propria scelta di investire il proprio "amore" in quella persona è viziata da un calcolo di economicità emotiva: magari si è attratti da un'altra, ma si teme che quella non sia alla nostra portata, che sia contendibile, sfuggevole, e allora si ripiega su un modello confacente alle nostre insicurezze;

    questa è una circostanza che irrita sempre tutti quando si fa notare, perché tutti sanno essere vera, dato che tutti hanno esperienza di quel dilemma e della dialettica interna che hanno vissuto nel momento in cui si è strutturata la loro identità di partner;
    ma è anche una cosa inevitabile;
    la questione, per un'unione solida e sentimenti più forti, sarebbe proprio quella di passare da un'ideologia di conquista, dove il paradigma è l'inganno seduttivo, ad una di consapevole autostima e valutazione dell'appetibilità del proprio pregio che crea un attaccamento solidamente motivato, sostenibile, che pone la tentazione davvero in secondo piano; non per fedeltà ad un modulo-contenitore, ma proprio a quella persona;

    poi, tutto il ragionamento viene sminuito a pura fede, quindi esclusivamente una personale preferenza, nel momento in cui si asserisce questo:

    Lei e Janina avete mai attraversato una crisi?
    "Come potrebbe essere diversamente? Ma fin dall'inizio abbiamo deciso che lo stare insieme, anche se difficile, è incomparabilmente meglio della sua alternativa.
    come si può comparare una circostanza nota ad una di cui non si ha esperienza ?
    e i miliardi di persone felici con un nuovo partner - forse lo stesso Bauman, se la moglie non è stata la prima donna con cui ha avuto una relazione; sarebbe interessante saperlo - tutti idioti ?
    il Bauman 90enne che si racconta come se a 30 avesse potuto pensare esattamente come ora; qualunque psicologo, filosofo, epistemologo, sorriderebbe per l'ingenuità di una narrazione retrospettiva del genere, dato che qualunque persona matura interrogata testimonia immancabilmente la circostanza di rimpiangere che in gioventù non si abbia avuta l'attuale maturità ed esperienza....
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #6
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    .
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  7. #7
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    pensa che posso pure essere d'accordo;

    ma il problema, rimosso da tutto il ragionamento, è alla radice, nell'individuazione dell'oggetto di "amore", privo di qualità specifiche, irrilevante e intercambiabile, un contenitore di proiezioni a prescindere dall'eventuale fraintendimento, errore, dall'altro; a prescindere dalla sua evoluzione, individualità;
    che non è certo quello che può essere inteso nel ragionamento di Bauman;

    se, a prescindere dalla tua volontà, l'altro non ti vuole più, soffre, e tu lo trattieni, non stai amando quella persona ma la tua collocazione in quell'istituto di coppia, un tuo tornaconto egoistico non condiviso; se è condiviso, non si pone alcun problema e alcuna tentazione;

    la tentazione di parla Lévinas c'è, è ovvio; e dipende dal fatto che in origine si è consapevoli che la propria scelta di investire il proprio "amore" in quella persona è viziata da un calcolo di economicità emotiva: magari si è attratti da un'altra, ma si teme che quella non sia alla nostra portata, che sia contendibile, sfuggevole, e allora si ripiega su un modello confacente alle nostre insicurezze;

    questa è una circostanza che irrita sempre tutti quando si fa notare, perché tutti sanno essere vera, dato che tutti hanno esperienza di quel dilemma e della dialettica interna che hanno vissuto nel momento in cui si è strutturata la loro identità di partner;
    ma è anche una cosa inevitabile;
    la questione, per un'unione solida e sentimenti più forti, sarebbe proprio quella di passare da un'ideologia di conquista, dove il paradigma è l'inganno seduttivo, ad una di consapevole autostima e valutazione dell'appetibilità del proprio pregio che crea un attaccamento solidamente motivato, sostenibile, che pone la tentazione davvero in secondo piano; non per fedeltà ad un modulo-contenitore, ma proprio a quella persona;

    poi, tutto il ragionamento viene sminuito a pura fede, quindi esclusivamente una personale preferenza, nel momento in cui si asserisce questo:


    come si può comparare una circostanza nota ad una di cui non si ha esperienza ?
    e i miliardi di persone felici con un nuovo partner - forse lo stesso Bauman, se la moglie non è stata la prima donna con cui ha avuto una relazione; sarebbe interessante saperlo - tutti idioti ?
    il Bauman 90enne che si racconta come se a 30 avesse potuto pensare esattamente come ora; qualunque psicologo, filosofo, epistemologo, sorriderebbe per l'ingenuità di una narrazione retrospettiva del genere, dato che qualunque persona matura interrogata testimonia immancabilmente la circostanza di rimpiangere che in gioventù non si abbia avuta l'attuale maturità ed esperienza....
    L'avevi premesso te: Hanno deciso...hanno scommesso sulla reciproca fedeltà. E' stata la loro scelta, all'inizio e l'hanno portata avanti per tutta la Vita. Si sono scelti (come Persone, vicendevolmente) ogni giorno.
    amate i vostri nemici

  8. #8
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    E c'è anche chi vicendevolmente si saluta o si manda a quel paese. Il mondo va così.
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  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    L'avevi premesso te: Hanno deciso...hanno scommesso sulla reciproca fedeltà. E' stata la loro scelta, all'inizio e l'hanno portata avanti per tutta la Vita. Si sono scelti (come Persone, vicendevolmente) ogni giorno.
    per me, va benissimo, per chi vuole; quello che dubito fortemente è che tale scelta sia stata la prima, ed escluderei che una persona dotata di una formazione superiore possa affermare un'idea illogica che compara ciò che si conosce con ciò di cui non si può aver avuto esperienza;

    ci sono miliardi di persone felici che potrebbero dire l'opposto, e cioè di aver trovato la felicità dopo aver cambiato partner; il loro parere vale forse meno ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #10
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Come ha intitolato la discussione, Rachele? "Emozioni e sentimenti"
    Di cosa parla Bauman nello spazio che gli ha riservato Repubblica? (Repubblica, bada bene. Non Famiglia Cristiana): "Non conosciamo più la gioia delle cose durevoli"
    Chi è che gli ha dato dell'illogico? Ora, va bene che hai frequentato la Pivetti () ma sentirti addirittura superiore a Bauman....vabbè....
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  11. #11
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Perché le cose spesso non durano. Vorremmo che durassero e da qui tutta la mitologia, ricerca, illusione e la nevrosi riguardo a ciò che passa e vorremmo fermare.
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  12. #12
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    Come ha intitolato la discussione, Rachele? "Emozioni e sentimenti"
    Di cosa parla Bauman nello spazio che gli ha riservato Repubblica? (Repubblica, bada bene. Non Famiglia Cristiana): "Non conosciamo più la gioia delle cose durevoli"
    Chi è che gli ha dato dell'illogico? Ora, va bene che hai frequentato la Pivetti () ma sentirti addirittura superiore a Bauman....vabbè....
    non mi sento superiore a Bauman, né inferiore;
    io discuto le idee, mai le persone;
    se uno mi dice che ciò di cui ha esperienza è meglio di ciò che non conosce, è un postulato illogico in sé;

    peraltro, come devo ripetere, miliardi di persone felicemente accoppiate con un partner che non è il primo, smentiscono clamorosamente il principio del conservare comunque un rapporto;
    non è che ci vuole un genio per capirlo; ci è arrivata pure la Pivetti in origine tua sodale nel sostenere la dottrina dell'indissolubilità; salvo poi cambiare idea e ricollocarsi tranquillamente, come è cosa buona e giusta.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #13
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Vedi, la differenza fra te e me è tutta in questa tua ultima riflessione: A me scandalizza che uno (ministro dell'interno!) impugni il Rosario e allo stesso tempo sia divorziato-separato e chiuda i porti agli ultimi del mondo. Per te è cosa buona e giusta. Normale.
    A me fa specie che la Meloni si faccia paladina dei valori della Famiglia e nella vita reale non sia sposata e abbia avuto un figlio. Per te è cosa buona e giusta. Normale.
    Per te aldisopra di tutto c'è il diritto individuale. Per me no: C'è la coerenza. Il primato dell'Etica. Un politico diviene (dovrebbe divenire) credibile, quando alle parole che strombazza segue la vita reale.
    Oggi in Italia (e in senso lato nell'Occidente) ciò che conta è lo slogan. Apparire. Ricevere tanti like. Manca, appunto, la sostanza. L'Etica, della politica.
    amate i vostri nemici

  14. #14
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Vedi, la differenza fra te e me è tutta in questa tua ultima riflessione: A me scandalizza che uno (ministro dell'interno!) impugni il Rosario e allo stesso tempo sia divorziato-separato e chiuda i porti agli ultimi del mondo. Per te è cosa buona e giusta. Normale.
    A me fa specie che la Meloni si faccia paladina dei valori della Famiglia e nella vita reale non sia sposata e abbia avuto un figlio. Per te è cosa buona e giusta. Normale.
    no, per me, ma soprattutto per la legge, che è la morale condivisa, si può essere buoni genitori da non sposati o da separati; è indifferente; peraltro, l'idea di famiglia tradizionale, anche se spesso perorata da cattolici, non è un monopolio dell'osservanza cattolica, ma un'idea modulabile;

    per la tua concezione, invece, io - e, con me, centinaia di milioni di persone, tra cui, per esempio, Leonardo da Vinci - non sarei dovuto nemmeno nascere, poiché nato fuori dal matrimonio, e a seguito di una separazione - il divorzio non c'era;
    esattamente quello che i nazisti pensavano degli ebrei o dei portatori di handicap: il non diritto a nascere e ad esistere, che quelli hanno cercato di attuare, esattamente come l'attuazione dei tuoi principi avrebbe preventivamente escluso la mia stessa esistenza;

    se credi davvero a ciò che scrivi, e propugni coerenza, devi farti coerentemente carico anche delle relative conseguenze e affermare che sarebbe stato opportuno che io - o Leonardo da Vinci - non fossimo mai nati; perché questa è la conseguenza logica della tua idea;


    Per te aldisopra di tutto c'è il diritto individuale.
    pure il tuo, di vivere come ti pare; vorrei vedere come strilleresti se qualcuno domani ti privasse della libertà di culto, chiudesse le chiese e incarcerasse i sacerdoti; basta Cono, smettila di massacrare così la tua dignità di essere umano pensante che rimuove il senso più elementare delle stupidaggini che afferma; non sei lo scemo del villaggio, assumiti la responsabilità di quello che scrivi, da adulto pensante;

    Per me no: C'è la coerenza. Il primato dell'Etica. Un politico diviene (dovrebbe divenire) credibile, quando alle parole che strombazza segue la vita reale.
    Oggi in Italia (e in senso lato nell'Occidente) ciò che conta è lo slogan. Apparire. Ricevere tanti like. Manca, appunto, la sostanza. L'Etica, della politica.
    le idee sono indipendenti da chi le esprime, anche secondo la tua chiesa, non dimenticarlo;

    come è evidente e ti ho appena dimostrato con logica, la tua etica negherebbe il mio diritto ad essere concepito
    poi, libero tu di propugnarla, ma non pensare che io manchi di evidenziarlo e che la cosa sfugga a chi legge;
    peraltro, due tra i maggiori sodali di quel leader che critichi sono proprio i sostenitori di quell'idea di famiglia che piace a te, il ministro Fontana e il sottosegretario Pillon, i capo dei familydaysti; guarda te la coerenza...
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #15
    L'amore è amore. Per quanto se ne discuta ,se c'è, è indistruttibile in qualsiasi realtà si possa trovare.

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