Un credente crede che esista Dio, e questo è il punto comune indiscutibile del credente: la fede in Dio; altro punto comune per chi non crede in Dio è l'inesistenza di Dio.
I modi dell'esistenza di Dio invece, a mio avviso, sono esperienziali e quindi è proprio l'esperienza che forma le varie confessioni; mentre un tempo erano le contraddizioni a differenziare i movimenti, ed i motivi sono vari e stampati nella storia dell'uomo che è esperienza, oggi mi sembra che le confessioni religiose, vista la passata negativa esperienza, cerchino punti di contatto, pur mantenendo la propria autonomia.
La mia personale opinione invece è che Dio voglia comunicare con ognuno di noi sostenendo ciò che diceva Gesù: in spirito e verità; chi, infatti, meglio di noi stessi può sapere dove risieda lo spirito e la verità.
Questo perché se io mentissi a me stesso lo saprei benissimo come saprei benissimo se fossi così legato alle cose di questo mondo da appesantirne lo spirito.
Stare in gruppo od appartenere a qualche confessione mi impedirebbe tale approccio perché perderei quel colloquio intimo a cui, in questa fase della mia vita, tengo molto.
Quindi ritengo inutile le sollecitazioni di cono o di chi altro ad omogeneizzare la religione perché so benissimo che i problemi dei giovani sono diversi dai problemi dei vecchi; chi ha tutto da vivere non pensa certo come prepararsi a morire, invece chi ha già vissuto comincia a contare le poche probabilità che restano ancora, e con il tempo che passa le probabilità diminuiscono. E per me una buona morte è segno di una buona vita.
Il tutto ovviamente inquadrato con la dovuta elasticità.
Quindi riallacciandomi al discorso della fede sono sempre più convinto che la fede, come ho riportato, è lo stato di esperienza di un valore assoluto che in questo mio caso è Dio, mentre la dinamica della mia fede è la dinamica del mio supremo interesse.
In quest'ultima constatazione sottolineata posso notare che l'aspetto soggettivo" interesse per l'assoluto" si confonde mirabilmente con l'aspetto oggettivo "valore assoluto".