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Discussione: A proposito di carsimi...

  1. #601
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Il mio era un gioco intellettuale e proiettato nel tempo poiché è nel tempo che si scopre l'unicità di Dio trovandone l'aspetto comune.
    Se ci sono dieci persone che rispettivamente pensano di dialogare, o dialogano con Dio, e tu sei senza, cercherai che cosa li unisce.
    Poi, riflettendo che cosa è scritto,non riesco proprio a trovare la superbia nella parabola della zizzania.

  2. #602
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Il mio era un gioco intellettuale e proiettato nel tempo poiché è nel tempo che si scopre l'unicità di Dio trovandone l'aspetto comune.
    Se ci sono dieci persone che rispettivamente pensano di dialogare, o dialogano con Dio, e tu sei senza, cercherai che cosa li unisce.
    Poi, riflettendo che cosa è scritto,non riesco proprio a trovare la superbia nella parabola della zizzania.
    questo lo devi chiedere a Cono, che l'ha citata; per il mio discorso, una valeva l'altra;

    poi, io posso anche cercare il tratto comune tra predicatori diversi, ma al massimo resta poesia se non si traduce in legge; anche perché quelli non si relazionano a me insieme, tenendo conto dei colleghi, ma singolarmente e imperativamente, dicendomi che Dio vuole questo e quest'altro da me, ognuno una cosa diversa;

    tu puoi avere anche un tuo modo personale di intendere, ma la realtà delle religioni è che quelle grosse e popolari postulano morali che si intendono obbligatorie, non poesia, si atteggiano ad autorità, laddove possono; se non possono, fanno buon viso a cattivo gioco, e "consigliano", ma con l'inteso che quella è Parola di Dio, obbligatoria.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #603
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    Beh, se tu non ti poni come ultimo filtro non lo potrai mai sapere; alla fine sei tu che devi decidere, nessuno può decidere per te; puoi provare ad interiorizzare per sapere se tale idea è consona alla tua persona.
    La parabola della zizzania riguardava il fatto di non anticipare i tempi di Dio. E' semplice: bisogna attendere che il grano sia maturo prima di togliere la pianta infestante; in poche parole bisogna aspettare che tutte le cause abbiano sortito i loro effetti.

  4. #604
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Beh, se tu non ti poni come ultimo filtro non lo potrai mai sapere; alla fine sei tu che devi decidere, nessuno può decidere per te; puoi provare ad interiorizzare per sapere se tale idea è consona alla tua persona.
    abbi pazienza, lì non si discuteva di quello che posso decidere io;

    l'oggetto del post era la disubbidienza a qualcosa di precettato esternamente, come legge, in modo autoritativo; e io ho fatto notare che ci sono tante leggi diverse, contraddittorie tra loro, quindi l'obbedienza di cui si trattava è al nulla; perché se filtri tu, anche una sola volta, non è più obbedienza, ma libertà;
    non è che le parole si possono scambiare di significato a piacimento, eh...
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #605
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    Ah certo se devi ubbidire per forza non c'è libertà.

  6. #606
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Ah certo se devi ubbidire per forza non c'è libertà.
    l'obbedienza è questo, sottomissione acritica;
    se la puoi modulare come ti pare, si chiama liberalità, e sei tu in controllo; la "libertà di obbedire" è solo un artificio retorico; sai; Dio mi ha detto di non mangiare quel frutto; se mi parrà, farò come dice; ma altrimenti no
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #607
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    l'obbedienza è questo, sottomissione acritica;
    [/I]
    Allora sono disubbidiente poiché voglio capire attraverso la mia personale esperienza, poi condivido, che è molto meglio e più creativo della mera sottomissione.
    Tu pensala come vuoi.

  8. #608
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Allora sono disubbidiente poiché voglio capire attraverso la mia personale esperienza, poi condivido, che è molto meglio e più creativo della mera sottomissione.
    Tu pensala come vuoi.
    guarda che qui non si discuteva di quello che piace a te, ma del senso di una parola nel contesto di un concetto espresso da altri;
    che senso ha ribadire ed esibire ogni volta quello che pensi tu quando non c'entra nulla con la questione discussa ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #609
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    @ Conogelato ( mi mette un freddo dire, conogelato...).

    Non puoi sempre riferirti alle pagine della Bibbia,
    devi tenere in considerazione anche la costru-
    zione teologica degli ultimi anni.
    Un tempo, e anche fino a pochi anni fa, si cre-
    deva che l'uomo nei primi tempi della sua esistenza sulla terra
    si sarebbe trovato in una condizione di straordinaria perfezio-
    ne chiamata abitualmente stato di giustizia originale. Oltre
    alle caratteristiche della sua natura e ai doni soprannaturali
    ( grazia, virtù e doni infusi), l'uomo sarebbe stato dotato di
    doni preternaturali,: l'immunità dalla morte (immortalità), dal
    dolore ( felicità), dalla concupiscenza disordinata (sottomis-
    sione dei moti istintivi alla ragione) e dall'ignoranza ( scienza infusa).
    Inoltre, come pensavano alcuni teologi, in questa concezione l'im-
    magine dello stato paradisiaco è pensata in un contesto fissista,
    e in conformità alla persuasione universale e istintiva secondo cui
    tutto ciò che è più vicino al principio è più perfetto e poi si degrada.
    In realtà la Bibbia non presenta Adamo ( l'Uomo) in uno stato di per-
    fezione intellettuale e morale. I frutti dell'albero della conoscenza del bene
    e del male e dell'albero della vita non erano alla sua portata.
    L'uomo, ad es, non era immortale, se proprio per impedire che egli lo divenisse,
    prendendo anche il frutto dell'albero della vita, fu cacciato dal Paradiso
    : "Ora egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della
    vita, ne mangi e ne viva per sempre".( Gen 3-22).
    La Bibbia di Gerusalemme commenta. " L'uomo è mortale per natura,
    ma aspira all'immortalità che gli verrà finalmente accordata".
    La stessa minaccia di morte ( Gen 3-3) non prova che l'uomo fosse
    immortale, ma, al contrario, che poteva morire.
    Negli ultimi decenni la costruzione teologica e l'esposizione abituale
    dei catechismi, che risentivano di antichi miti, sono state profonda-
    mente modificate." L'uomo è sempre esistito come noi lo conosciamo
    ora, sottomesso alla legge della sofferenza e della morte.
    Il peccato non ha introdotto cambiamenti di ordine biologico nella natura
    umana. Non ha avuto come risultato di fare di un essere inizialmente
    immortale e immunizzato contro l'usura delle forze corporali un essere sottomesso
    alla necessità di soffrire e di morire".

  10. #610
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    No cono, non può essere così, non è una spiegazione adeguata ed esaustiva. Il fenomeno morte non è una creazione umana.
    Se prima la morte non c'era e poi sì, qualcuno l'ha creata per forza.
    Ahahahahahahaha mi diverti una cifra: Vega del Valdarno ne sa di più della Parola che sull'argomento Dio rivela all'Uomo
    A volte, quando sono giù di morale, leggo te e mi passa

    Ciao dài, buon fine-settimana. A martedì.
    amate i vostri nemici

  11. #611
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    @ Conogelato ( mi mette un freddo dire, conogelato...).

    Non puoi sempre riferirti alle pagine della Bibbia,
    devi tenere in considerazione anche la costru-
    zione teologica degli ultimi anni.
    Un tempo, e anche fino a pochi anni fa, si cre-
    deva che l'uomo nei primi tempi della sua esistenza sulla terra
    si sarebbe trovato in una condizione di straordinaria perfezio-
    ne chiamata abitualmente stato di giustizia originale. Oltre
    alle caratteristiche della sua natura e ai doni soprannaturali
    ( grazia, virtù e doni infusi), l'uomo sarebbe stato dotato di
    doni preternaturali,: l'immunità dalla morte (immortalità), dal
    dolore ( felicità), dalla concupiscenza disordinata (sottomis-
    sione dei moti istintivi alla ragione) e dall'ignoranza ( scienza infusa).
    Inoltre, come pensavano alcuni teologi, in questa concezione l'im-
    magine dello stato paradisiaco è pensata in un contesto fissista,
    e in conformità alla persuasione universale e istintiva secondo cui
    tutto ciò che è più vicino al principio è più perfetto e poi si degrada.
    In realtà la Bibbia non presenta Adamo ( l'Uomo) in uno stato di per-
    fezione intellettuale e morale. I frutti dell'albero della conoscenza del bene
    e del male e dell'albero della vita non erano alla sua portata.
    L'uomo, ad es, non era immortale, se proprio per impedire che egli lo divenisse,
    prendendo anche il frutto dell'albero della vita, fu cacciato dal Paradiso
    : "Ora egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della
    vita, ne mangi e ne viva per sempre".( Gen 3-22).
    La Bibbia di Gerusalemme commenta. " L'uomo è mortale per natura,
    ma aspira all'immortalità che gli verrà finalmente accordata".
    La stessa minaccia di morte ( Gen 3-3) non prova che l'uomo fosse
    immortale, ma, al contrario, che poteva morire.
    Negli ultimi decenni la costruzione teologica e l'esposizione abituale
    dei catechismi, che risentivano di antichi miti, sono state profonda-
    mente modificate." L'uomo è sempre esistito come noi lo conosciamo
    ora, sottomesso alla legge della sofferenza e della morte.
    Il peccato non ha introdotto cambiamenti di ordine biologico nella natura
    umana. Non ha avuto come risultato di fare di un essere inizialmente
    immortale e immunizzato contro l'usura delle forze corporali un essere sottomesso
    alla necessità di soffrire e di morire".
    Il Peccato infatti, più che una morte fisica, produce una morte ontologica, Lilia. Esistenziale. Profonda. La morte dell'Essere!
    Dio non fulmina all'istante Adamo. E' lui che si scopre "NUDO". Cioè fragile. Debole. Senza difese. Ecco cosa produce il Peccato in noi.
    amate i vostri nemici

  12. #612
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ahahahahahahaha mi diverti una cifra: Vega del Valdarno ne sa di più della Parola che sull'argomento Dio rivela all'Uomo
    A volte, quando sono giù di morale, leggo te e mi passa

    Ciao dài, buon fine-settimana. A martedì.
    Mi fa piacere se ti tiro su di morale

    Sta di fatto che tu sono anni che ti arrampichi sugli specchi quando viene affrontato il tema del male e della morte.
    Peccato originale o no la morte fisica degli esseri viventi c'è e così come spieghi chi ci ha creato, come e perché, dovresti essere onesto anche su questo fenomeno.
    Un giorno posti il tal versetto dove sembra ci sia un certo tipo di riferimento (io vi ho posto l'acqua ed il fuoco...), un giorno dici che dio non crea la morte, quello dopo ancora che è padrone di vita e morte, poi ancora che non gode per la rovina dei viventi...
    Il caos totale.
    Morte fisica, dell'anima o paturnie interiori che siano, devi fare i conti con la presenza della morte, varie manifestazioni a cui è legata,l e di cui tenti di erudirci. Poi i conti anche con tutto ciò che produce la produce e le conseguenze. Presenza e regole di funzionamento a qualcuno le devi attribuire. È inutile la fuga e l'arrampicata sugli specchi.
    Vista l'importanza che gli attribuisci ed il martellamento su Gesù e la morte che non ha più l'ultima parola, buttarla sull'Essere, le crisi umane, non ti favorisce certo nel tuo voler convincere chi discute con te.
    Forse dovresti riuscire a tirarti più su di morale leggendo te stesso.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  13. #613
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    Negli ultimi decenni la costruzione teologica e l'esposizione abituale
    dei catechismi, che risentivano di antichi miti, sono state profonda-
    mente modificate." L'uomo è sempre esistito come noi lo conosciamo
    ora, sottomesso alla legge della sofferenza e della morte.
    Il peccato non ha introdotto cambiamenti di ordine biologico nella natura
    umana. Non ha avuto come risultato di fare di un essere inizialmente
    immortale e immunizzato contro l'usura delle forze corporali un essere sottomesso
    alla necessità di soffrire e di morire".
    Voglio fare una aggiunta chiarificatrice. Riferendosi sempre alla generazione adamitica - prima ci furono altre generazioni - i primi uomini non furono schiavi di sofferenze e morte, in quanto avevano a disposizione l'albero della vita e quello dell'olio della misericordia per curare le ferite.
    Quindi, giustamente, non creati immortali e immuni da sofferenze, ma con rimedi efficaci a portata di mano. Nell'Apocalisse di Mosè (13):

    Là (Eva e Seth) piansero e pregarono Dio di mandare il suo angelo e di concedere loro l’olio della misericordia. Allora inviò l’arcangelo Michele, che disse a Seth: - Uomo di Dio! Non darti la pena di piangere e pregare per l’albero dal quale scorre l’olio per ungere tuo padre Adamo! Non ti verrà consegnato se non negli ultimi tempi. Allora risorgerà ogni carne, da Adamo fino a quel grande giorno, di tutti coloro che costituiranno un popolo santo. E a loro sarà concesso il godimento del Paradiso e Dio sarà in mezzo a loro. Non peccheranno più dinanzi a lui. Sarà tolto il cuore maligno e sostituito con un cuore che acconsentirà solo al bene e a servire Dio. -

    C'è anche da dire che, fuori dall'Eden, gli uomini furono esposti a malattie e incidenti (catastrofi) che là dentro non esistevano.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  14. #614
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    guarda che qui non si discuteva di quello che piace a te, ma del senso di una parola nel contesto di un concetto espresso da altri;
    che senso ha ribadire ed esibire ogni volta quello che pensi tu quando non c'entra nulla con la questione discussa ?
    Infatti non è quello mi piace è quello che non mi piace.
    Se tu parli di obbedienza come sottomissione acritica presupponi che il soggetto che obbedisce non lo faccia valutando che quell'obbedienza è il miglior modo di essere. L'obbedienza acritica non esiste, tutti consapevolmente od inconsapevolmente valutiamo se sia conveniente.
    Quello che dico è ironico poiché tu presupponi situazioni ideali che in realtà non esistono.
    Non mi voglio dilungare oltre.
    Ultima modifica di crepuscolo; 17-05-2019 alle 11:52

  15. #615
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Infatti non è quello mi piace è quello che non mi piace.
    Se tu parli di obbedienza come sottomissione acritica presupponi che il soggetto che obbedisce non lo faccia valutando che quell'obbedienza è il miglior modo di essere. L'obbedienza acritica non esiste, tutti consapevolmente od inconsapevolmente valutiamo se sia conveniente.
    capisco; ma non si tratta di quell'obbedienza di cui parlava Cono; non è che gli ordini di Dio possono essere discussi nella loro opportunità; puoi disobbedire, ma se ti attribuisci il diritto di farlo incorri nel peccato di superbia, e altro;

    se i "Dio" che ordinano sono molteplici, come le religioni e le confessioni, tana libera tutti !

    Quello che dico è ironico poiché tu presupponi situazioni ideali che in realtà non esistono.
    Non mi voglio dilungare oltre.
    bravo; proprio quelle situazioni; ma lo devi dire a Cono o ad altri, non certo a me che discuto sulla base delle loro ipotesi, non delle mie
    c'� del lardo in Garfagnana

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