Ellen White ci ricorda tre passi della Bibbia nei suoi manoscritti. Da "Messaggi Scelti" (vol. I):

"Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto per rimetterci i peccati e purgarci da ogni iniquità."
1 Giovanni 1:9 {MS 270.6}
“Chi copre i suoi misfatti non prospererà, ma chi li confessa e li lascia otterrà misericordia”.
Proverbi 28:13 {MS 271.1}
Non nascondete niente a Dio e non trascurate la confessione dei vostri difetti ai vostri fratelli. {MS 271.2}
“Confessate i falli gli uni agli altri ed orate gli uni per gli altri, affinché siate sanati; molto può l’orazione del giusto, fatta con efficacia”.
Giacomo 5:16 {MS 271.3}

Nella discussione “Liete novelle” pubblicai il seguente testo:

“La nona Lieta Novella
Il peccatore, quando si sente completamente distaccato
e libero da tutto fuorché Dio, deve implorare la Sua
indulgenza e il Suo perdono. La confessione di peccati e
colpe davanti a creature umane non è permessa, perché ciò
non ha mai comportato, né mai comporterà il perdono di
Dio. Inoltre la confessione innanzi a un uomo è motivo di
mortificazione e umiliazione e Dio - sia esaltata la Sua gloria -
non desidera l'umiliazione dei Suoi servi.”

Qui pare sconfessato il precetto cattolico della confessione a sacerdoti dei propri peccati e colpe.
Nel testo è anche presente una preghiera per chiedere perdono a Dio, ma forse, per non ripetere in continuazione le stesse parole, sarebbe meglio che ciascuno si rivolgesse a Dio come è capace. Per conoscere quella preghiera, si può leggere il testo di Liete Novelle nelle Tavole.
Vorrei aggiungere, però, che confessare una colpa a chi ne è stato danneggiato, chiedergli perdono e cercare di rimediare al danno, è ottima cosa. D’altra parte, se il danneggiato scioglie sulla terra, Dio scioglierà in cielo.

Allora, che fare?
Evitare il rito cattolico della confessione a sacerdoti e monaci, riconoscere con Dio i propri errori e procedere come avevo detto subito sopra.


La conferma di tutto ciò si ha in un altro testo di sorella White, "La via migliore":

Confessate a Dio i vostri peccati, le vostre colpe e i torti commessi nei confronti degli altri, perché solo lui vi può perdonare. Se avete offeso un amico o il vostro prossimo, dovete riconoscere i vostri errori così come, d’altra parte, colui che è stato offeso ha il dovere di perdonarvi con generosità. Soltanto allora potrete cercare il perdono del Signore, perché colui che avete disprezzato è un figlio di Dio e, comportandovi male nei suoi confronti, avete peccato contro il suo Creatore e Redentore. {VM 38.2}

La vera confessione non è mai generica, essa riconosce peccati talmente precisi che in certi casi possono essere presentati solo a Dio. Quegli errori che invece sono stati commessi nei confronti di altri devono essere confessati a coloro che ne hanno subito il danno, e quelli che sono stati commessi verso un gruppo di persone saranno presentati pubblicamente. In ogni caso, la confessione deve essere un preciso riconoscimento dei peccati di cui ci si è resi colpevoli. {VM 39.1}