Da Messaggi Scelti (vol. II):

Molti anni prima (1865), mentre mio marito aveva grandi responsabilità a Battle Creek, la tensione subita cominciò a minare la sua salute e s’indebolì rapidamente, finché non crollò totalmente. I miei amici mi dissero: - Signora White, suo marito non potrà vivere. - Allora decisi di portarlo in un luogo più favorevole affinché migliorasse. Sua madre mi disse: - Ellen, devi restare qui per prenderti cura della tua famiglia. - {MS2 189.2}
Io risposi: - Madre, io non permetterò mai che il suo cervello sia compromesso, lavorerò con Dio e Dio lavorerà con me per salvare il cervello di mio marito. - {MS2 189.3}
Vendetti i miei tappeti per poter ricavare un po’ di denaro per il viaggio… Col denaro ricavato dalla vendita dei tappeti comprai un carro coperto da una tenda. Feci i preparativi per il viaggio, collocando nel carro un materasso, affinché mio marito potesse viaggiare comodamente sdraiato. Insieme a Willi, che a quel tempo era solo un ragazzo di undici anni, partimmo verso Wright nel Michigan. {MS2 189.4}
Durante il viaggio, Willi tentò di mettere il morso del freno a uno dei cavalli, ma non ci riuscì. Allora io dissi a mio marito: - Appoggiati alla mia spalla e prova tu a mettere il morso -, ma egli mi rispose che non poteva farlo. Io, sicura di me, risposi: - Sì, che puoi farlo. Appoggiati sulla gamba sinistra, alzati e vieni. - Ed egli lo fece, e mise il morso del freno al cavallo. In quel momento si rese conto che la prossima volta l’avrebbe fatto ancora. Da quel momento invogliai mio marito a occuparsi d’altre piccole faccende. Non gli avrei permesso di stare tranquillo, ma avrei cercato di mantenerlo attivo. {MS2 189.5}
Lo stesso atteggiamento dovrebbero seguire i medici e gli infermieri nei nostri sanatori. Dovrebbero condurre i pazienti passo dopo passo e mantenere le loro menti sufficientemente occupate, affinché non abbiano il tempo di amareggiarsi per la loro condizione. {MS2 189.6}
Spesso i fratelli vengono da noi in cerca di consigli, però mio marito non vuol vedere nessuno. Quando da noi arrivava gente, egli si ritirava in un’altra stanza. A volte, prima che lui si rendesse conto che era arrivato qualcuno, portavo davanti a lui il visitatore e gli dicevo: - Marito mio, questo fratello è venuto per farci una domanda e sapendo che tu potresti rispondere meglio di me, desidero che tu lo ascolti. - A questo punto egli non aveva scelta e doveva fermarsi con noi per rispondere alle domande del visitatore. In questo modo e in altri modi ancora, ho fatto esercitare la sua mente. Se io non avessi insistito con questo tipo di terapia, in poco tempo egli sarebbe stato vinto completamente dalla malattia. {MS2 189.7}

In primavera c’erano gli alberi da trapiantare e l’orto da coltivare. {MS2 190.3}
“Willi — dissi a mio figlio — per favore vai a comprare tre zappe e tre rastrelli”. {MS2 190.4}
Quando me li portò, gli dissi di prendere una delle zappe e l’altra darla al papà. {MS2 190.5}
Il padre fece obiezioni, ma ben presto cambiò idea. Io presi la zappa restante e cominciammo a lavorare; e benché mi uscissero delle vesciche sulle mani, tracciai il passo nelle zolle della terra. Mio marito non poteva fare molto, ma quel che importa è che si esercitò col movimento della zappa. Con metodi come questo, ho cercato di collaborare con il Signore allo scopo di ripristinare la salute di James. Oh, come il Signore ci ha benedetti! {MS2 190.6}

Dopo 18 mesi di collaborazione costante con Dio nel tentativo di ristabilire la salute di mio marito, lo portai a casa nuovamente. E mentre lo presentavo ai suoi genitori, dissi: “Mamma, papà, ecco vostro figlio”. {MS2 190.10}
“Ellen — disse la mamma di James — dobbiamo ringraziare il Signore e te per questa miracolosa guarigione. I tuoi sforzi sono stati ricompensati.” {MS2 190.11}
Dopo questa grave malattia, mio marito visse gli anni più belli della sua vita nell’opera. Non è forse meraviglioso che tutti questi anni mi abbiano ripagata per i diciotto mesi di terapie e cure durante la malattia di James? {MS2 190.12}
Vi ho raccontato quest’episodio della mia esperienza personale al fine di dimostrare che io conosco qualcosa circa l’uso dei rimedi naturali per la guarigione dei malati. Dio può fare dei miracoli per ciascuno di noi, se collaboriamo con Lui con fede e se operiamo credendo che quando collaboriamo con lui, Lui farà la sua parte. Desidero fare tutto il possibile per indurre i miei fratelli ad avere una condotta sensata, affinché i loro sforzi abbiano molto successo. Molti che sono scesi nella tomba, oggi potrebbero essere ancora in vita, se solo avessero cooperato con Dio. Per quanto riguarda la salute e la collaborazione con il Signore, cerchiamo di essere persone ragionevoli e sensibili. Manoscritto 50, 1902. {MS2 190.13}