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Discussione: C'è una speranza per i nemici di Dio?

  1. #1
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    C'è una speranza per i nemici di Dio?

    Nello “Srimad Bhagavatam” (7:1):

    Commento al v. 12:
    Sono numerosi gli episodi storici nel corso dei quali il Signore uccise un
    demone, ma per la misericordia del Signore, il demone raggiunse una
    posizione piú elevata. Putana ne è un esempio. L'intenzione di Putana era quella di uccidere Krishna. Essa si avvicinò alla casa di Nanda Maharaja con l'intento di uccidere Krishna e a questo scopo aveva cosparso il suo petto di veleno; eppure, quando fu uccisa raggiunse la posizione piú elevata, quella della madre di Krishna. Krishna è
    cosí buono e imparziale che l'accolse immediatamente come madre, non
    appena Egli ebbe succhiato il suo seno. Questa attività apparentemente
    gratuita dell'uccisione di Putana non sminuisce l'imparzialità del Signore.
    Egli è l'amico di tutti. Perciò la parzialità non si
    applica alla natura di Dio, la Persona Suprema, il Quale mantiene sempre la Sua posizione di supremo controllore. Il Signore uccise Putana come si uccide un nemico, ma poiché Egli è il supremo controllore, lei raggiunse l'elevata posizione della madre di Krishna. Srila Madhva Muni osserva quindi:
    generalmente un assassino è impiccato e nella Manu-samhita è detto che il re manifesta la sua misericordia verso l'assassino uccidendolo e cosí lo salva dalle sofferenze che lo aspettano (nell'incarnazione successiva). A causa delle attività peccaminose, tale
    assassino è ucciso per la misericordia del re. Krishna, il giudice supremo, Si comporta in modo simile, data la Sua posizione di controllore supremo. Si può concludere quindi affermando che il Signore è sempre imparziale ed è sempre molto buono verso gli esseri viventi.


    Io credo che le parole di Gesù sull'amare i nemici debbano essere interpretate alla luce di quanto sopra.

    25 A causa dell'erronea concezione dell'esistenza, l'anima condizionata
    pensa che quando il corpo muore anche l'essere vivente sia
    distrutto. Visnu, Dio, la Persona Suprema, è il supremo controllore,
    l'Anima Suprema di tutti gli esseri. Poiché non ha un corpo
    materiale, Egli è libero dal falso concetto di “io e mio”. E’ errato
    quindi pensare che Egli provi piacere o dolore quando è bestemmiato
    o quando Gli vengono offerte preghiere.
    Riferito a Lui ciò è
    impossibile, perché Egli non ha né amici né nemici. Quando castiga i
    demoni, lo fa per il loro bene, e quando accetta le preghiere dei
    devoti, è anche per il loro bene. Egli non è toccato né dalle preghiere
    né dalle bestemmie.

    26 Perciò, nell'ostilità o nel servizio devozionale, per paura, affetto o
    per desideri impuri — per uno o per tutti questi motivi —, se un'anima
    condizionata in un modo o nell'altro si concentra sul Signore, il
    risultato è il medesimo perché, grazie alla Sua posizione di felicità, il
    Signore non è mai colpito dall'inimicizia o dall'amicizia.
    27 [Narada Muni continuò:]
    Col servizio devozionale non si può raggiungere una così intensa
    concentrazione nel pensiero del Signore Supremo come quando si è
    situati in un sentimento di ostilità verso di Lui. Questa è la mia
    opinione.


    Qui viene detto che i nemici di Dio possono addirittura ottenere posizioni superiori a quelle dei devoti. C'è da considerare, però, che i nemici prima vengono puniti da Dio…, quindi è bene essere devoti per raggiungere Dio e non fare ragionamenti strani.
    Il concetto pare che sia questo: che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli. L'indifferenza viene invece ignorata, come risulta dalla citazione sottostante del medesimo capitolo:

    30 Moltissime persone hanno ottenuto la liberazione soltanto pensando
    a Krishna con molta attenzione e abbandonando le attività colpevoli.
    Questa grande attenzione può essere dovuta ai desideri sensuali, a
    sentimenti ostili, alla paura, all'affetto o al servizio devozionale. Ti
    spiegherò ora come per ricevere la misericordia di Krishna basti
    concentrarsi con la mente su di Lui.
    31 Caro re Yudhisthira, le gopi (pastorelle) hanno ottenuto la misericordia di
    Krishna per i loro desideri lussuriosi, Kamsa per la paura, Sisupala e
    altri re per l'invidia, gli Yadu per le loro relazioni di parentela con
    Krishna, voi Pandava per il grande affetto verso Krishna, e noi,
    semplici devoti, per il nostro servizio devozionale.
    32 In un modo o nell'altro, si deve considerare con molta serietà la
    forma di Krishna. Poi, secondo uno dei cinque procedimenti
    menzionati prima, si può tornare a Dio, nella nostra dimora
    originale. Gli atei come il re Vena, invece, essendo incapaci di
    pensare a Krishna in uno dei cinque modi precedentemente riferiti,
    non possono ottenere la salvezza. Perciò si deve in qualche modo
    pensare a Krishna, o favorevolmente o come nemico.
    Ultima modifica di Arcobaleno; 02-04-2019 alle 10:26
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

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