Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
non so in che modo hai letto il grafico, ma a me pare che presupporre addirittura sette milioni di immigrati regolari sia abbastanza esagerato. cioè il grafico si riferisce alla popolazione residente, ma non alla nazione intera. inoltre mi pare che il campione preso a riferimento sia abbastanza esiguo, cioè inidoneo a rappresentare la situazione nazionale complessiva. ti domando: è una proiezione?
no, è la descrizione dei residenti al 2012, di tutti quelli che stanno in Italia; non un campione; alla base hai i numeri, con origine al centro; se sommi tutti i segmenti hai il totale della popolazione residente censita;

si. però se guardo ad esempio la mia situazione, io ho 35 anni e non sono ancora nel mercato del lavoro e come me tanti, caro amico. non vedo come possano entrare nel mercato del lavoro quelli che oggi hanno mettiamo 20 anni
guarda bene: quella "pancia" nel grafico è composta da gente che presto andrà in pensione in massa, liberando posti per quelli che stanno sotto; ma il tipo di lavoro dipenderà anche dalla domanda; tu potrai sostituire un avvocato, un funzionario, un insegnante di diritto, purché ci sia la stessa domanda di quelle competenze; il che prevede una società che non arretri, dive si investa;

si. ma mi pare un quadro abbastanza "apocalittico". cioè se domani coloro che oggi sono in pensione verranno meno, beh allora i conti tornerebbero. non è che i pensionati campino all'infinito. ovviamente in una famiglia "allargata" cioè nonni, figli e nipoti la normale "successione" delle generazioni porterebbe ad una "concentrazione" di patrimoni, mettiamo anche "immobiliari", con possibilità di rendite tipo affitti ecc. cioè non solo redditi statali ma anche da "proprietà".
eh, no... perché se comunque quelli campano in media di più, e quelli sotto sono sempre meno, la proporzione che c'è ora - già precaria - non regge più; e poi, quelle "rendite" immobiliari, da dove vengono se manca la gente ? se tuo padre ti lascia un fondo commerciale in periferia o in paese, lo affitti se c'è il bengalese che ci apre la frutteria aperta tutta la notte e se quella periferia o quel paese sono abitati; e così tanti appartamenti accanto; ma se mancano le persone, perché gli anziani muoiono e i giovani vanno a lavorare nei grandi centri, o altrove, ti resta sfitto, ci paghi le tasse e la manutenzione; diventa un costo, non una ricchezza;
questo è talmente un problema che riguarda persino le seconde case di lusso degli agiati: 20 anni fa, il villino al mare in una costa di pregio garantiva 4 mesi di affitto alto; oggi per avere un paio di settimane, devi dimezzare la richiesta, ma certi posti bellissimi sono quasi disabitati, tranne che nella settimana di ferragosto;

ma se la soluzione sarebbe fare più figli, mi pare non ci siano problemi. abbiamo anche tra noi italiani le classi proletarie che fanno tanti figli, non è che la tendenza sia irreversibile e tale da mandare, come dici tu, "tutto in malora". insomma direi che è inutile ripetere la solfa della statistica come scienza "opinabile". il fatto di scegliere di non sposarsi io lo riferirei alle classi "privilegiate", le quali sanno bene cosa comporti fare figli in "costanza di matrimonio". non è che scopriamo l'acqua calda. non a caso il grafico che hai riportato fa riferimento a un campione di qualche milione di persone e non alla globalità della popolazione. almeno da quanto ho avuto modo di capire leggendolo.
infatti, hai capito male: quello non è un campione, leggi attentamente i numeri... parti dallo 0 al centro, vai a sx e leggerai 1,4 mln di maschi di età compresa tra 0 e 4 anni, a dx per le femmine, e così via, salendo per fasce di età, ecc...

quella che è una proiezione, molto attendibile, è che se la propensione a procreare nelle donne viene protratta per età, come è ora, e la parte femminile della colonna diventa più esigua, il combinato è una fertilità ancora minore di quello che si potrebbe ottimisticamente ipotizzare; perché un conto è se una 20enne su due cerca di restare incinta; altro se lo fa una 35enne su due; la prima potrebbe effettivamente fare 3 figli, mentre la seconda è fortunata se riesce a farne uno;

posto che i figli nella realtà li fanno proprio gli agiati, almeno in Italia; sono quasi uno status symbol; nel meridione si ha ancora l'illusione del passato, delle famiglie numerose; la realtà è che da 30 anni, a parte poche eccezioni, i "proletari" non fanno più figli; e guarda che è iniziato un calo persino tra gli immigrati, che in questo si stanno perfettamente "italianizzando";

e ti mancano due generazioni nette; perché se per ipotesi, fantascientifica, le ventenni di ora facessero tre figli a testa da subito, l'organigramma sarebbe riequilibrato tra 30 anni, quando questi figli sarebbero integrati, qualificati e produttivi.