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Risultati da 61 a 75 di 139

Discussione: comunità e società

  1. #61
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    ti ringrazio tiberio. il tuo è un pensiero davvero nobile. degno del nome che porti...
    Ma non condivido i discorsi sul dna razziale ecc. E non penso che ebrei e spagnoli siano una razza
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  2. #62
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    si guarda. poiché me lo chiedi ti rispondo. il dna c'è anche nello yogurt e nel succo di frutta. puoi dire che i batteri dello yogurt siano esseri umani e perciò non vadano mangiati insieme allo yogurt?

  3. #63
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    Sono gli stessi ebrei israeliani che dicono stupidate sul dna ebreo che sarebbe presente negli ebrei neri, ecc.
    Un ebreo bianco e' bianco e un ebreo nero e' nero, e' assurdo metterli tutti e due nella cd razza ebraica.
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  4. #64
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    è come dire che non fanno schifo "insieme", ma ognuno a modo suo...

  5. #65
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    Non sono impressionato perché ne conosco decine di "antisemiti" del web, ormai non mi fanno più effetto
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  6. #66
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    si. carissimo. non era mia intenzione impressionare nessuno. volevo solo dire la mia. abbia pazienza, almeno la pazienza...

  7. #67
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    carissima, per te ci vuole una terapia d'urto. allora: ti fai un martini (il liquore, non l'adolescente al mare), poi ti fai una puntatina a baccarà. e per finire una passeggiata sul lungo mare a salerno. evitando ovviamente di fare la puttxxa. se anche dopo questo, continui a sparare cazzate, allora occorre una misura estrema. una soluzione finale diciamo: prendi una gazzosa faito, la scuoti e poi ti cospargi la testa di quel nettare butirrico, come se volessi piangere patroclo. dopo di che, aspetta qualche giorno e sarai come nuova. come madonna dopo la chiavata che l'ha fatta sentire di nuovo vergine...e magari ci scrivi anche una canzone...ciao cara...
    Naturalmente su chi spara più cazzate dipende dai punti di vista, e il mio non è razzista.
    Per il resto mi spiace ma sono astemia.

  8. #68
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    L'ebraismo e' una religione, non una razza, tuttavia una religione determina mediamente uno stile di vita specifico e tale stile, nella dialettica comune, puo' benissimo coincidere con una identificazione di razza, non costituita solo da caratteristiche genetiche, ma anche di un modo di pensare e fare che ti distingue dal resto.

  9. #69
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    L'ebraismo e' una religione, non una razza, tuttavia una religione determina mediamente uno stile di vita specifico e tale stile, nella dialettica comune, puo' benissimo coincidere con una identificazione di razza, non costituita solo da caratteristiche genetiche, ma anche di un modo di pensare e fare che ti distingue dal resto.
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    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  10. #70
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    .
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  11. #71
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    L'ebraismo e' una religione, non una razza, tuttavia una religione determina mediamente uno stile di vita specifico e tale stile, nella dialettica comune, puo' benissimo coincidere con una identificazione di razza, non costituita solo da caratteristiche genetiche, ma anche di un modo di pensare e fare che ti distingue dal resto.
    no caro gatto. magari lo era, dico una religione, in principio. dopo millenni di unioni endogamiche è sicuramente una razza. guarda, non ci si può sbagliare...

  12. #72
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    Con questo concetto qualunque gruppo caratterizzato da un fattore comune, vuoi una qualunque religio, o territorio di residenza da corpo ad una razza visto che poi ci si unisce maggiormente all'interno di tali gruppi ed, in effetti se tali condizioni replicano caratteristiche biologiche, o stili di vita ben distinti dalla media "la razza" si genera, ma deve essere facilmente distinguibile nella massa.

  13. #73
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Con questo concetto qualunque gruppo caratterizzato da un fattore comune, vuoi una qualunque religio, o territorio di residenza da corpo ad una razza visto che poi ci si unisce maggiormente all'interno di tali gruppi ed, in effetti se tali condizioni replicano caratteristiche biologiche, o stili di vita ben distinti dalla media "la razza" si genera, ma deve essere facilmente distinguibile nella massa.
    sai, ci sono due vincoli, su piani diversi, che impediscono di parlare di "razze" e dottrine conseguenti:
    per "razza" si deve intendere un gruppo distinto ed esclusivo nell'ambito di una specie; esclusivo vuol dire che una certa distribuzione di caratteri descrive solo gli appartenenti a quel gruppo ed esclude gli altri; questo è possibile, per esempio, nelle razze canine, dove la prova del nove è che l'analisi delle sequenze genetiche consente di attribuire "al buio" l'appartenenza ad una certa razza o gruppo affine, escludendo gli altri; e questo perché l'inbreeding secolare ha effettivamente consentito una separazione genetica quantitativamente e qualitativamente rilevante;

    non è possibile con gli esseri umani, perché se si analizza la sequenza genetica di qualsiasi essere umano la distribuzione dei caratteri non consente di escludere nulla che renda congruente l'appartenenza ad un gruppo in base ai tratti esteriori e l'effettiva composizione genetica di un soggetto determinato; cioè, se noi prendessimo un irakeno a caso e un irlandese a caso, abbiamo buone probabilità che il primo appartenga ad un fenotipo adattativo di pelle più scura, mentre il secondo potrebbe essere rosso di capelli e con la pelle bianca e lentiggini;
    ma questi caratteri sono di acquisizione selettiva recentissima in termini evolutivi, e in base ad una storia di mobilità estremamente più pronunciata rispetto a quella dei cani di razza; cioè, quando si va a vedere sotto la superficie dei caratteri fenotipici la distribuzione percentuale dei caratteri, si troverà che l'irakeno magari ha un 35 % di geni che hanno il loro picco di densità nella regione dell'India settentrionale, e il 25% nell'area del Baltico, mentre l'irlandese mostra un 40% di caratteri che "al buio" indicherebbero un'elevata probabilità di appartenenza ad un ceppo iberico;
    tutti, irakeni, irlandesi, baltici e iberici, mostrano un 30% "compatibile" con l'attuale profilo mediorientale dell'irakeno, per il semplice fatto che tutti discendono dagli stessi primi agricoltori della mezzaluna fertile di 10/5mila anni fa, un tempo irrisorio rispetto all'evoluzione della specie homo;

    nel Settecento di Linneo e Darwin, e nell'Ottocento positivista, non si aveva un'idea quantificata delle proporzioni genetiche tra caratteri genetici generali e fenotipici; quindi, si ragionava per analogie col mondo animale di specie e razze selezionate - al contrario dell'uomo - per attitudini specialistiche utili alla sopravvivenza; es., il ghepardo è meno potente, ma più veloce del leone, ecc...
    perciò si è attribuito un peso determinante all'apparenza di caratteri fenotipici acquisiti molto di recente, e un relativo determinismo "razziale", anche per concomitanti motivi politici, che qui tralascio; per esempio, la pigmentazione, o la capacità di digerire i latticini in età adulta, negli ultimi 5mila anni si sono dimostrati colli di bottiglia molto selettivi in determinate circostanze estreme, come quelle del Nord-Europa glaciale: un bambino nato con la pelle più scura nella Scandinavia di 3mila anni fa, aveva grandi difficoltà a sintetizzare vitamina B e al conseguente sviluppo osseo, dato che questa capacità si attiva coi raggi solari; nel giro di poche generazioni, questi bambini diventavano adulti rachitici e, in quelle condizioni estreme, non si riproducevano, determinando la prevalenza dei fenotipi a pelle chiara; idem per la lattasi: in territori glaciali, dove era impossibile nutrirsi di cereali, l'apporto di lattosio diventava determinante, e oggi la quasi totalità delle popolazioni baltiche e scandinave di adulti è tollerante ai latticini, così come i discendenti ungheresi delle popolazioni di allevatori nomadi, ecc...

    la seconda gamba del ragionamento razzista, infatti, sarebbe poi quella di attribuire automatismi comportamentali e istintivi alle razze; in ambito animale, la specializzazione di base e la selezione artificiale hanno determinato effettivamente tali automatismi: ogni felino è predatore e, se valuta le dimensioni di una preda come compatibili, reagisce automaticamente allo stesso modo; per esempio, ad un soggetto che sfugge;
    il tipo che vive in mezzo ai leoni senza essere sbranato, Richardson, spiegherebbe che per lui si tratta di una circostanza assolutamente sicura, a patto di sapere come muoversi ed evitare assolutamente di far scattare l'istinto predatorio di quegli animali, anche solo per gioco: un movimento sbagliato associato all'adrenalina e sei finito;
    tutti i canidi hanno istinti di branco e soggezione al capo/padrone; finché sei in grado di agire da capo, puoi stare pure in mezzo ai lupi; ci sono alcune razze canine - terranova, labrador, retriever - che non resistono all'acqua: se vedono una pozzanghera, un fiume o il mare a 500 mt. non li tieni; è una reazione di razza, istintiva selezionata; puoi portare vicino alla spiaggia un terranova che non abbia mai visto una pozza d'acqua in vita sua e quello parte lo stesso; questa è "razza";

    mentre l'uomo ottocentesco, ignaro, ha assimilato gli umani in base al vello; come se un terrier o un doberman di pelo nero fossero più parenti del terranova rispetto ai labrador e retriever di pelo chiaro;

    ora - posta tutta la difficoltà sperimentale di distinguere tra comportamenti puramente istintivi e vincoli culturalmente acquisiti - è possibile che alcune caratteristiche genetiche siano associabili ad alcune predisposizioni istintive molto elementari; per esempio, la percezione di certi tipi di pericolo per l'incolumità fisica che possono modulare un atteggiamento più o meno temerario di fronte a determinate circostanze, oppure caratteri ormonali che influiscono sulla propensione a riprodursi; a volte si scoprono tendenze suicidarie analoghe in fratelli distanti, ad indicare che in quella famiglia il gene dell'autoconservazione è inibito e che, in determinate circostanze, di fronte al vuoto del 7° piano la pulsione a ritrarsi e minore, favorendo il gesto; d'altronde, tutti noi saremmo capaci di camminare tranquillamente per km sul margine bianco di un marciapiede; ma se ci trovassimo a farlo sospesi nel vuoto, molti cadrebbero per la paura determinata dalla percezione istintiva del pericolo, mentre alcuni sarebbero in grado di astrarsi per disciplina, o semplicemente disattivare la percezione per propensione genetica; se, ipoteticamente, potessimo costringere un certo gruppo a vivere senza protezioni sulle travi di un grattacielo in costruzione, nel giro di migliaia di anni avremmo selezionato un gene dell'equilibrio e uno dell'indifferenza al vuoto;

    quello che è davvero impossibile è ricondurre questi caratteri specifici a particolari gruppi umani, proprio per il tipo di storia genetica della specie più mobile del pianeta; e ancora più assurda l'attribuzione di caratteri "morali", mediati al 100% dalla cultura.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #74
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    Mel momento in cui uno ha caratteristiche peculiari che lo distinguono da un altro hai una razza riportabile a parametri fisici, ma amche di appartemenza e affinita', come la razza padrona .
    Poi si puo' dialetticamente le differenze gestendo i termini, ma e' uguale a camcellare un handycap chiamando il soggetto divetdamente abile, nome che non ne cambia la disabilita'.

  15. #75
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Mel momento in cui uno ha caratteristiche peculiari che lo distinguono da un altro hai una razza riportabile a parametri fisici, ma amche di appartemenza e affinita', come la razza padrona .
    non capisco; i caratteri fisici peculiari non formano gruppi, se non quelli con quel carattere; le persone con i capelli o gli occhi neri sono una "razza" ? e quelle alte ?
    un petroliere kuwaitiano ed uno texano costituiscono una "razza padrona" ?

    Poi si puo' dialetticamente le differenze gestendo i termini, ma e' uguale a camcellare un handycap chiamando il soggetto divetdamente abile, nome che non ne cambia la disabilita'.
    quella disabilità, che non definisce un tutto: sta in carrozzella; ma è un ricercatore medico che ti salva la vita; vedrai che lo chiami anche tu diversamente abile se la tua vita dipende da quelle capacità, e non per un moto di correttezza politica
    c'� del lardo in Garfagnana

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