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Risultati da 76 a 90 di 139

Discussione: comunità e società

  1. #76
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    Mettila come ti pare tanto le differenze si vedono e si considerano checche' tu ne dica spaccando il capello per poter dire che non c'e' capello.
    Un disabile puo' essere uno scienziato, ma resta disabile rispetto ad uno scienziato che in carozzella non ci sta e la carrozzella non aumenta la scienza.

  2. #77
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Mettila come ti pare tanto le differenze si vedono e si considerano checche' tu ne dica spaccando il capello per poter dire che non c'e' capello.
    Un disabile puo' essere uno scienziato, ma resta disabile rispetto ad uno scienziato che in carozzella non ci sta e la carrozzella non aumenta la scienza.
    nemmeno la capacità di correre la maratona; infatti, hai Stephen Hawkings e Pippo Frinchillucci, laureato in fisica, che corre la maratona ma fa l'assistente di laboratorio in una scuola media, per 1200 euro al mese; e la differenza non è certo conseguenza della pietà

    la disabilità si misura in relazione alla performance richiesta; se devi difenderti, ti serve un cacciavite grosso; ma se hai un problema con le stanghette degli occhiali, ti serve quello adatto; per l'essere umano cacciatore raccoglitore o guerriero con la lancia, essere menomato fisicamente o donna incinta era una disabilità;
    per noi no, e allora la donna laureata e incinta che ti compila il 740 o ti assiste in tribunale non ha un handicap rispetto al collega palestrato e prestante, magari un po' coglione e distratto perché pensa alla figa, ha una famiglia possidente alle spalle e prende poco sul serio il lavoro.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #78
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    @ Cono.

    Io non ho mai chiacchierato durante le file in banca, al bus, alla posta, anche se non avevo smartphone. Sono musona e mi faccio i fatti miei. Al limite leggevo un libro, anche se l'adolescenza, in cui vivevo leggendo sempre, di nottee di giorno, si è allontanata, ma se posso leggo. Che mi importa di chiacchierare con uno sconosciuto?

  4. #79
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    Axe.

    Noi indoeuropei apparteniamo alla razza caucasica, cio' si scrive anche sulle cartelle cliniche, per tanti motivi.

    La vitamina di cui stavi parlando, per un lapsus, non è la vit. B ma la D che viene attivata dai raggi ultravioletti. La vit D ha 4 anelli e da essa si formano

    il colesterolo
    gli ormoni sessuali maschili e femminili
    e la vit D, appunto,

    che deve essere attivata con l'apertura del 2^ anello, e deidrogenazione, tramite i raggi UV. La forma attiva è la vit D3. Si trovano ora in commercio molte vitamine D già attivate.

    Le vitamine del gruppo B sono idrosolubili, ela B1 fu la prima ad essere isolata, si trovano nel lievito di birra.Servono per il metabolismo dei nervi e per reazioni enzimaticche di decarbossilazione e transaminazione.

  5. #80
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
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    Axe.

    Noi indoeuropei apparteniamo alla razza caucasica, cio' si scrive anche sulle cartelle cliniche, per tanti motivi.
    che:
    a) non è una "razza";
    b) non è nemmeno propriamente "caucasica"; questa è una definizione americana, che ha una sua storia, scientificamente insensata;

    indoeuropeo è una categoria linguistica, non sovrapponibile a quella dei "bianchi";

    visto che hai la preparazione adeguata, troveresti interessante "Geni, popoli e razze", L.L. Cavalli Sforza, uno dei protagonisti della mappatura del genoma.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #81
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    nemmeno la capacità di correre la maratona; infatti, hai Stephen Hawkings e Pippo Frinchillucci, laureato in fisica, che corre la maratona ma fa l'assistente di laboratorio in una scuola media, per 1200 euro al mese; e la differenza non è certo conseguenza della pietà

    la disabilità si misura in relazione alla performance richiesta; se devi difenderti, ti serve un cacciavite grosso; ma se hai un problema con le stanghette degli occhiali, ti serve quello adatto; per l'essere umano cacciatore raccoglitore o guerriero con la lancia, essere menomato fisicamente o donna incinta era una disabilità;
    per noi no, e allora la donna laureata e incinta che ti compila il 740 o ti assiste in tribunale non ha un handicap rispetto al collega palestrato e prestante, magari un po' coglione e distratto perché pensa alla figa, ha una famiglia possidente alle spalle e prende poco sul serio il lavoro.
    Mi sembra che tu voglia negare differenze, variegate e in diversi ambiti, che pero' sono evidenti e di cui, al dunque, si tiene conto, anche se il politically correct cerca di imporre, dialetticamente, una equivalenza che non c'e' e comunque non viene riconosciuta di fatto.
    La boldrini aveva fatto compilare la lista delle parole proibite, per educare le genti .
    Resta che differenziare non significa automaticamente costruire una gerarchia di superiorita' che, semmai, prende corpo su vari aspetti di proprio interesse del singolo individuo che valuta, anche se raramente lo esplicita.

  7. #82
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Mi sembra che tu voglia negare differenze, variegate e in diversi ambiti, che pero' sono evidenti e di cui, al dunque, si tiene conto, anche se il politically correct cerca di imporre, dialetticamente, una equivalenza che non c'e' e comunque non viene riconosciuta di fatto.
    La boldrini aveva fatto compilare la lista delle parole proibite, per educare le genti .
    Resta che differenziare non significa automaticamente costruire una gerarchia di superiorita' che, semmai, prende corpo su vari aspetti di proprio interesse del singolo individuo che valuta, anche se raramente lo esplicita.
    se parli di differenze visibili, sono tali da non determinare quasi nulla, se non le specifiche di quella differenza: es. una persona di pelle nera ha meno bisogni di protezione solare; ma non implica di necessità alcun tratto comune; poi, si possono approfondire tratti che accomunano diversi gruppi;
    se tu candidi un etiope a correre i 100 mt piani perché pensi: "è nero...", la pigli in tasca, perché la conformazione ottimale che fa la differenza a livelli di vertice privilegia la discendenza ivoriana, lato opposto dell'Africa, mischiata alla bianca, come nel caso dei giamaicani e afroamericani;

    il figlio di una svedese e di un ivoriano, nato e cresciuto in Svezia, ti appare probabilmente come un africano; ma cosa può dedurne quando prende corpo su vari aspetti di proprio interesse del singolo individuo che valuta, anche se raramente lo esplicita ?
    magari quello gli dice di girare al largo, e si sente rispondere in perfetto che è l'addetto culturale dell'ambasciata svedese; oppure, se è italiano, che è un maresciallo dell'arma e lo denuncia pure a piede libero;
    è come giudicare un'automobile dal colore: non mi interessa che sia diesel, a benzina o elettrica, una 900 cc o un 2mila turbo 4x4, una berlina sport o un suv, purché sia bianca
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #83
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    Mi sembra ovvio che a certe differenze, in funzione di contesti vari, vengano associate caratteristiche diffuse e valutazioni specifiche di gruppo piuttosto probabili in quei contesti, per cui un nero che ciondola con le sue mercanzie e' considerato diversamente da un nero referenziato da un suo ruolo sociale.
    Poi senza motivi specifici non lo vai ad urlare ai quattro venti.

  9. #84
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    Mi sembra ovvio che a certe differenze, in funzione di contesti vari, vengano associate caratteristiche diffuse e valutazioni specifiche di gruppo piuttosto probabili in quei contesti, per cui un nero che ciondola con le sue mercanzie e' considerato diversamente da un nero referenziato da un suo ruolo sociale.
    Poi senza motivi specifici non lo vai ad urlare ai quattro venti.
    beh, ma è la stessa reazione di fronte ad un bianco che faccia lo stesso in strada; se uno mi vuol vendere un pc portatile o un cellulare di alta fascia a 50 euro in autogrill, il fatto che abbia o meno l'accento napoletano da antonomasia del "pacco" teatrale non mi fa grande differenza;

    il pregiudizio è legittimo e giustificato; lo adottiamo tutti, perché è una necessità di economia mentale; ma è stupido - tecnicamente, intendo - confondere un pregiudizio agganciato a circostanze specifiche col determinismo biologico sul comportamento; perché è del secondo aspetto che si parla quando si evoca la "razza".
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  10. #85
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    Ogni luogo ha i suoi tipacci che tipacci restano, ma non sono gli stessi e magari, se invece di far parte da sempre del panorama, ce li hanno messi ci fai piu' caso e dover attuare certe norme di prudenza, quando era cosa rara, da piuttosto fastidio.

  11. #86
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    Ogni luogo ha i suoi tipacci che tipacci restano, ma non sono gli stessi e magari, se invece di far parte da sempre del panorama, ce li hanno messi ci fai piu' caso e dover attuare certe norme di prudenza, quando era cosa rara, da piuttosto fastidio.
    ho capito, ma sei fuori tema;
    qui non si tratta di discutere un pregiudizio culturale, che è altra cosa; può essere sbagliato o ingiusto, ma è praticato da tutti, anche inconsapevolmente per una necessità di economizzare risorse mentali nel valutare una circostanza;
    qui, la questione discussa si articola in due punti:
    a) esiste un determinismo biologico sul comportamento ? es: la mafia è diffusa tra i meridionali; ipotesi: l'appartenenza genetica a quel gruppo - al di là dell'educazione - spinge in modo deterministico al crimine; per cui, il figlio adottivo originario di Palermo, ma cresciuto a Zurigo da genitori svizzero-tedeschi da adulto manifesterà comunque propensioni criminali, per via dei suoi geni; girerà in moto senza casco, come allo ZEN...

    b) è possibile distinguere geneticamente i "meridionali", o i palermitani, gli albanesi, i romeni a partire dal loro genoma, come gruppo esclusivo ?

    la risposta è no, in entrambi i casi;
    primo perché certi comportamenti sono troppo complessi e mediati per attribuirli alla genetica, che influisce al più su reazioni istintive elementari;

    in secondo luogo perché se tu assumi una coppia di gruppi etnici a caso, la forbice di variabilità all'interno di uno stesso gruppo è sempre molto maggiore di quella tra i due gruppi, configurando un continuum indistinto di variabilità di caratteri, in cui le distribuzioni indicano solo una relativa probabilità di appartenenza, dove ogni individuo ha in misura maggiore o minore una percentuale distintiva di quasi tutto;

    pensa che la maggior distanza genetica si ha tra etno-tipi che ci appaiono molto simili, entrambi neri, come il centrafricano e l'aborigeno australiano, mentre la distanza genetica tra l'africano e l'europeo è minima;
    e la cosa si spiega molto facilmente con l'osservazione dei percorsi delle comunità umane; l'aborigeno australiano fa parte della comunità che si è allontanata prima e ha vissuto un più lungo periodo di separazione, durante il quale sono avvenute maggiori mutazioni genetiche.
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  12. #87
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    Direi di no per entrambi i punti, ma non mi sembra cambi la sostanza della questione visto che poi si valuta su criteri molto piu' immediati e poco importa se sono il risultato di contesti e non di di fattori genetici nemmeno valutabili nell'ordinario.

  13. #88
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    Direi di no per entrambi i punti, ma non mi sembra cambi la sostanza della questione visto che poi si valuta su criteri molto piu' immediati e poco importa se sono il risultato di contesti e non di di fattori genetici nemmeno valutabili nell'ordinario.
    beh, tu giudichi immaginando solo una circostanza che hai in mente; ma la questione non si esaurisce certo al tuo incontro col ciondolante africano, che, anzi, è molto marginale in questo particolare aspetto;
    in generale, chi postula la "razza" - ma anche il genere, come indicativo di capacità o attitudini morali che operano deterministicamente - implica anche una gerarchia nell'accesso a determinate posizioni sociali, o peggio;

    poi, razzisti culturali siamo tutti, anche chi lo nega, e anche chi fa un grande sforzo per evitarlo; è un meccanismo istintivo di elaborazione delle informazioni che tende ad economizzare nel momento in cui si deve scegliere in tempi rapidi;
    a suo tempo, uno studio comportamentale presentato da Piero angela, mostrava la scena di una carrozzina e infante nei pressi di strisce pedonali, di volta in volta spostato da persone diversamente vestite;
    alla domanda di interpretare la scena, quello abbigliato casual tentava un rapimento, quello in giacca e cravatta stava salvando il bambino da un possibile pericolo, ecc...
    il pregiudizio va compreso; ma anche amministrato; perché il truffatore che si presenta in casa di anziani di solito è in giacca e cravatta, uniforme, ecc... e la maggior parte delle inculate si prendono perché si era convinti di aver capito la circostanza in base al proprio pregiudizio, senza averlo verificato con delle "protesi" logiche e razionali;
    infatti, ogni pregiudizio ha un suo livello ottimale di efficienza, in termini di resa/errore; al di sotto di quel livello iniziano i rischi o le mancate opportunità, e si renderebbe necessario un vaglio che faccia emergere gli aspetti contro-intuitivi; pensi di aver ragione e fai causa ad uno ? perdi e ti tocca pagare le spese, e magari ti condannano per lite temeraria; a questo servono, o servirebbero gli avvocati...
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  14. #89
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    Tuttavia la mancanza di un determinismo fra biologia e comportamento non cancella delle palesi differenze biologiche ed es, se debbo cercare uno, e' diverso dire maschio di razza bianca, rispetto a semplicemente maschio, cosa che amplia di molto la ricerca.
    Ed ecco che un elemento va a definire un sottoinsieme catalogato sotto la definizione razziale, specialmente se la tipologia stringe molto il campo di ricerca.
    Ovviamente in africa servirebbe a poco dire di razza nera, come qui bianca.
    Non si prendono caramelle dagli sconosciuti

  15. #90
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Tuttavia la mancanza di un determinismo fra biologia e comportamento non cancella delle palesi differenze biologiche ed es, se debbo cercare uno, e' diverso dire maschio di razza bianca, rispetto a semplicemente maschio, cosa che amplia di molto la ricerca.
    Ed ecco che un elemento va a definire un sottoinsieme catalogato sotto la definizione razziale, specialmente se la tipologia stringe molto il campo di ricerca.
    ma così sposti la questione sul mero errore di definizione, o traduzione; l'americanismo di race sta per "tipo etnico", dove, per esempio, per "latino" o "ispanico" non si intendono italiani, spagnoli, francesi, ma i centro-americani di etnia nativa, con tutte le confusioni per i messicani, magari misti, ma con forti tratti europei per l'ascendenza spagnola: il funzionario lo vede ispanico, coi baffoni e la canotta e lo classifica come "latino"; quello si ripulisce, compra un abito, si cambia il nome in italiano, e 'nt'o culo all'identificazione etnica

    ma si tratta solo di capire che la parola "razza" è usata - peraltro impropriamente - in un contesto determinato, che nulla ha a che vedere coi discorsi razzisti, anche se quell'abitudine linguistica è fuorviante.
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