"Se mi dessero perle a tuo ugual peso, / se mi dessero diamanti a tuo ugual peso, / amore, io non ti lascerei, io non ti allontanerei...".

Sayat-Nova, pseudonimo di Harutyun Sayatyan (1712 – 1795), poeta armeno che s'incontra solo nelle antologie specialistiche.

È considerato il più grande poeta armeno del Settecento. La sua lirica amorosa è intensa, talora venata di malinconia talora colma di gioia. Sayat-Nova usa un linguaggio denso di metafore e similitudini: in un periodo di oppressione culturale, i suoi canti rappresentarono una testimonianza di amore per la vita e per la natura. A Sayat-Nova vengono attribuite circa 220 poesie.

Alla sua vita e alla sua arte è dedicato il film del 1968 "Il colore del melograno", diretto da Sergei Parajanov.

Il suo è il canto eterno dell'amore umano, incomprensibile a chi non riesce ad elevarsi sopra l'afrore del sesso.

In tante culture si celebra "l'incomparabilità" della persona amata: la sua bellezza è superiore al brillio delle perle e dei diamanti, e il suo valore non può essere misurato secondo parametri economici.

La "fiamma divina" dell'amore, così la definisce il biblico "Cantico dei Cantici", nasce solo dal dono reciproco e dalla grazia divina.

Un rapporto d’amore è basato sulla reciproca fiducia, la complicità, la tenerezza.