Quelli che portano a spasso gli esseri umani

A Los Angeles l'idea di offrire compagnia per le passeggiate a chi si sente solo è diventata una professione, e sembra fare bene a tutti

Invece dei cani, Chuck McCarthy porta a passeggio le persone. L’idea gli è venuta qualche anno fa, dopo aver notato quanto fosse solitaria la vita di molti suoi concittadini a Los Angeles. L’intuizione è diventata prima una professione e poi una piccola azienda, con diverse persone che dedicano parte del loro tempo ad andare a spasso con altri, dietro il pagamento di un piccolo compenso. I “People Walker”, al centro di un recente articolo del Los Angeles Times, godono ormai di un certo successo e la loro storia racconta efficacemente opportunità e paradossi offerti dalla società contemporanea nelle grandi città.

Secondo il censimento più recente, un terzo degli abitanti di Los Angeles vive da solo. In questo grande insieme di esistenze solitarie c’è un po’ di tutto: giovani e vecchi single, vedovi, ricchi, poveri, impiegati e persone che lavorano da casa grazie al telelavoro. Molti di loro passano intere giornate senza incontrare anima viva, a parte qualche commesso in bar e negozi, in una condizione di isolamento autoinflitta e che secondo numerose ricerche scientifiche non fa per nulla bene alla salute. In media le persone solitarie tendono a vivere di meno e a essere meno felici rispetto a quelle con una buona rete sociale, fatta di amici, colleghi e parenti.

Fino a qualche tempo fa, Chuck McCarthy non era da meno. Si guadagnava da vivere facendo lavoretti di vario tipo e trascorrendo molto tempo davanti a un computer, per lo più per realizzare GIF e grafiche per i suoi clienti. Era un’occupazione che gli consentiva di lavorare un po’ ovunque, di solito in caffetterie e locali dove è frequente trovare altri professionisti, intenti a lavorare davanti ai loro portatili e con cuffie per ascoltare la musica e isolarsi da ciò che hanno intorno. Nonostante fosse sempre tra altre persone, McCarthy sentiva una certa solitudine.

A differenza di quel terzo di abitanti di Los Angeles, McCarthy non abitava da solo ma condivideva l’appartamento con la sua ragazza. Il loro rapporto era piuttosto stretto: avevano interessi in comune, facevano molte cose insieme e tutto sommato si bastavano a vicenda, senza la necessità di avere tanti altri amici. Lei lavorava da casa e uscivano raramente.

Per non fare quelli che stanno sempre reclusi in casa, un giorno concordarono che quando non avrebbero avuto voglia di cucinare sarebbero andati a recuperare il cibo direttamente dai ristoranti, a piedi. A Los Angeles si spostano quasi tutti in automobile: sia perché la città è molto estesa, sia perché i suoi quartieri non sono molto a misura di pedone. Le passeggiate di McCarthy erano una sorta di trasgressione e fu durante una di quelle uscite che notò quante persone fossero sì in giro, ma da sole. C’era chi correva, chi faceva ginnastica all’aperto e chi portava a passeggio il proprio cane.

Dopo averci riflettuto, McCarthy si chiese perché non si potesse applicare agli esseri umani l’idea di portare fuori il cane, dando loro un servizio che offrisse compagnia e l’opportunità di fare un po’ di esercizio fisico camminando. Il tutto avrebbe inoltre offerto la giusta motivazione per i più pigri, o qualche sicurezza per chi non si sente a proprio agio ad andarsene in giro da solo, soprattutto in alcuni quartieri della città o a ore poco raccomandabili.


https://www.ilpost.it/2019/05/25/peo...e-a-pagamento/