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Discussione: La spiegazione di un passo del Vangelo.

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    La spiegazione di un passo del Vangelo.

    Questo passo si trova in due Vangeli e io gli diedi due interpretazioni un po' diverse.

    Mt. 10:39:
    Chi ha trovato la sua vita, la perderà; e chi ha perduto la sua vita per me, la troverà.

    Chi ha raggiunto il benessere mondano, lo perderà con la morte; chi non ha goduto del benessere mondano a causa dell’obbedienza alle leggi divine, troverà una vita degna di essere vissuta.

    Lc. 17:33:
    Chi cerca di porre in salvo la propria vita, la perderà; e chi la perderà, la salverà.

    Chi vorrà mantenere i vantaggi della posizione ottenuta nella vita mondana e rinnegare Cristo e la nuova Legge, sarà inevitabilmente condannato; chi perderà i vantaggi ottenuti nella vita mondana a causa della nuova Legge, salverà la propria vita.

    Ora vediamo l'interpretazione di sorella White, che però non viene messa in relazione a quel passo evangelico. Lei, comunque, afferma che tutto ciò che dice è ispirato.

    Da Messaggi Scelti (vol. III):

    Quelli che abbandonano Dio per salvare le loro vite, saranno abbandonati da Lui. Nel tentativo di salvare le loro vite cedendo all’errore, perderanno la vita eterna. {MS3 325.7}

    Anch'io, comunque, mi riferivo alla vita eterna dell'anima salvata.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  2. #2
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    Arcobaleno.
    Insomma il ricco non entra in paradiso, ma Gesù dice che nulla è impossibile a Dio. uindi anche il ricco si salva.Quello era un popolo che teneve ( e tiene) alla ricchezza.

  3. #3
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    Arcobaleno.
    Insomma il ricco non entra in paradiso, ma Gesù dice che nulla è impossibile a Dio. uindi anche il ricco si salva.Quello era un popolo che teneve ( e tiene) alla ricchezza.

  4. #4
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Arcobaleno.
    Insomma il ricco non entra in paradiso, ma Gesù dice che nulla è impossibile a Dio. uindi anche il ricco si salva.Quello era un popolo che teneve ( e tiene) alla ricchezza.
    Non viene punita la ricchezza in se stessa, tant'è che molti patriarchi furono benedetti da questo punto di vista, ma chi si arricchisce disonestamente e chi non devolve almeno la decima delle proprie entrate ai poveri.
    Gesù va oltre e chiede al giovane ricco di rinunciare a tutto il suo patrimonio…
    Si può dire: maggiore è la rinuncia, maggiore la ricompensa futura.
    Io sconsiglio di trasformarsi in mendicanti come S. Francesco. Dio non ama quelli che eccedono, è scritto in parecchi testi.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  5. #5
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Non viene punita la ricchezza in se stessa, tant'è che molti patriarchi furono benedetti da questo punto di vista, ma chi si arricchisce disonestamente e chi non devolve almeno la decima delle proprie entrate ai poveri.
    Gesù va oltre e chiede al giovane ricco di rinunciare a tutto il suo patrimonio…
    Si può dire: maggiore è la rinuncia, maggiore la ricompensa futura.
    Io sconsiglio di trasformarsi in mendicanti come S. Francesco. Dio non ama quelli che eccedono, è scritto in parecchi testi.
    Se, dicendo quello Gesù riflette su se stesso, è bene che lo facciamo, per capire, anche noi; così potremo esprimere le nostre esperienza anche agli altri.
    In sostanza quello che fece Gesù parlando agli altri di se e di come vedeva il mondo.
    E' un invito ad esaminarci non a giudicare, insomma è un invito a rimanere se stessi.

  6. #6
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Non viene punita la ricchezza in se stessa, tant'è che molti patriarchi furono benedetti da questo punto di vista, ma chi si arricchisce disonestamente e chi non devolve almeno la decima delle proprie entrate ai poveri.
    Gesù va oltre e chiede al giovane ricco di rinunciare a tutto il suo patrimonio…
    Si può dire: maggiore è la rinuncia, maggiore la ricompensa futura.
    Io sconsiglio di trasformarsi in mendicanti come S. Francesco. Dio non ama quelli che eccedono, è scritto in parecchi testi.
    Sei sicuro? Ci si può far poveri in tanti modi diversi: Ciò che conta è mettere Dio al primo posto, nella nostra Vita. Non i beni. Non i soldi. Non la carriera. Non il potere. Non gli affetti. Nemmeno quelli più cari....

    Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.

    Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

    MATTEO 19
    amate i vostri nemici

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Sei sicuro?
    Che Dio non ama i mendicanti lo abbiamo già letto in "Liete Novelle", testo bahà'ì:

    La dodicesima Lieta Novella
    S'ingiunge a ciascuno di voi di dedicarsi a una forma di
    occupazione, come mestieri, commerci e simili. Ci siamo degnati
    d'innalzare il vostro impiego nel lavoro al rango dell'adorazione
    a Dio, l'Unico Vero. Riflettete in cuor vostro
    sulla grazia e sui doni di Dio e ringraziateLo all'alba e all'imbrunire.

    Agli occhi di Dio, il più spregevole fra gli uomini è colui
    che sta pigramente seduto e mendica.


    E che Dio non ama chi eccede lo abbiamo letto nei testi zoroastriani:

    L’utilità di tutte le azioni e le cose procede dal Giusto Mezzo. Esse sono guastate e rese inefficaci da eccesso e difetto. Il Giusto Mezzo è sotto il controllo della Sapienza Innata del Creatore, [operante] nelle sue creature. La mancanza di ordine è precisamente eccesso e difetto, diabolica eresia, l’opposto della Sapienza Innata. Tutte le volte che la divina Sapienza Innata trionfa sulla diabolica eresia tra gli uomini, il Giusto Mezzo e l’ordine prevalgono, eccesso e difetto sono indeboliti, e la creazione prospera. (Denkart - Ed. Madan - p. 295)

    L’azione della Buona Religione degli adoratori di Ohrmadz è riassunta nel ricondurre al Giusto Mezzo l’eccesso e il difetto che l’Aggressore ha prodotto nella creazione, e nella salvazione e nel conforto di tutta la creazione. E poiché il Creatore Ohrmadz inviò la Religione degli adoratori di Ohrmadz allo scopo di sgominare l’Aggressore e di arrecare conforto alla sua creazione, e poiché la sua volontà è di sgominare l’Aggressore e di perfezionare le sue creature, la sua sapienza totale, sebbene questa [sembri essere] la direzione individuale delle creature individuali, è riassunta in una sola cosa, l’onnipotente Giusto Mezzo. L’Aggressore, [d’altra parte,] distrugge la creazione per mezzo di due [armi] che contengono l’intero potere della menzogna: eccesso e difetto, in cui uno è una tendenza ad andare oltre il Giusto Mezzo, l’altro una tendenza a rimanerne indietro. Ambedue portano morte e distruzione sulla creazione di Ohrmadz.
    Quando la creazione è ricondotta al Giusto Mezzo nei casi in cui c’è eccesso, o portata verso il Giusto Mezzo quando c’è difetto, allora la Religione degli adoratori di Ohrmadz, nella sua saggezza, salva tutte le cose dal male e le riporta in uno stato di totale bontà e di perfetto equilibrio. Perciò gli antichi saggi, esponendo la Buona Religione, hanno detto che la Religione di Ohrmadz è una singola parola, il Mezzo, e che la religione di Ahriman è due parole, eccesso e difetto. (Denkart - Ed. Madan - pp. 306, 307)


    Nei testi confuciani, che per ora non avevo citato:

    Quando in noi non si manifestano la gioia, l’ira, il dolore, il piacere, si dice che siamo in stato di equilibrio. Quando [questi sentimenti] sorgono in noi mantenendosi nei giusti limiti, si dice che siamo in stato di armonia. Ecco che cos’è l’equilibrio: il grande fondamento di tutto ciò che è sotto il cielo. Ecco che cos’è l’armonia: la Via universale di tutto ciò che è sotto il cielo.
    Quando esistono il massimo equilibrio e la massima armonia, in cielo e in terra ogni cosa ha il suo giusto posto e gli esseri raggiungono il loro pieno sviluppo. (L'invariabile mezzo 1)

    La sincerità è la Via del Cielo, tendere alla sincerità la Via dell’uomo.
    Chi è sincero sta nel mezzo senza sforzo e ottiene senza pensare: stare nel mezzo della Via naturalmente e facilmente è da santi. Tendere alla sincerità significa scegliere il bene ed attenervisi fermamente. [A tal fine occorre] studiare estesamente, investigare minutamente, meditare attentamente, discernere chiaramente, praticare costantemente. (L'invariabile mezzo 20)

    Confucio disse: - Poiché non trovo, per istruirli, uomini che si attengano al giusto mezzo, sono costretto (ad accettare) gli entusiasti e i prudenti. Gli entusiasti progrediscono e afferrano, i prudenti vi sono cose che non fanno. - (I dialoghi 323)

    Mencio disse: - Il filosofo Yang propugnava l’egoismo: se, strappandosi un sol pelo, avesse avvantaggiato il mondo, non l’avrebbe fatto. Il filosofo Mo propugnava l’amore senza distinzioni: se, facendosi scorticare dal capo alle calcagna, avesse avvantaggiato il mondo, l’avrebbe fatto. [Il virtuoso di Lu] Tzu-mo si tenne nel mezzo [tra questi due eccessi]. Tenendosi nel mezzo si avvicinò alla Via. Ma tenersi nel mezzo senza soppesare le circostanze è come attenersi ad uno [degli eccessi]. Ciò che è deprecabile nell’attenersi ad uno è che si lede la Via: si accoglie un principio e se ne tralasciano cento. - (Mencio 202)
    Ultima modifica di Arcobaleno; 11-06-2019 alle 21:02
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  8. #8
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Che Dio non ama i mendicanti lo abbiamo già letto in "Liete Novelle", testo bahà'ì:

    La dodicesima Lieta Novella
    S'ingiunge a ciascuno di voi di dedicarsi a una forma di
    occupazione, come mestieri, commerci e simili. Ci siamo degnati
    d'innalzare il vostro impiego nel lavoro al rango dell'adorazione
    a Dio, l'Unico Vero. Riflettete in cuor vostro
    sulla grazia e sui doni di Dio e ringraziateLo all'alba e all'imbrunire.

    Agli occhi di Dio, il più spregevole fra gli uomini è colui
    che sta pigramente seduto e mendica.


    E che Dio non ama chi eccede lo abbiamo letto nei testi zoroastriani:

    L’utilità di tutte le azioni e le cose procede dal Giusto Mezzo. Esse sono guastate e rese inefficaci da eccesso e difetto. Il Giusto Mezzo è sotto il controllo della Sapienza Innata del Creatore, [operante] nelle sue creature. La mancanza di ordine è precisamente eccesso e difetto, diabolica eresia, l’opposto della Sapienza Innata. Tutte le volte che la divina Sapienza Innata trionfa sulla diabolica eresia tra gli uomini, il Giusto Mezzo e l’ordine prevalgono, eccesso e difetto sono indeboliti, e la creazione prospera. (Denkart - Ed. Madan - p. 295)

    L’azione della Buona Religione degli adoratori di Ohrmadz è riassunta nel ricondurre al Giusto Mezzo l’eccesso e il difetto che l’Aggressore ha prodotto nella creazione, e nella salvazione e nel conforto di tutta la creazione. E poiché il Creatore Ohrmadz inviò la Religione degli adoratori di Ohrmadz allo scopo di sgominare l’Aggressore e di arrecare conforto alla sua creazione, e poiché la sua volontà è di sgominare l’Aggressore e di perfezionare le sue creature, la sua sapienza totale, sebbene questa [sembri essere] la direzione individuale delle creature individuali, è riassunta in una sola cosa, l’onnipotente Giusto Mezzo. L’Aggressore, [d’altra parte,] distrugge la creazione per mezzo di due [armi] che contengono l’intero potere della menzogna: eccesso e difetto, in cui uno è una tendenza ad andare oltre il Giusto Mezzo, l’altro una tendenza a rimanerne indietro. Ambedue portano morte e distruzione sulla creazione di Ohrmadz.
    Quando la creazione è ricondotta al Giusto Mezzo nei casi in cui c’è eccesso, o portata verso il Giusto Mezzo quando c’è difetto, allora la Religione degli adoratori di Ohrmadz, nella sua saggezza, salva tutte le cose dal male e le riporta in uno stato di totale bontà e di perfetto equilibrio. Perciò gli antichi saggi, esponendo la Buona Religione, hanno detto che la Religione di Ohrmadz è una singola parola, il Mezzo, e che la religione di Ahriman è due parole, eccesso e difetto. (Denkart - Ed. Madan - pp. 306, 307)


    Nei testi confuciani, che per ora non avevo citato:

    Quando in noi non si manifestano la gioia, l’ira, il dolore, il piacere, si dice che siamo in stato di equilibrio. Quando [questi sentimenti] sorgono in noi mantenendosi nei giusti limiti, si dice che siamo in stato di armonia. Ecco che cos’è l’equilibrio: il grande fondamento di tutto ciò che è sotto il cielo. Ecco che cos’è l’armonia: la Via universale di tutto ciò che è sotto il cielo.
    Quando esistono il massimo equilibrio e la massima armonia, in cielo e in terra ogni cosa ha il suo giusto posto e gli esseri raggiungono il loro pieno sviluppo. (L'invariabile mezzo 1)

    La sincerità è la Via del Cielo, tendere alla sincerità la Via dell’uomo.
    Chi è sincero sta nel mezzo senza sforzo e ottiene senza pensare: stare nel mezzo della Via naturalmente e facilmente è da santi. Tendere alla sincerità significa scegliere il bene ed attenervisi fermamente. [A tal fine occorre] studiare estesamente, investigare minutamente, meditare attentamente, discernere chiaramente, praticare costantemente. (L'invariabile mezzo 20)

    Confucio disse: - Poiché non trovo, per istruirli, uomini che si attengano al giusto mezzo, sono costretto (ad accettare) gli entusiasti e i prudenti. Gli entusiasti progrediscono e afferrano, i prudenti vi sono cose che non fanno. - (I dialoghi 323)

    Mencio disse: - Il filosofo Yang propugnava l’egoismo: se, strappandosi un sol pelo, avesse avvantaggiato il mondo, non l’avrebbe fatto. Il filosofo Mo propugnava l’amore senza distinzioni: se, facendosi scorticare dal capo alle calcagna, avesse avvantaggiato il mondo, l’avrebbe fatto. [Il virtuoso di Lu] Tzu-mo si tenne nel mezzo [tra questi due eccessi]. Tenendosi nel mezzo si avvicinò alla Via. Ma tenersi nel mezzo senza soppesare le circostanze è come attenersi ad uno [degli eccessi]. Ciò che è deprecabile nell’attenersi ad uno è che si lede la Via: si accoglie un principio e se ne tralasciano cento. - (Mencio 202)
    "Dà! Dà a chiunque ti chieda" dice il Signore. Se ci mettiamo a disquisire fra veri e falsi mendicanti, amico Arcobaleno, non ne leviamo le gambe....
    I falsi renderanno conto a Dio, non siamo noi che dobbiamo giudicarli. Ognuno è chiamato al lavoro, certo. Ma quando viene negato o sottratto, quando questa società non fa altro che creare nuove povertà e nuove emarginazioni....si può purtroppo finire agli angoli delle strade a mendicare un tozzo di pane. Si può finire sotto i loggiati a dormire coperti solo da un cartone.
    amate i vostri nemici

  9. #9
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    Nello "Srimad Bhagavatam" (2:2), forse, si trova una spiegazione alla richiesta di Gesù:

    31 Solo l’anima purificata da ogni contaminazione materiale può raggiungere la perfezione di vivere in compagnia della Persona Suprema una vita di felicità e gioia perfette, ritrovando così il suo stato originale. Chiunque ritrovi questa perfezione devozionale non sente più attrazione per il mondo materiale dove non tornerà mai più.

    Comunque, non è detto che chi non sia mendicante o molto povero sia necessariamente legato al mondo materiale e ai suoi piaceri.
    Ci sono ricchi che si suicidano. Un giovane della famiglia Agnelli l'ha fatto. Era legato ai beni del mondo materiale? Poteva avere ciò che voleva...
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  10. #10
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    Il nocciolo della questione lo troviamo sempre nello "Srimad Bhagavatam" (2):

    3:10 L’uomo intelligente, che sia pieno di desideri materiali, che sia privo di ogni desiderio o che desideri la liberazione, deve con tutto se stesso adorare Dio, il Tutto supremo e assoluto.

    17 Sorgendo e tramontando il sole accorcia la durata dell’esistenza di tutti gli esseri, tranne quella di colui che impiega il suo tempo a parlare del Signore, che è la fonte di ogni buona fortuna.

    21 La testa, anche se ornata da un turbante di seta, è solo un fardello pesante se non s’inchina davanti a Dio, la Persona Suprema, Colui che accorda la liberazione [mukti]. E le mani, anche se sono ornate di braccialetti d’oro scintillante, sembrano quelle di un cadavere, se non sono messe al servizio di Hari, il Signore.

    Dio al primo posto, il resto è secondario.
    Ultima modifica di Arcobaleno; 08-06-2019 alle 16:20
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  11. #11
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    {MS3 325.7}[/I]

    Anch'io, comunque, mi riferivo alla vita eterna dell'anima salvata.
    Io credo che nel pensiero di Gesù il presente ed il futuro siano in continuo contatto di gomito, e la vita eterna è nel presente.
    Quindi secondo me il messaggio riguarda l'agire quotidiano che determina ciò che non c'è ancora, ossia il futuro.

  12. #12
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Quindi secondo me il messaggio riguarda l'agire quotidiano che determina ciò che non c'è ancora, ossia il futuro.
    Questo è certo e può essere condiviso da tutti, atei compresi.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  13. #13
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Questo è certo e può essere condiviso da tutti, atei compresi.
    ....e allora?
    Quel pezzo non era mica scollegato dal resto.

  14. #14
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Questo è certo e può essere condiviso da tutti, atei compresi.
    Io stavo parlando del dopo cena.

  15. #15
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Io stavo parlando del dopo cena.
    Del dopo cena di Gesù e degli apostoli ne sappiamo abbastanza. Ti riferisci a quel dopo cena?
    Fate l'amore, non la guerra.
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