la consuetudine non va confusa con il costume;
la prima si connota per la percezione di doverosità del comportamento, con una radice funzionale che interagisce con la legge, e la integra; es., la mancia negli USA, che è (quasi) obbligatoria, per consuetudine, a meno di gravi mancanze del servizio, che ha una remunerazione fissa bassissima;
nel nostro caso, il crocifisso, non solo manca un positum di legge, esplicito, ma manca anche un elemento funzionale che spieghi e suggerisca una doverosità consolidata, di prima mano;
di prima mano è un tentativo convergente di rimuovere la questione per non urtare suscettibilità, che è un dato ricorrente della politica italiana, almeno da un secolo, col Patto Gentiloni;
c'è, invece, una strumentalizzazione identitaria e impropria di seconda mano, concepita come reazione, molto "debole" ideologicamente;
primo, perché declassa il simbolo a feticcio di qualcosa che, per chi ci crede, vale molto meno del senso originario;
secondo, perché nel far questo si declassa anche la legge stessa, di cui viene trascurato il senso;
così, hai atei identitari che usurpano il simbolo, e in generale l'incomprensione della natura dello stato e dei suoi principi.