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Discussione: Crocifiggere il Crocifisso?

  1. #91
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    non credo che, allora come oggi, la vita nella penisola valesse così poco. credo invece che i martiri "cristiani" nell'epoca dell'impero fossero coloro - e soltanto coloro - che non riconoscevano l'autorità imperiale, ovviamente sulla base del motto evangelico per cui Dio non è Cesare e viceversa. chiaro che vi fossero, da parte dell'autorità, delle ritorsioni contro la predicazione evangelica, che minava, se non di fatto, almeno a livello "ideologico" le strutture imperiali. poi non mi pare che fossero gli stessi "presbiteri" a vietare la predicazione e lo scontro conseguente con l'autorità imperiale. mi risulta invece, e non solo a me, che attraverso il martirio la chiesa dell'epoca intendesse, se non in modo esplicito almeno di fatto, "rovesciare" l'autorità imperiale, cosa che alla fin fine si verificò. e questa è storia.

  2. #92
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    @ Sandor.

    Non sono stati i cristiani a rovesciare l'Impero di Roma,
    cio' è scritto sui libri e c'è tanto da studiare per riuscire a capire
    perchè un impero così vasto e forte crollasse. Quindi rimando ai testi
    di Storia che spiegano il crollo dell'Impero romano d'Occidente, con
    Odoacre ( che si dice avesse un simbolo di potere quale la Lancia del
    Longino), e poi cadde quello d'Oriente. Roma si era rilassata sui suoi saccheggi
    ma i puteolenti Germani non stavano a guardare e scesero a valle e così anche
    i feroci Longobardi con carri e mogli e bambini affamati in cerca di un clima mi-
    gliore, Roma si era adagiata e non è stata in grado di proteggere i confini, a comin-
    ciare da quello dei Parti a quello dei Germani. La chiesa, che era ben strutturata
    resse i regni germano-barbarici, come già dissi, ma non fu la chiesa che fece cadere l'impero,
    poi si infiltrò ovunque, e ce l'abbiamo ancora tra i piedi.

  3. #93
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    [QUOTE=axeUgene;1638946]ma una cittadinanza deve avere una legittimazione; nel caso - eccezionale, e pure discutibile - quel legame, altrimenti indisponibile, è stato stabilito su base religiosa; peraltro, involontaria, perché frutto dei nazionalismi europei, cui l'ideologia sionista si è ispirata, trasformando una fede in marcatore "nazionale";


    io sono di Roma nord, e per me quella è la periferia di Caserta
    [quote] e si legge sul tetto "Ospedale israelitico e una bella stella di Davide al neon blu".
    Questa stella blu è stata aggiunta da 2 anni. E' un luogo privato,
    sì si', paga lo Stato, ma allora che è questa esposizione di simboli religiosi ebraici?
    Come l'esposizioni di simboli religiosi cristiani se paga lo Stato?
    non è un luogo istituzionale, nel senso che non sei costretta a ricorrere a quella struttura, non è obbligatorio, come nel caso di una convocazione in tribunale; lo stato paga come qualsiasi struttura privatizzata che fornisca un servizio pubblico, convenzionato;
    ma, in ogni caso, non si può paragonare quell'identità minoritaria col pregresso di quella cattolica, già religione di stato e il rilievo in termini di sensibilità politica di quella presenza;


    il feticismo cui mi riferivo è quello che evochi con l'improvviso interesse per il presepe; cioè, una reazione, di seconda mano; non ha niente a che vedere col conforto religioso, ma scimmiotta il "nemico estraneo" islamico servendosi di un marcatore analogo;

    col paradosso di rinunciare esattamente al vero marcatore occidentale, la laicità, per assoggettarsi in modo subalterno, ma più debole, al criterio del "nemico" identitario; cioè, i Fontana, Pillon, Gandolfini e altri, alla fine comunicano lo scimmiottamento annacquato dei loro colleghi del tradizionalismo islamista - pure quello di seconda mano, e così gli atei bigotti che confondono un crocifisso con un emblema-feticcio di "Occidente", quando l'"anima" occidentale è il pluralismo laico ed egualitario; una strategia miserella, con le gambe cortissime, perché non rappresenta davvero il desiderio trainante, ma solo una reazione epidermica.

  4. #94
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    Axe.

    Certo non possiamo paragonare i 15 mila ebrei italiani ai 60 milioni
    di cristiani italiani. Ma comunque tu dici, e tutti lo sanno, che il
    valore principale dell'occidente è la laicità. Paghiamo le tasse e
    vorremmo essere operati sia dal primario più bravo e poi non
    vorremmo vedere un'esposizione ad ogni piano di santi e madonne
    di ogni tipo. Eppure cio' avviene. Il San Giovanni è un ospedale laico,
    eppure ha la sua cappella dedicata a san Camillo de Lellis, e il primario di ra
    diologia è lì il prof. rav Riccardo Di Segni, radiologo, e rabbino capo di Roma.
    D'altronde negli ospedali israelitici lavorano il 70% di medici cristiani.
    Io non ho parlato di feticismo per violazione del 2^ comandamento cattolico,
    ne parlava Cono. A me mi starebbe bene che la finissimo con questa pagliacciata
    del presepe a tutti i costi nelle scuole private italiane. A scuola si va per studiare,
    per la religione c'è la parrocchia, scusate perchè non vi pagate un parroco che insegni
    ai vostri figli dottrina
    4 volte a settimana? E quando tirano fuori i soldi gli Italiani per lo studio?
    E poi tante cose ancora incomprensibili in una nazione civile come l'Italia, tutti i bambini
    ebrei hanno fatto asilo elementari e medie sul lungotevere, dove la scuola è stata recintata
    da acciaio a quadretti perchè lanciavano sassate dentro ai bambini che studiavano, ma che orrore, e perchè?
    Inoltre, sempre in un luogo privato, questa scuola israelitica paga (lo Stato paga) il melamed di Torah, cosi'
    come paga il prete o il profe di religione scelto dal vicariato e pagato dallo stato. Vorrei sapere dove vedi che
    l'Italia è uno stato aconfessionale.
    A me Roma-EUR piace, e anche lì'autostrada che va a Fiumicino, rasente Torrimpietra dove si sacrificò
    Salvo D'Acquisto, e c'è un monumento per lui lì. .Non aveva neanche 23 anni.

  5. #95
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Io non ho parlato di feticismo per violazione del 2^ comandamento cattolico,
    ne parlava Cono.
    no, l'ho fatta notare io, perché è un forte argomento dei cristiani che si oppongono all'uso della religione come marcatore identitario improprio, di altro che non sia la fede, e a ragione, in termini di coerenza logica;

    A me mi starebbe bene che la finissimo con questa pagliacciata
    del presepe a tutti i costi nelle scuole private italiane. A scuola si va per studiare,
    per la religione c'è la parrocchia, scusate perchè non vi pagate un parroco che insegni
    ai vostri figli dottrina
    4 volte a settimana?
    lascito concordatario, come tante altre cose che non si affrontano in via di principio per non dispiacere a certe lobbies;
    E poi tante cose ancora incomprensibili in una nazione civile come l'Italia, tutti i bambini
    ebrei hanno fatto asilo elementari e medie sul lungotevere, dove la scuola è stata recintata
    da acciaio a quadretti perchè lanciavano sassate dentro ai bambini che studiavano, ma che orrore, e perchè?
    perché sono deicidi, no ?
    Inoltre, sempre in un luogo privato, questa scuola israelitica paga (lo Stato paga) il melamed di Torah, cosi'
    come paga il prete o il profe di religione scelto dal vicariato e pagato dallo stato. Vorrei sapere dove vedi che
    l'Italia è uno stato aconfessionale.
    allora, in effetti la questione è concettualmente un po' diversa:
    lo stato è aconfessionale perché non vi è religione di stato, e vige l'indifferenza nei confronti delle religioni in quanto tali, per il loro contenuto, e la cosa è un portato logico diretto dell'art. 3 Cost.

    quello che lo stato tutela è il diritto dell'individuo a praticare il proprio culto, quale che sia;
    nel garantire questo diritto, si dispongono interventi che non costituiscono apprezzamento di merito di questa o quella dottrina o fede, ma solo una presa d'atto di una domanda, più o meno misurabile;
    è come per le partite di calcio: se gioca la Viterbese contro la Ternana, partita "calda", ci sono venti poliziotti, più qualche municipale; se giocano Roma e Lazio si mobilita un battaglione di CC in assetto antisommossa, più una quantità di agenti in borghese e altro; ma non è che lo stato predilige la Roma o la Lazio; prende atto che c'è più gente;
    chiaramente, in Italia c'è un tessuto di solidarietà clericali diffuse e trasversali che aiuta nell'ostruzionismo alla riforma di certi lasciti concordatari, anche quando palesemente incompatibili coi principi generali dell'ordinamento; e allora hai quelle formule e stallo, in cui corti e Parlamento si rimpallano le questioni in eterno, vedi aggiornamento di certe definizioni costituzionali superate dalla legge ordinaria;
    A me Roma-EUR piace, e anche lì'autostrada che va a Fiumicino, rasente Torrimpietra dove si sacrificò
    Salvo D'Acquisto, e c'è un monumento per lui lì. .Non aveva neanche 23 anni.
    Torrimpietra è parecchio più su lungo l'Aurelia, altezza Cesano e Bracciano; ci sono passato lunedì...

    mah... ormai a Roma potrei stare bene in due o tre quartieri, ma non la trovo più una città vivibile nel complesso; più che per i disagi, per l'umore delle perone, torve e rassegnate.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #96
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Lo strano scandalo. Ma è «laico» censurare l'uomo della Croce?
    Ma è «laico» censurare l'uomo della Croce?
    Maurizio Patriciello
    mercoledì 26 giugno 2019

    Chi ha la fede non teme la ragione. Al contrario, la cerca, la interpella, la usa; non la venera. Ne riconosce la grandezza e i limiti. Che cosa da essa avrebbe da temere? Non è la ragione che mi costringe a chiedere chi sono, da dove vengo, dove vado? Non è la ragione che di fronte alle galassie sterminate, all’atomo invisibile, alle spaventose profondità dei mari, mi conduce alla giusta misura di me stesso? Non è la ragione che non sopporta di essere rinchiusa in spazi limitati e angusti e, liberamente, coraggiosamente, cerca un oltre, bussando anche alla porta della fede? Fede e ragione, gemelle siamesi, che resistono, da secoli, agli attacchi di coloro che avrebbero voluto e ancora vorrebbero separarle. Fede e ragione rifiutano e rigettano ogni estremismo, ogni fanatismo. Il laico veramente laico non teme la fede così come il credente veramente tale non teme la compagnia della ragione. La fede non è, non può essere, solo un fatto privato, ha conseguenze sulla sfera pubblica. Se credo che ogni uomo è mio fratello mi impegno, anche in politica, perché più nessun bambino muoia di fame. Se credo che l’umanità necessita della pace, osteggerò con tutte le mie forze le guerre e il commercio delle armi.

    La fede si esprime anche attraverso i simboli. Da duemila anni, la croce sulla quale Gesù è morto è cara ai cristiani. La venerano, in pubblico e in privato. Da duemila anni ha accompagnato i nostri antenati dalla nascita alla morte. Da duemila anni quei due legni incrociati hanno segnato il cammino della nostra terra. La troviamo dappertutto. Tra i sentieri di campagna, sulle vette dei monti, nelle piazze, in cima ai campanili, nei musei, nelle case. La troviamo dipinta e scolpita da artisti d’indiscussa fama, cantata e raccontata da poeti e scrittori. La troviamo addosso alle persone. Tanti cristiani, infatti, amano portare al collo la croce sulla quale il Figlio di Dio è morto. Liberi. Viviamo in un Paese libero, aperto, laico. Un Paese in cui c’è spazio per tutti. Un Paese impregnato di cultura cristiana anche quando non te ne accorgi. Tante città, villaggi, monti, fiumi, contrade, spiagge portano il nome di un santo, della Madonna, degli angeli o di Gesù. Ricchezza? Limite? Memoria. Memoria di ciò che siamo stati e siamo. Il laico veramente laico ne prende atto. L’uomo colto, qualunque sia la sua visione del mondo, sa quanto importante sia la conservazione e la comprensione della memoria. E fa di tutto per interpretarla bene e tenerla in vita. L’uomo libero legge la storia attraverso i libri, l’arte, la musica, la lingua, la toponomastica, la fede di un popolo. L’uomo liberamente laico non teme la religione, in particolare quella cristiana. Sa bene, infatti, che l’Uomo della Croce non ha fatto, né potrà mai fare male a nessuno. È stato ucciso non ha ucciso. Fu offeso non offese. L’Uomo della Croce appartiene a tutti. A chi lo riconosce figlio di Dio e a chi vede in lui solo un martire dell’ingiustizia. O, magari, uno di quei sognatori che vorrebbero fare più bello il mondo. Proprio come chi, oggi, scrive libri e articoli di giornali, s’impegna in politica, nel sociale, o lotta perché non abbiano a sciogliersi i ghiacciai.

    Gli italiani liberi sono liberi anche di portare al collo una piccola croce come fa Marina Nalesso, conduttrice del Tg2. Anche se a qualcuno non piace e vorrebbe che la nascondesse sotto la maglietta. Che cosa suggerirebbero se un giorno un conduttore dovesse presentarsi con una cravatta con delle crocette disegnate al posto delle palline? Censuriamo la censura e torniamo a parlare di cose serie. Il credente, che non teme, ma ricerca la ragione, riconosce a ognuno il diritto di vestire come meglio gli aggrada, di indossare, se gli garba, un costosissmo Rolex o un braccialetto di cuoio dal quale pendono piccoli totem. Sono fatti suoi. E se una giornalista, seria, dignitosa, rispettosa, professionalmente preparata come Marina Nalesso ritiene di mettere al collo, come fa da anni, una coroncina del Rosario sono sempre fatti suoi. È una professionista libera, intelligente, che crede in Gesù. La croce che indossa non viene lanciata su chi non crede come una pietra appuntita ma umilmente e dignitosamente indossata. Sta a dire che lei, come il suo Signore, intende amare e non odiare il prossimo. Servirlo e non servirsene. Se altri fanno altro, è problema di altri. Nessuno è padrone della croce di Cristo.

    https://www.avvenire.it/opinioni/pag...mo-della-croce
    amate i vostri nemici

  7. #97
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Lo strano scandalo. Ma è «laico» censurare l'uomo della Croce?
    Ma è «laico» censurare l'uomo della Croce?
    Maurizio Patriciello
    mercoledì 26 giugno 2019

    Il laico veramente laico non teme la fede così come il credente veramente tale non teme la compagnia della ragione. La fede non è, non può essere, solo un fatto privato, ha conseguenze sulla sfera pubblica. Se credo che ogni uomo è mio fratello mi impegno, anche in politica.
    esattamente; ed è per questo che la fede va disciplinata come ogni ideologia politica, che deve essere legittima - se lecita - ma deve incontrare i limiti propri nelle sedi istituzionali, in quanto per sua natura divisiva, potenzialmente conflittuale;
    ed è per questo che non esistono "esterni" da tacitare: se un politico brandisce - legittimamente - il rosario per il suo fine, che siano i blocchi navali o l'aversione alle unioni civili, io "esterno" devo potergli contestare la coerenza della sua dottrina di riferimento, che si fa ideologia, proprio perché "pubblica"; altrimenti devo sfoderare la sciabola da bersagliere e puntualizzare Porta Pia e tutto il resto, radicalizzarmi pure io;


    La fede si esprime anche attraverso i simboli. Da duemila anni, la croce sulla quale Gesù è morto è cara ai cristiani. La venerano, in pubblico e in privato. Da duemila anni ha accompagnato i nostri antenati dalla nascita alla morte. Da duemila anni quei due legni incrociati hanno segnato il cammino della nostra terra. La troviamo dappertutto. Tra i sentieri di campagna, sulle vette dei monti, nelle piazze, in cima ai campanili, nei musei, nelle case. La troviamo dipinta e scolpita da artisti d’indiscussa fama, cantata e raccontata da poeti e scrittori. La troviamo addosso alle persone. Tanti cristiani, infatti, amano portare al collo la croce sulla quale il Figlio di Dio è morto. Liberi. Viviamo in un Paese libero, aperto, laico. Un Paese in cui c’è spazio per tutti.
    c'è spazio finché qualcuno o molti non usano quella storia e quei simboli per escludere, cosa in effetti lecita e che l'articolista non può impedire, come dimostrano certi recenti rosari e invocazioni di madonne;
    se io, domani mattina, decidessi di fondare un gruppo terrorista anti-islamico che compie attentati contro immigrati sotto il vessillo della croce, per la difesa delle radici cristiane, troverei un grande consenso;
    mi dici: ma questo non è autenticamente cristiano ! certo, ma vallo a spiegare a quelli che intendono i simboli della loro identità del paese, del campanile, cosa che non puoi impedire;

    Un Paese impregnato di cultura cristiana anche quando non te ne accorgi.Tante città, villaggi, monti, fiumi, contrade, spiagge portano il nome di un santo, della Madonna, degli angeli o di Gesù. Ricchezza? Limite? Memoria. Memoria di ciò che siamo stati e siamo.
    certo, anche i ghetti;
    questa storia è anche impregnata di usurpazioni della libertà in nome della religione; tanto per dirne una, senza quella tradizione, modificata solo in tempi recentissimi, non ci sarebbero stati nemmeno i campi di concentramento, di cui la dottrina del popolo deicida e i ghetti sono il prodromo;

    Il laico veramente laico ne prende atto. L’uomo colto, qualunque sia la sua visione del mondo, sa quanto importante sia la conservazione e la comprensione della memoria. E fa di tutto per interpretarla bene e tenerla in vita. L’uomo libero legge la storia attraverso i libri, l’arte, la musica, la lingua, la toponomastica, la fede di un popolo. L’uomo liberamente laico non teme la religione, in particolare quella cristiana. [/COLOR]Sa bene, infatti, che l’Uomo della Croce non ha fatto, né potrà mai fare male a nessuno. È stato ucciso non ha ucciso. Fu offeso non offese. L’Uomo della Croce appartiene a tutti. A chi lo riconosce figlio di Dio e a chi vede in lui solo un martire dell’ingiustizia.
    se così fosse, non sarebbero stati commessi tanti crimini in nome di quella croce, né di qualsiasi fede, come invece è avvenuto e accade tutt'ora;

    Gli italiani liberi sono liberi anche di portare al collo una piccola croce come fa Marina Nalesso, conduttrice del Tg2. Anche se a qualcuno non piace e vorrebbe che la nascondesse sotto la maglietta. Che cosa suggerirebbero se un giorno un conduttore dovesse presentarsi con una cravatta con delle crocette disegnate al posto delle palline? Censuriamo la censura e torniamo a parlare di cose serie.
    e cosa accadrebbe se una conduttrice di un servizio pubblico, pagato dal contribuente, ostentasse un velo islamico ? saremmo così possibilisti e tolleranti ? piacerebbe all'articolista ?
    Nessuno è padrone della croce di Cristo.
    appunto: nessuno è padrone di impedirne l'abuso, l'uso identitario, razzista o altro di divisivo o aggressivo;

    ed è esattamente di questo che si parla quando si cita il simbolo nei luoghi istituzionali non al collo di una persona nella sua libertà privata;
    l'articolista esordisce definendo la fede un fatto pubblico, per poi rivendicare una tipica libertà individuale di esporre il simbolo, che è un fatto eminentemente privato;
    delle due, l'una: o stabiliamo che la fede è un fatto privato e, se mi piace, mi presento a condurre il tg pubblico con la collanina di qvelo di Guzzanti, o con un simbolo di Scientology o il velo;
    oppure ammettiamo il rilievo pubblico delle idee religiose, che allora devono incontrare limiti nelle istituzioni, come qualsiasi altra ideologia che interagisca con la politica, senza franchigie particolari e trattamenti di favore.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #98
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Chi se ne frega del presepio a scuola, giusto. Ma se qualcuno senza valido motivo imponesse di non metterlo io (facevo l'insegnante) ne farei costruire uno ad ogni bambino. Adornerei di presepi tutta la scuola!
    Il presepe come dici tu non è un obbligo, ma se i bambini desiderano farlo perchè ci credono perchè vietarglielo?
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  9. #99
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    @ Sandor.

    Non sono stati i cristiani a rovesciare l'Impero di Roma,
    cio' è scritto sui libri e c'è tanto da studiare per riuscire a capire
    perchè un impero così vasto e forte crollasse.

    guarda. non sto dicendo che il cristianesimo abbia fatto la rivoluzione che, soprattutto per quell'epoca, era davvero inconcepibile. però gettò le basi del medioevo, e fu molto aiutato in questo dal suo "proto/internazionalismo", cioè dal non fare differenza tra i popoli dell'impero, ma nel considerare il discrimine tra individuo e individuo come un portato della fede, che o ce l'hai o non ce l'hai (da cui la necessità della predicazione ai fini della conversione). tant'è che dopo il suo "crollo", la conversione al cristianesimo da parte dei barbari, consentì il sorgere, sulle rovine dell'impero, dei "regni romano/barbarici", in cui forte elemento coesivo fu per l'appunto il cristianesimo.

  10. #100
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    Axe.

    Sì, è vero Torrimpietra è più su di Fiumicino, ma non addirittura
    a livello di Bracciano, siamo a livello di Passoscuro e di Fregene.

    Guarda che in altre città potrai scocciarti, fatto il giro del centro
    è finita, ma a Roma è difficile annoiarsi, vai nella Galleria Borghese e
    ammira.

  11. #101
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no, l'ho fatta notare io, perché è un forte argomento dei cristiani che si oppongono all'uso della religione come marcatore identitario improprio, di altro che non sia la fede, e a ragione, in termini di coerenza logica;


    lascito concordatario, come tante altre cose che non si affrontano in via di principio per non dispiacere a certe lobbies;
    perché sono deicidi, no ?

    allora, in effetti la questione è concettualmente un po' diversa:
    lo stato è aconfessionale perché non vi è religione di stato, e vige l'indifferenza nei confronti delle religioni in quanto tali, per il loro contenuto, e la cosa è un portato logico diretto dell'art. 3 Cost.

    quello che lo stato tutela è il diritto dell'individuo a praticare il proprio culto, quale che sia;
    nel garantire questo diritto, si dispongono interventi che non costituiscono apprezzamento di merito di questa o quella dottrina o fede, ma solo una presa d'atto di una domanda, più o meno misurabile;
    è come per le partite di calcio: se gioca la Viterbese contro la Ternana, partita "calda", ci sono venti poliziotti, più qualche municipale; se giocano Roma e Lazio si mobilita un battaglione di CC in assetto antisommossa, più una quantità di agenti in borghese e altro; ma non è che lo stato predilige la Roma o la Lazio; prende atto che c'è più gente;
    chiaramente, in Italia c'è un tessuto di solidarietà clericali diffuse e trasversali che aiuta nell'ostruzionismo alla riforma di certi lasciti concordatari, anche quando palesemente incompatibili coi principi generali dell'ordinamento; e allora hai quelle formule e stallo, in cui corti e Parlamento si rimpallano le questioni in eterno, vedi aggiornamento di certe definizioni costituzionali superate dalla legge ordinaria;

    Torrimpietra è parecchio più su lungo l'Aurelia, altezza Cesano e Bracciano; ci sono passato lunedì...

    mah... ormai a Roma potrei stare bene in due o tre quartieri, ma non la trovo più una città vivibile nel complesso; più che per i disagi, per l'umore delle perone, torve e rassegnate.
    @

    Axe.

    Sul popolo deicida.

    Sono assolutamente stufa che gli ebrei siano
    tuttora dal popolino( le alte gerarchie sono
    per l'ecumenismo) considerati un popoli deicida,
    come si si potesse uccidere Dio. Considerando
    Gesù Dio , ebbene la sentenza capitale fu emessa
    da un magistrato romano, l'esecuzone fu attuata
    da soldati romani, i giudei potevano tutt'al più la-
    pidare ma non lo fecero.

  12. #102
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    Lo strano scandalo. Ma è «laico» censurare l'uomo della Croce?
    Ma è «laico» censurare l'uomo della Croce?
    Maurizio Patriciello
    mercoledì 26 giugno 2019

    Chi ha la fede non teme la ragione. Al contrario, la cerca, la interpella, la usa; non la venera. Ne riconosce la grandezza e i limiti. Che cosa da essa avrebbe da temere? Non è la ragione che mi costringe a chiedere chi sono, da dove vengo, dove vado? Non è la ragione che di fronte alle galassie sterminate, all’atomo invisibile, alle spaventose profondità dei mari, mi conduce alla giusta misura di me stesso? Non è la ragione che non sopporta di essere rinchiusa in spazi limitati e angusti e, liberamente, coraggiosamente, cerca un oltre, bussando anche alla porta della fede? Fede e ragione, gemelle siamesi, che resistono, da secoli, agli attacchi di coloro che avrebbero voluto e ancora vorrebbero separarle. Fede e ragione rifiutano e rigettano ogni estremismo, ogni fanatismo. Il laico veramente laico non teme la fede così come il credente veramente tale non teme la compagnia della ragione. La fede non è, non può essere, solo un fatto privato, ha conseguenze sulla sfera pubblica. Se credo che ogni uomo è mio fratello mi impegno, anche in politica, perché più nessun bambino muoia di fame. Se credo che l’umanità necessita della pace, osteggerò con tutte le mie forze le guerre e il commercio delle armi.

    La fede si esprime anche attraverso i simboli. Da duemila anni, la croce sulla quale Gesù è morto è cara ai cristiani. La venerano, in pubblico e in privato. Da duemila anni ha accompagnato i nostri antenati dalla nascita alla morte. Da duemila anni quei due legni incrociati hanno segnato il cammino della nostra terra. La troviamo dappertutto. Tra i sentieri di campagna, sulle vette dei monti, nelle piazze, in cima ai campanili, nei musei, nelle case. La troviamo dipinta e scolpita da artisti d’indiscussa fama, cantata e raccontata da poeti e scrittori. La troviamo addosso alle persone. Tanti cristiani, infatti, amano portare al collo la croce sulla quale il Figlio di Dio è morto. Liberi. Viviamo in un Paese libero, aperto, laico. Un Paese in cui c’è spazio per tutti. Un Paese impregnato di cultura cristiana anche quando non te ne accorgi. Tante città, villaggi, monti, fiumi, contrade, spiagge portano il nome di un santo, della Madonna, degli angeli o di Gesù. Ricchezza? Limite? Memoria. Memoria di ciò che siamo stati e siamo. Il laico veramente laico ne prende atto. L’uomo colto, qualunque sia la sua visione del mondo, sa quanto importante sia la conservazione e la comprensione della memoria. E fa di tutto per interpretarla bene e tenerla in vita. L’uomo libero legge la storia attraverso i libri, l’arte, la musica, la lingua, la toponomastica, la fede di un popolo. L’uomo liberamente laico non teme la religione, in particolare quella cristiana. Sa bene, infatti, che l’Uomo della Croce non ha fatto, né potrà mai fare male a nessuno. È stato ucciso non ha ucciso. Fu offeso non offese. L’Uomo della Croce appartiene a tutti. A chi lo riconosce figlio di Dio e a chi vede in lui solo un martire dell’ingiustizia. O, magari, uno di quei sognatori che vorrebbero fare più bello il mondo. Proprio come chi, oggi, scrive libri e articoli di giornali, s’impegna in politica, nel sociale, o lotta perché non abbiano a sciogliersi i ghiacciai.

    Gli italiani liberi sono liberi anche di portare al collo una piccola croce come fa Marina Nalesso, conduttrice del Tg2. Anche se a qualcuno non piace e vorrebbe che la nascondesse sotto la maglietta. Che cosa suggerirebbero se un giorno un conduttore dovesse presentarsi con una cravatta con delle crocette disegnate al posto delle palline? Censuriamo la censura e torniamo a parlare di cose serie. Il credente, che non teme, ma ricerca la ragione, riconosce a ognuno il diritto di vestire come meglio gli aggrada, di indossare, se gli garba, un costosissmo Rolex o un braccialetto di cuoio dal quale pendono piccoli totem. Sono fatti suoi. E se una giornalista, seria, dignitosa, rispettosa, professionalmente preparata come Marina Nalesso ritiene di mettere al collo, come fa da anni, una coroncina del Rosario sono sempre fatti suoi. È una professionista libera, intelligente, che crede in Gesù. La croce che indossa non viene lanciata su chi non crede come una pietra appuntita ma umilmente e dignitosamente indossata. Sta a dire che lei, come il suo Signore, intende amare e non odiare il prossimo. Servirlo e non servirsene. Se altri fanno altro, è problema di altri. Nessuno è padrone della croce di Cristo.

    https://www.avvenire.it/opinioni/pag...mo-della-croce
    @Cono.

    In Italia il cattolicesimo è stato imposto e non è sentito. Che paese cattolico è questo
    col divorzio e l'aborto? Certo prima le nozze erano nulle solo per l'aristocrazia
    nera tra le più fantasiose motivazioni. Ricordo che il Principe di Monaco Ranieri, si
    dice, venisse spesso a Roma a impetrare il papa, i cardinali affinchè rendesse
    ro nulle le nozze della figlia Caroline, poi il tempo passa velocemente, e morto
    il marito Casiraghi di Caroline, con cui doveva convolare a nozze religiose, ecco
    si ripresentò il Principe di Hannover, che Caroline 40 anni prima non volle perchè
    aveva il naso a patata, e lui scaricò la moglie Chantal, che gli aveva rimpinguato
    i forzieri, e si sono sposati civilmente come tutti i protestanti. Poi il Principe mori,
    i figli hanno figli da tutti, da ebrei, da cristiani, da siniscalchi, non gliene importa niente
    nè ai sudditi monegaschi, nè agli italiani, nè ai francesi ( figurati). Insomma qua l'Italia e
    l'Europa tutta non ha più radici cristiane, guarda Zurigo, che bei viaggi ci fanno per
    il suicidio assistito a 9500 euro , e l'Europa è impregnata dalla cultura della Croce? Ma quando mai.
    Va' in qualche villaggio di stregoni africani e fai prima a convertire quelli che non un europeo.
    Ciao.

  13. #103
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    Citazione Originariamente Scritto da ReginaAutunno Visualizza Messaggio
    Il presepe come dici tu non è un obbligo, ma se i bambini desiderano farlo perchè ci credono perchè vietarglielo?
    Regina.

    Lo fanno a casa, o in una scuola religiosa a pagamento.

  14. #104
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Se vai a vedere le statistiche in Italia risulterebbe almeno il 90% di cattolici. Perché fanno risultare cattolico anche me, nonostante (e proprio per quello) io sia stato solo battezzato. Viene da ridere...Controllerò, ma mi sembra che i cinesi in generale vengano classificati in maggioranza "atei" o "taoisti" a seconda di chi classifica...
    Per la faccenda del convertire ho messo una frase di Gandhi in "a proposito di carismi"...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  15. #105
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
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    In un incantevole paese della regione dei trulli
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    Regina.

    Lo fanno a casa, o in una scuola religiosa a pagamento.
    Secondo me farlo in una scuola religiosa a pagamento è un gesto discriminatorio, perchè se un bambino vuole farlo ha tutto il diritto di farlo, anche in una scuola comune!
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

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