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Risultati da 511 a 525 di 695

Discussione: Il piano dell'essere.

  1. #511
    Opinionista L'avatar di esterno
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    -- La Morte dunque non esisteva. --



    Ma guarda che il testo NON inteso "alla lettera" !!


    Morte _ biblicamente la si deve intendere non tanto quella fisica MA soprattutto (!) nel senso "spirituale" _

    (tradotto: essere Lontano dall' iddioAbba' !!!

    Come del resto riporta esplicitamente l' autore sapienziale del Libro Sapienza:
    - capitoli 1 + 2 !!

    Del resto lo stesso magistero della santa ekklesia "conferma" i passi citati di Sapienza.

    Per tua comodita' ti allego il link della santa ekklesia (e dopo tutta la papardella _ vedi il punto 413 e seguenti ! / che RI-afferma la validita' dell' autore del Libro Sapienza - ovvero la morte da intendersi piu' che altro: "spirituale !! )

    Per un credente catto-cristiano.. piu' autorevoli di cosi' Non c'è !

    link:

    http://www.vatican.va/archive/catech...1s2c1p7_it.htm

  2. #512
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Alla luce di un dio buono e d'amore anche la presenza della morte fisica e di ciò che ne sta a monte come le malattie sono una bella gatta da pelare. Difatti tutti diventano anguille.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  3. #513
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    No! E' il contrario. Ci ama ancor più pazzamente quando ci vede vittime del Maligno, che instilla nei nostri cuori odio, egoismo, orgoglio, presunzione, malvagità d'ogni tipo....
    Mettiamo che te hai 2 figli: Uno tutto bravo, buono e obbediente. E uno ribelle, intransigente, finito nel giro della droga e dell'alcol: Li ami tutti e due, ok? Allo stesso modo. Ma per il secondo provi una grandissima pietà, poichè sai che sta soffrendo tantissimo. Così fa Dio con noi quando pecchiamo. Così fa il Padre misericordioso col figliol prodigo.

    "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Non sono venuto per salvare i giusti, ma i peccatori!" (Matteo 9)

    @Conogelato.
    Caro Cono ,
    sono circa 3 mesi che leggo qui, non mi va di scriverti in mp e scocciarti,
    tanto qua sono solo 4 gatti che scrivono. Volevo dirti perchè sbagli sempre
    il te col tu. il te è complemento, e il tu è soggetto, tu usi te come soggetto.
    Guarda qua che scrivi: Mettiamo che te hai due figli, ecc, ecc. No, si dice che tu hai 2 figli
    No, non sono una correttrice di bozze ma cio' mi dà fastidio.
    Scusami e correggiti.
    Grazie

  4. #514
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    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    I fora, i fora, si scive i fora. Altrimenti si va a finire che junior viene pronunciato Ginior come se fosse inglese. Del resto, si parla di campionato iuniores e seniores, declinando il vocabolo, com'è giusto che sia.
    @ Cara Pazza di Acerra, perchè tu dovresti saperne più di me?
    Si dice il forum (non i fora) e il curriculum ( e non i curricula,
    che, horresco referens_ ho letto). Certo Axe ha ragione, ci
    siamo evoluti tramite il latino. , però sappi, cara Pazza, ma lo
    saprai, che la W e J in latino antico non esistevano, e manco la k,
    sono entrate nel medioevo nel latino medioevale.
    La j o il j si pronuncia come la i e non avremmo mai un Ginior, all'inglese.

    Non è giusto declinare i vocaboli Junior e senior perchè qua non siamo ai
    tempi di Cicerone, e cio' che è valido per l'inglese, è valido per il latino.
    Ma oramai dicono così, anche se non sanno che voglia dire e chissenefrega.
    Ciao.

  5. #515
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    @ Cara Pazza di Acerra, perchè tu dovresti saperne più di me?
    Si dice il forum (non i fora) e il curriculum ( e non i curricula,
    che, horresco referens_ ho letto). Certo Axe ha ragione, ci
    siamo evoluti tramite il latino. , però sappi, cara Pazza, ma lo
    saprai, che la W e J in latino antico non esistevano, e manco la k,
    sono entrate nel medioevo nel latino medioevale.
    La j o il j si pronuncia come la i e non avremmo mai un Ginior, all'inglese.

    Non è giusto declinare i vocaboli Junior e senior perchè qua non siamo ai
    tempi di Cicerone, e cio' che è valido per l'inglese, è valido per il latino.
    Ma oramai dicono così, anche se non sanno che voglia dire e chissenefrega.
    Ciao.
    Capisco, ne sai di più tu. Ti ringrazio per avermi edotta sull'assenza nel latino della W e la J... Io, che sono laureata in epigrafia latina, non lo sapevo...
    Ultima modifica di Pazza_di_Acerra; 18-07-2019 alle 17:22
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  6. #516
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    tu fraintendi il passo come un giudizio divino esattamente su quelle che sarebbero state le opere, previste; quando il senso di Malachia, che Paolo chiarisce:
    affinché rimanesse fermo il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di colui che chiama;
    che tu fraintendi come giudizio elettivo dipendente proprio da quelle opere:
    Qui Dio vede prima quale sarebbe stato il comportamento futuro di Giacobbe ed Esaù;

    e attribuisci a questo comportamento libero il giudizio preventivo, laddove è specificato - e riconosciuto da tutti gli esegeti - il senso opposto, dell'irrilevanza delle opere; e non per l'eventualità che queste siano compiute in buona o mala fede, con o senza quell'orgoglio che citi, per libero arbitro, ma proprio per affermare l'assoluta e indiscutibile determinazione del Creatore che prescinde da qualsiasi libertà umana di condizionarNe i piani prestabiliti;
    Vediamo di rispondere a questa contestazione.
    Abbiamo visto che le opere da sole non bastano per la salvezza, e così pure per la fede e per il sacrificio di Gesù.
    Dio sceglie prima quelli che saranno i predestinati alla salvezza in base a ciò che vede prima, non in base a un suo capriccio, altrimenti sarebbe ingiusto, e Paolo stesso dice che ciò non sarebbe possibile.
    Il sacrificio di Gesù all'epoca di Paolo c'era già stato, ma ciò è irrilevante, essendoci testi più antichi. Dio deve decidere in base alle altre due variabili: la fede e le azioni, che da sole non basterebbero, nemmeno combinate tra loro.
    Ecco dunque che Dio valuta in anticipo queste due variabili e, in base ad esse, fa delle scelte ragionate.
    Del resto, lo stesso Giacobbe commise errori, come sappiamo. Per ottenere la primogenitura barattò un piatto di lenticchie col fratello affamato e stremato per la lunga caccia, ma sarebbe stato suo dovere dargli da mangiare in cambio di nulla. Inoltre, poco prima della morte di Isacco, la madre inviò prima Giacobbe al capezzale del padre, perché potesse ricevere la benedizione della primogenitura, se non ricordo male. Quindi si trattò di un inganno verso il morente Isacco.
    Nonostante ciò, Dio scelse Giacobbe, che offrì al fratello l'intera eredità del padre. Non si può dire che a Esaù andò male, perché pure lui ricevette molto, diventando capo di una numerosa popolazione.
    Nel caso di Giacobbe, poi, si può parlare effettivamente di predestinazione come inviato divino. E' uno dei casi particolari.

    Quanto al passo:

    “Infatti, quando gli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla
    legge, essi, che non hanno legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge
    comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri
    si accusano o anche si scusano a vicenda” (Romani 2: 14-15).


    Questo è un caso particolare, non infrequente all'epoca di Paolo, ma non una regola generale per atei e miscredenti di oggi. Come già dissi, oggigiorno è davvero difficile pensare a gruppi di persone rimaste ignare di una qualsiasi fede religiosa. Forse qualche piccola tribù sperduta nell'Africa o nell'Amazzonia…
    Nel "Libro di Moroni", che fa parte del "Libro di Mormon":

    E chiunque dice che i fanciulli hanno bisogno di battesimo, nega la misericordia di Cristo, annulla la sua espiazione ed il potere della sua redenzione. Guai a codesti, perché sono in pericolo di morte, dell’inferno e di un tormento senza fine. Lo affermo arditamente, Dio me lo ha comandato. Ascoltate queste parole e prestate attenzione, altrimenti vi accuseranno dinanzi al tribunale di Cristo. Giacché sappiate che tutti i fanciullini vivono in Cristo, come pure coloro che sono senza legge. Ecco, il potere della redenzione si estende a tutti quelli che non hanno legge, perciò colui che non è sotto condanna non può pentirsi e a codesti il battesimo non serve. Ma è una beffa dinanzi a Dio, un rinnegamento della misericordia di Cristo e della potenza del suo Spirito santo, come a porre fiducia in opere morte. Ecco, figliolo mio, ciò non dovrebbe essere, poiché il pentimento è per coloro che sono sotto condanna e sotto la maledizione di una legge violata. (8:20-24)
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  7. #517
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Attenta a cosa che son due secoli che ripeti questa tiritera , che la copi-incolli. Una possibilità è sempre un qualcosa che può esistere e manifestarsi. Il fenomeno comunque sia è previsto, anche se in potenza, salvo il verificarsi di certe condizioni. Venire per l'ennesima volta a recitare la tiritera della morte che sbuca fuori non si sa come e da chi, è una farsa. Altrimenti significa che sfugge qualcosa a dio, alla sua creazione, alla sua onniscienza.
    Che si tratti della morte fisica o della morte dell'anima, sempre in un mondo di fenomeni e di leggi siamo e che qualcuno pone in essere per regolare la creazione.

    Ma pensa a te, pensa a non finirci te nel tugurio, che sai 'na sega!
    Ricordati che devi morire...ormai non ci resta che piangere!!
    Vedo che ti sei arrabbiata, ma è la verità Laura: Tutti dobbiamo morire. Conviene prepararsi. Vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Che ne sappiamo, la mattina uscendo di casa, se vi faremo ritorno la sera? Poi...fai te: Se non credi che comparirai davanti a Cristo, se non credi a Paradiso e Inferno...è un altro paio di maniche. E non si capiscono allora le tue rimostranze verso Dio e verso chi invece crede in Lui.

    Ciao, a martedì
    amate i vostri nemici

  8. #518
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Alla luce di un dio buono e d'amore anche la presenza della morte fisica e di ciò che ne sta a monte come le malattie sono una bella gatta da pelare. Difatti tutti diventano anguille.
    Ma allora se non leggi....
    Tutto è stato conseguenza del Peccato dell'Uomo. Ma che ha fatto Dio? Ha forse lasciato che malattie, dolore, morte e ingiustizie dominassero per sempre su noi? No! Ha mandato Suo Figlio. Malattie, dolore, morte e ingiustizie hanno ormai un potere limitato. Limitato a questa vita, Laura. Ma che cos'è, questa vita? Un soffio di vento, un breve sbatter di ciglia di fronte all'Eternità: Che ci attende per sempre!

    "le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore."

    ROMANI 8
    amate i vostri nemici

  9. #519
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Breakthru Visualizza Messaggio
    Ne deduco che nel giardino in Eden non morivano neppure gli animali e le piante, perché la morte non esisteva.
    Quindi viene minacciata una conseguenza che non si sa cosa sia, neppure Dio stesso sa cosa sia, non esistendo (la morte intendo)

    ps.Io sollecito tutti, casomai trovaste una pianta di tritotillo di non mangiarne i frutti altrimenti vi si secca la cardrilla!! Mi raccomando
    Parti dal presupposto sbagliato: Dio è per Sua natura onnisciente. Sta sopra la Vita e sopra la Morte, sopra lo Spazio e sopra il Tempo....conosce infatti ogni cosa, con le sue conseguenze, Breakthru: L'obbedienza produce la Vita, la disubbidienza produce la Morte. Ma ha cura di Adamo e ha cura di Eva. Ha cura di me e ha cura di te, di tutti quanti noi: Ce lo dice, quali sono le conseguenze delle nostre azioni. Non è che ci manda allo sbaraglio.

    "Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.

    Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».
    amate i vostri nemici

  10. #520
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da esterno Visualizza Messaggio
    Ma guarda che il testo NON inteso "alla lettera" !!


    Morte _ biblicamente la si deve intendere non tanto quella fisica MA soprattutto (!) nel senso "spirituale" _

    (tradotto: essere Lontano dall' iddioAbba' !!!

    Come del resto riporta esplicitamente l' autore sapienziale del Libro Sapienza:
    - capitoli 1 + 2 !!

    Del resto lo stesso magistero della santa ekklesia "conferma" i passi citati di Sapienza.

    Per tua comodita' ti allego il link della santa ekklesia (e dopo tutta la papardella _ vedi il punto 413 e seguenti ! / che RI-afferma la validita' dell' autore del Libro Sapienza - ovvero la morte da intendersi piu' che altro: "spirituale !! )

    Per un credente catto-cristiano.. piu' autorevoli di cosi' Non c'è !

    link:

    http://www.vatican.va/archive/catech...1s2c1p7_it.htm
    Ma certo amico Esterno: C'è una morte fisica e c'è una morte spirituale...ontologica....profonda. Entrambe sono provocate e sono conseguenza del Peccato.
    amate i vostri nemici

  11. #521
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio

    peccato che più di metà della Cristianità - non il ridicolo Axe - da secoli non condivida questa posizione; tutti ridicoli, eh...
    forse perché alla fine dei conti si trova nel vicolo cieco del mistero inspiegabile, che è esattamente una confessione di impotenza teologica;
    Ahahahahahahahahaha cioè (fammi capire) parole come queste, frutto di anni, secoli e millenni di dibattiti teologici, concilii, simposi, sinodi ecumenici.....rappresentano per te "impotenza teologica"?!?!?!

    1731 La libertà è il potere, radicato nella ragione e nella volontà, di agire o di non agire, di fare questo o quello, di porre così da se stessi azioni deliberate. Grazie al libero arbitrio ciascuno dispone di sé. La libertà è nell'uomo una forza di crescita e di maturazione nella verità e nella bontà. La libertà raggiunge la sua perfezione quando è ordinata a Dio, nostra beatitudine.

    1732 Finché non si è definitivamente fissata nel suo bene ultimo che è Dio, la libertà implica la possibilità di scegliere tra il bene e il male, e conseguentemente quella di avanzare nel cammino di perfezione oppure di venire meno e di peccare. Essa contraddistingue gli atti propriamente umani. Diventa sorgente di lode o di biasimo, di merito o di demerito.

    1733 Quanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi. Non c'è vera libertà se non al servizio del bene e della giustizia. La scelta della disobbedienza e del male è un abuso della libertà e conduce alla schiavitù del peccato.51

    1734 La libertà rende l'uomo responsabile dei suoi atti, nella misura in cui sono volontari. Il progresso nella virtù, la conoscenza del bene e l'ascesi accrescono il dominio della volontà sui propri atti.

    1735 L'imputabilità e la responsabilità di un'azione possono essere sminuite o annullate dall'ignoranza, dall'inavvertenza, dalla violenza, dal timore, dalle abitudini, dagli affetti smodati e da altri fattori psichici oppure sociali.

    1736 Ogni atto voluto direttamente è da imputarsi a chi lo compie:

    Il Signore infatti chiede ad Adamo dopo il peccato nel giardino: « Che hai fatto? » (Gn 3,13). Così pure a Caino.52 Altrettanto fa il profeta Natan con il re Davide dopo l'adulterio commesso con la moglie di Uria e l'assassinio di quest'ultimo.53

    Un'azione può essere indirettamente volontaria quando è conseguenza di una negligenza riguardo a ciò che si sarebbe dovuto conoscere o fare, per esempio un incidente provocato da una ignoranza del codice stradale.

    1737 Un effetto può essere tollerato senza che sia voluto da colui che agisce; per esempio lo sfinimento di una madre al capezzale del figlio ammalato. L'effetto dannoso non è imputabile se non è stato voluto né come fine né come mezzo dell'azione, come può essere la morte incontrata nel portare soccorso a una persona in pericolo. Perché l'effetto dannoso sia imputabile, bisogna che sia prevedibile e che colui che agisce abbia la possibilità di evitarlo; è il caso, per esempio, di un omicidio commesso da un conducente in stato di ubriachezza.

    1738 La libertà si esercita nei rapporti tra gli esseri umani. Ogni persona umana, creata ad immagine di Dio, ha il diritto naturale di essere riconosciuta come un essere libero e responsabile. Tutti hanno verso ciascuno il dovere di questo rispetto. Il diritto all'esercizio della libertà è un'esigenza inseparabile dalla dignità della persona umana, particolarmente in campo morale e religioso.54 Tale diritto deve essere civilmente riconosciuto e tutelato nei limiti del bene comune e dell'ordine pubblico.

    http://www.vatican.va/archive/catech...3s1c1a3_it.htm
    amate i vostri nemici

  12. #522
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ahahahahahahahahaha cioè (fammi capire) parole come queste, frutto di anni, secoli e millenni di dibattiti teologici, concilii, simposi, sinodi ecumenici.....rappresentano per te "impotenza teologica"?!?!?!
    direi proprio di sì, in relazione ai fini di quell'entità che le scrive;
    io credo tu lo intuisca comunque; ma, per capire razionalmente questa cosa dovresti attingere ad una cultura di idee e concetti che ti manca, o che hai deciso di rimuovere perché ti infastidisce:

    la Chiesa, con la sua dottrina, aveva la pretesa di essere unica depositaria della Verità e, in questo modo, di formulare una legge eteronoma dall'attitudine impositiva e ultimativa; con quell'ammissione del mistero, ha gettato la spugna;

    ma l'ammissione più esplicita sono le tantissime protestanterie che dal Concilio Vat.II° confessano l'impraticabilità della teologia tradizionale, prima fra tutte il controverso Primato della coscienza, col quale la Chiesa si allinea sostanzialmente alla dottrina riformata, dopo un'agonia di quasi 5 secoli;

    ma ci sarebbero molti documenti in cui ciò appare in modo chiaro ed esplicito, anche a proposito di Grazia e senso del libero arbitrio, in appositi concilii ecumenici, anche recenti, che potrei andare a cercare e citare, non fosse fatica sprecata;

    impotenza perché tra due contendenti si verifica un pareggio, nell'impossibilità di far valere una tesi, quello che puntava al dubbio e alla negazione dell'autorità intermediaria umana è vincitore, e quello che invece puntava ad avvalorare il proprio primato è perdente;

    quel passo paolino che ho postato - e Lutero ha dedicato buona parte della sua esegesi a quella lettera - è esattamente la bomba ad orologeria che ha generato tutto questo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #523
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio

    1732 Finché non si è definitivamente fissata nel suo bene ultimo che è Dio, la libertà implica la possibilità di scegliere tra il bene e il male, e conseguentemente quella di avanzare nel cammino di perfezione oppure di venire meno e di peccare. Essa contraddistingue gli atti propriamente umani. Diventa sorgente di lode o di biasimo, di merito o di demerito.
    Non è mica vero che chi non si avvia verso il cammino della perfezione sia automaticamente un peccatore;
    il più delle volte non scegliamo.

  14. #524
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Vediamo di rispondere a questa contestazione.
    Abbiamo visto che le opere da sole non bastano per la salvezza, e così pure per la fede e per il sacrificio di Gesù.
    no; guarda che l'esegesi non funziona così, partendo da una tesi che si adotta come base fattuale, mentre è esattamente quella che si dovrebbe dimostrare; così son buoni tutti....
    si parte dal testo, del quale si deve stabilire se abbia o meno un senso convenzionale univoco, in senso aristotelico; per poi stabilire se il testo in questione abbia o meno l'attitudine ad esprimere un significato univoco, ovvero sia ambiguo ed inconcludente, quindi inutilizzabile a fini nomotetici, ossia enunciare una legge interpretativa e precetti correlati e conseguenti;
    Dio sceglie prima quelli che saranno i predestinati alla salvezza in base a ciò che vede prima, non in base a un suo capriccio, altrimenti sarebbe ingiusto, e Paolo stesso dice che ciò non sarebbe possibile.
    come ti ho dimostrato scritturalmente - e tutti gli esegeti del testo concordano, di tutte le fedi e quasi tutti loro malgrado, visto che preferirebbero diversamente - che Paolo dice esattamente l'opposto: e cioè che quell'elezione e assolutamente indipendente dalle opere e prescinde da quelle, da prima della stessa nascita delle persone in questione:
    affinché rimanesse fermo il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di colui che chiama;
    questo è, inequivocabilmente, quanto scrive Paolo, ribadendo Malachia, e di questo bisogna prendere atto;
    se poi Paolo scrive altro e contraddice se stesso, prenderemo atto della contraddizione;
    ma l'esegeta onesto non può arbitrariamente prendere dalle Scritture quello che fa comodo alla sua tesi, e scartare ciò che la confuti;



    Il sacrificio di Gesù all'epoca di Paolo c'era già stato, ma ciò è irrilevante, essendoci testi più antichi. Dio deve decidere in base alle altre due variabili: la fede e le azioni, che da sole non basterebbero, nemmeno combinate tra loro.
    Ecco dunque che Dio valuta in anticipo queste due variabili e, in base ad esse, fa delle scelte ragionate.
    Del resto, lo stesso Giacobbe commise errori, come sappiamo. Per ottenere la primogenitura barattò un piatto di lenticchie col fratello affamato e stremato per la lunga caccia, ma sarebbe stato suo dovere dargli da mangiare in cambio di nulla.
    peccato che il testo paolino dica esplicitamente e incontrovertibilmente che queste circostanze in nulla hanno influito sulla predestinazione divina, come invece vorresti interpretare tu;

    del resto, in un senso più ampio, la tua preoccupazione che le Scritture descrivano un dio capriccioso e ingiusto a partire da questo passo, risulta futile di fronte alle molte circostanze scritturali di vendetta divina indiretta, di discendenti che espiano colpe non loro, così come la ben più presente circostanza delle vite di tutti noi, con tragedie che si accaniscono contro gli innocenti;
    tu stesso ti ritrovi ad ammettere che il dio onnipotente lascia che si compia il male, pur potendolo impedire; e non sbagli, in quel contesto logico e teologico; ma, infatti, ciò rientra in quel vicolo cieco che finisce nel mistero; e pure questo mistero andrebbe bene, purché poi non si pretenda di costruirci sopra una legge eteronoma da intermediari, come ha fatto per secoli la Chiesa cattolica: la volontà divina è imperscrutabile, ma siccome - ancorché tale - Dio stesso mi ha investito dell'autorità di interprete autentico di quella che, a quel punto, smette di essere imperscrutabile, tu devi obbedire a me che te la propino come legge;

    con buona pace per Non l'uomo per il Sabato...

    Nel caso di Giacobbe, poi, si può parlare effettivamente di predestinazione come inviato divino. E' uno dei casi particolari.
    no, ecco; filosoficamente non si si può parlare di determinismo parziale, o particolare, e per tanti motivi; ma su questo sorvolo, perché è questione complessa e se manchi degli strumenti filosofici e logici per orientarti sarebbe un'impresa anche solo introdurre la questione;

    Quanto al passo:

    “Infatti, quando gli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla
    legge, essi, che non hanno legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge
    comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri
    si accusano o anche si scusano a vicenda” (Romani 2: 14-15).


    Questo è un caso particolare, non infrequente all'epoca di Paolo, ma non una regola generale per atei e miscredenti di oggi. Come già dissi, oggigiorno è davvero difficile pensare a gruppi di persone rimaste ignare di una qualsiasi fede religiosa. Forse qualche piccola tribù sperduta nell'Africa o nell'Amazzonia…
    qui tu cogli un aspetto rilevante della questione, che declini però nel modo cattolico arcaico, e di fatto superato, per ammissione - controversa in dottrina, è bene dirlo, ma anche esplicita - della stessa Chiesa;
    di recente, lo stesso papa, in un libro intervista con l'ateo Scalfari, si è pronunciato, ovviamente non come dottrina: Dio perdona il non credente che obbedisce alla sua coscienza;
    ora, io sono il primo a dire che le interviste non fanno dottrina, ma ci sarebbe tutta la dottrina post-conciliare, a partire dalla Nostra Aetate a chiarire che i concetti dedicati al Primato della coscienza, per quanto controverso, sono rivolti esattamente a quel mondo che escludi;

    ma la tua attenzione - giusta - per questo aspetto, ti impedisce di leggere in quel passo altri due aspetti, di capitale importanza per il tutto; siccome sei intelligente, quando vuoi usare la tua intelligenza, lascio a te il compito di intenderli, sempre che tu ne abbia voglia;

    Nel "Libro di Moroni", che fa parte del "Libro di Mormon"...
    :

    cerchiamo di essere ordinati: le mie considerazioni si rivolgono ad una dottrina che non include la teologia mormone, contro la quale non ho nulla, ma che non è contemplata da quella su cui mi esprimo, e che quindi non si può pronunciare a nome e spiegazione di quel sistema teologico.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #525
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma allora se non leggi....
    Tutto è stato conseguenza del Peccato dell'Uomo. Ma che ha fatto Dio? Ha forse lasciato che malattie, dolore, morte e ingiustizie dominassero per sempre su noi? No! Ha mandato Suo Figlio. Malattie, dolore, morte e ingiustizie hanno ormai un potere limitato. Limitato a questa vita, Laura. Ma che cos'è, questa vita? Un soffio di vento, un breve sbatter di ciglia di fronte all'Eternità: Che ci attende per sempre!

    "le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore."

    ROMANI 8
    Conino ma la domanda a cui rispondere è chi ha posto in essere le conseguenze derivate dalle azioni che chiami peccati, non le tiritere su dio che poi mette le pezze o la misericordia.
    Sarebbe anche l'ora di farla finita, parecchio ma parecchio, parecchio finita di dare queste risposte da finto tonto.
    È anche poco dignitoso, credimi.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

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