Originariamente Scritto da
axeUgene
sono le storie degli avventisti, non i valdesi, come mi sembri aver equivocato; questi ultimi erano un'eresia pauperista francese del Trecento, poi confluita nella Riforma, ambito calvinista;
tu quoque qui quo qua ?
in quale cosmogonia ?
non dimenticare che si parla di un dio perfettissimo, trascendente, onnipotente e onnisciente dal primo istante;
queste prerogative non possono tollerare un ambito decisionale condiviso, di volizione umana - come quello della collaborazione, del libero arbitrio - per il semplice motivo che queste azioni, dati i presupposti, le prerogative divine, sarebbero note al Creatore,
in mente Dei, già al momento della Sua creazione, e pertanto da Lui decise;
quello che tanti qui non capiscono, o fanno finta di non capire, è che sottrarre alla volontà divina le cose che vanno per il male, implica la negazione dell'onnipotenza, perché afferma accadimenti non voluti, subiti dall'Onnipotente;
e la pezza che si cerca di mettere - cioè quella secondo la quale ciò accade perché dio concede il libero arbitrio all'uomo - è peggio del buco, perché nega anche l'onniscienza/prescienza, visto che quel dio sa già, sin dal primo istante della creazione quale uso gli esseri umani faranno di quella pretesa libertà;
già prima di creare Adamo, Dio doveva conoscerne la futura disobbedienza, altrimenti non sarebbe stato onnisciente; e se lo ha creato così, doveva intendere che disobbediente fosse;
non è un caso che persino il catechismo cattolico - fermo in mezzo al guado, per non rinunciare alla pretesa di autorità della legge eteronoma - definisca come "mistero" l'origine del male;
per chiarire: spiegare l'assenza di Dio nei trionfi, naturali e umani, del male, la ritrazione dal governo determinista del creato, richiede la Sua collocazione nella coscienza umana, e quindi la sottrazione della potestà e della supremazia magistrale della Chiesa cattolica;
un raffronto con le teologie protestanti spiegherebbe bene il punto, ma sarebbe troppa carne al fuoco.