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Risultati da 31 a 38 di 38

Discussione: I T - II G.- saggistica. Si legge "Vite che sono la tua" di Paolo di Paolo

  1. #31
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    Non lo conosco, mai sentito,dev'essere qualcosa estremamente di raro e quindi anche caro.

  2. #32
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    Non lo conosco, mai sentito,dev'essere qualcosa estremamente di raro e quindi anche caro.
    Ha solo un gran valore per me. Letteratura per bimbi anni 70 80

  3. #33
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    Immagino.

  4. #34
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    Il primo libro che ho letto me lo regalò il mio nonno materno...purtroppo venne a mancare poco tempo dopo...Ritrovai miracolosamente, tanti anni dopo, una riedizione identica... Il libro lo conoscete tutti, era una lettura stupenda, mi appassionò come Pinocchio...

    51KK4SmJ-YL._SX331_BO1,204,203,200_.jpg
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  5. #35
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    Giamburrasca!
    Non l'ho letto ma chi non lo conosce le avventure interpretate in tv da Rita Pavone?

  6. #36
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    Giamburrasca!
    Non l'ho letto ma chi non lo conosce le avventure interpretate in tv da Rita Pavone?
    Ho in animo di rileggerlo. E' un'ottima lettura per ogni età! Sono abbastanza in là con gli anni per ricordare la fantastica Rita Pavone nel ruolo. Che divertimento, alternato pure da momenti di commozione...

    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  7. #37
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    Il primo libro che ho letto me lo regalò il mio nonno materno...purtroppo venne a mancare poco tempo dopo...Ritrovai miracolosamente, tanti anni dopo, una riedizione identica... Il libro lo conoscete tutti, era una lettura stupenda, mi appassionò come Pinocchio...

    51KK4SmJ-YL._SX331_BO1,204,203,200_.jpg
    Ce lo leggeva la maestra a fine lezioni

  8. #38
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    Finito anch'io.
    Nell'insieme lo vedo come una sorta recensione di una serie di romanzi letti dall'autore e un invito alla lettura.
    Sono diversi i titoli citati che non ho letto, alcuni li conosco per sentito dire, altri sono a me totalmente sconosciuti, quelli che hanno suscitato il mio interesse e che aggiungerò tra i titoli da leggere sono questi:
    Il capitolo sul tener per mano qualcuno- La strada di Cormac Mc Carthy.
    Colazione da Tiffany-Truman Carote.
    La peste- Camus.
    Esperienza di Martin Amis.

    Del libro mi è piaciuta molto l'introduzione e il capitolo finale da cui ho tratto queste citazioni:

    "E confermarti che questo strano gesto, questo gesto inoffensivo e secolare di mettersi a leggere qualcosa come un romanzo
    1. Non rende più intelligenti
    2. Può far male
    3. Non allunga la vita
    4. Non c’entra con l’essere colti, non direttamente
    E però anche che
    1. Aiuta a non smettere mai di farsi domande
    2. Alimenta l’inquietudine che ci tiene vivi
    3. Permette di non vivere solo il tempo e la propria storia
    4. Offre quindi la possibilità di non essere solo se stessi
    5. Rende più intenso i vissuto, e forse più misterioso il vivibile
    6.
    [ti lascia sempre molte caselle vuote da riempire]


    Cap.27. Tutte le ore belle e le risate
    ESPERIENZA di Martin Amis

    “Milan Kundera ha detto che restiamo bambini sempre, perché siamo continuamente messi di fronte a nuove regole del gioco, che ci costringono a successive interpretazioni. In fasi diverse della vita, abbiamo l’impressione di esserci fatta un’idea piuttosto chiara della realtà, ma all’improvviso quella consapevolezza, guadagnata a fatica, si rivela completamente inutile”.
    Amis sta parlando della vita, la vita in generale-“una vita ce l’abbiamo tutti”- e insieme sta parlando di letteratura. La pagina da cui ho tratto la citazione riguarda l’incontro con il grande romanziere americano, diventato per Amis un maestro, Saul Bellow. Di quella “consapevolezza inutile”, direi pure inservibile, tradotta in parole, sono fatti i romanzi. E’ tutto ciò che possono offrire, nella loro sfida al mistero delle cose: uno squarcio, un’apertura. La provvisoria acquisizione di una verità.Ah, va così. Proprio così.
    Chiudi il libro, torni nella tua giornata e tutto ciò che hai letto-un minuto prima, un anno prima, anni di letture-non ti risparmia l’errore, non ti evita di cadere nel burrone, di ingarbugliare le cose, non rende meno spiazzante ciò che sta per capitarti, che sai ti capiterà. Il lavoro è ancora esistere. “Rimane questo il grande difetto della letteratura: imita la realtà ma non è in grado di prepararti ai grandi eventi. Per quelli, la risposta spetta all’esperienza”.


    L'autore parla poi delle diverse volte che ha estratto dallo scaffale Esperienza solo per sfogliarlo. Per ritrovare i segni, le orecchie, i post-it.per rileggere qualche frase. recuperare un'immagine, una frase.
    Sono gesti che spesso compio anch'io, quello di ricordare una frase, andarmela a cercare e rivedere in un testo, romanzo letto in precedenza oppure di mettermi a sfogliare un libro già letto e restar colpita da una frase che all'epoca aveva avuto un effetto e che ora la guardo con una diversa consapevolezza.
    In fondo come dice l'autore le vite raccontate nei romanzi ma anche i gesti descritti dall'autore di questo libro potrebbero essere le nostre.

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