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Risultati da 1 a 15 di 50

Discussione: Una società senza religione

  1. #1
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Una società senza religione

    «Una società senza religione, una società secolarizzata», afferma l'ateo Houellebecq, «conduce una vita infelice e breve. Questa era la tesi di Auguste Comte ma mi ha sedotto perché ho avuto l’opportunità di scoprire nella mia vita privata che la religione è in grado di cambiare il comportamento di un essere umano, in effetti è l’unica cosa in grado di farlo». E in generale: «Si parla tanto di biodiversità, ma non si parla mai di salvare le civiltà, le culture, i modi di vita umani».
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  2. #2
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    è da migliaia di anni che i vecchi si lagnano della decadenza e del prossimo tramonto della civiltà, da qualche parte avevo postato citazioni di filosofi greci, 500 a.c.

    più di un secolo fa, Oswald Spengler scrisse il Tramonto dell'Occidente, che poi è una tautologia; che dovrebbe fa' l'Occidente, se non tramontare ?
    poi abbiamo avuto un secolo dominato dagli USA...

    nemmeno le religioni muoiono; si trasformano, al punto da riconoscerle difficilmente; una società ha sempre valori "sacri", per una circostanza pneumatica di adattamento; solo che, ovviamente, man mano che si invecchia, come Houellebecq, aumenta la paura e l'incomprensione, perché diminuisce l'energia e la voglia di interagire, la percezione del futuro e della speranza;

    forse è un bene, perché così quando uno muore non ha già più voglia di vivere, chissà... forse è la proiezione adattativa sul mondo di quello che ci sta per accadere; io morirò ? tanto tutto il mondo è al tramonto, al disfacimento; mal comune, mezzo gaudio;

    però, quanto si diventa rompicoglioni da vecchi... io spero mi reggano testa e mani per suonare, almeno qualcosa faccio
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #3
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    E' interessante notare come personaggi che fino a un certo punto si erano tenuti ben lontani dalla religione, forse anche perché invecchiando vengono presi da comprensibili timori (come osserva Axe) quasi all'improvviso divengano più realisti del re (più papalini del papa?). Io comunque leggo e apprezzo Houellebecq, e per me qualche ragione ce l'ha. Così come mi piace l'ateismo religioso di Oriana Fallaci, insieme al rivoluzionario conservatorismo dei suoi ultimi anni:
    "Lo scorso agosto venni ricevuta in udienza privata da Ratzinger, insomma da Papa Benedetto XVI. Un Papa che ama il mio lavoro da quando lesse "Lettera a un bambino mai nato" e che io rispetto profondamente da quando leggo i suoi intelligentissimi libri. Un Papa, inoltre, col quale mi trovo d'accordo in parecchi casi. Per esempio, quando scrive che l'Occidente ha maturato una sorta di odio contro sé stesso. Che non ama più sé stesso, che ha perso la sua spiritualità e rischia di perdere anche la sua identità. (Esattamente ciò che scrivo io quando scrivo che l'Occidente è malato di un cancro morale e intellettuale. Non a caso ripeto spesso: «Se un Papa e un'atea dicono la stessa cosa, in quella cosa dev'esserci qualcosa di tremendamente vero»). Nuova parentesi. Sono un'atea, sì. Un'atea-cristiana, come sempre chiarisco, ma un'atea. E Papa Ratzinger lo sa molto bene. Ne "La Forza della Ragione" uso un intero capitolo per spiegare l'apparente paradosso di tale autodefinizione. Ma sapete che cosa dice lui agli atei come me? Dice: «Ok. (L'ok è mio, ovvio). Allora Veluti si Deus daretur. Comportatevi come se Dio esistesse». Parole da cui si deduce che nella comunità religiosa vi sono persone più aperte e più intelligenti che in quella laica alla quale appartengo. [...] E così ci incontrammo, io e questo gentiluomo intelligente. Senza cerimonie, senza formalità, tutti soli nel suo studio di Castel Gandolfo conversammo e l'incontro non-professionale doveva restare segreto. Nella mia ossessione per la privacy, avevo chiesto che così fosse. Ma la voce si diffuse ugualmente. Come una bomba nucleare piombò sulla stampa italiana".
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
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    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
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  4. #4
    رباني L'avatar di King Kong
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    Ho letto due libri della Fallaci e due di B XVI.
    B XVI mi é piaciuto di piú, anche se non ho condiviso tutto.
    Aut hic aut nullubi

  5. #5
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    E' interessante notare come personaggi che fino a un certo punto si erano tenuti ben lontani dalla religione, forse anche perché invecchiando vengono presi da comprensibili timori (come osserva Axe) quasi all'improvviso divengano più realisti del re (più papalini del papa?). Io comunque leggo e apprezzo Houellebecq, e per me qualche ragione ce l'ha. Così come mi piace l'ateismo religioso di Oriana Fallaci, insieme al rivoluzionario conservatorismo dei suoi ultimi anni
    bravo scritto e bravissima giornalista;

    ma entrambi privi degli strumenti tecnici e della competenza per esprimere analisi sociologiche serie; Ratzinger meglio, certamente, anche se va inteso in relazione al suo ruolo;
    entrambi gli scrittori sensibili a determinati aspetti, come l'ostilità di certo islam politico, ma ugualmente fermi alla superficie, privi di strumenti elementari di critica dei fenomeni sociali per capire davvero;
    cioè, il Novecento ha portato la rivoluzione più imponente della storia, quella dell'emancipazione femminile; con le due guerre mondiali e quella fredda, e la tecnologia, le armi nucleari, internet, la cosa passa sempre inosservata dai più;

    le società tradizionali, nell'Occidente più depresso e altrove, come nel Vicino Oriente, sono state messe in crisi da questo sviluppo, e hanno reagito, con maggiore o minore intensità, a seconda dei casi;
    nei paesi di tradizione islamica, la religione è diventata il baluardo politico di questa reazione, significativamente partendo dall'Iran, dove il ruolo delle donne era stato più vistoso;
    da noi abbiamo i cialtroni del congresso per la famiglia, coi pope e la spie russe, gli omofobi, i talebani de noantri, tutti odiatori dell'Occidente;

    e il paradosso è che sotto sotto lo sono anche Houellebecq e Fallaci, perché nelle loro paure cova un rifiuto di quello che solo apparentemente è un modello cedevole, mentre è una specie di blob che si mangia tutto e tutto converte; ragionano in modo intuitivo, su un sistema che non capiscono, perché frastornati dalla paura, comprensibile; Fallaci, da ex-femminista, era spaventatissima dagli islamici khomeinisti; ma non capiva quanto questi fossero deboli e, loro, spaventati dall'Occidente;

    quella delle società islamiche è una gran paura, direi terrore dell'Occidente e della "corruzione" che inevitabilmente questo porta nei loro assetti tradizionali; a Teheran i guardiani della rivoluzione la sera inseguono la gente sui tetti che piazza le parabole per vedere i serial americani tipo Beautiful, che si esauriscono solo quando ogni protagonista maschile e femminile si sono sposati a turno almeno due volte con tutti

    la ragazza di Islamabad magari obbedisce al padre, ma quando la cugina che vive a Birmingham le racconta che nel Regno Unito si possono sposare due uomini o due donne, il tarlo che forse qui anche lei potrebbe sposare chi vuole, anziché chi decide il padre, le viene;

    l'Occidente non è forte, è fortissimo; a noi sembra una guerra e un'invasione, come a Houellebecq; ma lui è talmente impaurito e assuefatto alla libertà da non capire che quelli sono attratti esattamente da questa;
    infatti, chi abbia studiato davvero la sociologia, sa che i migranti vanno dove c'è il modello di esistenza a cui aspirano; molti non lo sanno al momento di partire, e ci arrivano consapevolmente dopo;

    se vieni dall'Egitto per fare il pizzaiolo o il panettiere, all'inizio puoi essere scioccato dal costume delle compagne di scuola di tua figlia; ma poi fai i raffronti, su quanto stai sereno quando vedi la polizia, che al paese tuo potrebbe torturarti o farti sparire, sul fatto che le cose funzionano, hai opportunità, conosci gli italiani e diventi bravo e stronzo come noi;

    infatti funziona anche per le attrattive negative; noi siamo mafiosi e traffichini, vengono in maggioranza quelli affini; la più grande comunità straniera in Italia è costituita dai romeni, gli "italiani" dell'ex-blocco sovietico; Bismarck diceva che essere romeno non è una nazionalità, ma una professione
    qui si trovano bene; ti fanno il lavoro edile in nero, senza fattura; in Germania non potrebbero;

    la nostra religione è la libertà; siamo talmente assuefatti da non percepirla, e a volte odiarne le responsabilità che comporta; a me fanno ridere gli odierni sedicenti fascistelli da discoteca o curva da stadio; gente che dopo una settimana di naja andrebbe a piangere dalla mamma, perché educati anarchicamente, a fare il caxxo che pare loro dalla mattina alla sera;
    poi, vabbè, è l'Italia, soprattutto al sud, ad essere un paese malato, a partire dalla scuola, visti i risultati; ma non l'Occidente.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #6
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
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    Secondo me la religione è legata anche ai valori morali, chi non ha nessuna religione non ha nemmeno quelli perchè questa ci aiuta a diventare delle persone migliori in qualunque ambito, salvo le religioni depravate come il satanismo, la dea Kalì, ecc.
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  7. #7
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    UN CRISTO ACATTOLICO

    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

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  8. #8
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    è da migliaia di anni che i vecchi si lagnano della decadenza e del prossimo tramonto della civiltà, da qualche parte avevo postato citazioni di filosofi greci, 500 a.c.

    più di un secolo fa, Oswald Spengler scrisse il Tramonto dell'Occidente, che poi è una tautologia; che dovrebbe fa' l'Occidente, se non tramontare ?
    poi abbiamo avuto un secolo dominato dagli USA...

    nemmeno le religioni muoiono; si trasformano, al punto da riconoscerle difficilmente; una società ha sempre valori "sacri", per una circostanza pneumatica di adattamento; solo che, ovviamente, man mano che si invecchia, come Houellebecq, aumenta la paura e l'incomprensione, perché diminuisce l'energia e la voglia di interagire, la percezione del futuro e della speranza;

    forse è un bene, perché così quando uno muore non ha già più voglia di vivere, chissà... forse è la proiezione adattativa sul mondo di quello che ci sta per accadere; io morirò ? tanto tutto il mondo è al tramonto, al disfacimento; mal comune, mezzo gaudio;

    però, quanto si diventa rompicoglioni da vecchi... io spero mi reggano testa e mani per suonare, almeno qualcosa faccio
    Discorso interessante che condivido, io la mia età la chiamo età della riflessione con ovviamente diminuzione di doveri, non certo di piaceri; ti auguro di divertirti a suonare come mi diverto io a stare con i miei uccellini, io mi sforzo a capire loro e loro imparano ad ubbidirmi.

  9. #9
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    UN CRISTO ACATTOLICO



    E' sempre uno spasso Balasso!

  10. #10
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    «Una società senza religione, una società secolarizzata», afferma l'ateo Houellebecq, «conduce una vita infelice e breve. Questa era la tesi di Auguste Comte ma mi ha sedotto perché ho avuto l’opportunità di scoprire nella mia vita privata che la religione è in grado di cambiare il comportamento di un essere umano, in effetti è l’unica cosa in grado di farlo». E in generale: «Si parla tanto di biodiversità, ma non si parla mai di salvare le civiltà, le culture, i modi di vita umani».
    Assolutamente d'accordo! Infatti il decadimento morale e il degrado etico della nostra Società attuale, è il risultato dell'apostasia dell'Europa e dell'occidente in senso lato: Apostasia dalla Fede. Dal Cielo. Dall'idea stessa che Dio esista.
    amate i vostri nemici

  11. #11
    Opinionista L'avatar di Vega
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    L'importante è crederci

    Comunque cono, dacci informazioni corrette. Te ne esci con le paturnie sulle radici cristiane dell'Europa, ti bei di gente nelle piazze che applaude ai papi a roma o a giro per il mondo, ci rendi partecipi di milioni di credenti e di chi piange per notre dame e poi va tutto male perché siamo apostati?
    Deciditi un po'!!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  12. #12
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    Assolutamente d'accordo! Infatti il decadimento morale e il degrado etico della nostra Società attuale, è il risultato dell'apostasia dell'Europa e dell'occidente in senso lato: Apostasia dalla Fede. Dal Cielo. Dall'idea stessa che Dio esista.
    Si potrebbe dire, al contrario, che questa "apostasia" è il risultato del decadimento e del degrado. Ma poi, alla fine, siamo sicuri che 50-60 anni fa, quando la domenica le chiese erano piene, quando i bambini passavano le ore a giocare nell'oratorio, quando si vedevano in giro un sacco di processioni, gente che si batteva il petto, allora c'era meno degrado e decadimento? All'epoca del padre padrone, della sottomissione della donna, del matrimonio indissolubile anche se a casa i coniugi si scannavano? Io ho i miei dubbi. E penso che ogni epoca viva i suoi chiaroscuri, sempre mutevoli e diversi. E in questo l'osservanza religiosa non c'entra. In nome della "fede" come dici tu, si sono fatte guerre sanguinose, persecuzioni, torture, delazioni e chi più ne ha...Mi sai dire in quale epoca mai la nostra civiltà ha vissuto momenti di splendore grazie a questa "fede" tanto meravigliosa?
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    Dostoevskij.

  13. #13
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    L'Umanesimo! Per questo Papa Francesco parla sempre di riedificare in Europa un Nuovo Umanesimo, che ponga alla base dell'economia e della politica i Valori grandi della Persona....dell'uomo appunto. E non il disvalore del denaro e del profitto. Che rendono le persone schiave. Sottomesse al suo dominio.

    Papa Francesco: serve nuovo umanesimo!

    Intervista esclusiva sul Sole24Ore: basta idolatrare il denaro.

    “Dietro ogni attività c’è una persona umana. L’attuale centralità dell’attività finanziaria rispetto all’economia reale non è casuale: dietro a ciò c’è la scelta di qualcuno che pensa, sbagliando, che i soldi si fanno con i soldi. I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. E’ il lavoro che conferisce la dignità all’uomo, non il denaro”. E’ quanto afferma Papa Francesco in una intervista esclusiva al quotidiano economico e finanziario Il Sole24Ore dove il Pontefice ribadisce il messaggio globale della sua pastorale economica e sociale. “La disoccupazione che interessa diversi Paesi europei è la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro”, dice Bergoglio. “La distribuzione e la partecipazione alla ricchezza prodotta, l’inserimento dell’azienda in un territorio, la responsabilità sociale, il welfare aziendale, la parità di trattamento salariale tra uomo e donna, la coniugazione tra i tempi di lavoro e i tempi di vita, il rispetto dell’ambiente, il riconoscimento dell’importanza dell’uomo rispetto alla macchina e il riconoscimento del giusto salario, la capacità di innovazione sono elementi importanti che tengono viva la dimensione comunitaria di un’azienda”, sottolinea il Pontefice. “Credo sia importante lavorare insieme per costruire il bene comune ed un nuovo umanesimo del lavoro, promuovere un lavoro rispettoso della dignità della persona che non guarda solo al profitto o alle esigenze produttive ma promuove una vita degna sapendo che il bene delle persone e il bene dell’azienda vanno di pari passo”, sottolinea. In questo quadro quali sono i giusti limiti del profitto? “Tenere unite azioni e responsabilità, giustizia e profitto, produzione di ricchezza e la sua ridistribuzione, operatività e rispetto dell’ambiente diventano elementi che nel tempo garantiscono la vita dell’azienda. Da questo punto di vista il significato dell’azienda si allarga e fa comprendere che il solo perseguimento del profitto non garantisce più la vita dell’azienda”, risponde Papa Francesco che afferma: “abbiamo bisogno di coraggio e di geniale creatività”. “La persona che mantiene se stessa e la sua famiglia con il proprio lavoro sviluppa la sua dignità; il lavoro crea dignità, i sussidi, quando non legati al preciso obiettivo di ridare lavoro e occupazione, creano dipendenza e deresponsabilizzano”. E le imprese “possono dare un forte contributo affinché il lavoro conservi la sua dignità riconoscendo che l’uomo è la risorsa più importante di ogni azienda, operando alla costruzione del bene comune, avendo attenzione ai poveri”, conclude il Pontefice.

    http://www.askanews.it/economia/2018...0180907_00020/
    amate i vostri nemici

  14. #14
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    L'importante è crederci

    Comunque cono, dacci informazioni corrette. Te ne esci con le paturnie sulle radici cristiane dell'Europa, ti bei di gente nelle piazze che applaude ai papi a roma o a giro per il mondo, ci rendi partecipi di milioni di credenti e di chi piange per notre dame e poi va tutto male perché siamo apostati?
    Deciditi un po'!!
    Ti sembra che le legislazioni europee facciano riferimento a Dio? Gli ultimi episodi di eutanasia e "dolce" accompagnamento alla morte ti dicono questo? I respingimenti, i porti chiusi, i muri e i fili spinati non testimoniano forse la volontà di eliminare il concetto stesso di Dio dal vivere civile?

    Papa Francesco «scuote l’Europa dalla sua rassegnazione e dalle sue paure invitando tutti a unirci al suo sogno e a lavorare per un nuovo umanesimo europeo». Lo ha affermato Andrea Riccardi commentando «il discorso toccante» per il conferimento del prestigioso premio Carlo Magno.

    In collegamento con Tv2000 dalla «Sala Regia» del Palazzo apostolico vaticano, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, insignito anche lui del «Karlpreis» nel 2009, ha parlato di «un forte messaggio di speranza» che guarda al futuro e alle nuove generazioni. «L’appello di Francesco, la sua accorata domanda, ”Che cosa ti è successo Europa”, richiede - ha osservato l’ex ministro - una risposta larga e generosa, lontana dagli egoismi e i muri a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi. Il suo “Sogno” sull’Europa, ripetuto più volte - che ricorda l’”I have a Dream” di Martin Luther King - ci sollecita a riprendere a sognare, insieme a lui, un’Europa senza muri».

    Ma il Papa, secondo Riccardi, «ci ha anche indicato gli strumenti per realizzare il sogno: essere capaci di integrare, dialogare e generare, le tre capacità di cui deve nutrirsi il nuovo umanesimo».

    http://www.sanfrancescopatronoditali...5#.XS00MOgzZPY
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  15. #15
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    L'Umanesimo! Per questo Papa Francesco parla sempre di riedificare in Europa un Nuovo Umanesimo, che ponga alla base dell'economia e della politica i Valori grandi della Persona....dell'uomo appunto. E non il disvalore del denaro e del profitto. Che rendono le persone schiave. Sottomesse al suo dominio.

    Papa Francesco: serve nuovo umanesimo!

    Intervista esclusiva sul Sole24Ore: basta idolatrare il denaro.

    “Dietro ogni attività c’è una persona umana. L’attuale centralità dell’attività finanziaria rispetto all’economia reale non è casuale: dietro a ciò c’è la scelta di qualcuno che pensa, sbagliando, che i soldi si fanno con i soldi. I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. E’ il lavoro che conferisce la dignità all’uomo, non il denaro”. E’ quanto afferma Papa Francesco in una intervista esclusiva al quotidiano economico e finanziario Il Sole24Ore dove il Pontefice ribadisce il messaggio globale della sua pastorale economica e sociale. “La disoccupazione che interessa diversi Paesi europei è la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro”, dice Bergoglio. “La distribuzione e la partecipazione alla ricchezza prodotta, l’inserimento dell’azienda in un territorio, la responsabilità sociale, il welfare aziendale, la parità di trattamento salariale tra uomo e donna, la coniugazione tra i tempi di lavoro e i tempi di vita, il rispetto dell’ambiente, il riconoscimento dell’importanza dell’uomo rispetto alla macchina e il riconoscimento del giusto salario, la capacità di innovazione sono elementi importanti che tengono viva la dimensione comunitaria di un’azienda”, sottolinea il Pontefice. “Credo sia importante lavorare insieme per costruire il bene comune ed un nuovo umanesimo del lavoro, promuovere un lavoro rispettoso della dignità della persona che non guarda solo al profitto o alle esigenze produttive ma promuove una vita degna sapendo che il bene delle persone e il bene dell’azienda vanno di pari passo”, sottolinea. In questo quadro quali sono i giusti limiti del profitto? “Tenere unite azioni e responsabilità, giustizia e profitto, produzione di ricchezza e la sua ridistribuzione, operatività e rispetto dell’ambiente diventano elementi che nel tempo garantiscono la vita dell’azienda. Da questo punto di vista il significato dell’azienda si allarga e fa comprendere che il solo perseguimento del profitto non garantisce più la vita dell’azienda”, risponde Papa Francesco che afferma: “abbiamo bisogno di coraggio e di geniale creatività”. “La persona che mantiene se stessa e la sua famiglia con il proprio lavoro sviluppa la sua dignità; il lavoro crea dignità, i sussidi, quando non legati al preciso obiettivo di ridare lavoro e occupazione, creano dipendenza e deresponsabilizzano”. E le imprese “possono dare un forte contributo affinché il lavoro conservi la sua dignità riconoscendo che l’uomo è la risorsa più importante di ogni azienda, operando alla costruzione del bene comune, avendo attenzione ai poveri”, conclude il Pontefice.

    http://www.askanews.it/economia/2018...0180907_00020/
    Noto, e non è la prima volta, che citi l'Umanesimo a sproposito. Guarda che l'Umanesimo è nato come reazione ai "secoli bui" e all'imperversare della Chiesa, e mirava al recupero dei valori della cultura classica greca e latina. Si chiama umanesimo proprio perché al centro di tutto viene posto l'uomo e non Dio. Non sapevo che ne fossi tifoso, ma probabilmente lo citi a vanvera, senza avere ben chiaro che cosa fosse.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

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