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Discussione: Paolo e la predestinazione. L'interpretazione corretta.

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    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Paolo e la predestinazione. L'interpretazione corretta.

    Dalla “Lettera agli Efesini” (1):

    1Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono a Èfeso credenti in Cristo Gesù: 2grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
    3Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
    che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
    4In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
    per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
    5predestinandoci a essere per lui figli adottivi
    mediante Gesù Cristo,

    secondo il disegno d’amore della sua volontà,
    6a lode dello splendore della sua grazia,
    di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
    7In lui, mediante il suo sangue,
    abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
    secondo la ricchezza della sua grazia.
    8Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi
    con ogni sapienza e intelligenza,
    9facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
    secondo la benevolenza che in lui si era proposto
    10per il governo della pienezza dei tempi:
    ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
    quelle nei cieli e quelle sulla terra.

    11In lui siamo stati fatti anche eredi,
    predestinati – secondo il progetto di colui
    che tutto opera secondo la sua volontà –
    12a essere lode della sua gloria,
    noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
    13In lui anche voi,
    dopo avere ascoltato la parola della verità,
    il Vangelo della vostra salvezza,
    e avere in esso creduto,
    avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
    14il quale è caparra della nostra eredità,
    in attesa della completa redenzione
    di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.

    Premesso che predestinazione umana e libero arbitrio sono inconciliabili, questi sì, e visto che i testi insistono sul libero arbitrio, è evidente che ci deve essere una interpretazione diversa da quella piatta, senza scavare, che uno potrebbe fare a prima vista.
    Per il credente è importante capire questo: se un'interpretazione mette in discussione pilastri della fede come onnipotenza e onniscienza divine e libero arbitrio delle creature, certificati in tutti i testi sacri, quella interpretazione è sbagliata.
    Può esserci anche un'altra possibilità: il testo considerato sacro contiene qualche opinione personale dell'autore. Ciò si può escludere nei testi profetici e in quelli rivelati da angeli o visioni ispirate. Quest'ultimo non è il caso di Paolo, a quanto ne sappiamo, per cui la possibilità di qualche opinione personale rimane aperta.

    Veniamo a un'interpretazione corretta del testo, che potrebbe non essere l'unica:
    Chi ha scelto Dio prima della creazione del mondo? Quelli che avrebbero creduto. Ossia: Dio sceglie chi ha fede, ma dopo non prima. Dio ha prestabilito un criterio di scelta, non gli individui. Dio ha stabilito prima che avrebbe scelto quelli che avessero avuto fede, ma non i nominativi. La scelta cade su chi ha fede, non sugli altri.

    Chi Dio ha predestinato per la figliolanza adottiva, per mezzo del sacrificio di Gesù? Quelli che avranno fede in lui! Nelle parole di Gesù. Quindi non c'è nessuna predestinazione individuale, ma del gruppo di quelli che crederanno. Ossia, quelli che crederanno sono predestinati a diventare figli di Dio bene accetti.

    Quale pienezza dei tempi? Quella che si è conclusa con la morte e risurrezione di Gesù? No, quella era la pienezza dei tempi ebraici. Paolo si riferisce alla pienezza dei tempi cristiani attuale, che si concluderà con la ricapitolazione di tutte le cose in Cristo, che le riconsegnerà a Dio.

    Chi sono gli eredi, predestinati a essere redenti a gloria di Dio? Quelli che prima hanno sperato nel Cristo. La salvezza, la redenzione dell'uomo è a gloria di Dio.

    Questo il significato del passo.
    Ultima modifica di Arcobaleno; 16-07-2019 alle 11:24
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

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