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Discussione: riflessioni dal barbitonsore

  1. #1

    riflessioni dal barbitonsore

    Mollemente stravaccato nella poltrona di Pasquale (il re del taglio a forbice),assaporando il pannocaldo sul viso, ho avuto una visione. Si, anche io. Perché non dovrei?
    Stavo pensando (si fa per dire,naturalmente) al fatto che lo "scopo finale" di tutte le religioni é il "volemose bene". Le differenze sono negli orpelli, dogmi, mutue scomuniche,uri,inferni pie società finanziarie, biblioteche più o meno sacre e rivelate ,organizzazioni di ogni tipo....e chi più ne ha più ne metta.Ma il "succo", concreto e pratico per l'oggetto/soggetto delle religioni (l'uomo...donna compresa),é solo e soltanto quello: "volemose bene". Ed a questo punto mi é apparso Guglielmo, il più celebre barbiere d'inghilterra di qualche anno fa. Un certo Ockham (o Occam, per i familiari e amici). Brandendo un rasoio, diceva, anzi, urlava:"Tagliare,sfoltire.....via tutto quello che é inutile..."e zac! una rasoiata a destra....poi zac! un'altra a sinistra...e prima che mi zaccasse, mi sono ritrovato a pagare il salatissimo conto di Pasquale. Senza ricevuta, naturalmente.Mancia compresa.
    A ripensarci, l'irascibile barbiere non aveva tutti i torti, anzi. Il genere umano, per sopravvivere,ha bisogno di "solidarietà" tra i componenti. La sola legge del più forte é valida per il breve/brevissimo termine.Occorre "solidarietà",affinché il genere umano abbia la "perennità" che la natura gli vorrà permettere.
    Quindi, il "volemose bene" é parte integrante, necessaria (seppur non sufficiente),dell'essere umano se vuol "sopravvivere".
    E per questo, non serve niente. E nessuno. E' tutto già nella legge di natura. Se vuoi sopravvivere, devi essere socievole.Punto.
    Quindi, barbiere....taglia!

    (Cambiare fornitore ,o barbiere,o entrambi? lo so)
    Ultima modifica di restodelcarlino; 16-07-2019 alle 14:47

  2. #2
    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio

    (Cambiare fornitore ,o barbiere,o entrambi? lo so)
    Ho cambiato pusher, ed ho eseminato la cosa da un altro punto di vista, più "sociale", più in linea con quanto ho detto sotto l'influsso di "roba" di bassa qualità. L'uso intensivo del rasoio del celebre barbiere, eliminando tutto quello che é inutile intorno al fatto che "volemose bene" é indispensabile alla sopravvivenza umana e che quindi non ha bisogno di strampalate elucubrazioni per giustificarlo, avrebbe (é vero) il pregio di una grande semplificazione e l'eliminazione dei motivi di guerre sanguinose e sofferenze di ogni genere, pero'.....Pero' sarebbe una catastrofe sociale planetaria. Metterebbe "in mezzo a una strada" tutti quelli che ci campano sopra. Si salverebbero guardiani di musei e affini. Ma tutto il resto? Una marea di nullafacenti, incapaci di attività produttiva utile e concreta....a spasso. Un vero dramma. Questa catastrofe economica planetaria favorirebbe , novello "diluvio a secco", l'evoluzione del genere umano ,liberandolo delle scorie inutili che lo rallentano e appesantiscono, frenandolo...O le conseguenze violente che fanno seguito ad ogni rivoluzione socio-economica, ne accelereranno la fine?
    Bé, non aggiungiamo al cambiamento climatico un ulteriore problemino: é meglio che il famoso barbiere chiuda il rasoio e continuiamo cosi. Finché sarà possibile pensare e (s)ragionare come si vuole, liberamente....puo' andare.Libero chiunque delle sue opinioni e delle sue fedi.

  3. #3
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Quindi, il "volemose bene" é parte integrante, necessaria (seppur non sufficiente),dell'essere umano se vuol "sopravvivere".
    E per questo, non serve niente. E nessuno. E' tutto già nella legge di natura. Se vuoi sopravvivere, devi essere socievole.Punto.
    Quindi, barbiere....taglia!
    ci sarebbe un altro senso e "utilità" dell'etica, di cui la religione esprime una porzione importante, che è emerso a maggior consapevolezza diffusa solo da quando la società si è secolarizzata in modo radicale;

    la vita dipende dal desiderio, in senso lato e specifico; ci si riproduce mossi da quello, ci si industria per stare meglio, si cerca un cibo migliore di un altro, ecc... e poi si desidera in ambito sociale;
    ora, il desiderio, per poter essere agito, ha necessità di un oggetto di investimento: costruire una ruota per faticare meno, fondare un impresa per ottenere maggiore ricchezza, e tantissimo altro... questa necessità implica l'individuazione, entro un ambito di possibilità teoriche che, man mano che la società diviene complessa, si moltiplicano;
    ora, le morali di qualsiasi tipo assolvono alla funzione di delimitare i desideri possibili, vietandone altri; desidera la roba o la donna che ti pare, purché non sia quella d'altri;
    in questo modo, oltre all'ordine sociale, si tutela anche la praticabilità del desiderio individuale, perché un'autorità te lo garantisce come lecito, con legge eteronoma, cioè espressa da altri, distinguendo quello dal desiderio illecito; così, tu lo persegui in perfetta buona coscienza, e a buon diritto;

    in assenza di una legge di questo tipo, non diverrebbe tutto lecito, come spesso gli ingenui temono; ma niente diventerebbe più lecitamente desiderabile, con una conseguente insostenibile angoscia, analoga a quella del bambino cui manchino limiti di riferimento, i famosi "no che fanno crescere";

    poi, sono varie le conseguenze in età adulta di educazioni etico-religiose diverse, in termini di crescita, responsabilizzazione, angoscia, ecc...
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #4
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ci sarebbe un altro senso e "utilità" dell'etica, di cui la religione esprime una porzione importante, che è emerso a maggior consapevolezza diffusa solo da quando la società si è secolarizzata in modo radicale;
    Il celeberrimo barbiere, nella mia visione, tagliava tutti gli orpelli di tipo "confessionale" visti come base unica dell'etica, non l'etica stessa. Non buttava via il bambino con l'acqua sporca del bagnetto. L' Etica nel processo evolutivo dell'umanità é fondamentale, ma non necessita di un "Dio" antropomorfo con tutti i suoi annessi e connessi. IMHO.

  5. #5
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Il celeberrimo barbiere, nella mia visione, tagliava tutti gli orpelli di tipo "confessionale" visti come base unica dell'etica, non l'etica stessa. Non buttava via il bambino con l'acqua sporca del bagnetto. L' Etica nel processo evolutivo dell'umanità é fondamentale, ma non necessita di un "Dio" antropomorfo con tutti i suoi annessi e connessi. IMHO.
    potrai immaginare quanto mi sia simpatico il tuo barbiere, e quanto tenga in considerazione le sue tesi, cioè molto;
    il punto è che, nel momento in cui si accantona la ragione, diventa irrilevante che alla base dell'etica ci sia una narrazione poetica, oppure no;

    perché dovrei disprezzare come superstizioso un credente che in effetti è in tutto e per tutto uguale a me, nel momento in cui esprime una dottrina del sentimento interiore, anziché una vera e propria legge eteronoma ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #6
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    perché dovrei disprezzare come superstizioso un credente che in effetti è in tutto e per tutto uguale a me, nel momento in cui esprime una dottrina del sentimento interiore, anziché una vera e propria legge eteronoma ?
    Non disprezzo (quasi) nessuno, mai (quasi). Ma é senza "quasi" ,per chi abbia un'opinione differente della mia, sopratutto nei termini da te espressi.

  7. #7
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Mollemente stravaccato nella poltrona di Pasquale (il re del taglio a forbice),assaporando il pannocaldo sul viso, ho avuto una visione. Si, anche io. Perché non dovrei?
    Stavo pensando (si fa per dire,naturalmente) al fatto che lo "scopo finale" di tutte le religioni é il "volemose bene". Le differenze sono negli orpelli, dogmi, mutue scomuniche,uri,inferni pie società finanziarie, biblioteche più o meno sacre e rivelate ,organizzazioni di ogni tipo....e chi più ne ha più ne metta.Ma il "succo", concreto e pratico per l'oggetto/soggetto delle religioni (l'uomo...donna compresa),é solo e soltanto quello: "volemose bene". Ed a questo punto mi é apparso Guglielmo, il più celebre barbiere d'inghilterra di qualche anno fa. Un certo Ockham (o Occam, per i familiari e amici). Brandendo un rasoio, diceva, anzi, urlava:"Tagliare,sfoltire.....via tutto quello che é inutile..."e zac! una rasoiata a destra....poi zac! un'altra a sinistra...e prima che mi zaccasse, mi sono ritrovato a pagare il salatissimo conto di Pasquale. Senza ricevuta, naturalmente.Mancia compresa.
    A ripensarci, l'irascibile barbiere non aveva tutti i torti, anzi. Il genere umano, per sopravvivere,ha bisogno di "solidarietà" tra i componenti. La sola legge del più forte é valida per il breve/brevissimo termine.Occorre "solidarietà",affinché il genere umano abbia la "perennità" che la natura gli vorrà permettere.
    Quindi, il "volemose bene" é parte integrante, necessaria (seppur non sufficiente),dell'essere umano se vuol "sopravvivere".
    E per questo, non serve niente. E nessuno. E' tutto già nella legge di natura. Se vuoi sopravvivere, devi essere socievole.Punto.
    Quindi, barbiere....taglia!

    (Cambiare fornitore ,o barbiere,o entrambi? lo so)
    Uno strano barbiere quel Guglielmo che taglia agli altri i peli della barba come inutili orpelli, e poi si fa pagare salatissimo ed accetta anche la mancia.
    Ci scommetto che era un barbiere con la barba.

  8. #8
    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Uno strano barbiere quel Guglielmo che taglia agli altri i peli della barba come inutili orpelli, e poi si fa pagare salatissimo ed accetta anche la mancia.
    Ci scommetto che era un barbiere con la barba.
    Quello che si fa pagare (profumatamente, ma meritatamente) é Pasquale...Guglielmo campava solo di mance,essendo francescano (almeno, secondo la regola).
    Ultima modifica di restodelcarlino; 21-07-2019 alle 12:14

  9. #9
    رباني L'avatar di King Kong
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    Il mio barbiere si chiama Idris, ha la pelle scura, credo sia Afgano o Bengalese, ma quando glie l’ho chiesto mi ha mostrato un passaporto inglese e orgoglioso mi ha detto: “I’m very british!”
    Ha ricavato il suo negozio in un vecchio ripostiglio del carbone, poco più di un garage. Il negozio è coloratissimo, ha le pareti tappezzate con foto di attori e attrici di Bollywood e dall’angolo una radio sempre accesa trasmette musica orientale ad altissimo volume con la stessa melodia di una sega circolare vecchio modello.
    Qualche giorno fa mi ha raccontato (urlato) la seguente storiella:
    “Un giorno su un gruppo di isole nell’oceano arrivarono le navi da guerra. La popolazione non conosceva né le armi né la guerra e, resasi conto della calamità, costruì in fretta numerose imbarcazioni con le quali attraversare l’oceano fino alla terra ferma. I profughi si stabilirono lì e iniziarono a costruire febbrilmente le condizioni per sopravvivere. Gli anziani insistettero però perché i giovani imparassero l’arte di costruire imbarcazioni poiché un giorno, dicevano, il nemico se ne sarebbe andato e loro avrebbero potuto fare ritorno a casa. Così, per molte generazioni, una parte della popolazione si occupava di agricoltura, allevamento, artigianato e una parte continuava a imparare l’arte di costruire imbarcazioni benché nessuno ne avesse bisogno. Passarono gli anni, i costruttori di navi erano sempre meno e, per sbarcare il lunario, qualcuno iniziò a vendere i canapi che aveva imparato a intrecciare con pazienza; i maestri d’ascia si prestavano a costruire le case; i tessitori vendevano la stoffa per le vele sul mercato e così via. Molti avevano dimenticato le ragioni dell’esistenza di questa arte e ne erano nate numerose e accese discussioni. Alcuni la consideravano una superstizione, altri giudicavano la raccolta delle pergamene degli antichi come un insieme disordinato di leggende, altri ancora speculavano sul fatto se, al di là delle apparenze, tutto questo non avesse un significato nascosto e profondo. Nacquero diverse società navali, a volte in aperto conflitto fra di loro e ognuna di queste rivendicava di conoscere la vera ragione di questa tradizione, benché ognuna avesse adottato nel tempo caratteristiche autonome”.
    “Che disdetta, ho fatto presente a Idris, ora nessuno sarà più in grado di costruire navi nel momento in cui il nemico se ne sarà andato dalle isole”.
    Idris ha risposto con una delle sue risate cavalline.
    “No, amico mio, ti sbagli”
    “Ma come, se hai detto che tutti sono occupati a litigare fra di loro, a guadagnare soldi con elementi secondari dell’arte, hanno perso il senso di tutto questo”.
    “Certo amico mio, a prima vista è così”.
    “E invece come sarebbe?” gli ho chiesto incuriosito.
    “Ognuno continua a conservare a modo suo una parte della tradizione, si continua a lavorare d’ascia, di telaio, si fonde il bitume e ognuna di queste arti è stata perfezionata, anche se indipendentemente l’una dall’altra. Ma quando arriverà il giorno, basta che uno solo degli anziani che conservano le pergamene ricordi ancora lo scopo iniziale per rivelare l’arcano, riunire le forze e dirigere la costruzione di navi ancora migliori delle prime e, chi vorrà, potrà intraprendere sicuro il viaggio di ritorno”.

    Ecco, questo è Idris, il mio barbiere afgano, o bengalese, very british che ha affittato per pochi soldi il vecchio ripostiglio del carbone.
    Ultima modifica di King Kong; 21-07-2019 alle 22:09
    Aut hic aut nullubi

  10. #10
    L'uomo che cerca Dio solo per avere un'etica di vita non ama,si adegua ad una società cercando di non fare danni.Le regole che possono derivare da questo tipo di etica sono regole di adesione (sia civili che religiose). L'etica che deriva da Dio e che l'uomo può accettare si fonda sulla capacità d'amore uomo- Dio e non è più un'adesione ma una convinzione radicata nell'animo umano.Il "vogliamoci bene" di buon sapore sociale diventa il "mi identifico con te"di sapore puramente divino.

  11. #11
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    Quello che si fa pagare (profumatamente, ma meritatamente) é Pasquale...Guglielmo campava solo di mance,essendo francescano (almeno, secondo la regola).
    Infatti i francescani dovrebbero pregare e lodare Dio, poi lavorare per la propria sussistenza anche con la carità, come il nostro barbiere; evidentemente le spese dei rasoi sono alte; l'importante è che i francescani ed il nostro barbiere non muoiano di fame, perché ciò non è ammissibile.

  12. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    Il mio barbiere si chiama Idris, ha la pelle scura, credo sia Afgano o Bengalese, ma quando glie l’ho chiesto mi ha mostrato un passaporto inglese e orgoglioso mi ha detto: “I’m very british!”
    Ha ricavato il suo negozio in un vecchio ripostiglio del carbone, poco più di un garage. Il negozio è coloratissimo, ha le pareti tappezzate con foto di attori e attrici di Bollywood e dall’angolo una radio sempre accesa trasmette musica orientale ad altissimo volume con la stessa melodia di una sega circolare vecchio modello.
    Qualche giorno fa mi ha raccontato (urlato) la seguente storiella:
    “Un giorno su un gruppo di isole nell’oceano arrivarono le navi da guerra. La popolazione non conosceva né le armi né la guerra e, resasi conto della calamità, costruì in fretta numerose imbarcazioni con le quali attraversare l’oceano fino alla terra ferma. I profughi si stabilirono lì e iniziarono a costruire febbrilmente le condizioni per sopravvivere. Gli anziani insistettero però perché i giovani imparassero l’arte di costruire imbarcazioni poiché un giorno, dicevano, il nemico se ne sarebbe andato e loro avrebbero potuto fare ritorno a casa. Così, per molte generazioni, una parte della popolazione si occupava di agricoltura, allevamento, artigianato e una parte continuava a imparare l’arte di costruire imbarcazioni benché nessuno ne avesse bisogno. Passarono gli anni, i costruttori di navi erano sempre meno e, per sbarcare il lunario, qualcuno iniziò a vendere i canapi che aveva imparato a intrecciare con pazienza; i maestri d’ascia si prestavano a costruire le case; i tessitori vendevano la stoffa per le vele sul mercato e così via. Molti avevano dimenticato le ragioni dell’esistenza di questa arte e ne erano nate numerose e accese discussioni. Alcuni la consideravano una superstizione, altri giudicavano la raccolta delle pergamene degli antichi come un insieme disordinato di leggende, altri ancora speculavano sul fatto se, al di là delle apparenze, tutto questo non avesse un significato nascosto e profondo. Nacquero diverse società navali, a volte in aperto conflitto fra di loro e ognuna di queste rivendicava di conoscere la vera ragione di questa tradizione, benché ognuna avesse adottato nel tempo caratteristiche autonome”.
    “Che disdetta, ho fatto presente a Idris, ora nessuno sarà più in grado di costruire navi nel momento in cui il nemico se ne sarà andato dalle isole”.
    Idris ha risposto con una delle sue risate cavalline.
    “No, amico mio, ti sbagli”
    “Ma come, se hai detto che tutti sono occupati a litigare fra di loro, a guadagnare soldi con elementi secondari dell’arte, hanno perso il senso di tutto questo”.
    “Certo amico mio, a prima vista è così”.
    “E invece come sarebbe?” gli ho chiesto incuriosito.
    “Ognuno continua a conservare a modo suo una parte della tradizione, si continua a lavorare d’ascia, di telaio, si fonde il bitume e ognuna di queste arti è stata perfezionata, anche se indipendentemente l’una dall’altra. Ma quando arriverà il giorno, basta che uno solo degli anziani che conservano le pergamene ricordi ancora lo scopo iniziale per rivelare l’arcano, riunire le forze e dirigere la costruzione di navi ancora migliori delle prime e, chi vorrà, potrà intraprendere sicuro il viaggio di ritorno”.

    Ecco, questo è Idris, il mio barbiere afgano, o bengalese, very british che ha affittato per pochi soldi il vecchio ripostiglio del carbone.
    Attento alla gola.

  13. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    L'uomo che cerca Dio solo per avere un'etica di vita non ama,si adegua ad una società cercando di non fare danni.Le regole che possono derivare da questo tipo di etica sono regole di adesione (sia civili che religiose). L'etica che deriva da Dio e che l'uomo può accettare si fonda sulla capacità d'amore uomo- Dio e non è più un'adesione ma una convinzione radicata nell'animo umano.Il "vogliamoci bene" di buon sapore sociale diventa il "mi identifico con te"di sapore puramente divino.
    E' vero, se il nostro cuore non si identifica con la divinità il "volemoce bè" rimane terra terra e finisce quando "non ce volemo più bè"..

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