
Originariamente Scritto da
Tommaso
Sono anche io un grande fan di Camilleri di cui, non stupitevi, ho letto quasi tutti i libri ( oltre 100, cioè... ).
Concordo sul fatto che i suoi migliori non siano quelli che gli hanno dato maggiore fama ( quelli di Montalbano, cioè.. ) sicuramente più commerciali ( anche se diversi titoli, soprattutto i primi della serie, penso al "Cane di Terracotta", per esempio ) sono stati dei piccoli capolavori.
Concordo infine sul giudizio relativo al "Birraio di Preston", un capolavoro assoluto, geniale nella sua originalità non eguagliata.
Aggiungerei a "La Scomparsa di Patò" anche "La Concessione del telefono" tra i suoi capolavori, forse alla pari col "Birraio di Preston".
Perle ineguagliabili, poi, alcune raccolte di racconti: penso a "Le Vichinghe volanti", "Il Gran Circo Taddei" e, soprattutto, "La Regina di Pomerania".
Butterei, invece, nella raccolta indifferenziata molti dei suoi ultimi lavori, inficiati indiscutibilmente dalla malattia agli occhi che ha colpito il Maestro negli ultimi anni della sua vita, rendendolo praticamene cieco. Ha continuato a pubblicare dettando i suoi libri, ma, inevitabilmente, non poteva essere la stessa cosa, la mano della scrittrice materiale si sente. In particolare, scandalosi i suoi ultimi Montalbano, "Il metodo Catalanotti" e "Il cuoco dell'Alcyone", inconcludenti, con una trama raffazzonata e con un intreccio giallo ridicolo.
Nel complesso, comunque, Camilleri è un autore che non conosce vie di mezzo, o lo si ama alla follia ( come me ) o non lo si sopporta.
Consiglierei, comunque, a chi non lo conosce o a chi lo conosce poco ( magari solo Montalbano ) di leggere qualcuno dei libri che ho consigliato io e, nel caso, di leggerli con mente aperta: un libro di Camilleri non è un "semplice" racconto, è un viaggio che si compie insieme all'Autore: o lo si segue e si "parte" insieme a lui, o non lo si apprezza come merita.
Buona lettura.