senescenza e disfunzione erettile



La disfunzione erettile, da non confondere con l’impotenza sessuale, è l’incapacità di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente durante il rapporto sessuale. Invece l’impotenza è la completa incapacità di avere l’erezione.

Anche se la disfunzione erettile può insorgere ad ogni età, diventa più frequente con l’aumentare degli anni. Se gradi minori di disfunzione erettile sono presenti nel 20% della popolazione maschile fra i 50 ed i 54 anni, la percentuale sale, fino a raggiungere il 50% negli uomini fra i 70 ed i 78 anni d’età.
A noi uomini piace “fidarci” del nostro pene, pensare che “non ci tradirà” mai. Per tutta la vita ne monitoriamo in un certo senso la capacità erettiva, la prontezza dell’eccitazione, identificandola con la nostra potenza di maschi.

Cosa succede quando con l’avanzare dell’età ci accorgiamo che la capacità erettiva vien meno, è meno pronta, meno valida, meno completa?
Non è importante infatti solo l’erezione ma anche e soprattutto il suo mantenimento, tanto che i sessuologi distinguono all’interno dei disturbi erettivi, quelli da insufficiente erezione da quelli di “mantenimento” dell’erezione, ambedue fonte di costante preoccupazione del maschio “sensibilizzato” a queste problematiche.
Si ricorre al Viagra, al Cialis e a prodotti similari, ma i disturbi possono avere origine organica oppure psicogena (che spesso si uniscono nel mantenere la problematica).

Molti uomini, di fronte al nascere dei primi problemi si chiudono, hanno cadute di autostima e immagine di sé, si vergognano a parlarne con un medico o un sessuologo.

Comunque durante il coito l’afflosciamento è frustrante per l’uomo e per la donna.

Nell’ambito della coppia se c’è una buona relazione, questa può superare il limite adattando il proprio modo di fare l’amore ai cambiamenti sopravvenuti.

Voi che ne pensate ?