Originariamente Scritto da
karina
Irreversible.
Porcata megagalattica, morbosa e omofobica. Furbata porno nascosta dietro intenti alti, fatta per fare soldini.
Le critiche a chi non ha amato quel film: siete bacchettoni, la realtà è quello, questo è un film di denuncia... bla bla bla.... C'è però un piccolo particolare che questi critici cinematografici dimenticano: da quando in qua a violentare le donne sono gli omosessuali maschi? Quanto è realistico? Il regista per me ha condotto un'operazione di un morboso allucinante, volta unicamente a giustificare la visione di uno stupro di 10 minuti alla platea gaudente e nascondendosi dietro la denuncia sociale. Però a questo punto bisognerebbe mostrare la realtà. La realtà è il padre di famiglia, l'onesto cittadino, l'insospettabile che viene mostrato nel privato della propria vita, vizi compresi. Allora il film avrebbe senso.
E' troppo comodo mostrare lo schifo dell'essere umano, la turpitudine, ma attribuirlo inverosimilmente alle categorie ai margini, in modo che il diretto interessato -l'uomo medio- non si senta oggetto della denuncia, e che la fidanzata, seduta accanto al cinema, non si volti e lo guardi chiedendosi se anche lui sarebbe capace di ciò. Insomma, se si vuole fare un film verità, coraggioso, bisogna portare l'operazione fino in fondo, invece di fermarsi a metà e strizzare l'occhietto a chi paga il biglietto, deresponsabilizzandolo di tutto ciò che viene mostrato, censurando le reali responsabilità sociali. Quale sarebbe l'effetto moralizzatore di un film denuncia del genere? Quale la verità mostrata? Denuncia e rimozione sono agli antipodi. Di sincero c'è solo il compiacimento nell'assistere ad uno stupro, mostrato con un gaudio evidente anche negli effetti sonori. Insomma, fare soldini sul corpo delle donne, in modo sempre più violento e intellettualmente sporco. Meglio i film porno, decisamente: a confronto sono dei veri capolavori, quelli lì che hanno coraggio, altro che Irreversible.
Che poi il regista sia omofobico è esplicito e ha altri riscontri: ha applicato la cura Ludovico ai primi minuti del film. Le scene nel locale gay, già visivamente fastidiose, da girone infernale, sono state appositamente insonorizzate con rumori che inducano sgradevoli sensazioni fisiche, in modo da legare anche a livello subliminare l'omosessualità allo schifo. Quale rispetto si mostra per lo spettatore nell'usare tecniche sub-limen per demonizzare gli omosessuali? E' un modo per condizionarne il giudizio.
Che bel film, una coraggiosa denuncia, non c'è che dire. Abbiamo scoperto che le donne vengono violentate dai "froci" (senza offesa per la categoria, era per rimarcare l'insostenibilità di certe posizioni)! Sarebbe da dare una laurea ad honorem in scienze sociali, psichiatria e antropologia al regista: finora non c'era arrivato nessuno.
E pensare che la Bellucci è stata pagata fior di soldini per interpretare in modo distorto ciò che molte donne hanno vissuto realmente e a gratis.