Credo che la nostra generazione sia "vittima" di un errore di metodo che purtroppo diventa pure un errore di merito.
Ovvero si
Credo che la nostra generazione sia "vittima" di un errore di metodo che purtroppo diventa pure un errore di merito.
Ovvero si
[COLOR=Green]"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer
La realt
CONIGLIO MANNARO
"Ci sono amori che durano il tempo di uno sguardo e rivoluzioni che vivono lo spazio di un mattino, sono forse per questo meno importanti di certi compromessi scellerati che incatenano tutta una vita?"
Gianni-Emilio Simonetti
La calma
[QUOTE=Piotr Aleksejevic]La realt
[COLOR=Green]"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer
Con tutto il rispetto, questa è una cazzata !Originariamente Scritto da marco68
I metodi scientifici sono applicabili a tutte le realtà e restano gli unici
sicuramente validi allo stato attuale delle nostre conoscienze.
Ne sono dimostrazione le nuove branchie scientifiche della genetica e lo
studio delle connessioni neurali del cervello ( scienze molto difficili ma
in rapida crescita ).
In paragone a questa ricerca, la metafisica è solo aria fritta indimostra-
bile e non può essere messa sullo stesso piano.
La filosofia è utile, ma non dimostra niente ... è solo uno strumento per
capire vagamente e regolare parzialmente i fenomeni sociali.
CONIGLIO MANNARO
"Ci sono amori che durano il tempo di uno sguardo e rivoluzioni che vivono lo spazio di un mattino, sono forse per questo meno importanti di certi compromessi scellerati che incatenano tutta una vita?"
Gianni-Emilio Simonetti
La calma
Anche un paio di pinne ci stanno bene!!! Naturalmente scherzobranchie scientifiche
Che nello studio di ci
Il calcolo non è altro che un'applicazione simbolica (cioè che si esprime attraverso simboli) degli strumenti sintattici della logica. Non vederlo con accezione così negativa.Originariamente Scritto da marco68
questo vale per la costruzione del sapere, cioè la scienza, ma non per la percezione umana, non confondere i piani. La scienza non afferma -inoltre- l'inesistenza di ciò che non sia misurabile, ma la sua non esistenza "scientifica": in quell'aggettivo c'è tutto una sfumatura di significato che forse trascuri. Scientificamente esistente vuol dire conoscibile e manipolabile con criteri scientifici, oggettivi, certi... trascrivibile e predicibile in un'equazione da riportare in letteratura. Non ha niente a che fare con l'esistenza propriamente detta. L'amore non è una grandezza scientificamente riconosciuta, non ha unità di misura, né dimensione: non troverai però alcun scienziato che ti dirà che non esiste. Riesci a distinguere i piani?Questo errore di metodo ci porta ad un inevitabile riduzionismo della realtà in cui viviamo per cui tutto è "vero" se è calcolabile, misurabile... è una vera e propria riduzione della realtà alla sola "quantità".
Ogni cosa che osserviamo diventa conoscibile solo nella quantità che possiamo calcolare, misurare...
Credo sia sempre stato così... pensa all'amore cortese o platonico, non c'era proprio il vaglio dell'esperienza, eppure si diceva di amare... cosa? Del resto come puoi percepire qualità che a tua detta non potresti neanche ipotizzare?Questa riduzione diventa addirittura devastante quando la estendiamo all'essere umano... anche qui l'uomo diventa solo una ipotesi, una quantità calcolabile... ma questo significa che abbiamo smesso di conoscerlo.
Oggi quando conosciamo qualcuno non lo andiamo a scoprire nella sua qualità di essere che esiste al di là delle nostre ipotesi... non andiamo a scoprire l'essere umano... andiamo solo a verificare l'ipotesi che di lui ci siamo fatti... così accade pure nell'amore... non ci innamoriamo della persona reale, che non siamo andati a scoprire nella sua interezza, ma ci innamoriamo della ipotesi che di quella persona ci siamo fatti... quando poi questa ipotesi non regge la verifica ecco che ci diciamo che l'amore è finito...
Perche'?La Ratio è solo uno degli aspetti della razionalità, non l'unico... è IRRAZIONALE cercare la verità, la realtà, la conoscibilità dell'essere attraverso la sola "quantità" calcolabile, misurabile e sperimentabile.
VabbOriginariamente Scritto da Vega
CONIGLIO MANNARO
"Ci sono amori che durano il tempo di uno sguardo e rivoluzioni che vivono lo spazio di un mattino, sono forse per questo meno importanti di certi compromessi scellerati che incatenano tutta una vita?"
Gianni-Emilio Simonetti
La calma
Marco, non esistono scienze non empiriche. E' una contraddizione in termini.Originariamente Scritto da marco68
"scienza"Originariamente Scritto da karina
[COLOR=Green]"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer
la moderna concezione di scienze umane si basa sull'applicazione di strumenti matematici, tipo la statistica, e sulla riprova delle teorie (con sperimentazioni o indagini), oltre che ad una sistematizzazione rigorosa del sapere, catalogazioni, riferimenti incrociati...Originariamente Scritto da marco68
Esistono poi le discipline puramente speculative, che comunque usano gli strumenti della logica. Un esempio su tutti: la filosofia.
Cosa sia un vulcano? Vuoi parlare della sua essenza? Di certo ti ci avvicinerai di più se lo studi, misuri, valuti, calcoli che se stai lì a considerarlo una sorta di idea archetipa, perché senza l'esperienza sensibile c'è il rischio di farsi tante belle pippe che neanche sotto effetto degli acidi.
Inoltre la conoscenza si basa sulla possibilità di diffusione, riproducibilità e sulla predizione del risultato. Affermare di conoscere un vulcano non ha valore se non riesci a trasmettere ciò che hai conosciuto ad altri in modo esauriente (con la sicurezza che ciò che dici non venga equivocato), e se non riesci ad andare oltre quel singolo vulcano e quella singola eruzione. La conoscenza presuppone meccanismi induttivi e deduttivi, particolarizzazione e generalizzazione, possibilità di predirre il comportamento, strumenti per diffondere le conclusioni: linguaggio, cioè logica. Senza questi vagli, ogni valutazione sarebbe conoscenza. Tutti avrebbero la propria idea, vera per definizione per tutti, quindi nessuno saprebbe niente. Se come dici tu un vulcano ha un'essenza in sé, che dobbiamo cogliere, non è possibile che tutti ci vedano qualcosa di diverso e tutti abbiano ragione. Arriviamo al punto: la conoscenza (almeno quella che si studia, non le personali idee della vita, natura...) deve essere oggettiva. Il raziocinio è il solo strumento umano in grado di perseguire l'oggettività.
[QUOTE=karina]la moderna concezione di scienze umane si basa sull'applicazione di strumenti matematici, tipo la statistica, e sulla riprova delle teorie (con sperimentazioni o indagini), oltre che ad una sistematizzazione rigorosa del sapere, catalogazioni, riferimenti incrociati...
Esistono poi le discipline puramente speculative, che comunque usano gli strumenti della logica. Un esempio su tutti: la filosofia.
Cosa sia un vulcano? Vuoi parlare della sua essenza? Di certo ti ci avvicinerai di pi
[COLOR=Green]"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer
Quando l'essere umano studia, interagisce con qualcosa che sia altro da sé può solo interpretarlo. Oggettivarlo, cioè trattarlo da estraneo e analizzarlo, decostruirlo e ricostruirlo in modo soggettivo, produrre un'immagine di esso non necessariamente verosimile, ma vissuta come tale. Non esiste modo di cogliere la sua essenza, con nessuno strumento del pensiero. C'è una bella poesia di T.S. Eliot sul nome del gatto che ha a che fare con questo concetto. Lui dice, se non ricordo male, che puoi scegliere il nome che vuoi per il gatto, anzi gliene serve più di uno, a seconda delle occasioni. Ma il suo vero nome lo saprà solo lui ed è a quello a cui starà pensando quando lo vedi assorto. Perché il nome che tu scegli servirà solo per chiamarlo, "nominarlo" cioè dargli un nome, definirlo, ma non è la sua essenza.Originariamente Scritto da marco68
L'unica essenza che l'uomo può cogliere è in ciò che non gli è estraneo, cioè ciò che produce, ciò che crea. L'attività di produzione umana, almeno a livello dialogico, è affidata (dicono) ad un emisfero cerebrale che non ragiona con le regole sintattiche della logica, del raziocinio, dei collegamenti causa-effetto, della temporalità, dei significanti....ma con associazioni di idee, pensiero emotivo... e non trova espressione in grammatiche ma in accostamenti di immagini.
Resta quindi difficile comprendere come tu possa solo pensare di poter percepire l'essenza di ciò che ti circonda: rischi di fare un processo proiettivo, confondendo la tua impressione (che è un tuo parto, una tua produzione, e come tale la conosci) con la realtà dell'oggetto.
Ultima modifica di karina; 01-02-2006 alle 15:32
[QUOTE=marco68]Credo che la nostra generazione sia "vittima" di un errore di metodo che purtroppo diventa pure un errore di merito.
Ovvero si
Stavo riflettendo su queste cose, Cippy, durante una meditazione sulla "libertOriginariamente Scritto da cippylappy
[COLOR=Green]"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer