Originariamente Scritto da
Passio
Il contratto con l'America e i 100 giorni
"Contract with America" e' il manifesto dei repubblicani durante le elezioni parlamentari del novembre 1993. I repubblicani promettono che, se eletti, porteranno a compimento in soli cento giorni una serie impressionante di riforme.
I dieci comandamenti del "contratto" sono in realta' altrettante formule demagogiche che non introducono nulla di veramente nuovo nel programma di Washington, ma vanno incontro alle principali apprensioni del cittadino medio, come il boom degli omicidi , l'immigrazione e il debito pubblico . Tentano insomma di rimediare alla crisi dei partiti con dichiarazioni velleitarie.
Il trucco pero' funziona: gli elettori votano massicciamente a favore dei repubblicani che per la prima volta da decenni si trovano cosi' a dominare sia il Senato sia il Congresso. Facendo leva sulle nuove paure dell'americano nel mondo post-comunista, i repubblicani ottengono la sua fiducia.
Quando il pubblico si rende conto che, per pareggiare il bilancio senza penalizzare i ricchi, il "contratto" obbliga praticamente a tagliare i fondi per gli anziani e i pranzi degli scolari, e' troppo tardi. Cento giorni dopo l'America e' spaventata a morte (l'indice di consenso per il Partito Repubblicano crolla ai minimi storici) e gli unici ad aver certamente beneficiato di quei fatidici "cento giorni" sono le "lobby" che da sempre tentano di influenzare le decisioni di Washington a favore dei grandi capitalisti.
Per prima cosa sono state abbandonate del tutto le due riforme che nei sondaggi erano in testa ai desideri degli americani: l'assicurazione medica universale (su modello europeo o meno) e il controllo delle armi da fuoco, il "gun control" . In tal modo vengono placate due delle lobby piu' potenti, quella dei medici e quella degli armaioli, arrocata attorno all'N.R.A. .
Il gruppo che si e' dato maggiormente da fare per far passare il "Contract With America" e' il cosiddetto "Thursday Group", che si riunisce ogni giovedi' al Capitolo. Il gruppo rappresenta in realta' l'interesse di tutte le principali lobby della Nazione, dall'associazione degli imprenditori edili (che vogliono ridurre le tasse sulla proprieta') a quella delle societa' di legname (che vogliono eliminare o limitare le leggi per la protezione dell'ambiente). Alcune delle disposizioni del contratto vengono letteralmente subappaltate ai gruppi d'interesse: i politici non fanno altro che ratificarle.
Il vero eroe del "contratto" e' Newt Gingrich, il repubblicano che e' stato nominato presidente della Camera e che impersona l'entusiasmo brutale di questa generazione di conservatori. E' stato lui a dare l'assalto al fortino democratico del Congresso, a trascinare il GOP ("Grand Ole Party", come viene chiamato il Partito Repubblicano) a un trionfo storico, ed e' stato infine lui a ispirare i contenuti del "contratto", che infatti si ritrovano pari pari nei suoi libri, "Window of opportunity" e "To renew America": ridurre le tasse, ridurre le spese, aiutare l'iniziativa privata, spendere in armamenti.
Con uno stile schematico mutuato dalla Bibbia, un'anedottica imbevuta di film di Hollywood e una profondita' degna dei cartoni animati di Walt Disney, Gingrich avanza come un carro armato fra i campi dei "liberal", abbattendo la protezione dell'ambiente, i sussidi per i poveri, i diritti delle minoranze, e cosi' via. E' lui, piu' di chiunque altro, a raccogliere l'eredita' di Ronald Reagan.