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Discussione: Sui massimi sistemi

  1. #1
    Sentinella del mattino L'avatar di marco68
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    Sui massimi sistemi

    Il contesto storico è quello immediatamente successivo allo scisma protestante a alla controriforma!

    Galilei è, all'epoca del primo processo, uno dei nomi più prestigiosi del mondo accademico e della cattolicità!

    In ambito accademico e religioso cattolico, da decenni, è in atto una discussione "cosmologica" tendente a contrapporre il sistema tolemaico a quello copernicano. Sia in ambito accademico che in ambito ecclesiale vi sono sostenitori dell'uno come dell'altro.

    Nel mondo protestante invece c'è compattezza a sostegno del sistema tolemaico mentre la teoria del diacono cattolico Copernico è vista con sospetto e diffidenza!

    Galilei si schiera apertamente con i sostenitori del sistema copernicano e, insieme a lui, vi sono molti scienziati gesuiti... tra cui il cardinale Bellarmino che farà ritrattare le accuse a Galilei presentate dal frate Cavini e dall'accademico Cremonini; siamo nel 1616... il primo processo si conclude così: Bellarmino costringe gli accusatori a ritirare le accuse e impone a Galilei di parlare ex suppositione e non di tesi comprovata.

    Alcuni anni dopo Galilei torna a parlare di tesi comprovata e Bellarmino si trova di nuovo nel ruolo di mediare le posizioni con gli accusatori di Galilei... ma adesso c'è pure una novità: i calvinisti rilasciano opuscoli e documenti dove fanno intendere che la Chiesa cattolica sta tradendo il cristianesimo schierandosi con Copernico e che, se il Papa si schiererà con Copernico, sarà la prova che l'anticristo è a Roma.

    Si apre il processo a Galilei che, contrariamente a quanto qualcuno dice, NON fu sulla veridicità o meno dei massimi sistemi... ma fu soltanto sulle prove o meno che Galilei presentava; ovvero Bellarmino disse che Galilei poteva sostenere il sistema copernicano in quanto ipotesi più logica ma NON quale tesi comprovata, a meno che le prove a disposizione fossero inconfutabili.

    Queste le parole testuali di Bellarmino:
    "Dico che quando ci fusse vera demostratione che il sole stia nel centro del mondo e la terra nel cielo, e che il sole non circonda la terra, ma la terra circonda il sole, allhora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, e più tosto dire che non l'intendiamo, che dire che sia falso quello che si dimostra"

    Quelle prove non furono inconfutabili e il processo si concluse con l'obbligo a Galilei di parlare di "ipotesi" e non di "tesi".

    P.s. la famosa frase "eppur si muove" non fu mai pronunciata da Galilei (anche perchè nessuno gli aveva impedito di sostenere come ipotesi quel sistema) ma fu invenzione di un massone italiano residente a Londra, tal Giuseppe Baretti, e poi rilanciata in grande stile da Brecht
    [COLOR=Green]"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer

  2. #2
    karina
    Guest
    Citazione Originariamente Scritto da marco68

    ...

    il primo processo si conclude così: Bellarmino costringe gli accusatori a ritirare le accuse e impone a Galilei di parlare ex suppositione e non di tesi comprovata.
    Ti pare poco!??!?!?! Peccato che l'evidenza dell'errore alla base del sistema tolemaico fosse apprezzabile con le misurazioni sperimentali del telescopio....Ma scherzi?!?!?!?

    "Sarebbe necessario proibir non solo il libro di Copernico e gli scritti degli altri autori che seguono l'istessa dottrina, ma bisognerebbe interdire tutta la scienza d'astronomia intiera e più vietar agli uomini guardar verso il cielo, acciò non vedessero Marte e Venere or vicinissimi alla Terra o remotissimi con tanta differenza che questa si scorge quaranta volte, e quello sessanta, maggior una volta che l'altra, ed acciò che la medesima Venere non si scorgesse or rotonda or falcata con sottilissime corna, e molte altre sensate osservazioni, che in modo alcuno non so possono adattare al sistema tolemaico, ma son saldissimi argomenti del Copernicano.
    Ma il proibire il Copernico, ora che per molte nuove osservazioni e per l'applicazioni di molti literati alla sua lettura si va di giorno in giorno scoprendo più vera la sua posizione e vera la sua dottrina, avendo l'ammesso per tanti mentre egli era men seguito e confermato, parebbe, a mio giudizio, un contravvenire alla verità, e cercar tanto più di occultarla e supplimerla, quanto più ella si dimostra palese e chiara" .
    (G.Galileo "Lettera a Cristina di Lorena")




    Alcuni anni dopo Galilei torna a parlare di tesi comprovata
    e chissà perché... era proprio indisponente sto Galileo...
    e Bellarmino si trova di nuovo nel ruolo di mediare le posizioni con gli accusatori di Galilei...
    Un benefattore insomma...

    Si apre il processo a Galilei che, contrariamente a quanto qualcuno dice, NON fu sulla veridicità o meno dei massimi sistemi... ma fu soltanto sulle prove o meno che Galilei presentava; ovvero Bellarmino disse che Galilei poteva sostenere il sistema copernicano in quanto ipotesi più logica ma NON quale tesi comprovata, a meno che le prove a disposizione fossero inconfutabili.
    Marco, forse tu non conosci bene cosa sono le tesi comprovate: dimostrare l'incongruenza di un sistema, usando misurazioni sperimentali e riproducibili, è una comprova della sua fallacità.

    Queste le parole testuali di Bellarmino:
    "Dico che quando ci fusse vera demostratione che il sole stia nel centro del mondo e la terra nel cielo, e che il sole non circonda la terra, ma la terra circonda il sole, allhora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, e più tosto dire che non l'intendiamo, che dire che sia falso quello che si dimostra"

    Quelle prove non furono inconfutabili e il processo si concluse con l'obbligo a Galilei di parlare di "ipotesi" e non di "tesi".
    Vabbe', Galileo invece di usare il metodo scientifico e fare misurazioni con il telescopio, si era coltivato un campo di mariagiovanna e confondeva ipotesi con tesi. Per fortuna che è il padre del rigoroso metodo scientifico moderno. A leggere te sembra uno studentello confuso.

    P.s. la famosa frase "eppur si muove" non fu mai pronunciata da Galilei (anche perchè nessuno gli aveva impedito di sostenere come ipotesi quel sistema) ma fu invenzione di un massone italiano residente a Londra, tal Giuseppe Baretti, e poi rilanciata in grande stile da Brecht
    Non è che è stato Aristarco Scannabue? No, perché -indipendentemente dalla frase da te citata- mi sembra che Galileo abbia scritto interi libri a sostegno della sua tesi. O sono falsi di Brecht? Marco, Galileo aveva trovato le prove sperimentali della fallacità dell'sistema tolemaico - compatibili invece con il sistema copernicano- ed è stato costretto ad affermare il contrario, nascondendo quindi tali evidenze. Se non è censura questa...
    Ultima modifica di karina; 08-02-2006 alle 15:49

  3. #3
    Sentinella del mattino L'avatar di marco68
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    [QUOTE=karina]Ti pare poco!??!?!?! Peccato che l'evidenza dell'errore alla base del sistema tolemaico fosse apprezzabile con le misurazioni sperimentali del telescopio....Ma scherzi?!?!?!?

    "Sarebbe necessario proibir non solo il libro di Copernico e gli scritti degli altri autori che seguono l'istessa dottrina, ma bisognerebbe interdire tutta la scienza d'astronomia intiera e pi
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  4. #4
    karina
    Guest
    [QUOTE=marco68]Certo che ha scritto libri a sostegno della sua tesi... e nessuno gli ha mai impedito di scriverli... c'era solo l'obbligo di parlare in "ipotesi" e non di "tesi"... e questo per la congiuntura storica di quel periodo... il disposto della sentenza del 1633 (parlare di ipotesi e non di tesi) fu annullato 50 anni dopo allorch

  5. #5
    Sentinella del mattino L'avatar di marco68
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    [QUOTE=karina]Marco, elementi deduttivi?!!?!?!?!?!?! Ha dimostrato che:

    1) La luna non era sferica, cosa che contraddiceva il sistema tolemaico.

    2) l'esistenza dei satelliti di giove, che contrastavano con il concetto di unico centro del moto alla base del sistema tolemaico

    3) lo strano aspetto di saturno, anch'esso non perfetto e sferico, che per la scarsa risoluzione dello strumento sembrava rigonfio (invece erano gli anelli)

    4) le fasi di venere, anche esse prova della rivoluzione di Venere attorno al sole.

    5) le macchie solari, che contrastavano con la forma sferica e immutabile, perfetta del sistema tolemaico.


    Marco, non poteva dimostrare quantitativamente l'esattezza del sistema copernicano, ma aveva DIMOSTRATO l'errore del sistema tolemaico. Ma la capisci la differenza?


    Guarda, il fenomeno delle maree contraddice anche esso il sistema tolemaico. Il fatto che tale prova non fosse sufficiente a giustificare il sistema copernicano perch
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  6. #6
    karina
    Guest
    Marco, a leggerti mi sembra che tu non sia consapevole dei riflessi che la caduta della teoria tolemaica ha avuto sulla religione cattolica e i suoi dogmi.

    Guarda che Galileo ha dimostrato che il sistema tolemaico era da buttare, non è che ne era convinto senza prove. Tu fai un bel discorsetto riassumibile in questo: Galileo non aveva prove, era semplicemente d'accordo con Copernico e mezza gerarchia ecclesiastica, ma sapeva di non avere prove e di non poter dimostrare niente.
    A questo punto non capisco una cosa: se -come dici- Galileo era convinto di non avere prove certe del fatto che la teoria tolemaica fosse errata (perché come insisti a dire egli non ne aveva e ne era anche consapevole) ma le sue erano solo supposizioni, condivise con i gesuiti prima di lui e metà dal mondo cattolico... allora non si capisce perché affermasse il contrario e perché il benefattore da te citato gli consigliasse di parlare di convincimento senza prove, invece di dimostrazione. Mica si può consigliare di abiurare ad una persona che non ha niente da abiurare? Che bisogno c'è? Stai dicendo che Galileo era bugiardo a dichiarare di avere le prove sapendo di non averle ( e tu hai questo scoop mondiale in anteprima) oppure che lui -il fondatore del metodo scientifico- non fosse in grado di distinguere autonomamente, senza l'ausilio del tuo benefattore, tra una evidenza scientifica e un'ipotesi, prendendo lucciole per lanterne? Se Galileo non aveva prove ed era convinto di non averle, come tu continui ad affermare, perché andava ripetendo il contrario? Era mitomane? Perché gli veniva consigliato di tacerle e parlare di ipotesi? Se non ne aveva allora il discorso non si pone proprio, a meno che il benefattore non fosse più mitomane di Galileo... A Galileo fu SOLO chiesto di parlarne come ipotesi e non come tesi... e ti pare poco? Nascondere le evidenze scientifiche ti pare poco? E a che pro se non ce ne erano?

    Mah...Andrò a dormire con questo inquietante interrogativo, il mistero si infittisce, mi sto calando nel pieno tenebroso delle oscure trame medievali. L'ebbrezza del viaggio indietro nel tempo usando come portale il 3d di un forum.

    Comunque hai ragione, la Chiesa non ha mai messo all'indice i testi scientifici. La biblioteca tuttora esistente, che contiene i libri proibiti sopravvissuti ai roghi, è un'invenzione di Brecht.

  7. #7
    Sentinella del mattino L'avatar di marco68
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    [QUOTE=karina]Marco, a leggerti mi sembra che tu non sia consapevole dei riflessi che la caduta della teoria tolemaica ha avuto sulla religione cattolica e i suoi dogmi.

    Guarda che Galileo ha dimostrato che il sistema tolemaico era da buttare, non
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  8. #8
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    I risultati di una ricerca interdisciplinare
    Card. Poupard, 31 ottobre 1992

    Santo Padre, Sono passati già tredici anni da quando, nel ricevere la Pontificia Accademia delle Scienze, in questa stessa Sala Regia, per il 10 Centenario di Albert Einstein, Lei riportava l'attenzione del mondo della cultura e della scienza su un altro scienziato, Galileo Galilei (1).

    1. Lei auspicava che fosse intrapresa una ricerca interdisciplinare sui difficili rapporti di Galileo con la Chiesa. E ha istituito, il 3 luglio 1981, una Commissione Pontificia per lo studio della controversia tolemaico-copernicana del XVI e del XVII secolo, nella quale il caso Galileo si inserisce (2), affidando il coordinamento delle ricerche al Cardinal Garrone. Mi avete chiesto di fare un resoconto. Questa Commissione era costituita da quattro gruppi di lavoro, di cui erano responsabili: Sua Eminenza il Cardinale Carlo Maria Martini, per la sezione esegetica; io stesso per la sezione culturale; il Professor Carlos Chagas e il R.P. George Coyne per la sezione scientifica ed epistemologica; Monsignor Michele Maccarrone per le questioni storiche e giuridiche; il R.P. Enrico di Rovasenda, segretario. Scopo di questi gruppi di lavoro doveva essere quello di rispondere alle aspettative del mondo della scienza e della cultura riguardo alla questione di Galileo, di ripensare interamente tale questione in piena fedeltà ai fatti stabiliti storicamente e in conformità alle dottrine e alla cultura del tempo e di riconoscere lealmente nello spirito del Concilio Ecumenico Vaticano II, i torti e le ragioni, da qualsiasi parte essi provenissero. Non si trattava di rivedere un processo, ma di intraprendere una riflessione serena e obiettiva, tenendo conto della congiuntura storico-culturale. L’inchiesta è stata ampia, esaustiva, e condotta in ognuno dei campi interessati. E l'insieme degli studi, delle memorie e delle pubblicazioni della Commissione hanno suscitato inoltre numerosi lavori in ambiti diversi.

    2. La Commissione si è posta tre questioni: Che cosa è successo? Come è successo? Perchi i fatti si sono svolti in tale modo? A queste tre questioni le risposte basate sull'esame critico dei testi mettono in luce vari punti importanti. L'edizione critica dei documenti e in particolare di quelli provenienti dall'Archivio Segreto Vaticano permette di consultare facilmente e con tutte le garanzie auspicabili il dossier completo dei due processi e in particolare i resoconti dettagliati degli interrogatori ai quali Galileo fu sottoposto (3). La pubblicazione della dichiarazione del Cardinale Bellarmino a Galileo, insieme a quella di altri documenti, illumina l’orizzonte intellettuale di questo personaggio-chiave di tutta la questione (4). La redazione e la pubblicazione di una serie di studi hanno messo in luce il contesto culturale, filosofico e teologico del XVII secolo (5), e una migliore comprensione delle prese di posizione di Galileo rispetto ai decreti del Concilio di Trento (6), e agli orientamenti esegetici del suo tempo (7), rendendo possibile una valutazione equilibrata dell'immensa letteratura dedicata a Galileo, dal secolo dei lumi ai giorni nostri (8). In una lettera del 12 aprile 1615 indirizzata a Paolo Antonio Foscarini, il Cardinal Roberto Bellarmino aveva già esposto le due vere questioni sollevate dal sistema di Copernico: l'astronomia copernicana è vera nel senso che si fonda su prove reali e verificabili o invece si basa soltanto su congetture e apparenze? Le tesi copernicane sono compatibili con gli enunciati della Sacra Scrittura? Secondo Roberto Bellarmino, finché non ci fossero state prove della rotazione della Terra intorno al Sole, bisognava interpretare con molta circospezione i passi della Bibbia che dichiaravano la Terra immobile. Se mai la rotazione terrestre fosse stata dimostrata come certa, allora i teologi avrebbero dovuto, secondo lui, rivedere le loro interpretazioni dei passi della Bibbia apparentemente in contrasto con le nuove teorie copernicane, in modo da non considerare false le opinioni la cui veridicità fosse stata provata: "... Dico che quando ci fusse vera demostratione che il sole stia nel centro del mondo e la terra nel cielo, e che il sole non circonda la terra, ma la terra circonda il sole, allhora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, e più tosto dire che non l'intendiamo, che dire che sia falso quello che si dimostra; (9).

    3. Infatti Galileo non era riuscito a provare in maniera inconfutabile il doppio moto della Terra, la sua orbita annuale intorno al sole e la sua rotazione giornaliera intorno all'asse dei poli, mentre aveva la convinzione di averne trovata la prova nelle maree oceaniche, delle quali soltanto Newton doveva dimostrare la vera origine. Galileo propose un altro abbozzo di prova nell'esistenza dei venti alisei, ma nessuno aveva in quell'epoca le conoscenze indispensabili per ricavarne i chiarimenti necessari. Ci vollero più di 150 anni ancora per trovare le prove ottiche e meccaniche del moto della Terra. Da parte loro, gli avversari di Galileo non hanno, né prima né dopo di lui, scoperto nulla che potesse costituire una confutazione convincente dell' astronomia copernicana. I fatti si imposero e fecero presto apparire il carattere relativo della sentenza pronunciata nel 1633. Questa non aveva un carattere irriformabile. Nel 1741, di fronte alla prova ottica della rotazione della Terra intorno al Sole, Benedetto XIV fece concedere dal SantUffizio l'"imprimatur; alla prima edizione delle Opere complete di Galileo.

    4. Questa implicita riforma della sentenza del 1633 si esprime nel decreto della Sacra Congregazione dell'Indice che ritirava dall'edizione del 1757 del Catalogo dei Libri Proibiti le opere in favore della teoria eliocentrica. Di fatto, nonostante tale decreto, numerosi furono coloro che continuarono ad essere restii ad ammettere la nuova interpretazione. Nel 1820, il canonico Settele, professore all'Università di Roma "La Sapienza;, si apprestava a pubblicare i suoi Elementi di ottica e di astronomia. Egli si scontrò col rifiuto di Padre Anfossi, Maestro del Sacro Palazzo, di concedergli l'"Imprimatur;. Questo incidente diede l’impressione che la sentenza del 1633 fosse rimasta irriformata perché irriformabile. l'autore ingiustamente censurato si appellò a Papa Pio VII, dal quale ricevette nel 1822 una sentenza favorevole. Fatto decisivo, Padre Olivieri già Maestro Generale dei Frati Predicatori e Commissario del Sant’Uffizio redasse una relazione favorevole alla concessione dell'"imprimatur; alle opere che esponevano l’astronomia copernicana come una tesi, e non più soltanto come un'ipotesi (10). La decisione pontificia doveva trovare la sua attuazione pratica nel 1846 all'epoca della pubblicazione di un nuovo Indice aggiornato dei libri proibiti (11).

    5. In conclusione, la rilettura dei documenti d'archivio lo dimostra ancora una volta: tutti gli attori di un processo, senza eccezioni, hanno diritto al beneficio della buona fede, in assenza di documenti extraprocessuali contrari. Le qualifiche filosofiche e teologiche abusivamente attribuite alle teorie nuove per allora sulla centralità del sole e la mobilità della terra furono conseguenza di una situazione di transizione nell'ambito delle conoscenze astronomiche, e di una confusione esegetica riguardo alla cosmologia. Eredi della concezione unitaria del mondo, che si impose universalmente fino all'alba del XVII secolo, alcuni teologi contemporanei di Galileo non hanno saputo interpretare il significato profondo, non letterale, delle Scritture, quando queste descrivono la struttura fisica delluniverso creato, fatto che li condusse a trasporre indebitamente una questione di osservazione fattuale nel campo della fede. È in questa congiuntura storico-culturale, ben lontana dal nostro tempo, che gli accusatori di Galileo, incapaci di dissociare la fede da una cosmologia millenaria credettero a torto che l'adozione della rivoluzione copernicana, peraltro non ancora definitivamente provata, fosse tale da far vacillare la tradizione cattolica e che era loro dovere il proibirne l’insegnamento. Questo errore soggettivo di giudizio, cosi chiaro per noi oggi, li condusse ad adottare un provvedimento disciplinare di cui Galileo "ebbe molto a soffrire;. Bisogna riconoscere questi torti con lealtà, come ha chiesto Vostra Santità. Questi sono i frutti dell'inchiesta interdisciplinare che ella ha chiesto alla Commissione di intraprendere. Tutti i suoi membri, attraverso di me, la ringraziano dell'onore e della fiducia che ha dimostrato nel lasciar loro ogni possibilità di esplorare, ricercare e pubblicare, nella totale libertà che gli studi scientifici richiedono.

    Voglia Vostra Santità gradirne il fervente e filiale omaggio.
    Ultima modifica di marco68; 09-02-2006 alle 07:17
    [COLOR=Green]"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer

  9. #9
    karina
    Guest
    Marco, tu stai affermando che la dimostrazione che il sistema tolemaico fosse errato non comportava alcun problema all'istituzione, visto che era tesi ormai assodata anche dai gesuiti e che non contraddiceva alcun dogma? Che per i cattolici dell'epoca, per la santa inquisizione il crollo della fisica aristotelica non fosse un dramma, anzi era risaputo... ma volevano semplicemente prove certe sul sistema copernicano? Stai dicendo questo?
    Ultima modifica di karina; 09-02-2006 alle 08:08

  10. #10
    Sentinella del mattino L'avatar di marco68
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    Citazione Originariamente Scritto da karina
    Marco, tu stai affermando che la dimostrazione che il sistema tolemaico fosse errato non comportava alcun problema all'istituzione, visto che era tesi ormai assodata anche dai gesuiti e che non contraddiceva alcun dogma? Che per i cattolici dell'epoca, per la santa inquisizione il crollo della fisica aristotelica non fosse un dramma, anzi era risaputo... ma volevano semplicemente prove certe sul sistema copernicano? Stai dicendo questo?
    Sto dicendo che la crisi del sistema tolemaico non contraddiceva alcun dogma anche se entrava in contrasto con le convinzioni teologiche all'epoca maggioritarie!

    Differenza tra Dogma e convinzione teologica: il Dogma è definito attraverso una dichiarazione apposita, definita dogmatica, emessa con bolla solenne dal Papa o dal Concilio. Il Dogma diventa Verità di Fede e come tale NON è riformabile nè riformulabile!
    La convinzione teologica è invece la risultante del confronto tra diverse interpretazioni della Scrittura che si sviluppa continuamente all'interno della Chiesa. E mentre il Dogma è Immutabile, la convinzione teologica è soggetta a ripensamenti, rivisitazioni e modifiche.

    La cosmologia, così come la filosofia e la metafisica scolastica, non sono mai divenuti Dogmi della Chiesa... Ancora oggi gran parte della metafisica scolastica fa parte delle più radicate convinzioni teologiche attuali... ma non sono dogma. Sono ancora convinzioni teologiche.

    Gli accusatori di Galilei si mossero in tre diverse direzioni:
    1. da una parte alcuni suoi colleghi scienziati che contestavano, forse per invidia o forse per reale convinzione, la validità delle sue scoperte.
    2. teologi che vedevano messe in crisi le proprie convinzioni teologiche (a questi si riferisce l'atto di scuse di Giovanni Paolo II)
    3. i giudici del processo che volevano che una teoria che spingeva ad una rivisitazione di alcune convinzioni teologiche radicate fosse dichiarata "ipotesi" e non "tesi" fino a dimostrazione concreta.

    Tant'è che a dimostrazione concreta avvenuta quelle convinzioni teologiche furono modificate.
    La durezza del procedimento a Galilei risentì dell'epoca storica in cui avvennero i fatti... soprattutto la paura di una nuova guerra di religione con i protestanti qualora il Papa fosse stato accusato dai protestanti di essere l'anticristo per aver avallato una teoria senza prove....
    [COLOR=Green]"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer

  11. #11
    karina
    Guest
    Citazione Originariamente Scritto da marco68
    Sto dicendo che la crisi del sistema tolemaico non contraddiceva alcun dogma anche se entrava in contrasto con le convinzioni teologiche all'epoca maggioritarie!

    Differenza tra Dogma e convinzione teologica: il Dogma è definito attraverso una dichiarazione apposita, definita dogmatica, emessa con bolla solenne dal Papa o dal Concilio. Il Dogma diventa Verità di Fede e come tale NON è riformabile nè riformulabile!
    La convinzione teologica è invece la risultante del confronto tra diverse interpretazioni della Scrittura che si sviluppa continuamente all'interno della Chiesa. E mentre il Dogma è Immutabile, la convinzione teologica è soggetta a ripensamenti, rivisitazioni e modifiche.

    La cosmologia, così come la filosofia e la metafisica scolastica, non sono mai divenuti Dogmi della Chiesa... Ancora oggi gran parte della metafisica scolastica fa parte delle più radicate convinzioni teologiche attuali... ma non sono dogma. Sono ancora convinzioni teologiche.

    Gli accusatori di Galilei si mossero in tre diverse direzioni:
    1. da una parte alcuni suoi colleghi scienziati che contestavano, forse per invidia o forse per reale convinzione, la validità delle sue scoperte.
    2. teologi che vedevano messe in crisi le proprie convinzioni teologiche (a questi si riferisce l'atto di scuse di Giovanni Paolo II)
    3. i giudici del processo che volevano che una teoria che spingeva ad una rivisitazione di alcune convinzioni teologiche radicate fosse dichiarata "ipotesi" e non "tesi" fino a dimostrazione concreta.

    Tant'è che a dimostrazione concreta avvenuta quelle convinzioni teologiche furono modificate.
    La durezza del procedimento a Galilei risentì dell'epoca storica in cui avvennero i fatti... soprattutto la paura di una nuova guerra di religione con i protestanti qualora il Papa fosse stato accusato dai protestanti di essere l'anticristo per aver avallato una teoria senza prove....
    NOn mi hai risposto. Ti ho chiesto se l'abiura imposta a Galileo si limitasse nel fargli affermare di non aver prove a favore del copernicanesimo e di essere convinto della fondatezza, ma come ipotesi. Se inoltre Galileo non ha dovuto negare il suo non riconoscersi nel sistema tolemaico, in quanto -come finora hai detto- la cosa non gli era stata contestata più di tanto, in quanto risaputa. L'hai detto prima, ti chiedo di accenderla: l'abiura di galileo è consistita unicamente nel affermare di non poter dimostrare la fondatezza del copernicanesimo e quindi considerarlo buono come ipotesi? Non ti sto chiedendo di storicizzare le motivazioni della chiesa o le correnti che hanno caratterizzato il processo, ma quali furono le condizioni che Galileo dovette accettare per non essere messo in carcere e cosa gli fu censurato, se censura vi fu e in che termini. A cosa approdò concretamente il processo e in cosa è consistita, in modo preciso, l'abiura di Galilei.
    Ultima modifica di karina; 09-02-2006 alle 11:05

  12. #12
    Sentinella del mattino L'avatar di marco68
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    Citazione Originariamente Scritto da karina
    NOn mi hai risposto. Ti ho chiesto se l'abiura imposta a Galileo si limitasse nel fargli affermare di non aver prove a favore del copernicanesimo e di essere convinto della fondatezza, ma come ipotesi. Se inoltre Galileo non ha dovuto negare il suo non riconoscersi nel sistema tolemaico, in quanto -come finora hai detto- la cosa non gli era stata contestata più di tanto, in quanto risaputa. L'hai detto prima, ti chiedo di accenderla: l'abiura di galileo è consistita unicamente nel affermare di non poter dimostrare la fondatezza del copernicanesimo e quindi considerarlo buono come ipotesi? Non ti sto chiedendo di storicizzare le motivazioni della chiesa, ma quali furono le condizioni che Galileo dovette accettare per non essere messo in carcere e cosa gli fu censurato, se censura vi fu e in che termini.
    Scusa Karina, ma questo è quanto ho detto fin dall'inizio!

    A Galilei NON fu proibito di sostenere il sistema copernicano ma di definirlo "tesi"!
    Tutto il processo si è basato sui concetti di "ipotesi" e di "tesi".
    Tutto il processo si concentrò sulle "prove" presentate da Galilei quale dimostrazione della "tesi" copernicana.

    Fu imposto a Galilei di abiurare le affermazioni di aver dimostrato la tesi copernicana.
    Furono messi all'indice i suoi libri che affermavano la dimostrazione del sistema copernicano mentre era libero di scrivere libri in cui si riferiva al sistema copernicano come "ipotesi".

    Quindi si! fu censurato: la censura riguardò tutto ciò che affermava la dimostrazione del sistema copernicano.
    Rimase fuori dalla censura ogni affermazione a favore dell'ipotesi copernicana.

    L'abiura di Galilei conistette nel ritrattare l'affermazione di aver dimostrato la veridicità della tesi copernicana; non fu chiesto a Galilei di smettere di sostenere il sistema copernicano, ma di farlo riferendosi a "ipotesi".
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  13. #13
    karina
    Guest
    [QUOTE=marco68]Scusa Karina, ma questo

  14. #14
    Sentinella del mattino L'avatar di marco68
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    [QUOTE=karina]Marco, ma sei arrivato a tali conclusioni usando quali fonti? Un articolo su un giornale? Una recensione di uno studio? Una sintesi di un discorso papale? Perch
    [COLOR=Green]"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer

  15. #15
    Sentinella del mattino L'avatar di marco68
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    Nell'atto di abiura pronunciato da Galilei, scritto con il linguaggio "apocalittico" in uso a quel tempo, la frase chiave di tutto
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